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mercoledì 20 novembre 2019

Differenza Tra Analogico e Digitale: Meglio Il Vinile o Il CD?

La domanda un milione di dollari è sempre quella: meglio i suoni analogici o digitali? Vinile o CD?
In primo luogo è bene chiarire la differenza tra segnali analogici e digitali.
Nel sistema analogico, il segnale è prodotto per analogia. Cioè questo segnale è una grandezza che varia con continuità. Difatti, una variabile analogica considera un numero infinito di valori. In questo caso l’apparecchio ricevente modifica per analogia i segnali elettrici di nuovo in segnali audio (ma anche video se parliamo di TV). In poche parole l'indicatore si ferma in un punto, misura il valore di quel punto e il dato è riprodotto per analogia.
Nel  più moderno segnale digitale, il messaggio è invece convertito in simboli.
Attualmente la codifica digitale in uso è quella relativa al sistema binario di 1 e 0 (tanti maggiori saranno i bit utilizzati, tanto più l'output sarà fedele al suono campionato).
Di conseguenza, convertire un fenomeno naturale in digitale vuol dire convertirlo in una sequenza di bit. Tale tipo di segnale solitamente non subisce molti disturbi e viene ricevuto quasi identico rispetto a quello emesso. L’apparato che riceve il segnale deve quindi decodificare il segnale digitale e trasformarlo in un linguaggio comprensibile. I vantaggi del segnale digitale, per la musica, riguardano il poter usufruire del doppio audio e l'eliminazione del noise (rumore di fondo). Per semplificare ulteriormente la differenza tra vinile e CD equivale alla differenza tra analogico e digitale. Sul CD le informazioni musicali normalmente si trovano solo su di un lato, al contrario di quanto invece accade sui vinili. Tutti i compact disc riproducono segnali digitali, tuttavia le fasi di registrazione, missaggio e montaggio possono essere state ottenute anche con tecniche analogiche.
Tuttavia un CD può anche essere misto: ovvero avere un missaggio e montaggio analogico con masterizzazione in forma digitale. Oppure registrazioni in forma analogica con missaggio, montaggio e masterizzazione in forma digitale. O infine essere completamente digitale (nei primi due esempi si potrebbero avvertire dei fruscii che aumentano al diminuire dei bit utilizzati per la codifica; essi sono dovuti ai nastri magnetici utilizzati nelle fasi di produzione). Il segnale analogico rispecchia la realtà ed è molto più vicino a ciò che l’orecchio umano percepisce, la digitalizzazione invece introduce una limitazione del suono ed è quindi un artefatto. Teoricamente un buon impianto permette al vinile di riprodurre dettagli sonori molto elevati e tali da poter concorrere e superare il CD.
Secondo molti, infatti, il CD ha un suono più freddo e meno coinvolgente di quello offerto dai migliori giradischi analogici, il cui suono, prodotto dal disco in vinile, è più caldo e più morbido.
Secondo gli ultimi dati della FIMI/Gfk, questi sono i dischi in vinile più venduti nel primo semestre 2019:

1) Queen - Bohemian Rhapsody
2) Pink Floyd - The Dark Side Of The Moon
3) Queen - Greatest Hits I
4) Queen - Greatest Hits II
5) Pink Floyd - The Wall
6) Nirvana - Nevermind
7) Pink Floyd - Wish You Were Here
8) Queen - A Night At The Opera

