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martedì 22 dicembre 2020

Burzum, Le Idee Sugli UFO e La Razza Ariana

Oltre a sostenere idee naziste ed odinismo razziale (tra le altre cose, considerando Oslo una "fogna" in quanto piena di gente di colore, rispetto a Bergen), un concetto (anche se poco noto) che ha sempre appassionato Vikernes è il mondo degli UFO, anche se lui ha più volte sottolineato che i suoi pensieri su questo argomento sono studi personali e non rappresentano una posizione ufficiale del Fronte Pagano. I suoi pensieri derivano dall'interpretazione di testi in antico norreno che proverebbero il contatto tra umani ed extraterrestri nei tempi antichi. Il collegamento Nazismo-Ufo risale invece alla Seconda Guerra Mondiale, dove pare che il Terzo Reich avesse un programma dedicato allo sviluppo di dischi volanti da usare come parte del proprio arsenale bellico (probabilmente si trattava dei "Foo Fighters" avvistati dagli alleati durante la grande guerra). Secondo Rothstein, il Terzo Reich sarebbe ancora vivo e vegeto sotto la calotta antartica, dalla quale terrebbero d'occhio il mondo mediante dischi volanti, in attesa di ritornare e liberare il mondo dai comunisti, banchieri sionisti ed altri nemici della razza ariana. Questa teoria abbraccia un'altra vecchia credenza popolare secondo cui la Terra sarebbe cava. Ma chi sono gli UFO secondo Vikernes?

Vikernes: "Si tratta di robot preprogrammati inviati da Sirio. Quando hanno scoperto la Terra, hanno capito che potevano creare la vita qui. Ma il nostro pianeta era troppo lontano dal sole. Pertanto hanno innescato esplosioni nucleari per spostare la terra, qualcosa che spiega le cinture di asteroidi al di fuori della terra e perché ci sono lastre di vetro nel deserto del Sahara (ciò avrebbe richiesto un enorme calore). Mentre la terra si muoveva, anche l'equatore si è spostato. L'equatore rappresenta il serpente di Midgard (ovvero il serpente della mitologia norrena che circonda il mondo mordendosi la coda). Quindi questo corrisponde al mito in cui Thor pesca il serpente di Midgard. La "Voluspa" afferma che gli dei riescono a muovere i corpi celesti. I nostri antenati possedevano un sapere dei fenomeni naturali di cui non avrebbero dovuto essere a conoscenza. Un esempio è lo strato di ozono, che i vecchi chiamavano Svalin e che faceva da scudo tra la terra e il sole. Se Svalin cadesse, la terra brucerebbe. Come avrebbero potuto i nostri antenati saperlo se non fossero stati in contatto con viventi molto più avanzati? Thor aveva i capelli rossi, ma tutti i nostri antenati avevano i capelli biondi prima della degenerazione dell'era vichinga. Ma il pianeta Giove ha il colore della ruggine! E Thor proteggeva gli uomini da forze naturali incontrollabili, proprio come la gravitazione di Giove protegge la terra. Thor ha una cintura di forza! Giove non ha un anello intorno?"

Secondo Vikernes il mondo antecedente a quello attuale era un altro pianeta. Raggiunto il clima adeguato, i viaggiatori dello spazio iniziarono a creare vita sulla terra. Flora e fauna furono concentrati nel continente scomparso Lemuria (supercontinente di Ur). Nel continente di Atlantide (dove stavano razze più evolute), i giganti (prototipi dell'homo sapiens) si ingelosirono quando venne creata la razza ariana. E così come Hymir scatenò i troll per vendicarsi di Thor, allo stesso modo venne dichiarata guerra ad Atlantide. Al termine del conflitto, l'isola sprofondò e gli ariani cercarono rifugio in altri continenti, mescolandosi a razze inferiori. La razza pura di Atlantide sarebbe sopravvissuta solo nell'Europa del Nord (capelli biondi ed occhi azzurri). Secondo lui gli UFO sono intorno a noi e controllano l'umanità, di tanto in tanto sequestrano qualche persona e mutilano delle mucche monitorando il nostro sviluppo. A suo dire, Odino mandò sulla Terra Heimdall per migliorare gli umani (considerati inutili) in modo da renderli degni di entrare nel Valhalla ma la stirpe di sangue degna rimane quella di Jarl (capelli biondi), non certo quella di Karl (capelli rossi) o di Thrall (pelle scura). Solo alla razza di Jarl vengono insegnate le rune (la conoscenza), gli altri sono considerati esperimenti falliti. Ci sono stati comunque altri storici che hanno imputato a forze extraterresti, ad esempio le costruzioni delle Piramidi (Teoria degli Antichi Astronauti, Erich Von Daniken). Robert Temple sostiene che una tribù africana (i Dogon) possedesse notevoli conoscenze astronomiche relative alla stella super luminosa Sirio (parlarono dell'esistenza di due stelle compagne di Sirio, assolutamente invisibili ad occhio nudo).

venerdì 4 dicembre 2020

I One Tail One Head e Gli Infuocati Live Show: Risse e Rituali

Facenti parte della seconda ondata di Black Metal norvegese proveniente da Trondheim (precisamente Nidrosian Black Metal, grazie ad un'intuizione della Terratur Possessions che ha riunito sotto la sua etichetta questo tipo di band provenienti tutte dalla stessa zona geografica), i One Tail, One Head sono sicuramente tra le band più promettenti della scena (dopo che i Celestial Bloodshed sono stati costretti allo scioglimento, dal momento che il vocalist Steingrim Torson venne sparato ed ucciso in circostanze mai chiarite del tutto).
Le influenze Hellhammer, Celtic Frost degli albori, Venom, vecchissimi Samael, Mayhem e Darkthrone con escursioni in regimi occulti e celebrativi si sprecano in tutte le composizioni del combo.
Non che, esclusi Demo ed EP, per la verità siano tantissime.
Ma l'omonimo "One Tail, One Head" è sicuramente da ascoltare con "In The Golden Light" e "The Splendour Of The Trident Tyger" che sembrano fare il verso ai Celtic Frost più marci (per quanto riguarda riff e ritmi, un po' meno le indemoniate vocals).
La titletrack invece richiama il Black Metal norvegese dei bei tempi che furono con in più influenze Hardcore e drumming velocissimo.
"Sulphorous Vision" è invece quasi un mid tempo con atmosfere gelide e malsane.
"Cleanse, Enshrine In Madness" ed "Awaken" continuano il massacro.
Per il resto l'etichetta fa uscire i dischi di questa scena in cassette, 7 pollici e a tiratura limitata, proprio come tradizione più underground vuole.


GLI INCREDIBILI LIVE SHOW
Al di là della proposta musicale, ciò che colpisce di questa band sono però gli show dal vivo.
I membri si presentano tutti ricoperti di sangue e corpse paint (non che queste siano delle novità diciamo), orgogliosamente vestiti come metallers anni 80.
I suoni sono ruvidi, grezzi e selvaggi, i piatti risuonano alti e creano un po’ di confusione, l'atteggiamento mostrato live è quello di belve assetate di sangue.
Rituali evocati dai toni declamatori dell’impazzito singer Luctus e perpetuati spesso dalla presenza di un candelabro e di un teschio ricoperto di incenso davanti alla batteria.
All’interno di una line-up selvaggia e dalle movenze on-stage più incandescenti, il cantante Luctus è quello più fuori di testa.
Il vocalist negli show live cerca sempre il contatto con i fans, cerca di aizzarli, di spingerli al mosh, quasi aggredendoli, cercando di provocare continue risse.
Occhi fuori dalle orbite e sguardo da psicopatico.
Altre volte invece pare abbia serie difficoltà a reggersi in piedi.
L’esecuzioni parossistiche risentono di un gusto metal old-school e la separazione tra Black e Thrash tedesco (o comunque grezzissimo) degli anni 80 è, come non mai, quasi impalpabile.

venerdì 20 novembre 2020

La Storia Dei Grailknights e Gli Show Improvvisati Sul Palco

I Grailknights vennero fondati nel 2002 da Wunstorf a Hannover come Galactic Grailknights.
Trattandosi di una band Death/Power Metal (con voce pulita e scream/growl Death) l'immaginario è fantasy ed oserei dire molto particolare visto il concept ed anche gli show improvvisati sul palco (con musica di sottofondo di film horror o epica a seconda delle scene mostrate).
L'eterna battaglia del bene contro il male sono i temi trattati dalla band: i cavalieri, residenti a Castle Grailskull, combattono contro il malvagio dottor Skull.
Pertanto, si travestono da supereroi utilizzando il Corpsepaint ma fatto di colori vivaci come il rosso (Mac Death), il blu (Lord Lightbringer), il verde (Sir Optimus Prime ) e il giallo (Baron van der Blast).
Con i loro costumi multicolori, la band si distingue dal classico colore nero o comunque Dark delle metal band.
Negli show vengono messe in scena battaglie epiche con il malvagio Dottor Skull che ha rubato il Santo Graal dai Grailknights (deve essere riconquistato dai Cavalieri). Sul palco compaiono diversi personaggi secondari, per entrambe le parti (Beer Beauty per i Cavalieri, Morph The Swarf e Urks per Dottor Skull).
Il pubblico, che la band chiama "Battlechoir", è integrato nello spettacolo attraverso storie e battute.
Il loro grido di battaglia è "Grailknights Battlechoir" e il pubblico risponde con "Sì Sire!".
Sicuramente, dal punto di vista musicale, non parliamo di una band originalissima (misto tra Ensiferum, Korpiklaani, Finntroll, Blind Guardian, Sabaton ed altre band Power Metal/Death Melodico) ma con un interessante concept dietro e con la loro nicchia di pubblico (che va ai loro concerti sapendo cosa deve fare e cosa aspettarsi dallo show).
Inoltre, la band ha creato diverse storie intorno a ciò che possono essere viste su YouTube (Grail TV).


