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venerdì 21 febbraio 2020

La Storia Dei Lord Belial e Le Accuse Di Razzismo (Purify Sweden)

I Lord Belial, band Black Metal svedese, si formarono nel 1992 grazie al cantante/chitarrista Dark (Thomas Backelin), al bassista Bloodlord (Anders Backelin), al batterista Sin (Micke Backelin) e al chitarrista/cantante Niclas Andersson.
Dopo due demo la band riuscì a firmare per l'etichetta svedese No Fashion Records.
L'album di debutto fu "Kiss The Goat (Sic Transit Gloria Mundi)" uscito nel 1995 che era un lavoro innovativo perchè mischiava a sonorità estreme strumenti quali il flauto.
Molto straniante anche la cover rosa del disco: pare che fu un errore di stampa ma non avendo più soldi furono costretti a rimanerla così.
Già "Hymn Of The Ancient Misanthropic Spirit Of The Forest" e la successiva "Satan Divine" mettono in evidenza il sound della band: sicuramente estremo ma contraddistinto anche da melodia demoniaca (se così la vogliam definire). "The Ancient Slumber" è molto anni 80.
Sarebbe molto difficile non esaltarsi di fronte all'oscura "Osculum Obscenum", che presenta un riff che sembra esser uscito da "Scream Bloody Gore" con accelerazioni e vocals Black Metal oriented. "In The Light Of The Fullmoon" è Black Metal melodico alla Dissection.
Per avere un assaggio del flauto incastrato perfettamente in questo disco basta ascoltare "Mysterious Kingdom" o la conclusiva "Lilith - Demonic Queen Of The Black Light", invece "The Art Of Dying" è una strumentale acustica piazzata più o meno a metà album.
Nella metà del 1997 la band pubblicò "Enter The Moonlight Gate", seguito da due tour in Svezia.
Il disco è aperto dalla splendida titletrack che viene introdotta da Dark, prima di partire su ritmi velocissimi grazie ad una batteria sparata a mille. Nella parte centrale si possono notare anche flauti e cori femminili, oltre che un velocissimo assolo finale.
"Unholy Spell Of Lilith" è contraddistinta da un ottimo riff e a metà canzone presenta un rallentamento, prima di ripartire a mille all'ora (poi troviamo altri stop n'go).
La successiva "Path With Endless Horizons" presenta spezzoni di chitarra acustica e di cori femminili davvero notevoli (sia ad inizio canzone che alla fine).
"Lamia" è sicuramente la canzone più melodica del disco sia per via del flauto che dell'assolo abbastanza pulito.
La successiva "Black Winter Blood-bath" ritorna su ritmi veloci, ritmi poi spezzati dall'acustica "Forlorn In Silence".
Degne di menzione anche "Belial - Northern Prince Of Evil" (con un'ottima sezione ritmica finale) e la lunghissima "Realm Of A Thousand Burning Souls, Part I" (14 minuti effettivi di musica) che tra accelerazioni, rallentamenti, parti acustiche, cori femminili ed una sinistra ed opprimente marcia finale prova a fare il riassunto di tutto ciò che abbiamo ascoltato sul disco (che va ascoltato ed apprezzato nella sua interezza).
La band in questo periodo andò in tournée assieme ai Dismember, Disfear e Satanic Slaughter, prima di pubblicare, nel 1999, "Unholy Crusade".
Qui non ci sono differenze sostanziali con il predecessore, unendo in un perfetto equilibrio la rabbia assassina con ritmiche tragiche. Il flauto ed il cello fanno la loro sporadica apparizione, a sottolineare i momenti più cupi e riflessivi, insieme ad un cantato estemporaneo femminile sensuale e malefico.
Anche qui band quali Dissection e Dawn aleggiano su tutto il disco con anche i Marduk e Dark Funeral a comparire nelle parti più estreme.
"Divide Et Impera" è una lunga suite che mette in mostra la maestria esecutiva della band, tesa tra l’alternarsi di passaggi cadenzati e sferzate violentissime.
Seguono questi ritmi "War Of Hate" e la conclusiva "And Heaven Eternally Burns (Realm Of A Thousand Burning Souls Part. II)".
Rimane una canzone complessa anche "Death Is The Gate - Mors Iannua Vitae"
Davvero estreme "Lord Of Evil Spirits" e "Master Of Destruction".
Nel 2001 fu la volta di "Angelgrinder", l'ultimo album pubblicato per No Fashion Records.
Questo disco presenta canzoni molto più dirette e basate su chitarre e riffing rispetto al passato: il gusto per la melodia però non è perso; la melodica "Unrelenting Scourge Of War" tuttavia presenta anche inserti di flauto, invece "Satan Divine" è una riedizione meglio prodotta di una vecchia canzone.
"Burn The Kingdom Of Christ" parte con un assolo velocissimo e poi con una batteria sparata a mille.
"Wrath Of The Antichrist Horde" non aggiunge molto al platter, se non tanta violenza.
Stessa discorso per "Ungodly Passage" che presenta rallentamenti alla Morbid Angel, stesso discorso per "Kingdom Of Infinite Grief".
Chiude l'outro "Odium Vincit Omnia".


