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giovedì 20 giugno 2019

Musicisti Rock e Metal Morti Per Intossicazione Alcolica

Si parla di intossicazione alcolica quando la concentrazione di alcol nel sangue (BAC) è superiore al 5,4-17,4 mmol/ L (25-80 mg / dL o 0,025-0,080%).
Il coma etilico viene raggiunto approssimativamente con valori di alcolemia di circa 4 g/l.
Tramite questa formula è possibile calcolare approssimativamente il tasso di alcolemia:
La guida in stato d'ebrezza è evidenziata da tre fasce:
1) Da 0,51 a 0,79 g/l
2) Da 0,80 a 1,49 g/l
3) Oltre 1,5 g/l
Il quantitativo fatale (in %) di alcol nel sangue varia dal 3,5 (raggiungibile in circa 15 shots bevuti in poco più di 1 ora, poi dipende dalla stazza quindi dal peso, dall'aver mangiato o meno, dalla gradazione dell'alcolico, etc) al 4,5 %.
Bon Scott, primo vocalist degli Ac/Dc, morì (probabilmente) per intossicazione acuta da alcol nel 1980 (verrà ritrovato in una Renault 5. Aveva 33 anni). Pare che qualche ora prima della sua morte avesse bevuto 7 whiskey doppi. Ma in realtà la morte è controversa perchè si parla anche di una dose mortale di eroina. Per approfondire: Gli Ac/Dc, La Morte Di Bon Scott e i Crimini Di Phil Rudd
Anche John Bonham, batterista dei Led Zeppelin, morì nello stesso anno (a 32 anni) per un'overdose di alcolici. Vodka in particolare. Pare che il grande batterista inglese avesse bevuto 40 shots di Vodka, circa 4 bottiglie durante tutta la giornata. Quando la notte il suo corpo iniziò ad espellere l'alcol, John era talmente ubriaco che non riuscì a svegliarsi e morì soffocato nel suo stesso vomito. Per approfondire: La Storia Dei Led Zeppelin: Alcool, Droga ed Occultismo
Keith Whitley, musicista Country, morì per overdose di alcolici nel 1989 (a 43 anni) a Nashville per un quantitativo di 22 shots di 100 proof whiskey. Venne trovato vestito e con la faccia in giù sul letto.
Per approfondire: La Storia Di Keith Whitley: Country, Incidenti Stradali e Morte Per Alcolismo
Ma cosa vuol dire proof whiskey? Nel 700 per assicurarsi che il brandy fosse di ottima qualità (e non fosse allungato con acqua), si usava bagnare della polvere da sparo con il distillato da analizzare: se questa non si incendiava allora significava che il prodotto conteneva troppa acqua e quindi la prova (proof) era considerata non superata (underproof). In caso contrario, la prova si considerava passata.
In base a questo, una soluzione che superava la prova (proven) veniva classificata con 100 gradi proof (100°). 100 gradi proof corrispondono al 57,15% in gradi volumetrici.
Il rapporto proof-volume è di circa 7 a 4, cioè 70 gradi proof sono circa il 40% in gradi volumetrici. L'alcool puro corrisponde a circa 175 gradi proof. Anche Jani Lane dei Warrant (più volte arrestato per guida in stato d'ebrezza), morì per intossicazione acuta da alcol nel 2011, a 47 anni.
Altri musicisti morti per alcolismo (ma non per overdose di alcolici) e complicazioni indotte? Jim Morrison dei Doors a 27 anni nel 1971 (I Doors e Jim Morrison: Eccessi ed Arresti), Ron McKernan dei Grateful Dead a 27 anni nel 1973 (La Maledizione Dei Tastieristi Dei Grateful Dead), David Byron degli Uriah Heep a 38 anni nel 1985 (La Storia Degli Uriah Heep e Le Morti Di Gary Thain e David Byron), Michael Clarke dei Birds a 47 anni nel 1993, Rob Ruck dei 10.000 Maniacs a 42 anni nel 2000, Gary Moore a 58 anni nel 2011, Jeff Hanneman degli Slayer a 49 anni nel 2013 (La Storia Degli Slayer: Nazismo e Satanismo).
Non sono stati presi in considerazione invece gli innumerevoli incidenti (e morti) provocati da Rockstar in guida in stato d'ebrezza o dove l'alcool comunque è stata una causa scatenante.
Si ricordi ad esempio il disastroso incidente stradale provocato da Vince Neil dei Motley Crue nel 1984, dove perse la vita Nick "Razzle" Dingley ovvero il batterista degli Hanoi Rocks.
Era il 7 dicembre 1984 quando una Ford Pantera guidata dallo stesso Neil si schiantò nei pressi di Redondo Beach, in California. Mentre il vocalist dei Motley Crue ne uscì quasi illeso, i soccorritori estrassero dalle lamiere il corpo senza vita di Razzle. Gli accertamenti della polizia stabilirono che la colpa di quanto accaduto era di Neil, che guidava in stato di ubriachezza. In seguito il cantante dei Mötley Crüe subirà verrà processato e condannato a venti giorni di carcere, a pagare oltre due milioni e mezzo di dollari d’indennizzo alle varie parti e a lavorare per 200 ore nei servizi sociali di recupero di tossicodipendenti ed alcolizzati. Per approfondire: La Storia Dei Motley Crue: Tra Sesso, Droga, Alcool ed Arresti
Steve Marriott degli Humble Pie (storica band inglese di Hard Rock/Blues) invece morì a 44 anni nel 1991 per intossicazione da fumo nella sua casa quando divampò un devastante incendio per una sigaretta rimasta accesa durante la notte. Andò a fuoco prima il suo letto, poi i mobili, infine tutto il cottage. Anche lui era sotto l'effetto, oltre che di droghe, anche di alcolici.
Per approfondire: Gli Humble Pie, Steve Marriott e Il Devastante Incendio Che Lo Porterà Alla Morte
Nel 1995 invece morì Rory Gallagher, il chitarrista irlandese si sottopose ad un trapianto di fegato proprio per via degli eccessi provocati dall'alcool. L'intervento andò male e perse la vita a 47 anni.
Jesse Pintado, storico chitarrista e fondatore dei grinders Terrorizer, morirà nel 2006 per complicazioni dovute a problemi di alcool (al fegato). Aveva 37 anni.
Brian Connolly degli Sweet morì a 51 anni nel 1997, a seguito di diversi infarti.
Soffriva comunque d'insufficienza renale ed epatica dovuto all'abuso di alcolici durante la sua vita.
Sempre per complicanze dovute all'abuso di alcolici, la morte del leader dei Nevermore, Warrel Dane, morto nel 2017 a 56 anni. Per approfondire: La Storia Dei Nevermore: L'Alcolismo, I Dissidi e La Morte Di Warrel Dane

