Visualizzazioni totali

martedì 4 aprile 2023

La Storia Degli Apostasy e L'Omicidio Di Henrik Johansson

Gli Apostasy si formarono nei primi anni del 2000 in Svezia. La lineup originale era composta da Håkan Björklund e Mathias Edin dei Kramfors. In seguito venne reclutato il fratello di Mattias, Fredric Edin alla voce e al basso, e Lars Engström alla chitarra. Il nome della band a quel tempo era Marchosias, preso dal demone con lo stesso nome. Nel 2002, Andreas Edin (basso) e Dennis Bobzien (tastiere) si unirono alla band, poco dopo la partenza di Engström. In sostituzione di Lars la band ingaggiò Henrik Johansson. Nel novembre 2002 la band ha registrato un demo con tre canzoni, "Infernal Majesty", "Beneath The Lies Of Prophecy" e "The Beauty Of Death", che sarebbero poi apparse nel primo album della band ("Cell 666") dopo il contratto con la Black Mark Records. Il disco è contornato dall'uso di tastiere e ci sono richiami sia alla scena svedese ma anche agli Emperor, Dimmu Borgir, Cradle Of Filth e Limbonic Art. Nelle canzoni ci sono anche assoli e riff di un certo spessore, anche se la proposta è abbastanza derivativa. "7th Throne", "Beneath The Lies Of Prophecy", "Icon", Reign Of Chaos" o la titletrack sono tutte canzoni che non aggiungono molto a quello che avevano fatto i Dimmu Borgir qualche anno prima ma si lasciano ascoltare. 
Negli anni successivi ci furono diversi cambi di lineup sino al 2005, dove gli Apostasy pubblicarono il loro secondo album, "Devilution". In questo disco il sound è un po' più personale (ci sono molte sferzate Thrash) ma sempre debitore dei Dimmu Borgir. La canzoni sono di facile memorizzazione e melodiche in molti tratti! Da citare "Malignant", "Suicide Breeze", "Virus", "Salvation Denied" e "Sulphure Injection" (questa canzone è apparsa nel videogioco Brütal Legend).


L'OMICIDIO DI HENRIK JOHANSSON
Il 9 marzo 2006, il chitarrista Henrik Johansson (28enne) venne assassinato dopo aver ricevuto una coltellata al cuore dalla sua ragazza di 19 anni nel loro appartamento di Kramfors. Fu la stessa ragazza a chiamare i soccorsi dicendo che il suo ragazzo giaceva sanguinante sul pavimento nell'appartamento dove la coppia viveva. Quando sono arrivati ​​i paramedici e la polizia, Henrik Johansson era già morto.
Secondo Expressen, la studentessa di 19 anni ha detto alla polizia di averlo ucciso.

"L'ho ucciso con un coltello", ha detto.
Durante la sera e la notte ha avuto paura del suo ragazzo: "Sono corsa in cucina e ho preso un coltello". Nel corridoio iniziò uno scontro con Henrik che voleva lasciasse il coltello: "ha corso dritto verso il coltello e il coltello gli ha trafitto la zona del cuore". Durante il processo ha affermato di aver agito per legittima difesa e il tribunale l'ha arrestata con l'accusa di omicidio colposo.
La coppia si era incontrata poco prima di Natale dell'anno precedente e la maggior parte li descriveva come inseparabili. Tuttavia, poco prima del fatto, c'erano state delle turbolenze. La vicina Eva Nilsson disse di aver dovuto chiamare la polizia a gennaio. Quando la polizia arrivò quella volta, entrambi avevano dei tagli. In seguito sporse denuncia contro di lui, ma sono state ritirate. Il padre della ragazza sapeva dell'incidente, ma credeva che ora andasse tutto bene.
Il padre della ragazza: "Ho parlato con lei l'altro giorno e tutto era normale. Si sentiva benissimo ed era felice. Mia figlia ha un carattere irascibile, ma non è mai stata aggressiva. Non poteva essere sua intenzione ucciderlo. Quello che è successo è orribile"

Il frontman degli Apostasy Fredric Edin: "Erano a una festa a casa mia sabato scorso e sembrava tutto a posto. Ci conosciamo da 15 anni e Henrik non è mai stato violento"


IL TERZO ALBUM
La band alla fine reclutò Ludvig Johansson e David Ekevärn. Nel 2009 la band ha iniziato a registrare il loro terzo album, che secondo Frederic Edin sarebbe stato "il più brutale e il più tecnico che abbiamo mai realizzato". Il disco "Nuclear Messiah" vedrà la luce il 24 agosto 2011. In questo disco il suono è sicuramente più personale e meno debitore dei Dimmu Borgir. La produzione come sempre è ottima, già l'inizio sinistro di "The Blacker The Blood" e le sue accelerazioni tagliano un po' rispetto al passato. Ottima la sezione ritmica ed anche le clean vocals.
Il sound è sempre contornato da tastiere ma ci sono molte più influenze Death, oltre alla track di apertura vanno citate anche "Parasite Swarm", la titletrack, "Gods Assassin" e "What Lies Within". Sicuramente un album compatto, non rivoluzionario ma che si lascia ascoltare.