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martedì 12 novembre 2019

La Storia Dei Sentenced: Il Pessimismo e La Morte Di Miika Tenkula

"...I am the light that shall lead you to darkness..." (da "The Suicider")

I Sentenced band finlandese formata nel 1989 dai chitarristi Sami Lopakka e Miika Tenkula (che poi diventerà noto come "King Alcohol"), e dal batterista Vesa Ranta, esordiscono come band Death Metal (prima di cambiare completamente sound con il terzo disco).
La band non amava particolarmente suonare dal vivo.
Il chitarrista Miika Tenkula non andava alle feste della band quando erano in Tour ma preferiva rinchiudersi nel tourbus o in camerino a suonare, con una bottiglia di Vodka.
Non gli piaceva stare in mezzo alla gente, al divertimento, alla confusione.

"Non abbiamo mai visto l'aspetto gioioso di andare della cosa, andare in tour per il mondo, suonare in giro e robe del genere. Anzi, l'abbiamo sempre visto come un male necessario, per poter suonare la nostra musica e registrare dischi. Quando vai in tour, fondamentalmente, esisti per un'ora al giorno.
Tutto il resto è nulla, è solo merda mentre aspetti quell'unica ora.
Mentalmente non è per nulla salutare: ti porta a bere tantissimo, il che ovviamente crea ancora più problemi. Quando torniamo da lunghi tour, siamo sempre delle specie di zombie, non capisci nemmeno se sei vivo o no"

L'esordio discografico arriva con "Shadows Of The Past" (Thrash Records, 1992), disco che si farebbe fatica credere appartenente alla band che poi raggiungerà la notorietà negli anni 2000.
Sulla copertina si può notare un errore nel titolo (chiamato "Shadows Of Past") e il logo molto Death style.
Registrato con una formazione a quattro con doppia chitarra, batteria e basso-voce, il putridume messo insieme dai ragazzi di Oulu si rivela un compendio di tutto ciò che va per la maggiore in ambito estremo in quegli anni: violenza e orrore, produzione scadente (o, se vogliamo, in media con i dischi Death dell'epoca).
Miika Tenkula e Sami Lopakka, nel ‘92, non sono ancora maggiorenni.
Violenza, cambi di tempo, rallentamenti Doom (come in "Descending Curtain Of Death") e il buon gusto nel creare riff sono già sotto gli occhi di tutti.
Taneli Jarva, bassista, arrivato proprio in occasione della registrazione dell’album, in futuro diventerà anche vocalist ma su questo debutto come su entrambe le demo al microfono c’è Tenkula, che con il suo growl dà espressione a testi ancora acerbi e ben lontani da quanto vedremo in futuro.
Non mancano degli sporadici momenti quasi Ambient, ad esempio in "Rotting Ways To Misery" o nell'intro della successiva "The Truth" dove vengono impiegate delle combinazioni di chitarra acustica e tastiere.
Ottime canzoni sono anche "Suffocated Beginning Of Life" e "When The Moment Of Death Arrives".
L’anno successivo i finlandesi tornano in studio e registrano qualcosa di abbastanza diverso.
"North From Here" (Spinefarm, 1993) è un disco, si, Death ma melodico.
Taneli Jarva, che nel frattempo è entrato in pianta stabile anche negli Impaled Nazarene, modifica la voce dal growl in un simil-screaming.
"My Sky Is Darker Than Thine" per i primi 30 secondi è una chiara anticipazione di ciò che la band si sta preparando a fare. Anche i testi compiono un grande passo in avanti (diventano più depressi e malinconici).
Grandi pezzi sono la già citata opener, "Northern Lights" (con temi naturalistici) e le track anticipatrici del prossimo futuro: "Wings" (e i suoi cori) e l'intro sinistro di "Awaiting The Winter Frost".
Migliore la produzione rispetto all'esordio.