martedì 11 giugno 2019

La Storia Di Jason Becker: Dalla SLA Ai Software Per Comporre Musica

"Jason Becker: è ancora vivo" 
(ovvero il titolo del film a lui dedicato "Jason Becker: Not Dead Yet")

Jason Becker, nato nel 1969, fu uno dei chitarristi Metal ed Hard Rock più famosi a metà tra gli anni 80 e 90.
Iniziò a suonare da giovanissimo e a 16 anni era già un virtuoso dello strumento, basti dire che a vent’anni aveva già inciso due album con l’amico Marty Friedman (Megadeth), formando un duo e scegliendo per nome un ossimoro: "Cacophony".
I due pubblicano due dischi ("Speed Metal Symphony" nel 1987 e "Go Off!" del 1988) e girano il mondo in tournèe, sui giornali specializzati non si fa altro che parlare della loro tecnica. Insieme eseguivano il Capriccio N.5 di Niccolò Paganini, il maestro che Jason Becker avrebbe voluto incontrare.
Friedman sicuramente più aggressivo, Jason aveva un gusto per la melodia più elevato fermo restando che le scale pentatoniche, il picking e il tapping rimanevano forsennati.
Friedman era già famoso.
Di Becker i critici dicevano: "Passerà alla storia".
Nel 1989, già famoso in tutto il mondo e ricercato dalle scuole di musica, Jason Becker pubblica un disco solista dal sapore classico, orientale e con anche influenze Jazz, "Perpetual Burn"
In "Eleven Blue Egyptian" si notano le influenze del Friedman solista.
"Altitudes" è un gran pezzo visto il suo alternarsi tra furia, tecnica e virtuosismi, "Air" è forse il capolavoro del disco nel quale Jason utilizza uno stile molto libero ma allo stesso tempo molto efficace che richiama alcune fughe di Bach. Le influenze classiche sono presenti anche nella titletrack, in "Mabel's Fatal Fable" e "Opus Pocus".
Mentre le restanti tracce lasciano spazio anche a sperimentazioni con elementi Metal e Jazz.
A seguito del disco, Jason ttiene altri concerti e riceve l’offerta che cambia la vita: quella di prendere il posto del chitarrista allora più famoso, Steve Vai, che aveva mollato la band di David Lee Roth per entrare nei Whitesnake.
Quando iniziano le prove per registrare le nuove canzoni, Jason riceve il premio di Guitar Magazine come miglior chitarrista emergente del mondo.
Quando la sua carriera è ormai in rampa di lancio, mentre suona e svolge le mansioni di tutti i giorni si sente spesso debole.
Sente spesso uno strano disagio alla gamba sinistra, fa le visite e la diagnosi è terrificante: tre, massimo cinque anni di vita.
Ha la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) o meglio conosciuta come "sindrome di Lou Gehrig" (ex bombardiere dei New York Yankees che fu il primo a cui fu diagnosticata la malattia).
Una malattia che immobilizza, toglie il respiro e la possibilità di parlare, mentre "lucida" l’intelletto, che rimane ben sveglio ad assistere al decadimento inesorabile del corpo.
Ha 20 anni esatti.
Iniziano le registrazioni e l'equilibrio psicofisico viene meno, inoltre le dita di Jason non sono più veloci come prima. Si inceppano, sono di legno.
Si fa preparare delle corde per chitarra più sottili, in modo da riuscire a concludere le registrazioni.
Quando nel 1991 esce il disco "A Little Ain’t Enough" di David Lee Roth, Jason Becker non può neanche più andare in tour.
Si chiude in sè stesso e lentamente, inesorabilmente, scompare dalle scene e dalla memoria di quasi tutto il pubblico che sino a qualche anno prima lo adorava e l'aveva eletto il nuovo guitar hero per eccellenza.