I PROBLEMI CON LA NO FASHION RECORDS E LE ACCUSE DI RAZZISMO
La band lasciò la sua vecchia etichetta, No Fashion Records, quando questa si rifiutò di pubblicare la canzone "Purify Sweden". La canzone parla del forte patriottismo svedese relativo alla guerra e all'anti-religione. Essa poi verrà pubblicata sull'EP "Schyte Of Death".per la Metal Fortress Entertainment.

Il testo di "Purify Sweden" (da "Schyte Of Death", 2003):
Sweden, mighty Sweden
The time has come for war
We must purify this land
These plains of forgotten glory
We must Unite!
Upon the mountains we shall stand
Guarding what must be ours alone again
Exterminate those who oppose us one by one
This is our land which must be purified
Purify Sweden!
Destroy all which is dedicated to god
Purify Sweden!
All fucking mosques must burn
Purify Sweden!
Molest all islamic believers
Purify Sweden!
Apostolic fathers must die
Fearless we stand amongst those we hate
Proud we?ll stand as we walk our land alone again
Buddha, allah and jesus fucking christ-the whore!
Must be erased from the memories of every Swedish born
We must Unite!
So hear us now-swear allegiance in the name of all Swedishness
Under the banner of the land of Sweden you all must fight or die
Let your hate rise with fury, let your fury show you the way
Guard and cleanse our land which must be ours alone again
Purify Sweden!
Destroy all which is dedicated to god
Purify Sweden!
All fucking mosques must burn
Purify Sweden!
Molest all islamic believers
Purify Sweden!
Apostolic fathers must die
Let the cleansing begin!

La band, dal canto suo, si difese dicendo di non essere nè razzista nè nazista ma che era semplicemente un testo antireligioso (infatti sul finire della canzone si possono leggere insulti al Cristianesimo, all'Islam e al Buddismo).


IL PROSEGUO DELLA CARRIERA
Nel 2004 esce "The Seal Of Belial" con la band che firma per la Regain Records.
I brani "Abysmal Hate", "Mark Of The Beast", "Armageddon Revelation" sono molto estremi e compatti ma non manca la melodia come ad esempio su "Legio Inferi" e sulla conclusiva "Scythe Of Death", due pezzi malinconici accompagnati da tastiere e dalla voce femminile. Ottimo il lavoro alle chitarre di Hjamar Nielsen e di Thomas Backelin, davvero abili nel creare assoli tanto tecnici quanto immediati per l’ascoltatore.
In "Nocturnal Beast" (2005, Regain Records), viene abbandonato (definitivamente) lo splendido flauto che, in un modo o nell’altro, aveva sempre impreziosito i loro album.
Anche i ritmi forsennati nei primi dischi sono quasi scomparsi, se non in alcuni spezzoni (con qualche blast-beat quà e là).
Nel disco sono presenti splendidi assoli come in "Demonic Possession", Indoctrination Of Human Sorrow" e "Monarchy Of Death".
Particolare la struttura in arpeggio distorto di "Desolate Passage": una delle canzoni più belle del disco (anche qui, splendido assolo, oltre che atmosfera).
Ottime anche "Fleshbound" ed "Insufferable Rituals".
Complessivamente troviamo mid tempo un po' ovunque (come, tanto per citarne una, nell'opener "Succubi Infernal").