I DISCHI
La band pubblicò "Across The Galaxy" nel 2004. La titletrack lunga 2 minuti scarsi parte molto veloce ed è cantata in uno scream che diventa growl, molto bella la successiva "A Grailknight's Heart" con rimandi anche negli assoli a "The Phantom Of The Opera" degli Iron Maiden. Cadenzata (e poco convincente) "Armoured Strength".
Parte come una cavalcata "Sanity Fades", prima di rallentare verso i 2 minuti e ri-accelerare, per poi rallentare nuovamente (nei rallentamenti la voce è clean). Ottima canzone.
"Resist" è abbastanza lenta ed anonima, sicuramente migliore "Dice With Death" contraddistinta da ritmi lenti ma ottime parti strumentali sul finire della canzone.
In "Regicide" ci sono influenze orientali ed arpeggi (oltre che qualche coro) invece in "Engraved On A Tree Trunk" continui stop n'go. Chiude la buona ed allegra "Grails High" con voci growl e clean che si sovrappongono.
Seguirono numerosi concerti nella Germania settentrionale.
Il secondo album "Return To Castle Grailskull" venne pubblicato nel 2006 (presenti i Battlechoir).
"Raving Storms" parte subito velocissima ed alterna parti gioiose ad altre buie, "Hail To The Grail" parte veloce e poi a seguito del secondo coro rallenta qui possiamo notare i Battlechoir.
Discreta "Moonlit Masquerade" che alterna ritmiche Death e cori Power "heya heya hey" (ottimi per concerti ma che in studio alla lunga stancano un po') di cui è stato girato anche un video.
Buona "Fight Until You Die": anche qui accelerazioni, rallentamenti e cori (strumentalmente la preferisco alla precedente).
La successiva "Home At Last" è una triste ballad, ben fatta.
I ritmi tornano più veloci con "Prevail": anche qui troviamo cori. Belle le ritmiche su "Return To Castle Grailskull".
Nel 2008 è la volta del terzo disco: "Alliance". Il disco è aperto da "Nameless Grave" che è a tutti gli effetti una canzone Power Metal che alterna clean, cori e growl. Ottima anche la titletrack soprattutto grazie ad un'ottima sezione ritmica sulla parte finale della canzone. "The White Raven" richiama gli Ensiferum quindi con dosi di influenze Folk. "When Good Turns Evil" alterna parti veloci, rallentamenti Folk, cori, voci clean e growl. Di "Tranquility's Embrace" è stato girato anche un video: si tratta di una ballad Folk con richiami ad Ensiferum e Blind Guardian. Buona "Mortem Obi".
"In For The Kill" ha parti Speed e che in alcuni punti richiamano i Dragonforce. "Grailquest Gladiators" presenta classici cori epici Power Metal, chiude "Der König Von Thule" cantata in tedesco.
Nell'autunno del 2008, i Grailknights fecero un tour in tutta Europa come supporto della band svedese Sabaton.
Nel 2014 è stato pubblicato "Calling The Choir" con lo storico Mac Death (bassista ed autore delle parti in growl sostituito dalle vocals di Sir Optimus Prime). La titletrack rimanda subito agli Hammerfall più epici, non male la successiva "Now Or Nevermore" ma il meglio viene con la successiva "Morning Dew" per via degli ottimi cori e dei ritmi spensierati ed allegri (tra le più famose della loro discografia). Voci in growl/scream tornano in "Absense Of Gravity", molto epica la folkeggiante "Victorious".
Poteva mancare la ballad? Ovviamente no e risiede in "Anna Lee", altra canzone debitrice dei Blind Guardian più lenti e melodici. Non dice molto "Desert Star", presenta i soliti ritmi gioiosi (e cori) "Sea Star" che comunque rimane ascoltabile. Chiude il disco "Far And Away" con la sua epicità Power Metal. Il problema dell'album è che le canzoni prese un po' a caso (singolarmente) non sono male ma ascoltandolo tutto di un fiato si fa fatica a concluderlo perchè tendono un po' ad assomigliarsi in riff e nella loro costruzione.
"Knightfall", disco Power Metal a tutti gli effetti e depurato dalle influenze Death melodico, uscì nel 2018. Dopo l'introduzione strumentale, su "Pumping Iron Power" troviamo Joakim Brodén dei Sabaton ed ovviamente la canzone è debitrice del Power moderno più tastiere (mai invadenti) e qualche influenza del passato (è stato girato anche un videoclip).
Buona anche la successiva "Cthulhu", "Black Spider's Web" presenta un break rallentato nella parte centrale della canzone. Molto bello (e particolare) l'inizio di xilofono in "Grailskull Asylum".
In "March Of The Skeletons" fanno la comparsa voci anche in screaming per una canzone cadenzata, mai troppo veloce e davvero con una bella melodia (presenti gli xilofoni). La doppia cassa e ritmi più veloci tornano in "Shadows Of Mountain". "Laser Raptor 3D" è una classica canzone Power Metal introdotta però da sintetizzatori con le chitarre che poi riprendono la melodia.
"Book Of A Hero" è una canzone lenta Folk, senza distorsioni nè accelerazioni: sicuramente ascoltabile. Chiude la titletrack con i suoi cori e versi strazianti.
In generale una band che non vi cambierà la vita ma che ha composto quà e là ottime canzoni, seppur derivative (senza innovare nulla, concept e costumi di scena a parte).

sabato 7 novembre 2020

La Storia Di Frank Zappa: Arresti, Scarsa Igiene ed Altre Stranezze

"Non sono nero, ma ci sono troppi momenti in cui vorrei dire di non essere bianco"

Frank Zappa nacque a Baltimora il 21 dicembre del 1940. La sua famiglia era di chiare origini italiane (da parte del madre) e franco/italiana da parte della madre. Loro si trasferiscono a Miami e Frank già ad 11 anni si avvicina alla musica (si ricorda un noto episodio dove giocando con delle bacchette di una batteria stava caricando tubi di fuochi d'artificio con dell'esplosivo, uno di questi scoppiò rischiando di tagliargli le mani). Frank ha un rapporto molto conflittuale con il padre ed è per questo motivo per cui detesta la cucina italiana e la religione cattolica. 

"Non è possibile alcun progresso senza deviare (dalla norma). Ma per farlo con successo, occorre avere almeno un minimo di familiarità con ogni norma dalla quale contiamo di allontanarci"


L'ARRESTO
Nel 1963 prende in affitto in California uno studio di registrazione dove si trasferisce anche a vivere. Il nome di questo studio è "Studio Z" ed è situato a Cucamonga e Frank convive con la fidanzata Lorraine Belcher. Un quotidiano locale però segnala alle autorità che, secondo loro, all’interno dello studio si girano film pornografici. 
Un poliziotto si presentò alle porte dello studio chiedendo a Zappa se era interessato a girare filmati inerenti omosessuali a San Bernardino. Zappa acconsentì, sperando di poter spiegare ai poliziotti che i gay e i travestiti andavano trattati con rispetto. Non sapeva di avere appena compromesso la sua fedina penale. Pubblicizzò un casting per il film, a cui però si presentò anche un ufficiale in borghese. Gli chiese se poteva girare un film porno. Frank, ignaro d’essere registrato, provò a venderglielo per 300 dollari, il poliziotto tirò il prezzo e Zappa si affrettò a proporre una registrazione audio per 100 dollari. La stessa sera, Frank e Lorraine registrarono mezz'ora di gemiti e sospiri facendo cigolare il letto. 
Successivamente Frank e Lorraine vennero arrestati per associazione a delinquere finalizzata alla produzione di materiale pornografico ma in seguito verranno scagionati. 
Frank dovette scontare 10 giorni di galera a San Bernardino (e ascoltando il pezzo San Ber’dino si capisce quanto Frank gradì quella breve permanenza galeotta).


CARRIERA MUSICALE ED ALTRE STRANEZZE
La sua prima band furono i Mothers ma l'etichetta gli impone il cambio di nome, secondo loro allusivo ad una parolaccia (diventeranno The Mothers Of Invention). 
Negli anni successivi Zappa conosce Gail Sloatman, che in seguitò diventa sua moglie, la quale dichiarerà: 

"Mi sono innamorata di una delle persone più sporche che ho mai conosciuto"

Infatti, Frank Zappa ha sempre dato pochissima importanza all’igiene personale, apparendo spesso trascurato. Zappa però era un grande nemico delle droghe, tant'è vero che il chitarrista Elliott Ingber verrà licenziato per le troppe canne che fumava.
Musicalmente Frank era affascinato da compositori classici, dalla sperimentazione, prevalentemente in chiave Rock e Rhythm and Blues mescolata alla Classica. Va detto che degli oltre 60 album pubblicati nessuno è mai finito in una top 20 USA ma questo probabilmente perchè la sua musica era difficile da assimilare: troppo varia e complessa.