SOFTWARE PER COMPORRE
Non abbandona la musica e continua a suonare da solo, nella sua cameretta come faceva a 15 anni prima di diventare famoso, ora devastato da una tristezza che lo corrode.
Poi arriva la sedia a rotelle, la tracheotomia (per la difficoltà di respirazione), i macchinari collegati minuto per minuto al cuore.
Del passato gli rimangono solo i capelli lunghi e la passione per la musica.
Quando non riesce neanche più a prendere in mano la chitarra, il suo amico Mike Bemesderfer s’inventa un software che gli consentirà di continuare a comporre e suonare perché trasforma in musica i movimenti della testa e degli occhi di Jason.
Non riesce a muovere più un singolo muscolo ma riesce a comporre musica.
I suoi occhi sono l’unica vista che ha sul mondo.
Il disco "Perspective" del 1996 (uscito su etichetta minore senza nè promozione nè tour di supporto nè gadget ma poi fatto ripubblicare all’estero grazie all’aiuto di Eddie Van Halen) è il primo disco suonato per intero (o quasi) da un malato di SLA.
Nelle note di copertina, Jason Becker ha voluto far scrivere: "Ho la SLA, che ha mutilato il mio corpo e la mia lingua, ma non la mia testa"
L'ultima canzone ufficialmente suonata da lui (con la sua chitarra) è "Primal", ovviamente altre canzoni sono state eseguite da amici musicisti (molte composizioni però risalgono agli anni precedenti alla SLA o comunque composte appena dopo che gli venne diagnosticata la malattia).
Il disco è stato composto con un MAC.
Qui troviamo una delle canzoni più note della carriera: "Serrana".
"Rain" invita ad uscire sotto la pioggia, "The End Of The Beginning" è il pezzo più lungo dell'album un brano sinfonico con parti distorte, "Higher" contiene un coro lirico, "Blue" è simile al precedente lavoro infatti risale al 1990.
"Life And Death" è triste ed epica allo stesso tempo.
In seguito, grazie ai macchinari, al suddetto software e all'aiuto degli amici musicisti, sono usciti "The Rasperry Jams" (1999), "The Blackberry Jams" (2003), "Collection" (2008).
I primi due contenenti vecchi pezzi, demo, jam e riedizioni di canzoni vecchie.
Il terzo invece 3 canzoni inedite e vecchi pezzi.
Nel 2018 è uscito l'ultimo disco in studio, "Triumphant Hearts", ovviamente nella valutazione del disco non si può prescindere dalla grave tragedia che colpì Jason ormai 30 anni fa.
I 13 chitarristi che Jason ha assemblato per questo disco sono Michael Lee Firkins, Steve Vai, Joe Bonamassa, Paul Gilbert, Neal Schon, Mattias IA Eklundh, Marty Friedman, Greg Howe, Jeff Loomis, Richie Kotzen, Gus G., Steve Hunter e Ben Woods.
"Triumphant Hearts" che apre il disco è un maestoso pezzo classico con un ensemble di archi che include il violinista Gluaco Bertagnin e il violoncellista Hiyori Okuda con un assolo di chitarra di Marty Friedman. "Once Upon A Melody" emana gioia e voglia di vivere allo stesso tempo.
La canzone "Hold On To Love" è dedicata a famiglia ed amici.
"Fantasy Weaver" mette in risalto il delizioso ukulele di Jake Shimabukuro.
"We Are One" è una Funky Song che Jason ha effettivamente scritto prima di perdere la sua abilità di suonare a causa della malattia.
La chitarra classica apre "Magic Woman", canzone che presenta il potente lavoro di chitarra di Uli Jon Roth e Chris Broderick (come ospiti).
Anche la cover di "Blowin In The Wind" di Bob Dylan si sposa perfettamente con la natura riflessiva di "Triumphant Hearts".
Dal 1997 le condizioni di Jason Becker sono stabili, anche se la disillusione, sconforto e stanchezza hanno ovviamente preso da tempo il sopravvento su di lui che però continua a comporre.
Anche se forse nel 2019 c'è stato un lieve peggioramento testimoniato da alcuni messaggi sulla sua pagina Facebook dove i familiari chiedono di pregare per lui.
Oggi comunque rimane circondato dall’affetto della famiglia, dagli amici, dai musicisti, della ex fidanzata che continua ad essere una presenza importante, anche se la loro relazione è finita da tempo.  L’abbigliamento e la capigliatura sono rimasti quelli tipici di un tempo.
Grazie a un sistema di puntamento oculare, perfezionato sulle sue specifiche esigenze, gli occhi lo tengono in contatto con ciò che lo circonda, può comunicare bisogni ed emozioni, può scherzare e vantarsi d’essere "l’uomo più sexy del mondo".