Per curiosità sottolineo che uno dei primi album ad essere stampato su CD (e completamente in digitale) fu nel 1985 "Brothers In Arms" dei Dire Straits (completamente DDD: tutte le fasi di missaggio, registrazione e suono sono digitali). Fu anche il primo disco a superare il milione di copie.
Da diversi anni comunque pare che il vinile sia tornato di moda, tuttavia di analogico in realtà ha ben poco. Negli anni '60 e '70, epoca del vinile, gli studi di registrazione erano davvero analogici, con microfoni, banchi di regia con transistor e valvole; poi il risultato finiva su grandi registratori a bobine che conservavano sul nastro magnetico la musica, prima in tracce separate e poi, fatto in mixing finale, in una configurazione stereo. L’avvento del CD e delle tecnologie digitali però modificò progressivamente questa situazione. Negli studi di registrazione solo i microfoni mantennero il loro ruolo analogico mentre i banchi di regia vennero rapidamente sostituiti da nuove tecnologie ibride o da computer. Anche le bobine di nastro magnetico sono state sostituite da hard disk molto più compatti e affidabili; e soprattutto replicabili senza perdita di qualità.
Dunque non esistendo più i vecchi studi di registrazione, i vinili che escono oggi sono semplicemente dei CD impressi su vinile (dunque si tratta di master digitali o comunque ibridi, sicuramente non analogici). Vengono utilizzati formati standard come wav, aiff e flac, con campionamenti da 16 e 24 bit, raramente anche 32 bit con frequenze da 44 a 48 kHz, quindi praticamente in qualità CD o poco più. Dunque se si vuole sound analogico bisogna sempre far riferimento a vecchie stampe.


VINILI: 78, 45, 33 GIRI
La qualità dell'audio di un vinile dipende dalla velocità di rotazione a cui è inciso il disco: 78, 45 e 33 giri, in termini di giri al minuto su un giradischi. I 78 giri (rpm) sono i più veloci: più la velocità di rotazione aumenta, più aumenta la qualità del disco inciso. Si tratta di 78 giri al minuto.
Oltre ad aver bisogno di una puntina più grande data la sua velocità (più di una rotazione al secondo) e di solchi molto larghi, il difetto principale è che non si potevano registrare più di 5 minuti per lato (i solchi più larghi occupavano più spazio nella superficie del disco; maggiore è la velocità di rotazione del disco, in fase di incisione, minore il tempo a disposizione per la registrazione ma come detto una velocità di rotazione elevata aumenta la qualità del suono). A fine anni 40 si diffusero i 45 giri che avevano la velocità ottimale per sfruttare al massimo la fase di registrazione, mantenendo la massima qualità del suono. Anche qui il tempo era però di 5 minuti per lato ma questo non fu mai un problema perchè la discografia musicale s'inventò i "singoli" dunque non vi era nessun compromesso tra durata e qualità. Sempre più o meno nello stesso periodo con il mercato inondato da singoli, la Columbia Records introduce gli LP (Long Playing).
Perchè un solo brano per lato? Perchè solo 5 minuti di musica? Serviva il 33 giri. Il disco inoltre è leggermente più grande del 78 rpm (da 10 a 12 pollici: diametro). Questi due fattori combinati insieme danno la possibilità di incidere circa 30 minuti per facciata, un'eternità. Il disco essendo realizzato a una velocità di registrazione inferiore ha una qualità minore, per cui si dovette accettare un giusto compromesso: più minuti ma meno resa sonora. Oltre alla velocità, cambiano anche le dimensioni (da 5 a 12 pollici).


E GLI AUDIO DIGITALI?
Come abbiamo detto la sostanziale differenza tra formato analogico e digitale riguarda il fatto che la puntina scava sul disco e riproduce il suono, invece il lettore ottico del lettore CD legge i dati salvati sul disco e li converte. Se nel primo caso il sound è più vicino all'originale, nel secondo caso c'è quindi un doppio passaggio: l'audio analogico suonato nello studio di registrazione viene trasformato in audio digitale su CD. Tuttavia per ogni secondo di suono in un CD vengono registrati 44.100 campioni: essi rappresentano il doppio delle frequenze che l'orecchio umano è in grado di sentire.
E secondo il teorema del campionamento di Nyquist-Shannon, con questa quantità di informazioni, il digitale e l'analogico sono matematicamente equivalenti. Dunque, sound "caldo" a parte, noi non siamo in grado id cogliere la differenza tra suoni che superano i 22.000 Hertz (ultrasuoni( e quelli che ne hanno esattamente 22.000.
Ciò che è certo invece è che entrambi i formati hanno una qualità audio superiore rispetto ai file .mp3 che compriamo nei negozi digitali come iTunes o che ascoltiamo in streaming da servizi come Spotify.
Si tratta infatti di file audio digitali quali l' mp3, ovvero compressi.
E quindi la qualità audio è parecchio peggiore, anche se per apprezzarla appieno abbiamo bisogno di un ottimo impianto sonoro e di cuffie.

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