"La mente è come un paracadute: funziona solo se è aperta"

"L'informazione non è conoscenza, la conoscenza non è saggezza, la saggezza non è verità, la verità non è bellezza, la bellezza non è amore, l'amore non è musica. La musica è la cosa migliore che esista"

Tra i dischi più importanti sicuramente l'esordio "Freak Out" (1966)  ovvero un disco doppio d’esordio cosa impensabile per quei tempi (ed anche dissacrante e scandalistico a livello di testi). Brani come "Help I’m A Rock", di pura avanguardia o "The Return Of The Son Of Monster Magnet" che mischia musica contemporanea, Jazz e Blues. Non manca la melodia come in "Go Cry On Somebody’s Else Shoulder". Da citare anche "Trouble Every Day".
Nel maggio del 1967 esce "Absolutely Free", altro grande disco, dove Zappa approfondisce la strada tracciata dall'esordio. La copertina da già un’idea dell’opinione di Frank sulle radio FM americane, riportando la scritta celebre "Kill Ugly Radio!". Nel disco troviamo messaggi politici, invettive contro la società, prodie, testi inerenti la sessualità (molti furono censurati dalla stessa casa discografica) e versi subliminali. Da menzionare "Call Any Vegetable", "Plastic People", la lenta "The Duke Of Prunes" e la tecnica e lunga (oltre 7 minuti) "Invocation And Ritual Dance Of The Young Pumpkin". Per il resto tante canzoni da 1 minuto e mezzo a 2 minuti e 40 con tanta improvvisazione e follia. 
Nello stesso anno compone anche la bellissima strumentale "King Kong". 
Il quarto "We're Only In It For The Money" fa da parodia alla copertina di "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club" dei Beatles.
Nel 1968 inizia la sua battaglia con l'etichette discografiche, con la Verve in particolari, con i quali rompe il contratto (ciò porterà Zappa prima a lavorare con due etichette da lui gestite per la Warner Bros, la Bizzarre e la Straight, e poi a creare, diversi anni dopo, la Zappa Records e quindi una sua casa discografica, la Barking Pumpkin).
Va detto comunque che il successo dei primi dischi è molto tiepido, magari anche perchè non vengono capiti. Anche i concerti non vanno molto meglio, fino al disastroso tour del 1971 in Europa, quando la band perse l' intero equipaggiamento in un incendio al Casino di Montreux (episodio che ispirò la celebre "Smoke On The Water" dei Deep Purple) e che si concluse con il ferimento di Zappa durante un concerto a Londra.
Frank inoltre non è mai stato particolarmente orgoglioso delle sue origine italiane anche se spesso ne ha fatto riferimento, in chiave provocatoria e ironica, nelle sue canzoni (le origini italiani sono evidenti nelle canzoni "Tengo Na Minchia Tanta", "Dio Fa", "Questi Cazzi Di Piccioni", etc). "Tengo Na Minchia Tanta" è un brano Hard Rock piuttosto robusto dai contenuti decisamente dissacranti e volgari, mai eseguito dal vivo. E' contenuto nel sesto disco di Zappa "Uncle Meat" pubblicato nel 1969. 
Sempre nello stesso anno esce "Hot Rats", forse il disco più famoso ed importante della sua discografia. Si ricorda la folle "Willie The Pimp", brano surreale sia a livello di voce che strumentale. Ad aprire il disco, "Peaches En Regalia", uno dei momenti più famosi e rappresentativi del sound di Zappa (Jazz Fusion). Altre hit strumentali a livello di tecnica sono: "Son Of Mr. Green Genes" e "The Gumbo Variations". E' un disco meno stravagante dei precedenti, se non forse nella strana "It Must Be a Camel". Va citata anche la cosa curiosa che successe con il disco "Lather" del 1977 che la Warner Bros si rifiutò di pubblicare. Zappa andò negli studi della KROQ (Pasadena) avvisando i radioascoltatori di preparare il registratore e regalò tutte le 8 facciate del disco (in seguito fonderà la sua etichetta indipendente).
Sarebbe impossibile recensire la cinquantina di dischi prodotti da Zappa però si possono citare altre canzoni capolavoro quali: "Dog Breath", "Welcome To The USA", "Muffin Man", "Little Umbrellas", "The Adventures Of Greggery Peccary", "Bobby Brown", "Joe's Garage", "Montana", "The Torture Never Stops", etc
Altre controverse riguardano il disco solista "Jazz From Hell", accusato di fare riferimenti al "punto G" e alla vagina. Infatti "G-Spot Tornado" fu super criticata da Tipper Gore nel 1985 per il suo titolo, al punto che la canzone strumentale si beccò il "Parental Advisory". Zappa commentò "E' come eliminare la forfora con la decapitazione". Ovviamente le oscenità contenute nei pezzi di Zappa andarono anche oltre: ricordiamo "Ride My Face To Chicago", "The Illinois Enema Bandit" o "Catholic Girls". In un concerto arrivò ad elenare tutti gli oggetti atti alla penetrazione.
Nel 1980 una banda musicale del corpo dei Marines lo accoglie allo spazio arrivi dell'aereporto di San Francisco dove suonano uno dei suoi più celebri pezzi: "Joe's Garage". 


LA MORTE
Celebre nel 1991 la sua ironica volontà alla candidatura alla presidenza del Stati Uniti d’America con la frase "Potrei mai fare peggio di Ronald Reagan?", oppure la dichiarazione "Scrivo musica brutta perché l’America è un paese brutto". Ad un concerto tributo dedicato a lui nello stesso anno non si presentò, i figli spiegarono che l'assenza era dovuta ad una grave malattia.
Infatti Frank Zappa morirà il 4 dicembre 1993, a 52 anni, a causa di un tumore alla prostata (l'unico suo  vizio erano le Winston Rosse, fumate in gran quantità: "il tabacco è la mia verdura preferita").


ALTRE FRASI NOTE
"Senza la musica per decorarlo, il tempo sarebbe solo una noiosa sequela di scadenze produttive e di date in cui pagare le bollette"

"Non è necessario immaginare che saranno il fuoco o il ghiaccio a porre fine al mondo. Ci sono altre due possibilità: una è la burocrazia, l'altra la nostalgia"

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento"

"Buona parte del giornalismo rock è gente che non sa scrivere, che intervista gente che non sa parlare, per gente che non sa leggere"

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, il tuo insegnante, il tuo prete o qualche tizio in TV che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti"

"Il mio motto è: ‘Qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo, per un motivo qualsiasi"

"La droga non è cattiva. La droga è un composto chimico. Il problema è quando quelli che prendono droga la considerano una licenza per comportarsi come teste di cazzo"

"Sono stanco di suonare davanti a gente che applaude per il motivo sbagliato"

"Un Paese è veramente un Paese quando ha una compagnia aerea e una birra. E alla fine è di una bella birra che si ha più bisogno"

"Nella lotta tra te e il mondo, stai dalla parte del mondo"

"Alcuni scienziati affermano che l'idrogeno, proprio perché così abbondante, è il mattone fondamentale dell'universo. Io dico che nell'universo c'è più stupidità che idrogeno, e ha una durata di vita maggiore"

"A tutti i fichetti del mondo e a quelli carini voglio dire una cosa: ci sono più brutti figli di puttana come noi che persone come voi!"

"Dio abbia misericordia degli inglesi per il cibo orribile che questa gente deve mangiare"

"Il Rock'n'Roll era quell'orribile specie di hillbilly suonato da Elvis Presley. A me piacevano Howlin' Wolf e Jimmy Reed e tutto quel genere di roba"

"La disco music è adatta allo scopo per il quale è stata progettata. Fornire un accompagnamento ritmico alle attività delle persone che desiderano avere accesso agli altri per una potenziale futura attività riproduttiva"

"Sono l'avvocato del diavolo. Noi abbiamo le nostre adoratrici che vengono chiamate 'groupies'. Ragazze che offrono i loro corpi alle Rockstar, come si offrirebbe un sacrificio ad un dio"

"L'essenza del cristianesimo ci è illustrata dalla storia del Giardino dell'Eden. Il frutto che era proibito raccogliere si trovava sull'Albero della Conoscenza. Il significato è che tutte le sofferenze sono dovute al tuo desiderio di capire com'è che vanno le cose. Saresti potuto rimanere nel Giardino dell'Eden se solo avessi tenuto chiusa la tua fottuta bocca e non avessi fatto alcuna domanda"

venerdì 23 ottobre 2020

La Storia Degli Ancient Rites, Le Accuse Di Fascismo e Le Morti Di Bollengier e Bernar

La carriera dei belgi fiamminghi Thrash/Black Metallers Ancient Rites è stata costellata, oltre che di accuse di nazionalismo e fascismo, anche da diverse morti.
Infatti tre membri sono morti nei primi anni 90.
La band si forma nel 1988 grazie ai chitarristi Johan Vrancken e Phillip Bollengier, al batterista Stefan Bernar e a Gunther Theys al basso e voce.
Nel 1990 il demo "Dark Ritual" ottenne ottimi riscontri nella scena underground, mentre il Black Metal dalla Scandinavia si stava iniziando a diffondere anche in altre parti d'Europa.
Il demo si apre con un organo molto sinistro e la velocissima strumentale "Eternal Blasphemy". Più cadenzata invece "Fallen Angel" in cui si sente finalmente la voce di Gunther. Dei cori gregoriani introducono "From Beyond The Grave", altra canzone non velocissima ma cadenzata (molto belli gli assoli sul finire della canzone). C'è spazio poi per "Not Anymore" contraddistinta da un ottimo riff e dall'outro finale.
Parlare di Black Metal è sbagliato perchè si tratta a tutti gli effetti di un disco Thrash Metal.