sabato 1 giugno 2019

La Storia Degli Stratovarius e La Follia Di Timo Tolkki

Gli Stratovarius nascono a metà anni ’80, seguendo la falsariga di una band tedesca: gli Helloween.
Il nome è una fusione di due parole: Stratocaster e Stradivarius.
I protagonisti della band saranno Timo Tolkki, chitarrista di formazione classica le cui influenze variano dai Black Sabbath a Sebastian Bach, al vocalist Timo Kotipelto, al bassista Jari Kainulainen, al tastierista Jens Johansson e al batterista Jörg Michael maestro della doppia cassa.
In realtà il primo nucleo della band era formato dal batterista-cantante Tuomo Lassilla, dal chitarrista Staffan Stråhlman e dal bassista John Vihervä.
Sia Vihervä che Stråhlman lasciarono la band ad una settimana di distanza l'uno dall'altro, lasciando Lassilla alle prese con problemi di lineup proprio una manciata di giorni prima di un concerto ad Aalborg, in Danimarca.
E' qui che nella band entrano Jyrki Lentonen e Timo Tolkki, rispettivamente bassista e chitarrista.
In ogni caso era evidente che il doppio ruolo di cantante-batterista stava pian piano "distruggendo" Tuomo Lassilla fisicamente, e ciò penalizzava sia li cantato che le parti ritmiche.
Tolkki decise di fare il vocalist, oltre che il chitarrista.
A cavallo fra l'86 e l'89, la band provò duramente, vide l'entrata del tastierista Antti Ikkonen, e suonò in molti locali in giro per il Nord Europa, sino a che non se ne uscì con una demo contente tre pezzi, divenuti più tardi asse portante del primo album "Fright Night": "Future Shock", "Fright Night" e "Night Screamer".
Finalmente, durante la primavera dello stesso anno (1989), vide la luce il primo album, "Fright Night".
La produzione molto grezza, le influenze più evidenti sono Helloween e Savatage per le parti più classiche.
Oltre alle canzoni che anticiparono il disco, da menzionare anche "Darkness" (per via dei suoi testi).
Dopo un anno di tour in Finlandia, culminato al Giants Of Rock di Hämeenlinna (con gli Anthrax headliners), Jyrki Lentonen lasciò la band e fu sostituito da Jari Behm.
Nel frattempo, Lassilla & Co. avevano abbastanza materiale per un nuovo album e lo sottoposero alla CBS.
Purtroppo, la risposta fu "Ci dispiace, ma per voi non c'è più mercato".
Fu così che la band auto produsse il secondo album; nel quale è Timo Tolkkii a suonare tutte le parti di basso.
"Stratovarius II", chiamato così all'inizio, venne pubblicato in Finlandia all'inizio del 1992.
Subito si capì che in una scena infestata dal Pop, il mercato per la band era fuori dai confini della madre patria. Fu la Shark Records, dopo aver ascoltato "The Hands Of Time" a scritturare i 3 membri rimasti, e a ripubblicare il disco in tutta Europa ad Ottobre con il nome di "Twilight Time".
Il disco ebbe un grandissimo successo in Giappone e non solo, grazie a "Break The Ice", all'Helloweana "The Hands Of Time", alle parti ritmiche della titletrack, a "Madness Strikes At Midnight" e a pezzi oscuri (soprattutto a livello di testi) quali "Out Of The Shadows" e "Lead Us Into The Light".
Nel frattempo la band aveva iniziato le registrazioni per un terzo album, a metà delle quali arrivò il bassista Jari Kainulainen.
Il terzo album, "Dreamspace", vide la luce nel 1994, e fu seguitò da un tour in Giappone che lasciò un'ottima impressione alla stampa metal mondiale e grande ispirazione alla band per un nuovo album.
Qui abbiamo i primi vagiti Power al 100% della band: l'aggressiva  "Chasing Shadows", la happy "Hold On  To Your Dream" e "We Are The Future" (che fa il verso a "March Of Time" degli Helloween).
Brani rocciosi quali "Reign Of Terror" e "Shattered", più complessi come "Thin Ice" ed "Abyss", sognanti quali "Wings Of Tomorrow" e le sue spiazzanti (per l'epoca) tastiere.
Nel frattempo, Timo Tolkki realizzò il suo sogno nel cassetto, e pubblicò un album da solista, "Classical Variations & Themes", che contiene masterpieces come "Fire Dance Suite", e "Lord Of The Rings". L'album fu pubblicato nell'Ottobre del '94, dopo che i quattro avevano passato l'estate a registrare le tracce per il quarto album.


L'ENTRATA DEL VOCALIST TIMO KOTIPLETO, DI JENS JOHANSSON E JORG MICHAEL
Al momento di registrare le linee vocali di "Fourth Dimension", Tolkki si mise alla ricerca di un cantante che facesse fare il famigerato "salto di qualità" alla band, quel passo in più che avrebbe proiettato il gruppo nella storia del Power e del Metal tutto.

