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venerdì 20 novembre 2020

La Storia Dei Grailknights e Gli Show Improvvisati Sul Palco

I Grailknights vennero fondati nel 2002 da Wunstorf a Hannover come Galactic Grailknights.
Trattandosi di una band Death/Power Metal (con voce pulita e scream/growl Death) l'immaginario è fantasy ed oserei dire molto particolare visto il concept ed anche gli show improvvisati sul palco (con musica di sottofondo di film horror o epica a seconda delle scene mostrate).
L'eterna battaglia del bene contro il male sono i temi trattati dalla band: i cavalieri, residenti a Castle Grailskull, combattono contro il malvagio dottor Skull.
Pertanto, si travestono da supereroi utilizzando il Corpsepaint ma fatto di colori vivaci come il rosso (Mac Death), il blu (Lord Lightbringer), il verde (Sir Optimus Prime ) e il giallo (Baron van der Blast).
Con i loro costumi multicolori, la band si distingue dal classico colore nero o comunque Dark delle metal band.
Negli show vengono messe in scena battaglie epiche con il malvagio Dottor Skull che ha rubato il Santo Graal dai Grailknights (deve essere riconquistato dai Cavalieri). Sul palco compaiono diversi personaggi secondari, per entrambe le parti (Beer Beauty per i Cavalieri, Morph The Swarf e Urks per Dottor Skull).
Il pubblico, che la band chiama "Battlechoir", è integrato nello spettacolo attraverso storie e battute.
Il loro grido di battaglia è "Grailknights Battlechoir" e il pubblico risponde con "Sì Sire!".
Sicuramente, dal punto di vista musicale, non parliamo di una band originalissima (misto tra Ensiferum, Korpiklaani, Finntroll, Blind Guardian, Sabaton ed altre band Power Metal/Death Melodico) ma con un interessante concept dietro e con la loro nicchia di pubblico (che va ai loro concerti sapendo cosa deve fare e cosa aspettarsi dallo show).
Inoltre, la band ha creato diverse storie intorno a ciò che possono essere viste su YouTube (Grail TV).


I DISCHI
La band pubblicò "Across The Galaxy" nel 2004. La titletrack lunga 2 minuti scarsi parte molto veloce ed è cantata in uno scream che diventa growl, molto bella la successiva "A Grailknight's Heart" con rimandi anche negli assoli a "The Phantom Of The Opera" degli Iron Maiden. Cadenzata (e poco convincente) "Armoured Strength".
Parte come una cavalcata "Sanity Fades", prima di rallentare verso i 2 minuti e ri-accelerare, per poi rallentare nuovamente (nei rallentamenti la voce è clean). Ottima canzone.
"Resist" è abbastanza lenta ed anonima, sicuramente migliore "Dice With Death" contraddistinta da ritmi lenti ma ottime parti strumentali sul finire della canzone.
In "Regicide" ci sono influenze orientali ed arpeggi (oltre che qualche coro) invece in "Engraved On A Tree Trunk" continui stop n'go. Chiude la buona ed allegra "Grails High" con voci growl e clean che si sovrappongono.
Seguirono numerosi concerti nella Germania settentrionale.
Il secondo album "Return To Castle Grailskull" venne pubblicato nel 2006 (presenti i Battlechoir).
"Raving Storms" parte subito velocissima ed alterna parti gioiose ad altre buie, "Hail To The Grail" parte veloce e poi a seguito del secondo coro rallenta qui possiamo notare i Battlechoir.
Discreta "Moonlit Masquerade" che alterna ritmiche Death e cori Power "heya heya hey" (ottimi per concerti ma che in studio alla lunga stancano un po') di cui è stato girato anche un video.
Buona "Fight Until You Die": anche qui accelerazioni, rallentamenti e cori (strumentalmente la preferisco alla precedente).
La successiva "Home At Last" è una triste ballad, ben fatta.
I ritmi tornano più veloci con "Prevail": anche qui troviamo cori. Belle le ritmiche su "Return To Castle Grailskull".
Nel 2008 è la volta del terzo disco: "Alliance". Il disco è aperto da "Nameless Grave" che è a tutti gli effetti una canzone Power Metal che alterna clean, cori e growl. Ottima anche la titletrack soprattutto grazie ad un'ottima sezione ritmica sulla parte finale della canzone. "The White Raven" richiama gli Ensiferum quindi con dosi di influenze Folk. "When Good Turns Evil" alterna parti veloci, rallentamenti Folk, cori, voci clean e growl. Di "Tranquility's Embrace" è stato girato anche un video: si tratta di una ballad Folk con richiami ad Ensiferum e Blind Guardian. Buona "Mortem Obi".
"In For The Kill" ha parti Speed e che in alcuni punti richiamano i Dragonforce. "Grailquest Gladiators" presenta classici cori epici Power Metal, chiude "Der König Von Thule" cantata in tedesco.
Nell'autunno del 2008, i Grailknights fecero un tour in tutta Europa come supporto della band svedese Sabaton.
Nel 2014 è stato pubblicato "Calling The Choir" con lo storico Mac Death (bassista ed autore delle parti in growl sostituito dalle vocals di Sir Optimus Prime). La titletrack rimanda subito agli Hammerfall più epici, non male la successiva "Now Or Nevermore" ma il meglio viene con la successiva "Morning Dew" per via degli ottimi cori e dei ritmi spensierati ed allegri (tra le più famose della loro discografia). Voci in growl/scream tornano in "Absense Of Gravity", molto epica la folkeggiante "Victorious".
Poteva mancare la ballad? Ovviamente no e risiede in "Anna Lee", altra canzone debitrice dei Blind Guardian più lenti e melodici. Non dice molto "Desert Star", presenta i soliti ritmi gioiosi (e cori) "Sea Star" che comunque rimane ascoltabile. Chiude il disco "Far And Away" con la sua epicità Power Metal. Il problema dell'album è che le canzoni prese un po' a caso (singolarmente) non sono male ma ascoltandolo tutto di un fiato si fa fatica a concluderlo perchè tendono un po' ad assomigliarsi in riff e nella loro costruzione.
"Knightfall", disco Power Metal a tutti gli effetti e depurato dalle influenze Death melodico, uscì nel 2018. Dopo l'introduzione strumentale, su "Pumping Iron Power" troviamo Joakim Brodén dei Sabaton ed ovviamente la canzone è debitrice del Power moderno più tastiere (mai invadenti) e qualche influenza del passato (è stato girato anche un videoclip).
Buona anche la successiva "Cthulhu", "Black Spider's Web" presenta un break rallentato nella parte centrale della canzone. Molto bello (e particolare) l'inizio di xilofono in "Grailskull Asylum".
In "March Of The Skeletons" fanno la comparsa voci anche in screaming per una canzone cadenzata, mai troppo veloce e davvero con una bella melodia (presenti gli xilofoni). La doppia cassa e ritmi più veloci tornano in "Shadows Of Mountain". "Laser Raptor 3D" è una classica canzone Power Metal introdotta però da sintetizzatori con le chitarre che poi riprendono la melodia.
"Book Of A Hero" è una canzone lenta Folk, senza distorsioni nè accelerazioni: sicuramente ascoltabile. Chiude la titletrack con i suoi cori e versi strazianti.
In generale una band che non vi cambierà la vita ma che ha composto quà e là ottime canzoni, seppur derivative (senza innovare nulla, concept e costumi di scena a parte).

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