L'INCIDENTE MORTALE DI BOLLENGIER E IL SUICIDIO DI BERNAR
Subito dopo l'uscita di questa demo, Bollengier morì in un incidente d'auto e non molto tempo dopo, Stefan Bernar si suicidò sparandosi un colpo di pistola nei boschi. A queste morti va aggiunto anche il suicidio del chitarrista Guido (membro secondario dalla band nei primissimi anni di carriera).
Per quanto dolorose siano state le morti soprattutto di Phillip Bollengier e Stefan Bernar, la band decise comunque di continuare la sua carriera musicale.

I DISCHI UFFICIALI
Quando l'altro chitarrista Johan decise di abbandonare la scena musicale, la band arruolò come nuovi chitarristi Pascal e Bart Vandereycken.
Un promo anticipò l'uscita dell' EP "Evil Prevails" che inizia con l'oscura "Götterdämmerung (Intro)" introdotta da percussioni davvero sinistre e minacciose. "Longing For The Ancient Kingdom" è formata da accelerazioni e da ritmiche più lente, la voce è un Growl anche se poco cavernoso. Molto più veloce invece "Obscurity Reigns (Fields Of Flanders)". La titletrack è introdotta da un assolo. Anche qui le ritmiche sono Thrash, come metro di paragone si possono citare i Sepultura e i primissimi Slayer. Bello il giro di basso e la sezione ritmica che introduce "Black Prague".
Poco dopo il chitarrista Pascal venne licenziato dalla band.
Nel 1994 fu pubblicato il primo album completo intitolato "The Diabolic Serenades". Il disco esce per l'After Dark Records ed è di difficile di reperibilità in quanto stampato in poche copie. Un po' come alcune strumentali del passato l'opener è cupa e ossessiva, con i suoi suoni echeggianti, l'oscura voce narrante e il giro di pianoforte che accompagna tutto il pezzo.
La violenza dell’album s'intravede con "Crucifixion Justified", la prima di una lunga serie di canzoni dai testi anticristiani.
In generale troviamo tastiere, riff semplici ed intrecci tra chitarra ritmica e solista. Il Growl è basso ed oscuro. La violenza prosegue con "Satanic Rejoice", la già nota "Obscurity Reigns (Field Of Flanders)", la cadenzata e poi velocissima "Death Messiah" e la violentissima "Land Of Frost And Despair". Ci troviamo di fronte ad un Thrash Metal con qualche influenza Black e voce in Growl.
Buone anche "Assyrian Empire" (con le sue ritmiche orientali iniziali), "Morbid Glory" dedicata al serial killer Gilles de Rais (luogotenente di Giovanna D’Arco e sadico violentatore e squartatore di bambini nel privato) e la già edita "Evil Prevails". "Longing For The Ancient Kingdom" era invece già presente sull'EP precedente. Il disco si chiude con l'outro medievale/Folk "Last Rites / Echoes of Melancholy (Outro)".
La stessa formazione registrò anche il secondo album "Blasfemia Eternal" uscito nel 1996. L’album è aperto da un intro di 30 secondi, un brano di chitarra acustica (si noteranno subito le differenze con il passato con una voce più Scream che Growl ed anche Clean Vocals). Si prosegue con l'aggressiva e veloce "Total Misanthropia" e con la lenta "Garden Of Delights".
Una delle canzoni più interessanti dell’album è la successiva "Quest For Blood", una delle poche canzoni del gruppo in cui compaiono ampie parti di cantato in francese. 
Segue l'anticristiana "Blood Of Christ (Mohammed Wept)", le vichinghe "Saeftinge" e "Shades Of Eternal Battlefields".
La produzione risulta decisamente migliore e più pulita rispetto al precedente disco.
Per il terzo album entrò in formazione il chitarrista olandese Erik Sprooten (ex Inquisitors) e il chitarrista finlandese Jan "Örkki" Yrlund (ex Lacrimosa ) a metà del 1997.
Poco dopo l'uscita del loro terzo album "Fatherland" venne aggiunto anche un tastierista: Domingo Smets (ex Agatocle). Il terzo disco è forse quello della consacrazione. Troviamo oltre al Black, anche parti sinfoniche (alla Summoning) e riff di chitarra quasi anni 80, cori epici, assoli. 
L’album si apre con un intro strumentale sinfonico "Avondland". Segue "Mother Europe", brano che inizia subito con un bel riff di chitarra che per certi versi ricorda tanto da vicino la NWOBHM. La titletrack è tra le più belle dell'album con il suo inizio epico e pomposo, prima della grande accelerazione con tanto di voce Scream e belli assoli in sottofondo (la canzone rallenta, per poi ripartire a 1000 all'ora, chiudendosi in modo soft).
Altre perle sono "Season’s Change" (con la sua perfetta introduzione con chitarra classica accompagnata da pianoforte e tastiere che si trasforma poi in un gran riff di chitarra, e contraddistinta da un ritornello tra i più evocativi nell’intera discografia del gruppo) e "Dying In A Moment Of Splendour" (canzone assolutamente epica). 
Nel 2001 esce "Dim Carcosa" introdotto dalla solita intro particolare "The Return" con il pianoforte di Oliver Phillips, le orchestrazioni di Domingo Smets e la voce femminile di Judith "Ciara" Stüber. Troviamo giochi d’archi con sfumature melancoliche a solenne epicità. I suoni Epic continuano con "Victory Or Valhalla (Last Man Standing)", ritmi più Black in "...And The Horns Called For War" , da citare anche le cavalcate inarrestabili di "North Sea", le musiche orientali di "Götterdämmerung (Twilight Of The Gods)", gli inserti neoclassici di "(Ode To Ancient) Europa" e quelli Folk di "On Golden Fields (De Leeuwen Dansen)". La produzione invece è così così.
"Rvbicon" esce nel 2006 e parte con il solito intro orientaleggiante che viene ripreso dal riff di
"Templar" song veloce contraddistinta da tastiere ed accelerate Black.Si prosegue con l'epica "Mithras"
ma sempre impostata su tempi veloci e con degli ottimi riff di chitarra. Inizia col piano "Thermopylae"
e prosegue con accelerate di doppia cassa, un bellissimo ritornello di piano/voce pulita e l'aggiunta di
una potente voce femminile. "Rvbicon" è Black Metal ma con intrecci di chitarra.
"Invictus" è epica ma anche melodica al tempo stesso. "Ypres" è battagliera e sognante al tempo stesso,
invece "Galiliean" presenta influenze Folk e accelerate epiche. In "Cheruscan" troviamo voci femminili
ed influenze alla Blind Guardian più "fantasy". A chiudere "Barbantia", con voci epiche, Folk, teatrali
tra il teatrale, growling e pulito. Bellissima la parte centrale con le sue influenze medievali.
Dopo ben 9 anni, nel 2015, esce "Laguz". Il tempo sembra essersi fermato perchè le influenze
del predecessore sono palesi così come la capacità di passare con disinvoltura dal Black all’Epic,
dal Power al Death, senza scordarci del Folk e di parti più teatrali. Da menzionare nel disco sicuramente "Carthago Delenda Est", la violenta "Von Gott Entfernt",
la gotica "Umbra Sumus", i bellissimi assoli di "Von Gott Entfernt (Bij Nacht En Ontij)", 
"Apostata (Imperator Fidelis)" e la ballad "Fatum".


LE ACCUSE DI FASCISMO E GLI SHOW CANCELLATI
La band ha avuto spesso problemi a suonare in alcune nazioni.
Nel 2008 si ricordano le pressioni di gruppi antifascisti nei Paesi Baschi che riuscirono a far cancellare
lo show in un locale. La band fu costretta a cancellare tutte le restanti date del tour. Già in passato, sempre in Spagna c'erano stati dei problemi nel 1998 in un tour dei belgi con i Deicide.
Lo stesso successe pochi mesi dopo sempre con la band di Benton, entrambi gli show furono
annullati. Lì le accuse furono di nazismo.
Gunter Theys, leader del gruppo, non è un nazista anche se è un attivista della scena Oi (dichiaratamente
indipendentista delle Fiandre dal Belgio).

venerdì 16 ottobre 2020

La Storia Dei Litfiba, La Sparatoria A Pizzo Calabro e La Morte Di De Palma

I Litfiba si formarono a Firenze nell'ottobre 1980 grazie a Federico "Ghigo" Renzulli e Gianni Maroccolo grazie alla loro passione per l' Hard Rock, Punk e New Wave. La band originaria è formata dal già citato Ghigo Renzulli alla chitarra e alla voce, Sandro Dotta alla chitarra, Gianni Maroccolo al basso, Antonio Aiazzi alle tastiere, Francesco Calamai alla batteria; poco dopo Dotta abbandona il gruppo che ingaggia Piero Pelù alla voce. 
Nel 1982, la band incide il primo EP contenente 5 canzoni intitolato "Litfiba", nello stesso anno vincono la seconda edizione del Rock Festival Italiano, il cui premio prevede la pubblicazione di un 45 giri. Intanto Calamai lascia il posto a Renzo Franchi. 