Kotipelto: "Conoscevo gli Stratovarius già da tempo. Avevo sentito delle loro registrazioni veramente ottime, ma la voce era veramente terribile!" 

Timo Kotipelto, amico di un roadie della band, ricevette una telefonata da Tolkki verso la fine del '94 per un audizione ai Finnvox Studios di Helsinki.
Neanche a dirlo, venne scelto dopo pochissimo tempo.
"Fourth Dimension", oltre a ricordare esplicitamente il numero dell'album (il quarto appunto), proietta in una "quarta dimensione" il sound Stratovarius totalmente made in Tolkki.
Un album diverso dagli altri sia nella musica che nelle vendite.
In poche settimane dalla sua uscita, doppiò le vendite di "Dreamspace".
Come spesso accade nei cambiamenti però, qualcuno non fu troppo entusiasta della nuova direzione intrapresa dal gruppo, e dopo il tour mondiale del 1995 che toccò tra le altre Germania, Olanda e Giappone, Tuomo Lassilla e Antti Ikkonen furono cacciati dalla band.
Le ragioni ufficiali si basano su un deterioramento dei rapporti fra i membri della band e di una pesante differenza di opinioni sullo "stile" intrapreso.
Jens Johansson era quanto più matto il mercato tastieristico potesse offrire. Era stato fedele spalla di Yngwie Malmsteen per anni, e aveva aggiunto alla già "complicata" musica del suo compatriota quella spensierata vena di follia artistica tipica di assoluti geni.
Deteneva inoltre una casa discografica.
Amante del Metal, della musica classica e della birra.
Non ci pensò due volte ad accettare l'offerta.
Fu altrettanto chiara la decisione di Jörg Michael, batterista dei Running Wild, un autentico abbattitore dei limiti di velocità istituiti per la doppia cassa.
Il disco è aperto dalla formidabile "Against The Wind", poi prosegue con le ottime "Distant Skies", "Galaxies", "Lord Of The Wastelands", l'epica e triste "Nightfall", "Twilight Symphony" e l'anomala "030366".
"Episode" del 1996 è l'inizio di un trittico di album assolutamente devastante.
Il mix di arte e follia costruito da Tolkki, Kotipelto, Johansson, Kainulainen e Michael spopolò più o meno ovunque portando il Power in una nuova dimensione, spopolando in Sud America e persino in Corea, con ben 200.000 copie vendute e con "Forever" colonna sonora di una popolarissima soap opera locale.
Il tour mondiale fece da ponte tra un capolavoro e l'assoluta perfezione.
Pezzi quali "Father Time", "Speed Of Light", "Will The Sun Rise?", "Season Of Change", "Tomorrow" e la ballad "Forever" fanno fare il salto di qualità definitivo alla band, quantomeno a livello di sound.
Qui inizia una nuova era per la band di Tolkki e Kotipelto.
Il successivo "Visions" (1997) andò ben oltre le classiche "più rosee" aspettative.
Disco d'oro in Finlandia per le 20.000 copie vendute con i singoli "The Kiss Of Judas" e "Black Diamond" (e il suo clavicembalo), eletti istantaneamente dei classici.
Ma non si possono non citare anche la semplice (ed efficacie) "Paradise", la suite titletrack, la ballad "Coming Home", "Forever Free", "The Abyss Of Your Eyes" e "Before The Winter".
Più di mezzo milione di copie vendute in tutto il mondo.
Un doppio live album, pubblicato nel marzo '98 con il nome di "Visions Of Europe", consacrò la band sia tecnicamente che commercialmente.
Sono presenti quasi tutte le hit suonate di solito live dalla band finlandese.
Un anno e mezzo dopo il successo mondiale di Visions uscì il seguito.
Inutile dire che ormai tutti erano pronti all'ennesimo capolavoro: "Destiny" (1998).
Ed è così che va perchè la titletrack, "S.O.S.", "No Turning Back", le due semiballad "400 Rainy Nights" e "Years Go By" e le oscure "Venus In The Morning", "Rebel" e "Playing With Fire" rimarranno nella storia della band.
Un disco molto vario: melodico, aggressivo (per la doppia cassa), trascinante ma anche oscuro.
Durante il tour di supporto di questo disco, Tolkki comincia a bere pesantemente: le cose poi peggioreranno di qui a poco.
Il 1999 vede gli Stratovarius al lavoro per la pubblicazione di "Infinite" (2000), ancora una volta disco d’oro in Finlandia.
Il disco parte a manetta con il ritornello super trascinante di "Hunting High And Love", super apprezzata ancora oggi.
Altri grandi pezzi sono "Phoenix", "A Million Light Years Away", "Mother Gaia" e la lunghissima (ed epica) "Infinity".
Terminata la tournée, la band decide di prendersi un periodo di pausa di quasi un anno, durante il quale alcuni musicisti, come Timo Tolkki e Timo Kotipelto, lavorano sui propri album solisti
Durante la pausa, il gruppo pubblica comunque un disco, "Intermission" del 2001, contenente varie tracce inedite e brani dal vivo.
Nell'estate 2002 la band si riunisce: l’anno dopo pubblica "Elements Part I", che però si rivela un flop sul piano delle vendite.
Eppure pezzi quali "Soul Of A Vagabond", "Papillon" e soprattutto "Learning To Fly" sono ottime canzoni o comunque che sono state rivalutate nel tempo.
Discorso a parte merita il singolo di lancio (dal quale venne girato anche un videoclip) "Eagleheart", visto che non è mai stata apprezzata da fans e critici, al sottoscritto invece è sempre piaciuta: magari un po' ripetitiva ma non manca niente.
Dal ritornello trascinante alla (bella) trovata sul finire della canzone di inserire un assolo che riprende riff e ritornello.
Sempre nel 2003 esce "Elements Parti II", questo full viene apprezzato maggiormente da critica e fans. La hit scelta (come videoclip) è la trascinante " I Walk To My Own Song" ma ci sono altri ottimi pezzi quali "Awaken The Giant", "Alpha & Omega", "Know The Difference".


