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giovedì 2 gennaio 2025

I Sortsind, Il Disumano Sar e Il Suicidio Di Smerte

Sebbene i Sortsind siano stati una band underground sono stati abbastanza importanti per la scena Depressive Black, attivi negli anni '90 (formatisi nel 1996) e noti per la loro estetica minimale e la capacità di trasmettere emozioni desolanti. Il nome Sortsind si traduce dal danese come "depressione". La band venne formata da Sorg, Svig e dalla bassista Smerte. La band, oltre ad un full, ha pubblicato solo un EP e materiale postumo.


L'ESORDIO SAR (1998)
"Sar" (ferita) è l’unico full-length dei Sortsind, pubblicato nel 1998 tramite la piccola etichetta danese Euphonious Records. Il disco è noto per il suo approccio grezzo e minimale, che lo rende molto ricercato tra gli amanti dell'underground. Esso è caratterizzato da una produzione grezza (mixato e prodotto da una persona non nota conosciuta con lo pseudonimo di "unknown member"), chitarre abrasive e vocalizzi strazianti che si perdono in un mix sonoro volutamente sporco. Il basso, a causa della terribile produzione, è praticamente assente. 
L'atmosfera è glaciale e soffocante, evocando un senso di isolamento ed oppressione. I pezzi sono tendenzialmente lunghi e ripetitivi, una scelta che accentua il senso di asfissia e tormento emotivo. I testi affrontano temi come la sofferenza, il suicidio, l'apatia e il vuoto esistenziale, in linea con lo spirito nichilista del genere. La produzione dell'album è davvero amatoriale e low-fi. I primi secondi di chitarra arpeggiata che aprono l'album sono abbastanza anomali, sino al classico urlo straziante che irrompe brutalmente insieme alle zanzarose chitarre. L'opener "Vandrer Blandt Dødninge" è un Black selvaggio che si dipana fra blast-beat e riff gelidi intercalati da vocals lancinanti, malate e disumane. Il secondo brano, "Blot", è interamente costruito su tastiere, grida e urla disumane. La terza traccia "Drømme Om Evig Nat" parte velocissima e sembra provenire da "lontano" come se il suono fosse maggiormente filtrato o sembra provenire da un'altra sessione di registrazione: la canzone è violentissima con voci spiritate. L'album prosegue con "Blandt Grå Monumenter"  che è un susseguirsi di sussulti, passaggi iper-veloci e rallentamenti devastanti con una prova vocale letteralmente folle nella parte centrale. La title-track è una strumentale che parte con il pianoforte per poi dissolversi piano piano. La breve "Sorte Tårer" è un attacco violentissimo con urla strazianti, mentre "Jeg Er Kulden" è più lenta nel suo incedere. "Vandrer Du I Natten Mørk" dura nove minuti e mezzo, partendo velocissima, prima di diventare un up-tempo del tutto strumentale.
Chiude il platter la chitarra acustica e le tastiere di "Skumring", fra un urlo e l'altro del vocalist. Un disco assolutamente folle.


IL SUICIDIO DI SMERTE?
Tutti i membri della band sono circondati da un alone di mistero e di mentalità underground che li ha portati ad utilizzare più pseudonimi probabilmente. Non si esclude possano aver contribuito ad altri lavori in Scandinavia, ad esempio sulla bassista Smerte girano voci di un suicidio datato 1999. Tuttavia a causa dell'alone di mistero che ha sempre circondato la band, non è da escludere una voluta scomparsa dalle scene. Il noto portale metal-archives riporta il suo suicidio nel 1999. La band com'era arrivata dall'oscurità, allo stesso modo nel 1999 si dissolse nel nulla e non ci sono mai state conferme ufficiali sulla morte della bassista, se non rumors. La tesi più accreditata è quella di suicidio, altri parlano di un incidente, altri ancora che non sia effettivamente morta ma che sia voluta scomparire volontariamente dalle scene.