LA SPARATORIA A PIZZO CALABRO
Nel libro autobiografico "Perfetto Difettoso", Piero Pelù racconta un episodio accaduto a Pizzo Calabro nel 1983. Il luogo deputato a ospitare lo show è l'Ottagono, club che il frontman del gruppo toscano avrebbe definito "locale tipo rotonda sul mare, colata di cemento sull'acqua, bar e pista da ballo"

"L'organizzatore ci portò tutto il pomeriggio avanti e indietro per la via principale, per attirare la gente. Sapeva il fatto suo. Al concerto vennero 40 persone. La scarsa affluenza non intaccò il nostro buon umore: l'importante era suonare. E poi, l'erbetta calabra era deliziosa. Un'ora e mezza di spettacolo, poi arriva l'organizzatore. 'Ragazzi, c'è qualche problema. Troppa poca gente. Non vi posso pagare'"

"Storie già sentite. [L'organizzatore] se ne andò che pareva convinto. Cinque minuti dopo, nel bar, scoppiò una rissa gigantesca, da far west. La intuivo da fuori, perché i vetri non erano trasparenti, ma bianchi, e si vedevano ombre di sedie che volavano e persone che cadevano, colpite da qualcuno o da qualcosa. Decidemmo di andarcene, il più velocemente possibile. Salimmo sulla Peugeot, con dietro il carrello degli strumenti, e ci avvicinammo, quando, quasi all'uscita del parcheggio, sbuca un tizio che urla: "Io l'ammazzo, io l'ammazzo...". Attaccato alla sua maglia, come nel peggiore dei B movie, una ragazza: "Ti prego non farlo, te lo chiedo in ginocchio...". Il tizio apre la sua auto, estrae una pistola dal cruscotto e si dirige verso il bar. Poi, all'improvviso, ci vede. Si avvicina alla nostra macchina, mi punta la pistola in faccia e mi dice: "Abbassa il finestrino". Ubbidisco. Sempre con la pistola in mano, il tizio riprende: "Dammi le chiavi della macchina". Io, adrenalina a mille, gli do le chiavi. Il tizio entra nel locale, si sente uno sparo. Poi, silenzio".

Dopo qualche minuto, la band viene raggiunta dall'organizzatore fuori dal locale. Il promoter dà appuntamento al gruppo in un ristorante della zona:

"Queste sono le vostre chiavi: andate, ci vediamo dopo, in pizzeria'. Due ore più tardi ci incontriamo. 'Che cosa è successo?'. E quello risponde: 'Niente, che vi interessi. Lo dico per voi'. Gli chiesi del nostro cachet. Replicò, quasi urlando in modo che tutti sentissero: 'Non ti preoccupare, perché se non ti pagherò io, qualcun altro pagherà per me'. Naturalmente, non ci diedero mai le nostre cinquecentomila lire, ma, se non altro, portammo a casa la pelle, anche se, col senso di poi, ci convincemmo che il tutto era stato una straordinaria messinscena architettata da quel figlio di puttana per non pagarci"


LA TRILOGIA DEL POTERE
Nel 1985 i Litfiba pubblicano il primo vero LP, "Desaparecido" (ovvero "Scomparsi"), che li impone al grande pubblico e li fa uscire dall'underground. Il tema portante delle liriche è il rifiuto della violenza e l’antimilitarismo. Il Rock è misto alla New Wave. "Eroi Nel Vento", "Lulù e Marlene", "Tziganata" ed "Istanbul" sono i pezzi più famosi.
Due anni dopo (1986) esce "17 Re", registrato in soli tre mesi e da molti ritenuto il migliore album della band. Ci sono influenze Dark, Psichedeliche e New Wave. Canzoni come le aggressive "Resta", dedicata al disastro nucleare di Chernobyl, "Re Del Silenzio", il super singolo "Apapaia", "Elogio Alla Solitudine", la folle "Vendette", la sognante "Pierrot e la Luna", la strana "Sulla Terra", l'ermetica "Come Un Dio" e la cupa  "Ballata" ottengono un grande successo.
L'album successivo, "Litfiba 3" (uno dei primi album italiani ad essere stati interamente registrati in digitale), nel 1988, viene annunciato come il capitolo conclusivo della cosiddetta Trilogia del potere, una specie di concept ispirato dal rifiuto di ogni forma di totalitarismo. La copertina raffigura Willie Darden condannato alla pena capitale (anche se la sua colpevolezza era dubbia). Anche qui la Dark Wave si mischia al Rock e ad influenze Mediterranee/Folk. I cavalli di battaglia sono "Tex", "Paname", "Louisiana", "Corri" e le latineggianti "Santiago" e "Bambino". 



LA MORTE DI RINGO DE PALMA, LA DROGA E L'USCITA DI PELU'
A fine anni 80, la band è dilaniate da molte tensioni interne e da show deludenti, come quello di Montreal con il batterista De Palma strafatto di eroina.

Piero Pelù: "Era il 7 ottobre 1989 e per il gruppo non era un gran momento. Eravamo dilaniati da tensioni interne, problemi che avrebbero poi portato alla separazione da Gianni Maroccolo, che in quei giorni era in luna di miele, e dall’Aiazzi, che era diventato confuso e sfuggente. Insomma,
il concerto non nasceva sotto una buona stella, ma Ringo diede veramente il peggio di sé. Eppure era una grande occasione. Il festival era bellissimo, lo Spectrum era un luogo fantastico e il cartellone prevedeva nomi internazionali come La Mano Negra, la storica banda di Manu Chao.
Ringo non riusciva a tenere le bacchette. Suonava e gli cadevano, le perdeva. Dimenticava le parti. Era scarichissimo, il fantasma del Ringo travolgente degli anni precedenti. Un’agonia terribile. E non so se fosse così perché era completamente fatto o perché era in astinenza. Fatto sta che non c’era. Quel concerto fu un doppio requiem: per Ringo e per i Litfiba anni 80.
Dopo che gli ricordai la disfatta di Montréal, Ringo ammise di essere un eroinomane. Fu la prima e ultima volta che si confessò. "Ora chiamo i tuoi e gli spiego tutto, così ci coordiniamo e ti aiutiamo tutti quanti'.
A quel punto, Ringo disse: 'Ho già parlato con i miei. Ci stanno pensando loro a trovare un posto per la riabilitazione'. Feci la cazzata di credergli. I suoi non sapevano nulla. Lo appresi solo dopo il funerale. È il mio grande rimorso. Forse, se avessi chiamato i suoi genitori per controllare, tutto sarebbe andato diversamente.
Fu una grande lezione di vita: mai credere a un drogato che è dentro fino al collo. Quando sei schiavo della droga, racconti qualsiasi cazzata, anche a te stesso"

Dopo di questo, la formazione originale cambia (De Palma prova ad uscire dal tunnel della droga, anche Maroccolo e Mangelli lasciano la band) ed arriva "El Diablo" nel 1990. L'album, anche se più commerciale, rimane molto Rock.
La titletrack ironizza sul satanismo nella musica Rock ma vanno citate anche "Proibito", "Gioconda", "Il Volo" e "Ragazzo". Queste ultime due sono dedicate al loro batterista Ringo de Palma morto come detto nel 1990, a 26 anni, per overdose di eroina.

Piero Pelù: "All’inizio farsi di eroina può essere anche una forma di ribellione, e sono sicuro che per Ringo è stato così, poi diventa dipendenza e basta. E non ne esci quasi mai. Ringo è stato bravissimo a mascherare la sua dipendenza. Quando mi sono accorto di quello che stava succedendo, ho provato a intervenire, ma era ormai troppo tardi. Ringo aveva superato quella soglia oltre la quale diventi senza forze, con nessuna volontà, troppo fragile per ribellarti all’eroina. L’eroina è merda, così come lo sono tutte le droghe bianche e pesanti. Mi offrii, in maniera anche vigorosa, di aiutarlo. Provai a capire come aveva iniziato e con chi, ma lui fu omertoso. Mi appellai alla nostra amicizia, ma mi resi conto che fra di noi si era messo un mostro che divorava ogni sua volontà. Ringo non aveva il senso della misura. Non si controllava nemmeno con l’alcol, che riusciva a sopportare in grandi quantità. Sono sicuro che abbia iniziato a farsi di eroina convinto, come tutti, che avrebbe potuto smettere in qualsiasi momento.
Un giorno lo incontrai sul Ponte alle Grazie, per caso. Mi sfuggiva, mi evitava, non si faceva vedere, perché capiva che avevo capito, sapeva come la pensassi sull’eroina, sulle droghe pesanti e sulla mafia correlata. Mi aveva sentito condannarle migliaia di volte, per questo non ne voleva discutere" 

In un'altra intervista più recente del 2013: "Ogni volta che fumavo le canne collassavo. Ho scoperto così di avere la pressione bassa. Ho perso moltissimi amici per la droga. Ringo, mio migliore amico e batterista dei Litfiba, è morto per overdose nel 1990. Bisognerebbe insegnare a scuola sia l’educazione sessuale, sia a conoscere le droghe. Un ragazzo deve sapere se fuma una concentrazione di THC più meno elevata. Quelle leggere andrebbero liberalizzate, per togliere alle mafie la principale fonte di reddito"
Da "El Diablo":
Giro di notte con le anime perse
Sì della famiglia io sono il ribelle
Tu vendimi l'anima e ti mando alle stelle
E il paradiso è un'astuta bugia
Tutta la vita è una grassa bugia
La vita dura è una gran fregatura, sì sì
Ma a volte uno strappo è una necessità
A chi va bene, a me va male
E sono un animale e sia! Tutta la storia è una grassa bugia
Tutte le vite per primo la mia
Ah, mama mia el Diablo
Ah, Ariba ariba el Diablo
Ah, mama mia el Diablo
666