TIMO TOLKKI ACCOLTELLATO: LE TENDENZE SUICIDE, LA FOLLIA E L'USCITA DALLA BAND
L'8 dicembre 2003 Timo Kotipelto e Jorg Michael lasciano il gruppo.
Probabilmente fu l'abuso di alcool da parte di vari membri della band a contribuito all'esplosiva situazione. I concerti dove Timo Tolkki era ubriaco sul palco, come il Piorno Rock in Spagna, complicarono ulteriormente la questione.
Kotipelto: "Non ricordo nulla di quella sera".
Nei primi mesi del 2004 anche Timo Tolkki lascia gli Stratovarius venendo sostituito da una cantante l'esordiente Katriina "Miss K" Wiiala che prende il suo posto solo per alcuni mesi, durante i quali però Tolkki deve smaltire i postumi di un trauma seguito ad un accoltellamento in Spagna.

Tolkki: "Apparentemente questo ragazzo mi ha seguito. Il bastardo mi ha assalito da dietro. Posso sopportare tutto, ma questo è un atto da codardi. Mi ha dato due coltellate e mi ha colpito in faccia. Dopo è scappato. L'intera faccenda è durata pochi secondi. Ora penso che questa potrebbe essere la fine della mia carriera. Non voglio fare la fine di John Lennon. Non so se voglio continuare ancora con gli Stratovarius. Penso che ci sia un connessione con gli Stratovarius e i cambi di lineup. Perchè altrimenti uno mi dovrebbe assalire in quel modo? Quali altri possibili motivi una persona potrebbe avere per farlo? Penso che volesse uccidermi, ma questa volta sono stato fortunato"

Tolkki finisce in depressione con forti tendenze suicide (in famiglia il padre, grande bevitore, si era suicidato quando Timo aveva 12 anni), gli viene diagnosticata un sindrome bipolare e prescritti dei farmaci per curare la sua psicosi.
Tuttavia nel mentre riesce a ricomporre i cocci, riformando la band.
Sul sito web degli Stratovarius iniziano a comparire strani messaggi: "Pace nel mondo, tolleranza verso i sentimenti e i pensieri delle altre persone, rifiuto sistematico di cooperare con il male, un mondo senza armi,un mondo senza odio, amore...I miei occhi si sono finalmente aperti. Queste fottute cose sono solo utopia. Non potranno mai essere raggiunte. Una volta ero veramente stupido perchè credevo completamente che queste cose si potevano realizzare e che noi esseri umani potevamo imparare dal passato e vivere tutti in pace. Ho un ultim’ora per voi ragazzi, non sta per succedere. Quindi perchè non divertirsi, non saprete mai quando arriverà la vostra ora. Potrebbe anche essere domani sapete! Quindi non perdete tempo! Fai della tua vita un capolavoro! Fai la differenza! Fanculo a chi ti vuole fermare! Adolf Hitler è vivo e vegeto. Me lo sono fatto la scorsa notte. Noi siamo tutti Hitler e Cristo. E Hitler sta vincendo!"

Tolkki racconta nella sua autobiografia riguardo quel periodo: "Un giorno, un amico della band mi chiamò mentre stavo mixando in studio, e mi chiese se poteva venire lì ad ascoltare alcuni nostri pezzi. Gli dissi che era il benvenuto. Subito dopo però cominciai ad avere la convinzione che questa persona, in realtà, fosse Satana. Può sembrare comico a dirsi, ma in quel momento ne ero assolutamente convinto. Quando lui entrò nello studio, mi sentivo sicuro al 100% che il diavolo in persona era venuto lì ad ascoltare i nostri pezzi. Mentre era seduto ad ascoltare lo fissavo, e ricordo che pensavo: “Non ti prenderai gioco di me! So chi sei veramente!" 