"Our legion is growing by thousand souls and thousand more
Each soul taken joins our infernal legion
Behold the mighty legion of fallen warriors
Blood is running along the ground"

Anche in "Revelation: The 7th Seal" (2006, Regain Records) le influenze dei Dissection sono marcate.
Dopo l’intro, "Ancient Splendor" apre il disco con i suoi riff veloci e con un ottimo scream di Dark. "Aghast" è davvero estrema e le sezioni si fanno cupe e tenebrose, mentre le seguenti "Death As Solution" (aperta da clean vocals) e "Unspoken Veneration" proseguono l'evoluzione che la band ha compiuto negli ultimi anni.
Più variegata è "Vile Intervention" sorretta da chitarre clean che si tramutano gradualmente nelle ordinarie chitarre distorte, aggressive e contorte; dopo questo pezzo si può notare come i ritmi rallentano ma la qualità grazie a pezzi come "Unholy War" e "Black Wings Of Death" rimane elevata.
Ad oggi "The Black Curse" (2008, Regain Records) è l'ultimo disco della band.
Anche qui troviamo grandi canzoni quali le epiche "Sworn", "Devilish Enlightenment", "Trumpets Of Doom" e la folle e demoniaca "Ascension Of Lilith".
Invece ""Pazuzu - Lord Of Fevers And Plague" e "Soul Gate" sembrano un omaggio ai Dissection.
La bravura strumentale si evince in "Inexorable Retribution" e su "Primordial Incantation".
Per il resto, per via dell'utilizzo di tastiere, aleggiano quà e là anche Emperor e Dimmu Borgir.


LO SCIOGLIMENTO IMPROVVISO
La band si sciolse improvvisamente nel gennaio del 2009 a causa dei crescenti problemi di salute del batterista Micke Backelin. La band entrò in studio nel luglio 2010 per un breve periodo, ma di lì a poco comunicò l'intenzione di non portare avanti il progetto né con nuovi album, né con interviste.

Lord Belial: "Abbiamo deciso di annullare tutti i nostri prossimi spettacoli dal vivo a causa di problemi di salute e mancanza di motivazione all'interno della band. Solo il tempo ci dirà se potremo tornare a suonare dal vivo di nuovo. Nessuna intervista riceverà risposta"

venerdì 14 febbraio 2020

La Storia Dei Fear Of God e Il Rumorismo Sonoro

Fear Of God vennero fondati da Erich Keller e Reto Kühne nel 1986, in Svizzera.
Fu l'ingresso del batterista Franz "Osi" Oswald che la band divenne a tutti gli effetti Grindcore. Grazie al trading su nastro si fanno conoscere all'estero e sono sicuramente tra le band più importanti del movimento insieme a Carcass, Napalm Death e Repulsion.
La scena svizzera era in fermento grazie a band quali Celtic Frost ed Hellhammer ovviamente, senza scordarci di band minori quali Excruciation, Messiah, Exxor e Tenebre.
Keller si appassionò alla musica a fine anni 70 (NWOBHM).

Keller: "Il nostro obiettivo era chiaro e semplice: volevamo spingere le cose al limite. 
Immagine, testi, una certa presenza scenica che consisteva nel metterci in posa e soddisfare il pubblico. Quando suonavamo in show più grandi, per esempio, chiedevamo sempre di togliere tutti gli effetti di luce sul palco ed alzare il volume al massimo. Basso, batteria, chitarra e voce: questi erano i nostri strumenti. Volevamo usarli nel modo più selvaggio. Ci siamo riusciti? 
In un concerto ad Hanau, Germania occidentale, siamo riusciti a distruggere completamente il palco. Quando alcune settimane dopo la principale fanzine del paese fece un sondaggio inerenti i "più grandi disastri del 1988", dopo alcuni incidenti chimici e nucleari che scossero la Germania, i lettori votarono lo show ad Hanau dei Fear Of God come la più grande catastrofe dell'anno. Penso che fosse proprio quello che aspiravamo a raggiungere"

Dopo un primo singolo uscito nel 1987, l'anno successivo fu pubblicato l' album di debutto As Statues Fell. Il sound è davvero cacofonico, velocissimo, freddo, disumano e con una voce cavernicola.
Vero e proprio rumorismo sonoro.
Qualche titolo: "Pharmageddon", "Ripping Apart", "Under The Chainsaw", "Kill Miss Millie", "Absolution".
Ovviamente è un disco che nel suo estremismo sonoro va ascoltato nella sua interezza.
Keller spiegò che la voce allucinata derivava non da effetti sulla voce ma dall'attrezzatura scadente usata in sede di registrazione.
La band durò davvero un battuto di ciglio perchè già nel 1988 si sciolse durante un concerto di spalla a Henry Rollins.

