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domenica 24 febbraio 2019

La Storia Dei Rotting Christ: Accuse Di Satanismo/Terrorismo e Show Cancellati

Sakis Tolis: "La storia insegna che l’essere umano è ancora una razza amatoriale, in cerca di finte divinità per nascondere le proprie insicurezze"

Formatisi nel 1987, ad Atene, i Rotting Christ ("Cristo in decomposizione") diventano un'istituzione del Black Metal greco e in generale della scena mediterranea.
Il loro nome, oltre che i testi imperniati di messaggi satanisti ed anti-cristiani, creerà un sacco di problemi alla band tra accuse di satanismo ed addirittura terrorismo.
A dare i natali alla band sono i fratelli Tolis, Sakis, chitarra e voce, e Themis alla batteria, più Jim Patsouris al basso.
Poche informazioni circolano attorno all'operato che inizialmente però si dilettano in un Death/Grindcore velocissimo e cavernoso come testimoniano i primi demo.



I DISCHI
L'esordio ufficiale è l' EP "Passage To Arcturo", edito nel 1991, in formato vinile, via Decapitated Records. In questo periodo la band inizia ad utilizzare degli pseudonimi: Sakis diventa Necromayhem, Themis Necrosauron, Jim diventa Mutilator.
Si aggiunge alla band anche Morbid, cioè George Zacharopoulos alle tastiere.
Musicalmente nell'EP le influenze Death non sono perse del tutto ma cominciano a comparire le influenze Black Metal e sinfoniche grazie ai passaggi di tastiera, oscuri ed evocativi (ascoltare ad esempio "Inside the Eye of Algond").
La band viene notata dall' Osmose Production che vuole metterli sotto contratto pretendendo, però, di pubblicarne il debutto discografico. Anche la Deathlike Silence Production di Euronymus, voleva mettere sotto contratto la band e pubblicare l'esordio.
Poi i misfatti che porteranno allo omicidio di Euronymous, non lasciano scelta alla band greca che si unisce alla Osmose Production.
L'11 novembre 1993 i Rotting Christ pubblicano il primo full length della loro carriera: "Thy Mighty Contract". La copertina vede una serie di uomini crocifissi, le croci conficcate nel letto di un fiume, la nebbia avvolge ogni cosa svelando, però, la testa di un caprone, sulla cui fronte compare un pentacolo. Le canzoni oscure trovano perfetta rappresentazione nell’oscura nebbia presente in copertina, esprimendo quello stile, personale e unico, da sempre marchio di fabbrica della band greca. Ritmi più lenti, tastiere, melodia. Tolis inoltre abbandona il growl e, seguendo l’esempio che arriva dal Nord Europa, inizia a cantare in screaming.
Le influenze più violente arrivano da Venom, Bathory, Celtic Frost.
"Transform All Suffering Into Plagues" è forse il capolavoro dell'album.
"Exiled Archangels", saggia velocità, ritmi cadenzati, decelerazioni e una coraggioso ma riuscitissimo inserto pulito con un crescendo vocale. "The Sign Of Evil Existence" opener del disco fa subito capire quanto le cose siano cambiate dai primi demo per via uno screaming acuto ed acido.
L'Osmose dà il via al "Fuck Christ Tour", che vede coinvolti i norvegesi Immortal, freschi autori del secondo full length "Pure Holocaust", i canadesi Blasphemy e, ovviamente, i Rotting Christ.
Pare che, nelle varie date del "Fuck Christ Tour", molti fan si siano autoinflitti delle ferite sul corpo, fino al taglio delle vene, e dovettero essere trasportati in ospedale in ambulanza.
Tuttavia sorgono problemi insanabili con la Osmose e la band si accasa alla greca Unisound Records. Il risultato fu la pubblicazione, nel 1994, di "Non Serviam".
Dando ancora maggiore rilevanza alle melodie delle chitarre e all’uso delle tastiere, fuoriescono pezzi leggendari quali la titletrack (che di solito chiude i loro show), "Morality Of a Dark Age" e  i suoi cambi di tempo, "Wolfera The Jackal" e lo screaming di Daoloth nel ritornello e le pazzesche "Where Mortals Have No Pride" e "Saturn Unlock Avey‘s Son".
Tuttavia anche la Unisound Records si rivelerà un’etichetta inadeguata per la caratura e le ambizioni della band, non riuscendo a garantire la giusta promozione all’album. Inoltre il disco diventerà subito un oggetto culto per collezionisti.
Va sottolineato che i primi 2 dischi presentano una drum machine.
Tra le varie label interessate al nuovo materiale griffato Rotting Christ, c’è anche la Century Media che alla fine riuscirà ad ingaggiare la band.
Il primo capitolo dell’era Century Media arriva nel 1996 e si intitola "Triarchy Of The Lost Lovers". Per la prima volta, in sede di registrazione, le parti di batteria vengono totalmente affidate a Themis.
In questo disco troviamo rimandi al passato ma anche a quello che sarà il futuro suono della band.
Ad esempio "King Of A Stellar War" e "Archon", rappresentano il sound vecchia scuola, invece ad esempio "The Opposite Bank" spinge verso nuovi lidi (prettamente Gothic).
"Snowing Still" presenta invece un bel riff e melodia di fondo.
Non a caso la band dividerà in seguito il palco con Samael e Moonspell due formazioni simili per l'utilizzo di tastiere e per il futuro sound che li avrebbe portati su lidi Gothic (Moonspell soprattutto).
Ultimato il tour, Jim Mutilator, membro fondatore della compagine ellenica assieme ai fratelli Tolis, lascia la band per motivazioni personali. Sakis e Themis decidono di andare avanti, forse, con più convinzione di prima. Entrano così in formazione Andreas Lagios al basso e Costas Vassilakopoulos alla chitarra, facendo assumere ai Rotting Christ la classica lineup a quattro elementi.
Il quartetto inizia subito a lavorare al quarto disco, "A Dead Poem", pubblicato ad agosto 1997.
Già dalla copertina risulta evidente l’evoluzione rispetto al passato.
I Rotting Christ, infatti, cambiano logo: abbandonano il tema tipicamente Black degli esordi e virano su dei caratteri più gotici.
Melodie, ottimi riff e parti vocali ma anche tanta oscurità.
Fernando Ribeiro, cantante dei Moonspell, duetterà con Sakis nella splendida "Among Two Storms", mentre Xy, che assieme a Vorph è la mente dei Samael, darà il suo contributo alle tastiere in tutto il disco.
Già ascoltando la titletrack ci si accorge che la band ha completamente virato su altri lidi sonori.
"Sorrowfull Farewell" è un bel riff Heavy Metal nel suo incedere.
"Among Two Storms" è forse il capitolo più bello di questo platter, grazie al suo ritornello di natura molto malinconica a cui si contrappone una strofa impreziosita da una fantastica chitarra distorta sotto gli urli di Sakis.
Buona anche "Full Colour Is the Night", idem "Between Times" e soprattutto "Ira Incensus", che si meritano la palma di episodi più malinconici del disco.
Forse la più oscura è "Semigod".
L'evoluzione del sound non deve sorprendere: ci sono rimandi a Passage dei Samael, inoltre altre band quali Anathema e Paradise Lost stavano passando dal Metal Estremo al Gothic/Heavy Metal.
I Rotting Christ però decidono di continuare a cantare in screaming.
Il passo successivo è "Sleep Of The Angels", quinto studio album della band greca, pubblicato a gennaio 1999. Registrato ai prestigiosi Woodhouse Studios in Germania, qui le canzoni assumono una maggiore aura oscura, iniziando, in maniera del tutto naturale, un nuovo percorso che, come scopriremo tra poco, ricondurrà la band verso il Black Metal.
Per il full viene girato anche un video: "After Dark I Feel" (litania cadenzata e melodie davvero epiche).
Il platter appunto non difetta di epicità: dalla splendida "Der Perfekte Traum" passando per "You My Flesh" (con un assolo quasi arabeggiante), uno dei pezzi trainanti di tutto il disco.
Ottime anche "Cold Colours", "Thine Is The Kingdom" e l'indemoniata "The World Made End".