Ricompattatasi così la band, nell'estate 2004 gli Stratovarius si esibiscono in alcuni festival metal, anche se la reunion definitiva viene ufficializzata solo nel gennaio 2005, quando esce il nuovo album "Stratovarius", scritto quasi interamente da Tolkki dopo la morte del padre.
Forse il peggior disco della band per via della scarsa ispirazione di tutti i membri e del sound (a volte quasi Hard Rock di bassa qualità con la doppia cassa assente), in poche parole non c'è quasi niente da salvare. Lo stesso Tolkki dirà a posteriori che non era il disco che la band si aspettava di realizzare.
Volendo si possono citare: "Just Carry On", "Fight!!!" e "The Land Of Ice And Snow".
Dopo un lungo tour europeo, il bassista Jari Kainulainen lascia il gruppo nel luglio 2005 e viene sostituito da Lauri Porra.

Sempre dall'autobiografia di Tolkki: "Mentre eravamo seduti al bar a bere, io e un produttore di film finlandese che chiameremo Yngvar questo cominciò a dirmi molte cose. Cose del tipo che lui era l’intermediario tra Dio e il demonio, e che io avrei dovuto continuare quell’incarico dopo di lui. Disse che io sarei diventato famoso in tutto il mondo entro due anni e mezzo, e che avrei attirato molta gente verso di me. Mi disse anche che sarei morto nel sonno all’eta di 70 anni. Considerando anche lo stato mentale in cui mi trovavo, questo tipo di discorso mi terrorizzava. Non riuscivo a capire quest’uomo. Ricordo che Yngvar mi affidò la sua giacca, chiedendomi: “Mi posso fidare di te, vero?” Io dissi di sì e presi la sua giacca. Lui tornò dopo circa dieci minuti, si riprese la giacca e mi ringraziò, dicendomi anche che dovevo starci attento perchè nella giacca c’era una pistola! “Nel caso dovessi proteggerti”, mi disse. La stessa scena si ripetette varie volte in diversi club, e Yngvar diventò sempre più ubriaco. Alla fine prendemmo un taxi. Io mi sedetti davanti. Dopo un pò iniziai ad avere come la sensazione che Yngvar mi stava leggendo nei pensieri. Non so come e perché avevo quella sensazione, ma ce l’avevo. Lo ricordo molto chiaramente, e questa fu una delle mie prime esperienze paranormali. Decisi allora di mettere la mia sensazione alla prova. Mi concentrai su un unico pensiero, che diceva: “Se riesci a leggermi il pensiero, bussa alle mie spalle due volte”. 
Fui sbigottito nel sentirmi toccare due volte dopo pochi secondi. Allora quell’uomo stava davvero leggendo i miei pensieri! Sarebbe molto facile imputare tutto questo al mio stato maniacale, ma sono convinto che era una cosa davvero reale e concreta. Posso giurare che è andata esattamente così. Naturalmente tutto questo mi spaventava moltissimo. Mentre scendevo dalla macchina ero praticamente inebetito. Yngvar mi disse improvvisamente che quel giorno avrei finalmente accettato la morte di mio padre. Come diavolo faceva a sapere anche di mio padre? Io gli gridai: “Che cosa vuoi da me?”. “Timo, non voglio niente da te” mi disse, “ma solo farti capire che da oggi in poi avrai un amico"

Poco dopo avvenne il noto episodio, dove Timo racconta che mentre osservava Yngvar, gli comparvero due ali dietro la schiena.
Fu dopo quest'episodio che Tolkki impazzì totalmente, iniziando a credere che fosse un messaggero, un essere speciale, il prescelto.
Lo stesso racconta che quando passava davanti alla gente, questi si facevano il segno della croce e pregavano. Racconta di aver "calmato" le acque del mare in tempesta e di aver fatto comparire delle stelle cadenti con la sola forza del pensiero.
In questo periodo infatti i problemi mentali di Tolkki aumentano, infatti il webmaster scrive sul sito degli Stratovarius:

"Oggi ho ricevuto una telefonata da Timo Tolkki.
Sembrava in grave stato confusionale e parlava di nastri rossi della Kabbalah e di come, mentre leggeva la biografia della Madonna, avesse sentito vampate calde attraverso tutto il suo corpo e lo spirito di Gesù fosse entrato in lui e che ora ha finalmente trovato quel qualcosa che stava cercando da tutta una vita. 
Sono molto preoccupato per lui, sembrava come completamente impazzito. 
D'ora in avanti non mi prenderò più la responsabilità di ciò che verrà pubblicato su questo sito. 
Continuerò a pubblicare ciò che Tolkki mi chiede di fare finchè sarò pagato. 
Ma non c'e' niente che io possa fare a riguardo. 
Faccio solo il mio lavoro qui"

Gli viene consigliata una visita dallo psichiatria, a suo dire Timo stava assumendo farmaci sbagliati, del tutto inadatti a curare il suo bipolarismo ed, anzi, erano i responsabili delle sue visioni e delle robe strane che gli stavano succedendo in quel periodo.
La band annuncia l'uscita di un nuovo disco per il 2008 dando come indizio solo le iniziali del titolo: R. R.
In realtà nello stesso anno una nota ufficiale di Tolkii annuncia lo scioglimento della band, anche se il resto della band non è d'accordo e decidono di continuare senza di lui che cederà i diritti del nome a Kotipelto e company.
Nel frattempo Tolkki fonda i Revolution Renaissance (dal nome che avrebbe dovuto avere il nuovo album degli Stratovarius) e sfruttando il materiale già pronto pubblica un album, uscito il 6 giugno 2008.