Keller: "Durante lo show di Henry Rollins per la prima volta abbiamo sperimentato tutte le stronzate del Rock & Roll: non c'era alcun controllo del sound per noi e durante il concerto la musica dell'AP continuava ininterrottamente. Abbiamo deciso di scioglierci durante il set"

Nel 1991 uscì l'album live Pneumatic Slaughter: 11 brani per 10 minuti scarsi.
Ritmi velocissimi, chitarre e bassi saturati, urla disumane che sembrano registrate in una centrifuga.
I titoli dei brani vanno da "I'm Positive" a "A Life In Rigorism" passando per "Running Through The Blood", "Controlled By Fear" ed "Under The Chainsaw".
Nel 2003 Keller riformò la band per circa sei mesi, ma dopo varie apparizioni si sciolsero di nuovo descrivendo la reunion come un "grande errore".
Uscì comunque la compilation Zeitgeist.

Keller: "La musica Rock ha smesso di essere fonte di ispirazione e innovazione, diventando un villaggio di Potemkin [cioè villaggi di cartapesta in cui la gente finge di essere felice]. È sconcertante, soprattutto per uno storico, vedere come la musica e la protesta si siano separate nell'era del neoliberismo. Dal Rock 'N' Roll, al Beat, al Rock e Punk, Metal, Grunge o Techno la musica era il segno di certi tempi, cambiamenti sociali, politici e culturali. E adesso? La musica è solo uno sfondo. Le sue immagini, le sue idee, la forza che è venuta con la musica e tutto il resto è diventato nient'altro che un enorme e triste serbatoio di stile obsoleto, insignificante e piuttosto idiota che la gente consuma. È tutto. È giunto il momento che i giovani escano dall'ombra del passato e inizino a pensare al loro futuro, alla loro creatività, ai sogni e alle speranze della loro generazione. Non avranno certo bisogno della musica della fine del 20° secolo per quello"

