I Dismember nascono a Stoccolma alla fine del 1987 dando il via a quello che verrà definito "Swedish Death" (distinguendo ovviamente la scena di Stoccolma da quella più melodica di Goteborg). Oltre ai Dismember, la scena comprende ovviamente gli Entombed, Grave, Necrophobic (anche se dopo il primo album contaminarono il suono con il Black Metal svedese), Carnage, Unleashed, Desultory, etc
La caratteristica principale passata alla storia di queste band è il classico suono a "motosega" delle chitarre.
L'ESORDIO
La band pubblicò il loro primo album "Like An Ever Flowing Stream" nel maggio 1991 registrato ai Sunlight Studios e pubblicato con l’etichetta Nuclear Blast. Questo lavoro, registrato in tempi rapidissimi (12 giorni), rappresentò un pilastro dello Swedish Death: potente, veloce e senza compromessi. La produzione grezza, i riff distorti e la voce rabbiosa furono un fulmine a ciel sereno “una rottura con tutto ciò che era venuto prima”. Ad aprire le danze è "Override Of The Overture" con il suo riff brutale ma allo stesso tempo con strutture melodiche e poi imitato da moltissime band negli anni futuri. Potentissima è anche "Soon to Be Dead", brevissima e fulminante, trascinata da una batteria feroce. In realtà da "Bleed For Me" a "And So is Life", passando per "Dismembered" (la canzone più lunga e complessa) e la brutale (anche come testo) "Skin Her Alive" dovrebbero essere citate un po' tutte. Proprio a causa di questa canzone, diverse copie del disco furono sequestrate in Inghilterra. Si passa poi a "Sickening Art" che viaggia su tempi più moderati per i primi secondi, prima di accelerare rapidamente, sino alla conclusiva "In Death's Sleep" con i suoi bellissimi assoli.
SKIN HER ALIVE E LE POLEMICHE
Il brano "Skin Her Alive" portò i Dismember e il loro distributore inglese in tribunale per oscenità nel 1992. La canzone venne etichettata come "Indecente ed Oscena", a causa del testo ma anche dell'immaginario della band considerato inadatto ed offensivo.
Anche l'immagine originaria dell'EP fu censurata. Fortunatamente, la band vinse la causa (essendo già in circolazione da mesi, le copie non potevano essere sequestrate), ma l’episodio si trasformò comunque in una maggiore visibilità. Anche il video di "Soon To Be Dead" suscitò scalpore: la band utilizzò litri di sangue di maiale e il batterista Fred Estby impersonava un Cristo crocifisso ma sorridente, uno scenario volutamente provocatorio che scatenò polemiche.
Da "Skin Her Alive" (1991):
"Haunted by my conscience
Living my life in hell
Didn't fucking hesitate
When I moved in for the kill
Screams echoed in the distance
And I cannot ignore
Smiling at the memories
When I slaughtered the whore
Skin her alive
Time has come to confess
I did it for the thrill
I would never had dreamt of
That it would be so nice to kill
Blood colours my thoughts
Slipping out of time
Murder is my crime
Skin her fucking alive"
In una rara intervista, il cantante Matti Karki descrisse l’episodio come il risultato di norme vittoriane obsolete e sottolineò che, come risposta satirica, alcuni testi successivi (come "Eviscerated Bitch") vennero scritti "per renderli ancora più disgustosi".
INDECENT & OBSCENE
A causa della censura e di quell'appellativo che aveva contraddistinto l'EP "Skin Her Alive", venne scelto come titolo del secondo album, "Indecent & Obscene" (1993), proprio in riferimento all’accusa rivolta alla band. Anche qui la copertina ebbe problemi in diverse nazioni, essendo considerata particolarmente violenta. Questo disco è più maturo del precedente ma stiamo parlando di due capolavori assoluti nei quali la band consolida il proprio stile, abbinando riff brutali e veloci ad una produzione più pulita. L'album contiene i video "Skinfather" e "Dreaming in Red" che ne han accresciuto la visibilità anche al di fuori delle cerchie underground.
E' un susseguirsi di classici dall'opener "Fleshless" a Skinfather", passando per le urla di "Reborn In Blasphemy" (con anche un passaggio acustico nel mezzo) ma anche l'esilarante urlo "biiitch" in "Eviscerated (Bitch)" e il pianoforte finale. Senza scordarci di "Case#Obscene" e la melodia di basso apocalittica dell'immortale "Dreaming In Red".
I DISCHI SUCCESSIVI
Dopo il grandissimo successo iniziale, i Dismember iniziano a smussare il suono a metà anni 90: con "Massive Killing Capacity" (1995) abbracciano sonorità più melodiche e piene di Groove. Si parte con "I Saw Them Die" e le sue melodie memorabili, proseguendo con mid-tempo come la titletrack o la melodia Thrash di "On Frozen Fields" . Come anticipato c'è molto Groove, come in "Hallucigenia", nell'Hardcore di "Wardead", in "To The Bone", nel singolo di lancio "Casket Garden" e "Collection Of Blood". L'album "Death Metal" esce nel 1997, quando questo genere stava iniziando ad andare in crisi a causa di stallo creativo, del passaggio di alcune band a lidi più Black Metal (come i Necrophobic) o di contaminazioni varie (come negli Entombed). Inoltre da lì a poco questo genere fu sempre più influenzato dall'Hardcore. "Of Fire" è uno dei manifesti dell'intero album a causa dei blast-beat e di assoli Heavy Metal anni 80, per quanto comunque canzoni come "Trendkiller" suonano feroci e taglienti. Buone anche "Misanthropic" e "Live For The Fear (of Pain)". Per il resto troviamo canzoni velocissime come "Killing Compassion" e Death più Groove ("Bred for War"). Ottima "Silent Are The Watchers", altro brano a metà strada tra Death melodico, Hardcore e soli Heavy Metal.
I dischi successivi "Hate Campaign" (2000) con "Questionable Ethics", "Bleeding Over", "Enslaved to Bitterness", "Hate Campaign", "Where Ironcrosses Grow" (2004) con "Forged With Hate", "Me-God", "Tragedy Of The Faithfull" e "As I Pull The Trigger", "The God That Never Was" (2006) con "Shadows Of The Mutilated", "Time Heals Nothing", "Phantoms (Of The Oath)" e "Where No Ghost Is Holy", infine l'omonimo "Dismember" (2008) con "Death Conquers All", "Europa Burns" e "Under A Bloodred Sky" non aggiungono molto altro alla fenomenale carriera di questa band che aveva raggiunto il picco creativo con i primi 2 album. Si tratta di suoni, seppur ancorati al Death Metal melodico, più moderni e influenzati da Groove/Thrash/Hardcore con soli Heavy Metal anni 80.
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