LE POLEMICHE CONTRO IL CANDIDATO GARY BAUER
Nel corso degli anni, il gruppo ha dovuto affrontare polemiche a causa del loro nome ed ha guadagnato più volte l'attenzione dei media internazionali nel novembre 1999 durante le primarie presidenziali del 2000 negli Stati Uniti da parte del candidato repubblicano, cristiano conservatore Gary Bauer, che accusò il gruppo di essere "anti-cattolico" e satanista", tra le altre cose.


IL PROSEGUO DELLA CARRIERA
Nel 2000 esce "Khronos", un lavoro di passaggio, che lega il Dark sound dei due dischi precedenti, alle atmosfere Black degli esordi. In questo lavoro incontriamo per la prima volta quelle atmosfere ossessive, quei cori che andranno a caratterizzare il songwriting dei Rotting Christ negli album a venire. L’opener "Thou Art Blind" è forse la rappresentazione più palese di quanto appena detto.
Menzione particolarmente positiva per la cover "Lucifer Over London" dei Current 93 che offre spunti inquietanti sulle trame tessute dalle melodie incrociate di chitarra e tastiera in un ritornello che diventa ossessivo.
Discrete "You Are I", la title track e "Glory Of Sadness".
Dopo un'intensa attività live, la band lavora al successivo "Genesis", album pubblicato il 26 agosto 2002. Per l’occasione, inoltre, i Rotting Christ rispolverano il seminale logo Black che imperava nei primi lavori, quasi a voler mettere le cose in chiaro, a non lasciare dubbi: i Rotting Christ sono tornati e suonano Black Metal.
Per la verità il sound rimane più o meno moderno dove al Black si mischia il Dark sound ed anche l'Industrial.
"In Domine Sathana"è claustrofobica ed atmosferica anche se forse un po' noiosa. "Release Me" è demoniaca, "Ad Noctis" ha un crescente, severo e incazzato.
"Lex Talionis", "Nightmare", la ballad "Dying" e la complessa e conclusiva "Under The Name Of Legion" non fanno rimpiangere per un solo istante l’acquisto di Genesis.
Poco prima di iniziare i lavori del successore, Costas Vassilakopoulos e George lasciano la band. Sakis decide di andare avanti senza trovare sostituti e di entrare in studio come terzetto, occupandosi interamente delle parti di chitarra e tastiere.
Il risultato è "Sanctus Diavolos", disco pubblicato nel 2004 e ultimo lavoro per la band greca sotto la Century Media.
Si tratta di un disco cupo, oscuro, malefico.
Dal punto di vista compositivo, il disco è la naturale evoluzione del precedessore, eliminando la componente “moderna”, puntando maggiormente sulla matrice Black.
Un pezzo come "Athanati Este" (cantato in lingua madre) è tutt’ora un cavallo di battaglia negli show live della band. Riff minimali supportati da una sezione ritmica velocissima li troviamo ad esempio in "Visions Of A Blind Order", influenze Folk nella citata "Athanati Este", "You My Cross" è contraddistinta da un Black mischiato con voci distorte e parti elettroniche.
Una melodia inquietante è percepibile nella litania "Sanctimonius", una disperata preghiera in cui intervengono cori operistici e dotata di un forte impatto drammatico.
Splendide anche "Shades Of Evil" e la titletrack, suite di musica epica e “magniloquente” mischiate a Black Metal ipnotico ed ossessivo.