mercoledì 5 febbraio 2020

La Storia Dei Cynic: Il Coming Out e La Morte Di Sean Reinert

Il mondo del Metal è stato scosso dalla morte di Sean Reinert, storico batterista dei Cynic ed ex Death. Per il momento la causa della morte non è stata rivelata. Reinart aveva 48 anni.
Il suo esordio nel mondo Metal si ha con "Human" dei Death nel 1991.
Affiancato dal Chuck Schuldiner, da Steve DiGiorgio al basso, la formazione era completata da suo amico di vecchia data Paul Masvidal (chitarra). Assemblata una delle formazioni più tecniche varie della storia dei Death, la band inglobò al suo interno le influenze più disparate: ad una solida base Metal vennero aggiunti elementi Progressive, Jazz, Ambient. Il tutto riletto con un approccio brutale, supportato da un songwriting cinico, da tempi dispari, chitarre claustrofobiche.
"Suicide Machine" è senza dubbio emblematica del perfetto connubio tra sonorità estreme e testi, un’invettiva contro la società che schiaccia i deboli; "Lack Of Comprehension" è selvaggia e melodica al tempo stesso."See Through Dreams" non fa prigionieri, "Cosmic Sea" presenta ritmi Jazzati, invece "Secret Face" testi profondi. Si possono poi non citare "Flattening Of Emotions" e quella di "Together As One"?
Non me ne vogliano i Death ma la carriera di Reinert (e Masvidal) sarà sempre legata ai Cynic (fondati nel 1987) quindi a "Focus" uscito nel 1993. Un disco sicuramente di difficile assimilazione ma semplicemente assurdo. Nel 1992 un uragano, alla vigilia dell’ingresso in studio della band, si abbatte sulla Florida distruggendo la sala prove della band (e l’abitazione del chitarrista Jason Gobel), inoltre Masvidal ha seri problemi alla voce. Tutto questo porta ad un ritardo sui programmi che consente di lavorare ulteriormente sui brani e soprattutto di reclutare un grandissimo bassista: Sean Malone.
La stralunata apertura di "Veil Of Maya" è il vero e proprio manifesto del disco. Le chitarre dissonanti, le scale modali, il drumming folle ma anche delicato e dalle tinte jazzistiche, l’incedere del basso fretless (cioè senza tasti). Insomma il Metal Estremo si fondeva con il Jazz.
Come non parlare poi clean vocals filtrate del vocoder registrate da Masvidal con un sintetizzatore.
La vorticosa "Celestial Voyage" con il suo riffing frenetico e i fraseggi ritmici estranei al Death così come era storicamente codificato. "The Eagle Nature" alterna strofe ad un ritornello aperto.
"Sentiment" è il perfetto connubio tra Fusion e Metal, per via della distorsione e del setting della batteria (presente anche una voce femminile: Sonia Otey).
Segue "I’m But A Wave To...", cinque abbondanti minuti di Prog Death sospinta dalla gran tecnica di Reinert alla batteria. "Uroboric Forms" è Prog Death al 100%, "Textures", unico episodio strumentale è un compendio di contaminazioni jazzistiche, latine, fusion ed assoli di basso.
Chiude la splendida "How Could I", canzone che riassume l’intero platter, dalla geniale intro di tastiere ai fraseggi tra batteria e chitarre, al monumentale riff portante.
Il disco è talmente nuovo, complesso e difficile da "capire" che non viene compreso da quasi nessuno.
Prima ovviamente di essere rivalutato e di finire nella storia della musica tutta.
Dopo 15 anni (2008), la band (non c'è più Gobel, sostituito da Tymon Kruidenier) tornò attiva con "Traced In Air": un disco che prende sicuramente da Focus e lo mischia con musica più moderna. Tecnicismi meno esasperati, più melodia, Death Metal presente solo per la (poca) voce in growl (per il resto a cantare le danze è la voce robotica ma clean di Masvidal).
"How Could I" è forse maggiormente la canzone che si avvicina al passato. Poi ci sono canzoni eccelse come "The Space For This", "Evolutionary Sleeper" e "Integral Birth" con assoli e continui stop and go ad effetto. "Nunc Fluens" evidenzia la fantasia e bravura di Reinert dietro la batteria, la sognante "Nunc Stans" chiude degnamente il platter.
"Kindly Bent To Free Us" esce invece nel 2014 e presenta subito una grande novità: il growl è scomparso. Ambient e momenti atmosferici sono ridotti così come l’uso dei sintetizzatori e dell’elettronica (tranne il vocoder) facendo risaltare quelli che sono gli strumenti tradizionali del genere. Già le prime 3 tracce valgono il prezzo del biglietto: "True Hallucination Speak" (molto jazzata), "The Lion's Roar" (con ritornelli cantabili) e "Kindly Bent To Free Us".
Davvero anomali (e belli) gli assoli di "Moon Heart Sun Head" o la cinematografica "Endlessly Bountiful". Da menzionare anche l'ottima "Infinite Shapes".
Troviamo esplosioni strumentali (Prog), quiete, accelerazioni, brusche frenate.
Un album solare, registrato perfettamente e suonato ancora meglio da quei tre mostri di Masvidal, Reinert e Malone.



IL COMING OUT DI REINERT E MASVIDAL
Probabilmente però il periodo più duro della vita di Reinert e Masvidal è l'anno del coming out (2014).
Se per Masvidal non si trattò di un vero e proprio segreto (i primi rumours in merito risalgono ai primi anni ’90), per quanto riguarda Reinert la questione fu molto più complicata.