IL PUNTO DI SVOLTA
Nel 1995, tramite Century Media, il quartetto pubblica "Amok", il grande spartiacque.
Il disco in cui la band prova ad evolversi abbandonando il Death Metal per larga parte ed aggiungendo influenze Gothic Metal, rendendo il sound più personale e riconoscibile.
Oltre al netto cambiamento di sound, la trasformazione sta avvenendo anche dal punto di vista lirico. La morte è sempre un punto cardine nella poetica della band, ma Tenkula e compagni iniziano a sperimentare modi assolutamente inediti di parlarne, cambiando completamente riferimenti.
I testi sono disperati ma si tratta di un humor nero.
Ad esempio con il capolavoro "Nepenthe" si parla della consapevolezza che moriremo tutti, canzone contraddistinta da un ottimo assolo e da una chitarra acustica (nonchè, come detto, da testi davvero Depressive).
Ad aprire il disco è però "The War Ain't Over!" canzone che si apre con delle chitarre graffianti e delle tastiere, procedendo in crescendo con un buono assolo finale.
"Phenix" è Death Melodico, segue l'ottima "New Age Messiah" canzone che si apre con delle chitarre lente e procede in un crescendo, accompagnato anche da una voce femminile molto dolce.
Ottime anche "Dance On The Graves" canzone abbastanza cattiva, "Moon Magick" e la strumentale "The Golden Stream Of Lapland".
Sempre nello stesso anno il vocalist Taneli Jarva abbandona la band e fu così che i Sentenced maturano definitivamente.


L'ERA DI VILLE LAIHIALA E IL GOTHIC METAL
Ville Laihiala entra nel gruppo nel 1996, appena tre settimane prima di iniziare le registrazioni di "Down", che per la prima volta non sono realizzate al Tico Tico, ma nei Woodhouse Studios di Hagen, in Germania.
Presente come ospite anche Vorph dei Samael.
Nel disco c’è il senso di sconforto e pessimismo che permea "Noose" (di cui è stato tratto anche un videoclip), stesso discorso per "Ode To The End", c’è lo humor nero di "Keep My Grave Open", la trascinante "Bleed" e la malinconia di "Sun Won’t Shine", forse uno dei pezzi più tristi e disperati.
Diversa invece la track finale "I'll Throw The First Rock".
"Frozen" esce nell’estate del 1998 ed è un ulteriore passo in avanti.
L'atmosfera forse è ancora più cupa, del Death non resta che un vago ricordo nei riff più incazzati ("Burn"), mentre la tristezza e lo humor nero hanno definitivamente preso il sopravvento.
Ad aprire l’album è "Farewell" che racconta di come la luce si stia spegnendo, di come il vento che una volta soffiava sotto delle ali spalancate sia ormai sopito.
"Drown Together" è un testamento d’amore in cui i due protagonisti pur di non dover affrontare la separazione scelgono di morire insieme, nelle gelide acque della terra dei mille laghi.
Forse la canzone più nota però è "The Suicider" cioè un brano che riassume tutto quanto già detto finora, ma lancia Tenkula e i suoi in una dimensione completamente nuova, quella di riuscire a sintetizzare il Rock con il Metal più il Gothic.

Da "The Suicider" (Frozen, 1998):
Well, here I am, I'm back again
From the Deadlands I descend...
back from the dead, back from The End
...I'm here to take Revenge!
Soon the deathly dusk will fall
and the Night I've waited for
...at the dawn you'll live no more
Breathing through Death... Living for Bloodshed...
I'm the Suicider dying every night and day
Killing me is not enough to make me go away
I live to kill and kill to live
And long for dying endlessly
Each time I kill I'm born again
...I have become The End
Thus I am and thus I'll die
yet another thousand times
...I am dead and I am alive