LA CONTROVERSIA CONTRO DAVE MUSTAINE
In un festival, e in Grecia addirittura, prende vita una piccola controversia con Dave Mustaine.
Il leader dei Megadeth, che in quel periodo aveva scoperto la fede nel cristianesimo (dopo canzoni "sataniste" scritte nei primi anni di carriera quali "Black Friday", "The Conjuring" o "Devil's Island") ed aveva già creato problemi simili al Black metallers svedesi Dissection, venendo a conoscenza che avrebbe dovuto condividere il palco con la formazione capitanata da Sakis Tolis, pose una sorta di ultimatum all’organizzazione, dicendo di non voler suonare con una band che usa la musica per diffondere messaggi satanici.
I Rotting Christ devono così cancellare due date, ad Atene il 16 giugno 2005 e a Salonicco il giorno successivo.

Sakis: "Sfortunatamente ci troviamo nella posizione di dover cancellare la nostra apparizione a due importanti festival a causa del nostro nome. Un nome che esprime la nostra opposizione verso ogni tipo di religione, un nome che si oppone a certe false visioni di una pace eterna, un nome che è un pugno verso le basi della nostra ipocrita e conservatrice società.
Purtroppo il medioevo continua ad essere ben presente anche nel nuovo millennio"

All'epoca comunque, Mustaine dei Megadeth si rifiutava di suonare dal vivo The Conjuring, per via del testo: "Suonando The Conjuring si capisce che è una delle canzoni più dure del disco, ma sfortunatamente questo brano è infarcito di magia nera e ho promesso che non l'avrei mai più suonato, perché in quella canzone ci sono un mucchio di istruzioni per compiere malefici. Sebbene sembri sentimentale, chiunque sia uno stregone o qualcosa di simile capirà che tutta quella cosa è fatta apposta. Quando da ragazzino ho iniziato a praticare la magia nera ho fatto un paio di malefici a persone, e la cosa mi dà la caccia da sempre, e ne sono molto tormentato. La gente dice: "'Dannazione, Dave non si prende mai una pausa, ha una vita davvero dura", e io penso solo: "No, Dave non l'ha fatto. È entrato nella magia nera e questa gli ha rovinato la vita". Fortunatamente per me, con tutto il lavoro e l'amore dei miei amici, non ho smesso di suonare la chitarra, ho superato la cosa. Adesso, guadando indietro, penso: "Non voglio più suonare The Conjuring"


I DISCHI RECENTI E LE PROTESTE DEI GRUPPI CRISTIANI NEI LIVE SHOW
Nella formazione entra Giorgos Bokos alla chitarra, che va a ricomporre il classico assetto a quattro elementi, nel  mentre la band firma con la Season Of Mist.
Nel 2007 esce "Theogonia".
I suoni si fanno più pesanti (Black mischiato con l'Heavy e il Thrash), le chitarre accordate più basse, vengono create ritmiche ossessive che, pur apparendo semplici, risultano estremamente ricercate e oscure.
"Keravnos Kivernitos" è uno dei pezzi più violenti mai scritti dai Rotting Christ e con un ritornello da brividi (per il pezzo è stato girato anche un video), mentre altri pezzi si rivelano più lenti, epici e maestosi. Qui fanno la comparsa strumenti nuovi come le cornamuse e si ha un utilizzo dei cori in greco antico estremamente personale.
"Nemecic" rappresenta alla perfezione quanto appena descritto.
Nel disco subentrano momenti di puro e semplice splendore, come il chorus di "CAOS GENETW", opener del disco, la litania da brividi di "Threnody", l'aggressione di "Rege Diabolicus".
Dopo due anni di tournée tra Vecchio e Nuovo Continente, i Rotting Christ entrano in studio nel 2009 per dare seguito a "Theogonia". Il risultato sarà "Aealo" (che vuol dire catastrofe/distruzione), disco pubblicato a febbraio 2010 e che continua il percorso iniziato con il precedente lavoro. Le sonorità si fanno meno cupe e oscure, dando maggior risalto alle atmosfere e all’epicità, cercando di esprimere al meglio quanto narrato nelle liriche dell’album.
Qui i cori diventano un elemento portante nella struttura del disco, tanto che in questa release i Rotting Christ collaborano con il Pleiades Choir, il tradizionale coro dell’Epiro, nel tentativo di dare maggiore risalto proprio a questo aspetto.
Come era stato per il precedente disco, anche qui le basi nettamente Black si amalgamano con parti più melodiche ed epiche, a volte più votate all'atmosfera, con netti richiami al periodo Gothic della band. La violenza è un po' lasciata da parte in "Demonon Vrosis", "Noctis Era", "Thou Art Lord" e "Pir Threontai", pezzi epici con cori e ricchi di pathos ed atmosfera. Il Black Metal lo ritroviamo in "Santa Muerte", "Dub-Sag-Ta-Ke" e "Fire Death And Fear" o nella stessa title-track grazie alle serrate parti di batteria di Themis.
La band torna attiva in sede live sul finire del 2010, dove in Nord America in compagnia di Melechesh, Hate e Abigail Williams nel tour "Apostles Of Darkness Over The Americas", in alcune date, troveranno come accoglienza le proteste di gruppi cristiani contrari all’esibizione della band greca.
Altri problemi li ebbero poi a Malta, un paese che nella sua costituzione si dichiara cattolico romano, quando qualcuno (forse un fan) attaccò un volantino di Cristo putrefatto sulla porta di una chiesa.
Alla band alla fine venne permesso di suonare anche se dovettero cambiare sede.
Sul finire del 2012, la band annuncia un imminente nuovo album. Sempre nello stesso periodo Andreas Lagios e Giorgos Bokos lasciano la band. Sakis e Themis sembrano non accusare il colpo ed entrano in studio come duo: Themis si occuperà delle parti di batteria, Sakis di tutto il resto. Il risultato sarà "Kata Ton Daimona Eaytoy", titolo in greco che può essere tradotto con "Do What Thou Wilt", il famoso motto di Alister Crowley, il padre dell’occultismo moderno.
Le composizioni puntano su ritmiche ossessive e ripetitive, quasi alla ricerca di creare una sorta di ipnosi nell’ascoltatore, su cui si stagliano le vocals di Sakis che, per l’occasione, fanno ricorso a più lingue antiche, utilizzando sussurri e cori simili a delle litanie.
Da "Grandis Spiritus Diavolos" (veramente un capolavoro comunque con i suoi cori Gothic e gregoriani) oppure dalla title track, emergono melodie e assoli che siamo sicuri di aver già sentito ben più di una volta negli ultimi due/tre album della band.
In ogni caso melodie seducenti, furiose accelerazioni e oscuri momenti di pathos tragico nella migliore tradizione ellenica, riescono a rendere il disco una piccola gemma.
Ottime "In Yumen – Xibalba", "Cine Iubeste Si Lasa" e "666".
Nel 2016 esce "Rituals" dove la band riesce ad andare ancora più a fondo in quel percorso esoterico, magico in cui sembra aver focalizzato il proprio essere.
Il disco vede il coinvolgimento di molti ospiti quali Nick Holmes dei Paradise Lost e Vorph dei Samael. Ma anche la presenza di amici del passato, come George Zacharopoulos che contribuirà ai cori. Continua l’utilizzo di cornamuse e percussioni che, oltre a riportarci indietro nel tempo, danno un maggior taglio ritualistico alle composizioni.
Aramaico, greco, sono diverse le lingue utilizzate.
La dose di oscurità, di misticismo espressa in questo lavoro non ha precedenti nella storia della compagine greca.
Dall’opener "In Nomine Dei Nostri" sino alla conclusiva "The Four Horsemen" il disco è tutto un fluire di canti, urla, dialoghi.
In "Les Litanies De Satan (Les Fleurs Du Mal)" e "For A Voice Like Thunder" i tempi dei brani sono dettati rispettivamente dagli ospiti Vorph (Samael) e Nick Holmes (Paradise Lost).
Questo platter brilla, non tanto per le parti strumentali ma per la notevole cura negli arrangiamenti, per l’unione tra metal e dramma, per il suo autentico sapore epico e per la capacità di imprimersi subito nella mente di chi ascolta.