Nel 1993 esce "Terremoto". Dedicato all'elemento Terra, l'album è un concentrato di Rock, con liriche che trattano il tema della mafia e della televisione con invettive contro il media l'ottima "Maudit").
Vanno citate anche "Dimmi Il Nome", "Soldi" (presa in gira verso chi li dava per venduti), "Fata Morgana" e "Sotto Il Vulcano".
"Spirito" del 1995 è meno Rock e più commerciale, viene ricordato per "Lo Spettacolo", la Blues "Lacio Drom", la quasi ballad "Animale Di Zona", le zingaresche con percussioni "Spirito" e "Tammuria". Bella anche "No Frontiere".
Nel 1997 esce "Mondi Sommersi", ulteriore trionfo della band (oltre 700.000 copie in breve tempo), anche se in realtà si tratta di un disco molto debole. "Sparami" e "Goccia a Goccia" trascinarono il disco ma si salva poco altro (forse "Ritmo", "Dottor M" e "Apri Le Tue Porte").
L'ultimo capitolo della storia dei Litfiba con Pelù come cantante, prima della riunione, è "Infinito" pubblicato nel 1999. L'album è più Rock/Pop con la voce meno aggressiva, sicuramente si tratta di musica di facile ascolto. La grande canzone è "Il Mio Corpo Che Cambia" ma vanno citate anche "Mascherina" e "Vivere Il Mio Tempo".
Le tensioni artistiche e personali fra il cantante e il chitarrista sulla gestione della band diventano sempre più marcate. Al termine del tour Piero Pelù decide di abbandonare la band dedicandosi alla carriera solista. L'ultimo concerto del cantante con i Litfiba è al "Monza Rock Festival 1999". Seguiranno Pelù tutti i componenti degli ultimi anni: Bagni, Terzani e Caforio.


L'ERA DI GIANLUIGI CAVALLO "CABO"
Il chitarrista Ghigo decide di ricominciare il cammino con una band del tutto rinnovata e ringiovanita: il nuovo cantante è Gianluigi Cavallo, detto "Cabo", sconosciuto al grande pubblico e che suonerà anche la chitarra in affiancamento a Ghigo. 
La band fa quindi uscire agli inizi del 2000 l'album "Elettromacumba" che è più Rock degli ultimi dischi ma vede un crollo di vendite (discrete la titletrack, "Il Pazzo Che Ride", "Dal Tramonto All'Alba", "Profumo" e "Spia").
Il nuovo lavoro, "Insidia", viene pubblicato ad ottobre 2001 e vende circa 50.000 copie. Questo disco presenta toni Dark ed un utilizzo copioso dell'elettronica. Nonostante "Mr.Hyde" e "La Stanza Dell'Oro" (più le discrete "Senza Rete" e "Ruggine") il disco è un flop assoluto secondo critica e fans dei tempi. In realtà probabilmente si tratta di un disco un po' sottovalutato (in generale tutta l'era Cabo è stata disprezzata, forse l'ombra di Pelù era troppo grande per essere cancellata).
Si scende più in basso nel 2005, quando la band pubblica "Essere o Sembrare" vanno ricordate le buone "La Tela Del Ragno", "Mystery Train" e "Sottile Ramo". Nel 2006 Cabo, Aiazzi, Venier e successivamente anche Colzi lasciano la band.


IL RITORNO DI PELU'
L'11 dicembre 2009 viene ufficializzata, sul sito ufficiale della band, la riunione dei Litfiba, col ritorno di Pelù alla voce. Il 17 gennaio 2012 esce il nuovo disco d'inediti intitolato "Grande Nazione". L'album è anticipato da due singoli: "Squalo" e "La Mia Valigia". Dopo ben 13 anni, i Litfiba tornano al 1º posto delle classifiche italiane con un disco meno commerciale rispetto all'ultima era di Pelù di fine anni 90 ma anche più ispirato rispetto all'era Cabo. Vanno citate anche "Anarcoide", "Elettrica" e "Fiesta Tosta". Nel 2016 esce "Eutopia" con la Punk "Dio Del Tuono", le buone "L’Impossibile", "In nome di Dio" (ispirata alla tragica strage avvenuta al Bataclan di Parigi l' anno prima), "Intossicato" e le due ballad "Straniero" e "Eutopia".

giovedì 8 ottobre 2020

La Strana Storia Di Buckethead: KFC, Galline, Disneyland

Brian Patrick Carroll meglio conosciuto come "Buckethead" nasce probabilmente il 13 maggio 1969 (lui afferma nelle interviste di essere nato negli anni 20) a Los Angeles: è un ragazzino molto timido ma con una dote nascosta incredibile.
Figlio di Tom e Nancy Carroll e ha quattro fratelli. Lui inizia a suonare a 12 anni.
Prima di diventare Buckethead, Brian era un ragazzo piuttosto timido che spendeva gran parte del suo tempo dentro camera sua e a Disneyland (dove sarebbe stato 500 volte!).
Nel 1988, Brian “inventò” il personaggio Buckethead, divenendo la figura che oggi si conosce e che, a quanto pare, sembra stare “dentro” il personaggio perennemente. Proprio in quell’anno, Brian andò al cinema a vedere Halloween 4 e, ispirato dal personaggio, si comprò una maschera bianca come quella del film. Brian comprò la maschera proprio quel giorno, poco dopo essere uscito dal cinema. L’idea del cappello gli venne più tardi, nello stesso giorno, mentre mangiava al Kentucky Fried Chicken (KFC).
Dopo di ciò, Brian sembra essere divenuto Buckethead a tutti gli effetti.
A quanto pare, la persona è il personaggio, ed entrambe le cose non sembrano affatto essere divisi.
Brian esce e va in giro come Buckethead in ogni occasione, dal bar all’aeroporto, dal dietro le quinte all’abitazione privata di qualcuno.
Sono pochissimi ad averlo visto senza maschera, sicuramente nessuno da quando è diventato Buckethead.
In seguito sul secchiello aggiunse la scritta "Funeral".
Buckethead non concede interviste e non si fa mai vedere senza maschera nè tantomeno fotografare.


LA FALSA STORIA FATTA CIRCOLARE DA BUCKETHEAD
Brian fece circolare una falsa storia su di lui dicendo di essere cresciuto da solo in una fattoria, in cui a causa del suo comportamento scarsamente controllabile veniva spesso tranquillizzato tramite piccoli elettroshock, come di consuetudine in alcuni trattamenti psichiatrici degli anni '70.
Brian ai tempi si dedicava alle galline, le quali un giorno purtroppo gli sfigurarono il viso forzandolo a portare la maschera per sempre.
Verso i 12 anni si fece regalare una chitarra e iniziò a suonare per distrarsi dalla sua quotidianità e in effetti iniziò a diventare parecchio bravo, eppure questo non faceva che aumentare l'attenzione su chi lo prendeva in giro, ad esempio gli rompevano davanti le uova di gallina che lui considerava come la sua vera famiglia facendolo soffrire.
Gli tiravano addosso anche un secchio vuoto di pollo fritto del KFC, che lui in segno di scherno e in modo provocatorio lo mise in testa come cappello, poi corse al cimitero con la sua chitarra per esprimere la sua tristezza con la musica.
Colpiti da tanta tristezza, i suoi tutori lo portarono a Disneyland, dove lui cercò di vivere ed adattarsi, scoprendo presto che era impossibile vivere in un parco divertimenti.
Tornato alla fattoria conobbe Maximum Bob e formò la sua prima band i Deli Creeps.
Successivamente scoprì i segreti dell'imbalsamazione e dei parchi divertimenti, al fine di poterne creare uno con le galline morte.
Per omaggiarle il palco venne chiamato Bucketheadland.
Nei suoi incubi appare di tanto in tanto la sua versione malvagia, con una maschera nera, dal nome Death Cube K (anagramma di Buckethead) che lui impersona persino in alcuni album.


MUSICA
A livello musicale, tecnicamente, è uno dei migliori in circolazione, tanto da essere paragonato a chitarristi del calibro di Joe Satriani, Steve Vai, Yngwie Malmsteen e il suo maestro Paul Gilbert. All’attivo ha una notevole produzione di album, sia da solista che tramite band, che arriva a più di 400 lavori prodotti.
E' ricordato anche per le collaborazioni con Iggy Pop e i Guns N'Roses.
Nel 2001 entra nei Guns N'Roses che si apprestavano a far uscire Chinese Democracy (in realtà uscì molti anni dopo) e quando nel backstage del Madison Square Garden dopo un concerto, un membro dello staff dei Guns N' Roses gli ha chiesto se poteva levarsela, il chitarrista si è seduto in un angolo della stanza e non ha più voluto alzarsi. Dopo aver provato per quasi mezz'ora a parlare con il chitarrista, l'uomo ha rinunciato e se n'è andato lamentandosi: "Questo ragazzo è veramente strano...". 
Ozzy Osbourne: "Feci un tentativo con Buckethead. Lo incontrai e gli chiesi di lavorare con me, ma a patto che si liberasse di quel fottuto secchiello. Tornai poco dopo e lo trovai che aveva in testa questa fottuta cosa tipo cappello verde da marziano. Gli dissi, "guarda, sii solo te stesso". Mi disse che si chiamava Brian, quindi dissi che l'avrei chiamato così. Lui dice, "nessuno mi chiama Brian tranne mia madre". Perciò dissi, "allora fai finta che io sia tua mamma!" Non sono ancora uscito dalla stanza e già sto facendo giochetti mentali con questo tizio. Cosa succede se un giorno sparisce lasciando una nota che dice: "mi hanno teletrasportato via?" Non mi fraintendere, è un grande musicista"