Vanno citate anche "Dead Leaves", la depressa "The Rain Comes Falling Down" e la bellissima strumentale finale "Mourn".
Il successivo lavoro in studio (2000), il sesto in 8 anni, è "Crimson", forse il disco più intimo e sconsolato mai composto dai Sentenced, assolutamente Gothic al 100% (seguendo la falsariga di HIM e Lake Of Tears ma anche Amorphis).
Per quanto Sami Lopakka dichiari espressamente che le loro vite personali non facciano così schifo come la musica potrebbe dare a intendere, è evidente che Crimson è nero come la pece.
E lo si capisce subito dal singolo (dal ritornello trascinante) "Killing Me Killing You" di cui è stato tratto anche un videoclip.
Quella tempesta all’orizzonte non lascia speranze, e tutto l’amore del mondo non potrà mai fare altro che infrangersi sugli scogli della vita, mentre i nostri affetti appassiscono. Così il vecchio protagonista del video, solo, fa visita ai suoi cari al cimitero accompagnato soltanto dal suo cane pastore, per poi andare a coricarsi un’ultima volta e raggiungere le persone cui ha voluto bene.
Sembra un inno alla speranza "Bitterness And Joy", davvero ben fatte anche "Bleed In My Arms", "Broken" e "Dead Moon Rising".
Il gusto per la melodia di facile presa, si evince nei ritornelli di "Home In Despair", "No More Beating As One" ma pure in "Fragile" e "One More Day".
Il disco è un grande successo commerciale, tant'è vero che il tour a supporto del nuovo album porta i Sentenced a suonare più o meno ovunque nel mondo. A detta del gruppo stesso, si tratta di un’esperienza particolarmente sfibrante, che li costringe poi a prendere alcuni mesi di pausa gli uni dagli altri prima di poter iniziare la stesura di nuovo materiale.
"The Cold White Light" esce nella primavera del 2002.
Dopo una breve introduzione strumentale (l’unica mai registrata in tutta la carriera) in cui le chitarre di Tenkula e Lopakka crescono pian piano, è l'arpeggio di "Cross My Heart And Hope To Die" ad aprire le danze dell'oblio.
Anche se "Brief Is The Light" lascia intravedere un filo di speranza.
"Neverlasting" ha un sound spensierato ed è presente anche una semi-ballad ("You Are The One") semplice, quasi minimale nella sua dolcezza, nel suo sprizzare amore da tutti i pori. Ma sono "Blood And Tears" e "No One There" a spiccare su tutte.
Nel 2005 i Sentenced improvvisamente annunciano la fine della propria avventura con "The Funeral Album", nel perfetto stile desolato che da sempre li accompagna.
Forse questa consapevolezza, forse la sensazione di aver raggiunto il proprio vertice, sicuramente la vita in tour, sregolata e lontana da casa, portano i Sentenced alla decisione di smettere.

"Più la nostra musica è diventata popolare e più i nostri sacrifici sono aumentati e di pari passo le nostre vite private si sono incasinate a dismisura. Alcuni di noi si sono sposati, alcuni hanno avuto dei figli e non c'è più la volontà di fare sacrifici per il gruppo"

La band finì anche nell'occhio del ciclone per la canzone dedicata agli Oulun Kärpät, la squadra di Hockey di Oulu: nel testo di "Routasydän" si parla di «sangue e onore», per alcuni un velato richiamo all’estrema destra. I cinque non gradiscono le accuse, e quando la canzone viene ufficialmente ritirata dalle partite della squadra la delusione è fortissima.
Ad ogni modo dopo 3 lustri abbondanti di alcool e disperazione con l’ennesima manciata di belle canzoni.
"We Are But Falling Leaves", "Lower The Flags" ed "Ever-Frost" sono ottime canzoni che ti aspetti dai Sentenced del nuovo millennio.
"Where Waters Fall Frozen", il risultato di una jam session cui Laihiala è arrivato in ritardo. In tutte le interviste, comunque, i finlandesi chiariscono che le ragioni che li hanno portati a prendere questa decisione radicale sono tutte extra-musicali e dettate principalmente dal logorio di una vita in tour che richiede il sacrificio di qualsiasi altra cosa.
Esaurite tutte le energie di una lunga carriera...a chiudere il cerchio è la bellissima "End Of The Road", l'epitaffio finale della loro carriera contraddistinto anche da uno stupendo assolo.

Da "End Of The Road" (The Funeral Album, 2005):
"Here we are, now lay the burden down
We're coming to the end of our road
Sorrowful yet glorious somehow
To be humming this one last ode
So calm and still... it wasn't all that bad, or was it now?
Fulfilled... it doesn't only hurt to end it now
The funeral
The memories beneath the dust of years
They seem like those of someone deceased
There's no more to be done, or hoped or feared
Just waiting for the final release
So calm…"

Il 24 novembre 2006, il gruppo pubblica un DVD dal titolo "Buried Alive" contenente il loro ultimo concerto dal vivo, tenutosi proprio a Oulu.
Da qui in poi le strade dei 5 si separano definitivamente.


LA MORTE DI MIIKA TENKULA
Vista la separazione amichevole, la speranza della reunion rimaneva sempre dietro l'angolo, fino al 18 febbraio 2009. Quel giorno in cui il destino decide di portarsi via Miika Tenkula a causa di una malformazione cardiaca congenita, appena prima dei 35 anni.
Proprio per gli eccessi della sua carriera per molto tempo si speculò su una sua morte legata all’alcolismo

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