IL LIVE SOTTO MENTITE SPOGLIE IN SUDAFRICA E LE ACCUSE DI TERRORISMO IN GEORGIA
I Rotting Christ continuano a suonare in lungo e in largo nel Globo, passando per Sud America e Sudafrica dove, al Witchfest nel 2016, sono costretti a presentarsi con uno pseudonimo. Alcuni gruppi fondamentalisti cristiani non accettano che una band dal nome Rotting Christ possa esibirsi nella loro Terra.
Il promoter Shaughn Pieterse nel corso di una intervista:
"Ciò che stiamo sperimentando è quello che la scena metal ha affrontato alla fine degli anni ’80 e inizio degli anni ’90, con gruppi religiosi che cercavano di bloccare gli show a cause delle loro divergenze di opinioni con i messaggi espressi dalle band.
Tutto è cominciato lo scorso anno con il Witchfest. 
Per organizzare un evento bisogna ottenere tutti i certificati a norma. Ogni volta in cui ci muovevamo per fare qualcosa secondo le regole, i consigli venivano aggrediti da proteste di stampo per così dire Cristiano e religioso. Tutte le volte in cui siamo stati costretti a cambiare venue, abbiamo perso il deposito con una conseguente grave perdita monetaria. Ma bisogna fare in modo che tutto vada avanti perchè altrimenti loro vincono. Bisogna dimostrare che non possono fermarti.
Adesso tutto è ricominciato con i Behemoth e i Rotting Christ. Ma anche questa volta abbiamo sistemato le cose parlando con la band, che suonerà in Sudafrica con un nome alternativo per non offendere le persone in quel senso. Forse il nome ‘Rotting Christ’ è un po’ troppo per alcune persone"
Nel 2018 i fratelli Tolis furono arrestati a Tbilisi, in Georgia, con l’accusa di terrorismo e satanismo.
La mattina del 12 aprile, i Rotting Christ sono arrivati in Georgia dove i fratelli Tolis vengono fermati dalla polizia e condotti in una apposita area dell'aeroporto per essere interrogati.
Ai due sono stati ritirati i passaporti e i telefoni cellulari e sono stati portati in carcere notificandogli che il motivo del loro arresto era "riservato".
Gli avvocati li hanno poi informati che i loro nominativi erano inseriti in una "lista di persone indesiderate per la sicurezza nazionale" poichè etichettati come satanisti e "sospetti terroristi".
La loro cella era ‘piuttosto sporca’, a dire di Sakis, che ha spiegato che a lui e al fratello sono stati vietati per 12 ore contatti con chiunque, compresi i legali e l'ambasciata.
Nel frattempo gli altri due membri dei Rotting Christ (che non erano nella lista dei soggetti indesiderati) si sono mossi immediatamente per trovare una soluzione al problema, contattando il promoter locale che ha coinvolto esperti legali, giornalisti e attivisti in Georgia. Alla fine i fratelli sono stati rilasciati, potendo terminare il concerto.