Paul Masvidal: "Una cosa è distinguersi con i tuoi compagni di band e semplicemente "suonare da gay" perché è spigoloso. Un'altra cosa è viverla davvero.
Ci saranno sicuramente conseguenze ma è importante essere sinceri"
Sean Reinert: "Una volta sono andato ad un appuntamento con un altro ragazzo che finì poi per raccontare la cosa sul suo blog. Da allora, se scrivi ‘Sean Reinert’ su google, il primo risultato della ricerca è ‘Sean Reinert batterista’, il secondo ‘Sean Reinert gay‘.
Paul frequentava già locali per gay, io sotto sotto sapevo di volerci andare ma dovevo confrontarmi con tutti i miei preconcetti e stereotipi sul fatto che essere gay significasse per forza indossare canottiere e vestiti da gay...I gay sono ovunque, fanno ogni lavoro, suonano ogni tipo di musica e lo siamo sempre stati. Mi ci sono voluti anni per essere finalmente abbastanza coraggioso da dire: "Se hai un problema con questo, allora elimina la nostra musica. Questo è un tuo problema, non mio"

Rob Halford (vocalist dei Judas Priest) in un'intervista rilasciata a Terrorizer nel 2014: "Ho detto a un tizio: ‘Hai letto di quei due ragazzi dei Cynic?’ e lui: ‘Oh, fantastico’. Ho risposto: ‘Qui sono io l’unico gay! Non esiste!”. Hanno fatto una cosa grandiosa. C’è omofobia nel Metal, c’è omofobia in tutti i tipi di musica ma molti metallari sono tolleranti. E’ uno schifo che uno si debba preoccupare di queste cose nel 2014, no? E’ proprio spazzatura. Ad ogni modo che Dio li benedica. So cosa vuol dire uscire allo scoperto. E’ la sensazione più bella del mondo. Siate voi stessi, vivete la vostra vita e non nascondetevi, niente può farvi del male. Solo voi potete farvi del male. Chi vi vuole bene veramente, vi vorrà bene comunque"


LA MORTE DI REINERT
Il 25 gennaio 2020, fonti delle forze dell'ordine raccontano a TMZ che il venerdi sera, Sean è stato trovato morto da un familiare nella sua casa di San Bernardino alle 20:45. È stato trasportato in ospedale, ma dopo che le misure di salvataggio si sono rivelate inefficaci è stato dichiarato morto all'arrivo. Non sono stati rilasciati altri dettagli sulla sua morte (qualcuno su Facebook ha parlato di "heart failure").
Thomas Snyder (marito di Reinert) assieme alla sorella di Sean (Patti): "Sono distrutto. Come molti di voi ormai sapranno, mio marito Sean se n’è andato la scorsa notte. Ho cercato di avvertire per telefono quante più persone della sua cerchia stretta prima che la notizia si diffondesse sui social media. Mi spiace per coloro che non sono riuscito a raggiungere. Sto ancora cercando di ricostruire gli eventi delle ultime 24 ore. Dopo essere tornato a casa da lavoro ho trovato Sean incosciente accasciato a terra. Ho provato a rianimarlo con l’assistenza del 911, prima che venisse trasportato all’ospedale più vicino. Al momento non si conoscono le cause, ma verrà fatta l’autopsia. Sean ed io avevamo svolto tutti i controlli di routine 3 settimane fa e godevamo entrambi di buona salute. Sean non aveva un problema di abuso di droghe ed ecco perché sono ancora in uno stato di incredulità"

Paul Masvidal, dopo aver condiviso un riquadro nero, ha ribadito: "Sono shoccato e rattristito per la perdita di uno dei miei più vecchi amici. Eravamo fratelli di karma, connessi da un qualcosa che andava ben oltre noi due. Così tante memorie stanno inondando il mio cuore e la mia mente. Dal primo momento in cui ho conosciuto Sean alla junior high school, sapevo che eravamo spiriti affini. Un dono oltre ogni immaginazione. Sono grato per aver fatto musica assieme a lui. Alla fine, tutto quello che rimane è amore, quello che provo per Sean. Non ce ne sarà mai un altro come lui"

Richard Christy (Death): "Non dimenticherò mai lo show dei Cynic nel 1994 a Des Moines IA in tournée con Cannibal Corpse & Sinister, Joey Jordison e io eravamo dietro la batteria di Sean Reinert per il loro intero set, con le mascelle sul pavimento. Un batterista davvero innovativo"

Atheist: "Desideriamo inviare collettivamente le condoglianze alla famiglia di Sean Reinert. Siamo amici dal 1989/90. Uno dei batteristi più incredibili che la musica abbia mai visto. Oggi siamo profondamente rattristati da questa notizia!"