Tolkki negli ultimi anni: "I giorni in cui bevevo li ho lasciati alle spalle. Non tocco una goccia di alcol da cinque anni ormai. Non ne sento nemmeno la mancanza, anche se devo dire che fare una tournée completamente da sobrio è una sensazione strana, specialmente considerando che in passato ero ubriaco praticamente tutti i giorni durante le tournée. Ma ho imparato ad apprezzare che essere sobrio ha i suoi vantaggi. Stranamente, sembra che molte persone facciano fatica ad adattarsi a questa mia presa di posizione"


LA NUOVA ERA SENZA TOLKKI
Nel mese di maggio del 2009 esce "Polaris", primo disco senza Tolkki, a cui segue un tour mondiale.
Si tratta del disco della rinascita della band finlandese, ciò è evidente subito dall'opener "Deep Unknown" ma anche da canzoni ottime quali "Higher We Go", "Winter Skies", "Somehow Precious" e dalla suite finale "Emancipation I" ed "Emancipation II".
Nel mese di novembre del 2009 al batterista Jorg Michael viene diagnosticato un tumore alla tiroide, che lo costringe a ridurre la sua attività col gruppo.
"Elysium" esce nel 2011 ed ottiene un buon successo, grazie a pezzi quali il mid-tempo carico di orchestrazioni "Darkest Hours", "Under Flaming Skies" e l'anomala "Lifetime In A Moment".
Non manca la ballad "Move The Mountain" o rimandi al passato presenti in "Event Horizon" o la lunghissima suite "Elysium" che chiude degnamente il platter con i suoi 18 minuti.
"Nemesis" esce nel 2013, i brani sono aggressivi ed anche melodici allo stesso tempo: cori, ritornelli, ottime parti strumentali.
Si parte subito a mille con due hit quali "Abandon" ed "Unbreakable".
Grandissima anche "Alcyon Days", più classica "Fantasy".
Anche la Prog "Castles In The Air" e la Power "Dragons" si lasciano ascoltare volentieri.
Così come "One Must Fall" mid tempo di buona qualità e la triste ballad "If The Story Is Over".
In generale si tratta di un disco con più o meno tutti buoni/grandi pezzi senza filler.
Nel 2015 esce "Eternal" contenente pezzi con suoni moderni (soprattutto a livello di tastiere) quali "My Eternal Dream", "Shine In The Dark" e "Lost Whitout A Trace".
"Man In The Mirror" è una grandissima canzone, idem "Rise Above It" e la suite "Lost Saga" trascinata da cori e da parti al limite del Prog.


TOLKKI SPROFONDA NUOVAMENTE NEL BARATRO DI DEPRESSIONE ED ALCOL
Negli ultimi anni, Timo ha continuato ad avere problemi di depressione e con l'alcolismo, cosa ben evidente anche dal suo profilo Facebook.
Lo stesso ha più volte minacciato il suo suicidio in diretta Facebook per problemi vari e perchè pare innamorato della cantante Claudia Pearl che non corrisponde al suo amore.
Dominika, la seconda moglie di Timo, li ha sgamati insieme nel letto e ha chiesto il divorzio. Timo poi ha preso il primo volo per Città del Messico per fare un disco con Claudia, ma quest’ultima ha fatto emanare un ordine restrittivo nei suoi confronti dichiarando di temere per la propria incolumità fisica. Qui Timo fonda una scuola di chitarra per bambini poveri ma si becca una denuncia per molestie sessuali da tale Katia Barrera che posta screenshot di loro conversazioni WhatsApp nelle quali Timo si limitava solamente a constatare quanto fosse bello avere una relazione sessuale con due donne contemporaneamente.
Tolkki prova a mettere su anche uno studio di registrazione in Messico ma abbandona l'idea, poi prende il primo volo per Praga per andare a riconquistare la moglie Dominika.
Sbarcato il sabato a Praga, si ritrova senza soldi perché, a sua detta, gli hanno rubato il portafoglio.
Poi seguito da telecamere e giornalisti della rivista scandalistica Blesk che lo filmano e lo intervistano a più riprese dallo sbarco fino ad un altro litigio con la moglie, la quale, lo scarica per l’ennesima volta. Si scopre anche che Timo era il genero di Karel Gott, il cantante più famoso di tutta la Repubblica Ceca, nonché padre di sua moglie Dominika, morto lo scorso ottobre all’età di 80 anni.
Insomma, la storia del grande Timo Tolkki, spiattellata anche da social e riviste scandalistiche, è diventata peggio di una telenovela.