ULTIMO DISCO IN STUDIO
Nel 2019 esce l'ultimo disco (per il momento) della loro carriera: "The Heretics".
Cori, sound cadenzato, liriche esoteriche, urla, tanta atmosfera.
"In The Name Of God" e "Dies Irae", minacciosa e martellante, probabilmente acquisteranno molto più peso in sede live.
"The Voice Of The Universe" è cupa nel suo incedere, buone "Heaven And Hell Of Fire" e "Fire God And Fear".
Il disco si conclude con l'ottima "The Raven".

martedì 19 febbraio 2019

La Band Gore Con Il Nome Più Lungo: i XavlegbmaofffassssitimiwoamndutroabcwapwaeiippohfffX

A volte trovare un nome efficacie per una band può essere maledettamente difficile.
Però se suoni Gore/Grind è sicuramente più facile perchè non hai le grandi ribalte nè problemi di netiquette.
E così che negli anni abbiamo visto formarsi band con nomi semplicemente assurdi (e spesso divertenti), come Anal Cunt, Hitler's Underpants, Diarrhea Planet, Cock & Ball Torture, Dayglo Abortions, Broken Penis Orchestra, Hot Buttered Anal, etc.
Sino a qualche anno fa il nome più assurdo (e lungo) era detenuto dai messicani Goregrinders "Paracoccidioidomicosisproctitissarcomucosis", questa parola è l'unione di alcune patologie umane quali paracoccidioidomicosi (malattia infettiva che si manifesta come polmonite), proctite (infiammazione dell'intestino retto), sarcoma (tumore maligno del tessuto connettivo) e mucosi (inerente la membrana che riveste l'apparato respiratorio, genitale ed urinario).
Tuttavia una band sudafricana di Durban ha battuto questo "record", decidendo di chiamarsi:

"Acidic Vaginal Liquid Explosion Generated By Mass Amounts Of Filthy Fecal Fisting And Sadistic Septic Syphilic Sodomy Inside The Infected Maggot Infested Womb Of A Molested Nun Dying Under The Roof Of A Burning Church While A Priest Watches And Ejaculates In Immense Perverse Pleasure Over His First Fresh Fetus"

Per ricordare meglio il nome, la band afferma che possono essere chiamati semplicemente con il loro acronimo:  "XavlegbmaofffassssitimiwoamndutroabcwapwaeiippohfffX".

Il gruppo è stata formato da Duncan Bentley (voce) e Kris Xenopoulos (chitarra), ex membri dei Vulvodynia.
Alla compagnia poi si è aggiunto Lukas Swiaczny (meglio conosciuto come Lord Necrotic Gore Bong) più altri turnisti live.
L'esordio ufficiale è arrivato con l'EP del 2016 "Gore" contenente 4 tracce per una durata complessiva di 12 minuti scarsi.
Poi nel 2018 è stato rilasciato il full "Gore 2.0" con 23 tracce dalla durata tra i 40 secondi e i 4 minuti.
Per la verità si tratta di una band ben lontana dai suoni cacofonici di gruppi quali Intestinal Disgorge, in quanto la proposta offerta varia da parti Grind/Gore ad altre prettamente Death/Brutal (il cantato alterna il Growl più cavernoso a vocals più prettamente Hardcore. La batteria invece è spesso velocissima, tipo drum machine).
Sarà strano dirlo ma a parti velocissime si alternano anche break tritaossa Death, aperture melodiche e parti strumentali.
"Dicks Out For Harambe", "Pneumonoultramicroscopicsilicovolcanoconiosis" o che so "Hot Box Suffocation" potrebbero avere anche titoli ridicoli (o comunque niente di rivoluzionario rispetto ai canonici titoli Gore) ma il fatto è che il platter è invece molto vario e contiene addirittura assoli simil Hard Rock/Glam ("Bone Saw"), aperture anomali ed ottime melodie di basso ("Space Cowboys") o influenze Surf Rock ("Surfs Up Goths").
A volte potreste dimenticarvi di stare ad ascoltare una band Goregrind con un nome del genere.
Per la canzone "Monkey Noises" è stato rilasciato anche un video.
Non si tratta di Gore in senso stretto.

martedì 12 febbraio 2019

Gli Azazel e Lord Satanachia: Il Presunto Omicidio e I Live Show Da Ubriachi

"Ho anche il potere di creare proiezioni astrali"

Il 2009 segnò il ritorno dei famigerati Azazel sul palco, una congrega finlandese di Black Metal persa negli annali della musica Underground ma ricordata con affetto da tutti coloro che amavano il Metal Estremo degli anni '90, quando il culto delle tenebre era ancora vivo. La storia degli Azazel e del loro infame frontman Lord Satanachia è avvolta da follia, devozione e mistero. Dopo il primo demo datato 1993 e limitato a 100 copie ("Crucify The Jesus Christ Again") arriva il primo parto ufficiale della band. Inutile dire che la proposta è un Black Metal estremo intriso di testi anti-cristiani, satanisti, blasfemi e con temi anche di stregoneria. Nel 1995 uno dei membri della band (il chitarrista Miika) si suicida. L'EP "The Night Of Satanachia" datato 1996 (e limitato a 400 copie) è l'unica produzione ufficiale nella loro prima parte di carriera prima della scomparsa dalle scene.

Lord Satanachia: "Desidero distruzione, morte, dolore ed oscurità"
Il disco si fa subito notare per via dell'artwork, che ci mostra il leader Lord Satanachia che brandisce un'enorme croce rovesciata sullo sfondo. Il disco parte con "Medieval Journey" contenente voci strazianti in lontananza, subito dopo parte la satanica "The Glow Of The Golden Fullmoon" un pezzo molto primitivo e Bathoriano. L'inno alle oscure foreste è presente in "Longing For Dark Winterforest". Il riffing elementare non disdegna qualche passaggio melodico e riesce ad essere anche accattivante, come nella tetra "Succubus Seduce Me". Questo mini si conclude come è incominciato con un ritmo minimalista e con voci disumane che invocano demoni. I dati ufficiali terminano qui, poi la band (in studio l'unico membro fisso era appunto Satanachia) scompare nel nulla. Probabilmente per i problemi giudiziari che coinvolgono il leader, Lord Satanachia, incarcerato per aver decapitato la sua ragazza con un machete. Tuttavia non ci sono mai state conferme riguardo ciò.