La sua Gibson Les Paul bianca spazia dall'Heavy Metal al Prog, passando per il Funky e musica elettronica o comunque Ambient.
Tutto rigorosamente strumentale, se non per via di qualche collaborazione quindi con aggiunta di voci in sottofondo o non.
Alcune voci lo vorrebbero affetto dalla Sindrome di Asperger, altre con devianze sociapatiche, ma non si tratta che di voci.
Sta di fatto che il suo personaggio ha assunto con tempo sempre maggior concretezza, tanto da avere come detto una sua nemesi chiamata Death Cube K, con cui firma alcuni dei suoi lavori.
Oltre ad avere un pupazzetto di nome Herbie che fa le sue veci durante le interviste.
Nel suo sito ufficiale descrive anche la storia del suo alter ego.
Molti credono che Death Cube K sia un’entità separata che ha l’aspetto di un negativo fotografico di Buckethead con una maschera cromata nera, stile Dart Vader.
Un personaggio incredibile, sia artisticamente che umanamente, per via della sua duplice personalità.
Per capire il livello musicale si consiglia l’ascolto di "Bucketheadland" (1992) (che è una riproposizione Horror della Disneyland, sotto forma di parco di maltrattamenti ed abusi), "Colma" (1998) (chiamato così in onore dall'omonima città situata vicino a San Francisco dove "la popolazione dei morti supera quella dei vivi con una scala di mille a uno", questo perché una buona parte della città comprende ben 17 cimiteri per gli umani e uno per gli animali), "Electric Tears" (2002) (con solo chitarre elettriche ed acustiche, sicuramente tra gli album più facili da ascoltare), "Enter The Chicken" (2005) e "Crime Slunk Scene" (2006) (con la nota copertina con la sua sagoma a terra e le galline attorno).
Assoli velocissimi, riff spaccaossa, interludi acustici, battaglie robotiche, scratch techno-house, slapping, lamenti vari, passaggi breackdance, versi di galline, parti Ambient, etc
Per farsi un'idea ascoltare le stranezze di "We Can Rebuild Him".
L'uso dell'effettistica è incredibilmente azzeccato.
Oppure "Electronic Slight Of Hand" o "Nottingham Lace".
O la folle "Mecha Gigan", l'aliena "Slunk Parade Aka Freaks In The Black", totalmente fuori dal tempo e dallo spazio, data la sua incredibile stranezza e la sua totale mancanza di logica e di struttura.
Vanno citate per forza di cose anche "Ghost", "Machete", "Onions Onleashed", "Jordan" (in onore del noto cestista), "Soothsayer"

"Suono tutta questa roba strana, ma se il mio aspetto è normale, non funziona. Ma se divento questo strano mostro, questo apre la porta a infinite possibilità"

Pare comunque che Buckethead soffra di problemi cardiaci (aritmia), qualche mese fa si lesse sul suo sito un'eventuale metafora:

"Saluti da Bucketheadland. Buckethead vuole che sappiate quanto apprezza il supporto che gli avete fornito per tutti questi anni, significa tantissimo per lui. In questo momento gli stanno sostituendo alcune componenti animatroniche, in quanto Slip Disc si è intrufolato nel parco e ha causato un po' di caos"

domenica 27 settembre 2020

Differenze Tra Suono Mono e Stereo: Qual è Il Migliore?

Oggi parleremo di suono mono e stereo.
In prima approssimazione diciamo che tutti gli impianti sonori sono formati da due casse.
In generale nel suono mono si ha un solo input sonoro che viene diffuso in egual misura dall’altoparlante destro e da quello sinistro.
Nel suono stereo si hanno due segnali distinti, uno per ciascun diffusore (un input per la cassa destra e un’altro segnale in entrata, distinto dal primo, per la cassa sinistra).
Il numero di altoparlanti non ha importanza per definire i due tipi di suoni, fermo restando che con una sola cassa non è possibile apprezzare la sonorità stereo.
E’ come si sarà capito il numero di fonti in ingresso che determina la tipicità del suono, mono o stereo.
Se il suono stereo prevede due fonti L ed R (canale Left e canale Right), il suono mono moderno è visto come sommatoria dei due, ossia L + R, facendo in modo che le perdite siano minime (percettibili magari con buoni impianti).
Ad esempio il brano originale di Bohemian Rhapsody dei Queen è un classico pezzo in cui si possono apprezzare le sonorità stereo, dopo circa 37 secondi o ancora nella parte dei cori "Mama mia, Galileo" a circa 3 minuti e 20 secondi.
Proprio questa alternanza di canale sta a significare che si tratta di un suono stereo, dove le sorgenti audio sono differenti per il canale destro R e il canale sinistro L.
Un’emissione sonora di tipo mono, non potrà mai generare effetti del genere.
Ovviamente questo è per fare un esempio, mi vengono in mente anche i Savatage e i loro cori sovrapposti (e in contro-tempo) presenti sul finale di Morphine Child (che sarebbe impossibile da apprezzare in mono o comunque avrebbero tutt'altro effetto).
Differenze sussistono anche tra canali radio FM ed AM, dagli anni 60 infatti si è cominciata a diffondere la modalità "stereo".
La banda di frequenze trasmesse e modulate in FM è molto più ampia della banda udibile che si ferma al massimo a 19 kHz; i trasmettitori FM quindi fino a questa frequenza (fino a 15 kHz circa) inviano il segnale mono L+R mentre dai 19 ai 53 kHz viene trasmessa la differenza tra L ed R (L-R).
Dunque nell’ascolto della radio, il suono mono è di fatto già pronto perché esce con la somma L + R, mentre il suono stereo va elaborato dall’autoradio.
Quando si riceve male una stazione radio, l’elaborazione porta ad un peggioramento dell’ascolto (con il mono si avrà maggiore potenza e chiarezza nell’audio trasmesso perché con un segnale di scarsa qualità le frequenza alte vengono perse e quindi è più facile ricevere le basse frequenze, tagliando quelle più elevate. Il suono mono nasconde questa perdita, facendo percepire un tutt’uno).
Un suono stereo dunque è sicuramente più completo e preciso di uno mono (più piatto e con meno "particolari" sonori) ma per apprezzarlo appieno, oltre a buoni impianti (cuffie comprese), è necessario un ottimo udito (oltre a mettersi in posizione centrale tra le 2 casse).
Nell’ascolto della musica, di un concerto live o di un film, l’audio stereo è quello preferibile anche perché originariamente il suono è pensato per uscire con questa modalità.
Per un talk show trasmesso in televisione o un dibattito live, l’ascolto mono è forse la soluzione migliore: ciò permette di udire un audio più netto e pulito.

domenica 13 settembre 2020

La Storia Delle Fanzine Metal Italiane e Slayer Mag Di Metalion

Dopo aver parlato delle riviste Rock e Metal italiane (da Rockerilla a Classix Metal) e di quelle inglesi (Kerrang!, Metal Forces, Sounds, Terrorizer) oggi parliamo di un qualcosa che si perde nella notte dei tempi e che per quanto spesso contraddistinte da una certa ingenuità di fondo...non sono mai state dimenticate: le fanzine.
Per prima cosa va sottolineato che siamo negli anni 80 ed Internet era ancora ben lontano dalla sua realizzazione.
Ma cos'è una Fanzine musicale?

Francesco "Raven" Gallina: "Inizialmente si trattava di recensioni scritte da fans che riportavano i propri pareri su carta, quasi sempre con uno stile che di giornalistico aveva ben poco.
Il tutto veniva battuto con una macchina da scrivere (poi inviati per posta alla fanzine), poi un responsabile aggiungeva qualche foto "reperita" dalle riviste estere (per lo più su Kerrang, Metal Hammer, etc) senza curarsi del copyright ovviamente ed inoltre aggiungeva anche una copertina col logo della fanzine quasi sempre disegnato.
Poi veniva unito il tutto con una spillatrice, fotocopiandolo nella più economica copisteria disponibile, in parte per uso pubblicitario per diffondere la notizia dell'esistenza della fanzine stessa con il passa parola"

La rivoluzione avvenne con Metal Fortess che decise dopo aver venduto circa 4500 copie in quel di Torino, di fare il grande passo: fondare la prima rivista italiana Heavy Metal regolarmente distribuita nelle edicole, quella rivista si sarebbe chiamata Inferno Rock (tiratura iniziale di 20.000 copie).
Francesco "Raven" Gallina: "Le cose funzionavano così: i redattori sceglievano in piena autonomia su chi e cosa scrivere, poi scrivevano il loro pezzo, chi come me non aveva una macchina per scrivere lo faceva a penna, lo battevano o lo facevano battere a macchina, e poi lo inviavano per posta in redazione dove, con la tempistica che tutte queste operazioni comportavano, veniva inserito nel numero della rivista che doveva uscire e poi pubblicato e distribuito nelle edicole. Nel mio caso optai per un esordio (ero già un bastian contrario) con qualcosa di assolutamente poco conosciuto come la recensione di un demo degli Agrigentini Powergame che finì sul numero 1 di Inferno Rock, e non so proprio descrivervi l'emozione che provai quando trovai la rivista nella più importante edicola della mia città e ne acquistai una copia con dentro il mio pezzo. Praticamente la portavo sempre con me, ovunque andassi"