IL RITORNO
Nel 2009 gli Azazel ritornarono sul palco e il loro primo concerto in Finlandia si rilevò un vero e proprio disastro. Avvolto nella nebbia e in preda forse a chissà quale maledizione, l'apparecchiatura malfunzionante del chitarrista gettò l'intera band nello sconforto più totale. Mentre Demonos si gettava dal palco sul pubblico in un vero e proprio delirio alcolico, i fili degli strumenti e i microfoni erano danneggiati e quasi fuori uso. Parte degli strumenti erano praticamente muti, la sezione ritmica confusa e i gracidi di Satanachia urla a malapena udibili di incantesimi di chissà quale nome demoniaco.
Ritmiche e velocità variabili e confuse, intrecciate con colpi di batteria un po' a caso.
Anche il pubblico era completamente sbronzo (come la band) quindi incapace di capire se le canzoni suonate erano effettivamente come le originali o eseguite completamente a caso.
Se la band è quasi sempre pessima dal vivo, cambia tutto in studio, dove i finlandesi dimostrano di essere davvero una buona band in grado di creare melodie efficaci e riff interessanti (anche se alle volte un po' derivativi). L'esordio ufficiale a livello di full avviene con "Jesus Perversions" nel 2012, registrato da Wakboth (chitarre), Lord Satanachia (voci), Zetekh (basso), Shu-Ananda (batteria) e Sandh (basso e chitarra). Il disco si apre con l'oscura titletrack sorretta da un ottimo riff.
"Rotting Nazarene" parte più veloce anche se presenta rallentamenti Doom, sembra davvero di essere nei pieni anni 90 scandinavi. "Black Metal Night" invece è velocissima con il suo incedere quasi Punk.
Bella anche la quarta traccia con il suo passo violento ma allo stesso tempo melodico ("Philosophy Of Dark And Light"), una mazzata nei denti invece "Raping The Virgin Mary", ottima anche "Father Satan" sorretta da un ottimo riffing e da una buona sezione ritmica. Il platter poi si chiude degnamente con le melodie sinistre ed oscure di "Palace Of Blasphemy". "Witches Deny Holy Trinity" è così energico, così fedele allo spirito del Black Metal della vecchia scuola, che potresti persino diffidare che sia stato pubblicato solo nel 2015. E' il solito rituale ad aprire il platter con il suo intro che sembra una vera e propria invocazione. "Sacrifice Virgins To Satan Again", come nome , non sembra molto innovativa ma musicalmente, è un'esplosione di riff intensi e violenti, melodie dissonanti ed energia grezza. L'intero album è un misto tra Black scandinavo e quello primordiale degli anni 80 che fa capo a Bathory e Venom. Le canzoni fluiscono veloci, guidate dalle ottime chitarre. La batteria non fa chissà cosa, è primordiale nella sua semplicità, ma precisa e tecnicamente adatta al sound. Basta ascoltare "Crush Their Empire" grazie alla sua semplicità che muro di suono riesce a creare per poi chiudersi con una bella melodia. In "Black Candle Burning" a farla da padrone è la batteria che in alcuni punti ricorda "Pagan Fears" dei Mayhem. "Rotten Gates Of Heaven" ad un certo punto si apre dal punto di vista melodico e viene sorretta da un ottimo riff. La titletrack è un mid tempo malvagio ed oscuro con melodie che rimandano anche ai Dissection. "Bloodbath At The Cemetery" parte sparata al massimo per poi rallentare con delle parti Doom molto azzeccate e poi ripartire a 1000 all'ora. Le ultime due canzoni chiudono un po' sottotono, uno splendido album Black Metal in pieno stile anni 80/90.


LA MORTE DI SAMIAZA
Dopo la morte per suicidio di Miika avvenuta nel 1995, anche Niko Niemela (Samiaza) passa a miglior vita nel 2015. Era stato il chitarrista e bassista nel 1992-1993 e poi nel 2007-2008 suonando nel demo "Crucify the Jesus Christ Again" (uscito nel 1993).


STEELFEST 2017
Se come detto il ritorno in studio della band è stato assolutamente di qualità ed inaspettato, altrettanto leggendario (ma in senso negativo) fu il concerto dello Steelfest del 2017, dove gli Azazel aprono il festival (in verità, al di là di tutto e della qualità live della band, vedere una band Black Metal che suona con il sole fa sempre un pessimo effetto).
La band inizia la sua "performance" con Satanachia che impugna una lattina di birra ed una bottiglia di whiskey tra le sue mani. Canta (o almeno ci prova) e tra una pausa e l'altra (strumentale e non) dà un sorso al whiskey o alla birra. Il chitarrista invece ha problemi con la chitarra. A metà show lo stesso chitarrista della band ha uno sbandamento e cade in quanto troppo ubriaco per stare in piedi, anche se poi sembra riprendersi. Prima di scendere dal palco a fine show per cadere nuovamente contro le transenne. A fine concerto, il pubblico urla a Satanachia: "Mostraci i tuoi genitali!" e "Belle tette!".

domenica 3 febbraio 2019

Birre ed Alcolici Prodotti Da Band Rock e Metal

Alcolici e musica, un connubio molto comune e sfruttato commercialmente, sia da stabilimenti che producono alcolici che dall'industria musicale.
In alcuni casi si tratta di "tributi", in altri di vere e proprie collaborazioni che portano alla nascita di alcolici ex novo, griffati ovvero con il brand della band.
Ad esempio il birrificio americano Dogfish Head ha tributato Robert Johnson,  Grateful Dead e Pearl Jam.
Nel 2012, la californiana Lost Abbey commercializzò ogni mese una birra ispirata da una canzone che avesse come concept l'inferno o il paradiso, come ad esempio "Hell’s Bells" degli AC/DC, "Runnin With The Devil" dei Van Halen o "The Number Of The Beast" degli Iron Maiden.
La Sgt. Pepper Farmhouse Ale della Cambridge Brewing Company è chiaramente ispirata dall’omonimo disco dei Beatles, così come Smoke On The Water Porter della Heavy Seas è un evidente tributo ai Deep Purple.
L'italiana Delta Red Disorder ai Joy Division. 
Una fabbrica di birra texana, la Jester King Craft Brewery, ha commercializzato birre dedicate anche al Black Metal. Quello che è finito sull’etichetta è Black Metal Imperial Stout, ma loro ne indicano altri tre: Suds Of Nothern Darkness, Iron Sword e El Martillo del Muerte.


ALCOLICI DELLE BAND ROCK E METAL
Diverso è invece il caso alle birre commissionate direttamente dai gruppi musicali o da chi ne detiene i diritti di sfruttamento dell’immagine.
Trai primi ci sono stati gli Status Quo con la Piledriver, una bitter prodotta dalla Wychwood Brewery e i Motorhead che hanno realizzato la Bastards Lager (Krönleins Bryggeri, Svezia).
La band del compianto Lemmy ha anche lanciato il suo vino che ovviamente si chiama The Ace Of Grapes, cioè uno Shiraz australiano.
Il suo aroma, a quanto recita il comunicato, è fruttato con sapore di vaniglia, more, prugne, liquirizia ed eucalipto.
Lemmy stesso ha dichiarato: "Il mio consiglio è di avvicinarcisi con cautela. Il vino è ingannevole, può accadere di tutto"
Nel 2011 i Motorhead hanno creato anche la loro vodka.
La nuova Motorhead Vödka, una vodka pregiata distillata ed imbottigliata a Malmköping in Svezia, al prezzo di 393 corone svedesi (circa 44 euro).
Potevano mancare gli Iron Maiden? La Trooper, ispirata all'anonima canzone, è la birra della band inglese. Prodotta dal birrificio inglese Robinson, ha riscosso un ottimo successo.
Anche grazie alle loro varietà.
La stessa band NWOBHM ha creato anche la loro linea di vini, di nome Eddie’s Evil Brew.
Il cofanetto nel quale le bottiglie potevano essere acquistate ha la forma di un'amplificatore.
La Destroyer dei Kiss (prodotta sempre dalla svedese Krönleins) che a dispetto del nome minaccioso è un’innocua pale lager.
La Ac/Dc Beer è invece arrivata nel 2013 in Germania, Svizzera, Austria ed in altri paesi europei. Già titolari (con buon successo) di una linea di vini ed altre bevande, gli AC/DC hanno pensato d’incrementare il loro fatturato lanciando anche una birra.
Prodotta dalla Karlsberg Brauerei di Homburg (Germania).
Essa ricalca la grafica dell'album "Rock Or Bust":  si tratta di una premium pilsner secondo quanto riportato in lattina.
Anche i Metallica lanciarono una propria linea di whiskey, chiamata Blackened, ispirata alla canzone di apertura del disco del 1988 ...And Justice for All. A occuparsi della distillazione è stato Dave Pickerell, e alla lavorazione hanno contribuito non solo le botti di legno e il blend di bourbon e whiskey, ma anche un processo con le onde sonore della stessa musica dei Metallica.
Questi aveva già sperimentato in passato questo processo di interazione tra le onde sonore e il whiskey quando era professore di chimica a West Point, usando un organo dell'accademia. Per rendere efficace il processo, servivano onde sonore dalla frequenza molto bassa, di cui la musica dei Metallica è fornitissima. Per amplificare al massimo queste basse frequenze e spingerle dentro le botti è stato usato uno speciale subwoofer e la canzone utilizzata nel processo è stata proprio Blackened.
Di questo whiskey sono state prodotte cinquemila bottiglie, tutte marchiate con il numero 081, l'anno in cui i Metallica si sono formati. Tutte le bottiglie sono accompagnate da una playlist (Spotify o Apple Music) pensata per favorire al meglio la degustazione.
Sito ufficiale: BlackenedWhiskey
In occasione delle date del tour in Quebec nel 2015, i Metallica hanno lanciato anche una birra con il loro brand in edizione limitata.
L'idea nasce da una collaborazione con il colosso Labatt/Budweiser.
A suggellare la loro predisposizione a far uscire alcolici "firmati", è da citare anche la collaborazione con Arrogant Consortia e Stone Brewing per il lancio della loro nuova birra, denominata "Enter Night Pilsner" prodotta nel 2019.