Poi prosegue: "Inferno Rock però durò poco, i tempi erano maturi per qualcosa di industrialmente più importante, e dopo aver pubblicato ancora una intervista ai Luftwaffe, una ai Crying Steel e non ricordo cos'altro, fummo costretti a fare i conti con l'irruzione sulla scena di una realtà ultra patinata e palesemente dotata di mezzi economici enormemente superiori ai nostri: la già citata HM. Il nostro formato A4 e la qualità di stampa inferiore non erano del loro livello, la distribuzione molto più capillare e la loro possibilità di essere presenti in tutti gli eventi importanti anche esteri fece il resto. Inferno Rock fu costretta a chiudere, ma di fatto l'epoca delle riviste era solo all'inizio, non più solo copie di Kerrang d'importazione per i pochi fortunati che masticavano un po' d'inglese, ma la possibilità di comprare la propria rivista preferita direttamente in edicola così come facevano i kids di tutta l'Europa metallicamente evoluta"

Cristiano Borghi (Metal Shock, Rock Hard): "Il mondo delle fanzine è sempre stato interlocutorio: pubblicazioni fatte dai fans che finivano per circolare esclusivamente tra i gruppi stessi e qualche sparuto cultore"

Francesco "Fuzz" Pascoletti (Metal Shock, Psycho, Classix): "Il motivo per cui le fanzine italiane non hanno avuto il potere o la capacità di trasformarsi in veri magazine va oltre il fattore economico o il poco interesse dei vari editori. Molti fanzinari dell'epoca non hanno fatto scena perchè arrivavano tardi, erano a ruota delle informazioni che giungevano dalla stampa Rock o underground straniera e purtroppo c'era una venerazione cieca nei confronti del Metal e dei suoi eroi...che purtoppo va bene nei discorsi da bar o dentro la tua cameretta ma sulla carta non funziona"

Principali fanzine italiane:
-Inferno Rock (di Torino)
-Metal Fortress (di Torino, oggi Francesco "Raven" Gallina è tra i redattori di Metallized)
-La Luna Metallika (di Roma, con Paola Ceci)
-Metal Underground (con Sandro Buti di Flash, Metal Hammer e Metal Maniac)
-Metallo (di Napoli, con Alessandro Massara di Rockerilla e Metal Shock)
-Heavy (di Pavia)
-Metal Militia (di Roma)
-Metal Gods (di Roma)
-Fireball (di Padova)
-Metal City Rock (di Firenze)
-Metal Caos (di Milano)
-SlaughterMouse (di Torino)
-Thorr (di Parma)
-Tanathography (Stefano Longhi di Metal Hammer e Grind Zone)
-Danza Macabra (Fabban di Metal Shock)
-DeLiberatis Mente (Angelo Mora di Metal Hamer)

Altre che vanno citate sono Metal Thunder, Blowing Thrash, Italian Metal Legions, Master Of Disaster, Sentinel, The Warning, Steel Realm, Metalmania, Alta Tensione, Head Banger.


SLAYER MAG E JON METALION KRISTIANSEN
All'estero però le fanzine erano ancora più professionali (anche se ugualmente Underground).
Si possono ricordare alcune storiche quali: Slayer Mag (di Jon "Metalion" Kristiansen) e SEPCTICzine di Dennis Tentic.
Ma anche Banzai, The Plague, The New Heavy Metal Revue, Book Of The Dead, The Book Of Armageddon, Midwest Metal, Violence Zine, Metal Mania, Censored Heavy Metal, Sheet Metal, Whiplash, Powerline, Amplified Assault, World Metal Report, Headbanger, Suck City, Teenage Depression, etc
Impossibile citarle tutte.
La norvegese Slayer(primo numero nel 1985) in particolare fu fondamentale per la diffusione del Metal Estremo (soprattutto Black Metal), fra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90.
Metalion divenne amico dei vari Euronymous, Jon Nodtveidt, Faust, Tomas Lindberg, Samoth, etc
Armato di carta, macchina da scrivere, penne, colla e francobolli, Metalion confezionò e diffuse Slayer Mag (e il suo precursore Live Wire) per oltre due decenni: quasi mai a intervalli regolari, ma sempre con la medesima competenza e passione.
Si devono infatti a lui le primissime recensioni e interviste a band quali Bathory, Mayhem, Nihilist/Entombed, Darkthrone, Emperor, Dissection, etc
Lo stesso, proprio per via dei legami con questa gente, verrà coinvolto involontariamente con la cronaca nera dell'Inner Circle e gli incendi di chiese.
Ad esempio il concerto dei Mayhem a Sarpsborg (il 28 febbraio del 1990), finito poi sul live-bootleg "Dawn Of The Black Hearts" (con il corpo del suicida Dead in copertina) fu organizzato proprio da Metalion.
I Mayhem all'epoca non avevano ovviamente neanche un full all'attivo.
Metalion era praticamente coetaneo di Euronymous (i due si passavano appena 10 mesi) e grande appassionato di Metal Estremo sin dai primi anni 80 (quando aveva 14/15 anni, essendo del 1967) ovvero di Bathory, Celtic Frost e, soprattutto, Venom.
Tutte band straniere e non scandinave (in Norvegia si ascoltava ben altro ai tempi).

Metalion: "Questo è il sangue che scorre nelle mie vene, questo è il mio destino...non ci sono alternative, solo devozione totale!"
Metalion racconta di come l’unico modo per conoscersi tra metallari all'epoca fosse ai concerti.
E fu così che Jon conobbe Øystein Aarseth "Euronymous", proprio ad un concerto dei Motorhead.
 Assieme incisero addirittura una demo di 12 minuti, sotto il monicker Checker Patrol, dal titolo "Metalion In The Park", nel quale Jon, pur non essendo né un cantante né un musicista, presterà la sua voce per la title track.
Ma, come detto, il colpo di genio di Kristiansen fu la creazione della fanzine "Slayer Mag" che riuscì a far parlare di sè, in Norvegia e all’estero.
I Mayhem ovviamente furono i primi della lista.
Dopo la registrazione del demo "Pure Fucking Armageddon" (1986) diventarono di fatto i leader della nascente scena.

Metalion: "PFA era molto più estremo di qualsiasi cosa; il sound era davvero primitivo e brutale. Non potevi ascoltare nulla di più estremo"

In seguito arrivò l’EP "Deathcrush" (1987).
Se lo stile cominciava a delinearsi, ciò che ancora mancava era l’immagine, il look. Ancora una volta Metalion fu il testimone oculare del cambiamento esteriore di Aarseth e soci che agli inizi si vestivano normalmente: capelli neri, giacche di pelle, vestiti neri.
Ma ben presto anche questo cambiò: Euronymous cominciò a interessarsi al make-up e soprattutto al corpse paint.
Euronymous s'ispirò ai Sarcofago, band Thrash/Proto Black brasiliana che proprio in quel 1987 diede alle stampe il suo primo full lenght, divenuto cult, "I.N.R.I.".
Metalion: "Era ossessionato dai Sarcofago. Perché indossavano un sacco di borchie e il corpse paint. Diceva che ogni band voleva fosse così, perché era davvero contrario alla moda del Death Metal che arrivava dagli States e dalla Svezia. I gruppi Death suonavano dal vivo indossando delle tute da jogging e lui era davvero contrario a questo genere di cose"

Dopo di ciò, Euronymous cominciò ad adottare il make up e le borchie, imponendolo come modello per tutti. Impose anche lo stile musicale, visto che band come Darkthrone ed Immortal cambiarono sound dal Death al Black.
La stessa cosa è successa agli Emperor: avevano un gruppo che si chiamava Thou Shalt Suffer che faceva Death, poi cambiarono nome in Emperor per fare Black.
Tutta la scena norvegese comunque si basava su Euronymous. Li convinceva di cosa fosse giusto e cosa sbagliato. Diceva sempre quello che pensava, del seguire i propri istinti a quello che era veramente il Black come il corpsepaint e le borchie, adorare la morte ed essere estremi.
E’ questo ciò che diceva a tutti.
Metalion conosceva tutti o quasi i Blacksters della scena di Oslo, li aiutò a prendere coscienza di sé come gruppo, come persone accomunate da uno scopo: quello di creare, come detto, una scena originale. Andando oltre quello suonato da Venom, Bathory, Celtic Frost e la scena Death Floridiana (considerata moderata e da fighetti).
Da tutte le città e paesi della Norvegia i fan di questo nuovo terrificante suono prendevano contatti con Oslo, per lettera o per telefono.
Jon fu testimone anche dell’incontro tra Vikernes ed Aarseth: Varg non lo conosceva ancora nessuno, anche se aveva appena prodotto il suo disco d'esordio (l'omonimo).
Euronymous lo ascolta. E ne rimane estasiato, perché è estremo ed originale.
I due diventano immediatamente amici.
Visto che Euronymous gestiva un negozio di dischi (Helvete) ed una label indipendente dal 1989 (Deathlike Silence Productions) mise sotto contratto Burzum (che entrò anche a far parte dei Mayhem).
Il resto (incendi, omicidi, etc) è noto, ciò che mi preme sottolineare qui è che venne creata la musica e la scena più estrema di sempre.
Chissà se tutto questo senza Jon "Metalion" Kristiansen e la sua fanzine Slayer Mag...sarebbe stato possibile.
Per una lista di fanzine: Fanzine Rock & Metal