Metallica: "Non è certo un segreto, ma siamo fieri di poter annunciare ufficialmente la Enter Night Pilsner, una collaborazione con Arrogant Consortia e Stone Brewing. Se siete stati a uno dei nostri recenti show, avrete forse sorseggiato da una delle lattine nere e rosse o forse ne avete presa qualcuna nelle vicinanze. Ora ci stiamo espandendo anche a livello internazionale in Europa, Australia, Cina e oltre! Il modo in cui sia noi che loro ci poniamo a livello creativo, produttivo e verso il pubblico è lo stesso e dunque questa collaborazione è più che naturale e pura. Non vediamo l’ora di condividere con voi questa incredibile birra. Abbiamo collaborato ad ogni step con il loro talentuoso team di produzione. Dal nostro quartier generale di San Francisco al loro birrifico di San Diego, fino in molti backstage ai nostri show, lo spirito collaborativo è sempre stato forte. Chiedete le Enter Night Pilsner ai nostri show e usate il beer finder della Arrogant Consortia per trovare un rivenditore vicino a voi"
Anche la band Melodic Death finlandese dei Children Of Bodom ha prodotto la sua birra stringendo una collaborazione con il birrificio Fat Lizard Brewing Co.
In commercio a partire da febbraio 2019, la birra della band sarà una lager prodotta utilizzando addirittura l’acqua del Lago Bodom (da cui prende il nome la band).
Il lago è diventato famoso nel 1960 quando tre adolescenti morirono sulle sue rive, assassinati da un uomo armato di coltello nel cosiddetto "massacro del lago Bodom".
Quattro ragazzi (i diciottenni Nils Gustafsson e Seppo Boisman e le quindicenni Tuulikki Mäki e Irmeli Björklund), si erano accampati per la sera sulle sponde del lago quando, secondo la testimonianza dell'unico sopravvissuto Gustafsson, un uomo li ha aggrediti con un coltello, uccidendone tre e ferendo lo stesso Gustafsson.
Alcuni anni dopo, tra il 3 e il 6 giugno 1972, un uomo annunciò nella lettera che accompagnò il suo suicidio di essere l'omicida del lago Bodom. Pare che lui lavorasse in un chiosco vicino al lago e che le vittime erano clienti, a cui aveva venduto della limonata.
Il gestore del chiosco aveva avuto già in passato alcuni screzi coi campeggiatori, e pare che non ne poteva sopportare la presenza: ulteriori investigazioni provarono però che stava dormendo a casa con la moglie, che testimoniò sotto giuramento di averlo avuto al proprio fianco la sera della strage.
Nel 2003 un medico pubblicò una propria teoria sull'omicidio: nel 1960 costui lavorava come dottore nell'ospedale di Espoo, e ricordò che pochi giorni dopo l'omicidio aveva curato un uomo molto sospetto per via di alcune ferite.
Si trattava di Hans Assman, un tedesco che alcuni rapporti segnalarono in seguito come un agente dei servizi segreti della Germania Est. Secondo Palo, la mancanza di un'indagine approfondita sulla posizione di Assman nella vicenda era alla base di un insabbiamento, di origini politiche.
Nel 1997, poco prima di morire, pare che Assmann abbia confessato gli omicidi a un giornalista finlandese (anche se secondo delle ricostruzioni pare che anche lui avesse un alibi quindi fosse innocente).
Alla fine di marzo del 2004, quasi 44 anni dopo gli eventi, Nils Gustafsson fu arrestato con l'accusa di omicidio plurimo.
Secondo l'accusa, Gustafsson, il sopravvissuto, avrebbe avuto un eccesso di rabbia a causa della gelosia che provava per la sua nuova ragazza, Irmeli Björklund.
Costei era stata infatti accoltellata numerose volte dopo il colpo fatale, mentre gli altri due erano stati uccisi meno selvaggiamente.
Le ferite di Gustafsson, sebbene fossero visibili, erano molto meno gravi.
Il 4 agosto 2005 iniziò il processo: la pubblica accusa richiese l'ergastolo per triplice omicidio, argomentando che le nuove analisi sulla base del DNA evidenziavano le responsabilità di Gustafsson come autore materiale. La difesa sostenne che invece le ferite di Gustafsson erano dello stesso tipo e inferte con la stessa violenza rispetto a quelle degli altri, e che di conseguenza l'omicida poteva essere solo una persona esterna al gruppo dei quattro ragazzi; inoltre, vista l'entità delle ferite sofferte dal superstite, non sarebbe stato in alcun modo in grado di uccidere tre persone (anche se comunque si sarebbe potuto trattare di ferite auto-inflitte poco dopo, per evitare che qualcuno indagasse su di lui).
In ogni caso il 7 ottobre 2005 Gustafsson fu sollevato da tutte le accuse e la Repubblica di Finlandia gli versò 44.900 € come risarcimento.
A distanza di 60 anni, il caso rimane ancora irrisolto.
Tornando agli alcolici, alla lista vanno aggiunti i Sepultura, che festeggiarono il loro venticinquesimo anniversario con la dissetante Sepultura Weizen realizzata con la Cervejaria Bamberg.
Anche Satyr, leader dei Black Metallers Satyricon, nel tempo si è dato al commercio alcolico.
Più in particolare fece uscire due tipi di vino a suo nome: il Langhe Rosso Alleanza Nero di Wongraven 2009 e il Barolo Unione Nero di Wongraven 2006.

Ha spopolato in Giappone anche la birra Rolling Hop dei Rolling Stones.
Va aggiunto alla lista anche il vino dei Pink Floyd, ispirato al capolavoro senza tempo "The Dark Side Of The Moon", si tratta di un Cabernet Sauvignon.
Anche i Black Sabbath di Ozzy hanno lanciato la loro birra, idem i Motley Crue nel 2016 con una American Wild Ale con gradazione dell'8% prodotta dalla Bellwoods Brevery.
Band di Los Angeles, tra l'altro, accusata di aver preso ispirazione per i caratteri del loro nome dalla Lowenbrau (una marca di birre tedesche).
Anche Tom Araya, Kerry King, il compianto Jeff Hanneman e Dave Lombardo (gli Slayer insomma) crearono il loro primo vino ispirato al capolavoro del 1986 Reign In Blood.
Si tratta del Blood Red, un Cabernet Sauvignon fruttato proveniente dalla soleggiata California.
Uno Shiraz invece il vino rosso "Down Under" prodotto dai Vikings Amon Amarth.

Si chiama "A Tout Le Monde", nome ovviamente derivante dal brano contenuto in "Youthanasia" del 1994, la birra dei Megadeth nata dalla collaborazione tra Mustaine e Jerry Vietz, mastro birraio di Unibroue, divenuto famoso per una birra chiamata "La Fin Du Monde". 
Vic Rattlehead, mascot dei Megadeth, capeggia sull'etichetta della "Belgian-style dry-hopped golden saison", distribuita in america da Unibroue.
Infine, questa, più che una curiosità che altro: una rara bottiglia di Jack Daniel's firmata dai compianti Dime Darrell e Vinnie Paul dei Pantera, anni fa, venne venduta all'asta per 1.200 dollari.

"Abbiamo ottenuto questa bottiglia da un collezionista privato che l'ha fatta firmata dai Pantera alla Tower Records di Boston il 28 luglio 2000 durante la promozione del "Reinventing The Steel Tour" "
Perchè proprio i Pantera? I texani erano noti come grandi bevitori di Jack Daniel's. 
Non a caso l'album live del 1997: "101 Proof" ha una copertina ispirata proprio alla famosa etichetta nera del brand di whiskey del Tennessee.