Sakis Tolis: "La storia insegna che l’essere umano è ancora una razza amatoriale, in cerca di finte divinità per nascondere le proprie insicurezze"
Formatisi nel 1987, ad Atene, i Rotting Christ ("Cristo in decomposizione") diventano un'istituzione del Black Metal greco e in generale della scena mediterranea.
Il loro nome, oltre che i testi imperniati di messaggi satanisti ed anti-cristiani, creerà un sacco di problemi alla band tra accuse di satanismo ed addirittura terrorismo.
A dare i natali alla band sono i fratelli Tolis, Sakis, chitarra e voce, e Themis alla batteria, più Jim Patsouris al basso.
Poche informazioni circolano attorno all'operato che inizialmente però si dilettano in un Death/Grindcore velocissimo e cavernoso come testimoniano i primi demo.
I DISCHI
L'esordio ufficiale è l' EP "Passage To Arcturo", edito nel 1991, in formato vinile, via Decapitated Records. In questo periodo la band inizia ad utilizzare degli pseudonimi: Sakis diventa Necromayhem, Themis Necrosauron, Jim diventa Mutilator.
Si aggiunge alla band anche Morbid, cioè George Zacharopoulos alle tastiere.
Musicalmente nell'EP le influenze Death non sono perse del tutto ma cominciano a comparire le influenze Black Metal e sinfoniche grazie ai passaggi di tastiera, oscuri ed evocativi (ascoltare ad esempio "Inside the Eye of Algond").
La band viene notata dall' Osmose Production che vuole metterli sotto contratto pretendendo, però, di pubblicarne il debutto discografico. Anche la Deathlike Silence Production di Euronymus, voleva mettere sotto contratto la band e pubblicare l'esordio.
Poi i misfatti che porteranno allo omicidio di Euronymous, non lasciano scelta alla band greca che si unisce alla Osmose Production.
L'11 novembre 1993 i Rotting Christ pubblicano il primo full length della loro carriera: "Thy Mighty Contract". La copertina vede una serie di uomini crocifissi, le croci conficcate nel letto di un fiume, la nebbia avvolge ogni cosa svelando, però, la testa di un caprone, sulla cui fronte compare un pentacolo. Le canzoni oscure trovano perfetta rappresentazione nell’oscura nebbia presente in copertina, esprimendo quello stile, personale e unico, da sempre marchio di fabbrica della band greca. Ritmi più lenti, tastiere, melodia. Tolis inoltre abbandona il growl e, seguendo l’esempio che arriva dal Nord Europa, inizia a cantare in screaming.
Le influenze più violente arrivano da Venom, Bathory, Celtic Frost.
"Transform All Suffering Into Plagues" è forse il capolavoro dell'album.
"Exiled Archangels", saggia velocità, ritmi cadenzati, decelerazioni e una coraggioso ma riuscitissimo inserto pulito con un crescendo vocale. "The Sign Of Evil Existence" opener del disco fa subito capire quanto le cose siano cambiate dai primi demo per via uno screaming acuto ed acido.
L'Osmose dà il via al "Fuck Christ Tour", che vede coinvolti i norvegesi Immortal, freschi autori del secondo full length "Pure Holocaust", i canadesi Blasphemy e, ovviamente, i Rotting Christ.
Pare che, nelle varie date del "Fuck Christ Tour", molti fan si siano autoinflitti delle ferite sul corpo, fino al taglio delle vene, e dovettero essere trasportati in ospedale in ambulanza.
Tuttavia sorgono problemi insanabili con la Osmose e la band si accasa alla greca Unisound Records. Il risultato fu la pubblicazione, nel 1994, di "Non Serviam".
Dando ancora maggiore rilevanza alle melodie delle chitarre e all’uso delle tastiere, fuoriescono pezzi leggendari quali la titletrack (che di solito chiude i loro show), "Morality Of a Dark Age" e i suoi cambi di tempo, "Wolfera The Jackal" e lo screaming di Daoloth nel ritornello e le pazzesche "Where Mortals Have No Pride" e "Saturn Unlock Avey‘s Son".
Tuttavia anche la Unisound Records si rivelerà un’etichetta inadeguata per la caratura e le ambizioni della band, non riuscendo a garantire la giusta promozione all’album. Inoltre il disco diventerà subito un oggetto culto per collezionisti.
Va sottolineato che i primi 2 dischi presentano una drum machine.
Tra le varie label interessate al nuovo materiale griffato Rotting Christ, c’è anche la Century Media che alla fine riuscirà ad ingaggiare la band.
Il primo capitolo dell’era Century Media arriva nel 1996 e si intitola "Triarchy Of The Lost Lovers". Per la prima volta, in sede di registrazione, le parti di batteria vengono totalmente affidate a Themis.
In questo disco troviamo rimandi al passato ma anche a quello che sarà il futuro suono della band.
Ad esempio "King Of A Stellar War" e "Archon", rappresentano il sound vecchia scuola, invece ad esempio "The Opposite Bank" spinge verso nuovi lidi (prettamente Gothic).
"Snowing Still" presenta invece un bel riff e melodia di fondo.
Non a caso la band dividerà in seguito il palco con Samael e Moonspell due formazioni simili per l'utilizzo di tastiere e per il futuro sound che li avrebbe portati su lidi Gothic (Moonspell soprattutto).
Ultimato il tour, Jim Mutilator, membro fondatore della compagine ellenica assieme ai fratelli Tolis, lascia la band per motivazioni personali. Sakis e Themis decidono di andare avanti, forse, con più convinzione di prima. Entrano così in formazione Andreas Lagios al basso e Costas Vassilakopoulos alla chitarra, facendo assumere ai Rotting Christ la classica lineup a quattro elementi.
Il quartetto inizia subito a lavorare al quarto disco, "A Dead Poem", pubblicato ad agosto 1997.
Già dalla copertina risulta evidente l’evoluzione rispetto al passato.
I Rotting Christ, infatti, cambiano logo: abbandonano il tema tipicamente Black degli esordi e virano su dei caratteri più gotici.
Melodie, ottimi riff e parti vocali ma anche tanta oscurità.
Fernando Ribeiro, cantante dei Moonspell, duetterà con Sakis nella splendida "Among Two Storms", mentre Xy, che assieme a Vorph è la mente dei Samael, darà il suo contributo alle tastiere in tutto il disco.
Già ascoltando la titletrack ci si accorge che la band ha completamente virato su altri lidi sonori.
"Sorrowfull Farewell" è un bel riff Heavy Metal nel suo incedere.
"Among Two Storms" è forse il capitolo più bello di questo platter, grazie al suo ritornello di natura molto malinconica a cui si contrappone una strofa impreziosita da una fantastica chitarra distorta sotto gli urli di Sakis.
Buona anche "Full Colour Is the Night", idem "Between Times" e soprattutto "Ira Incensus", che si meritano la palma di episodi più malinconici del disco.
Forse la più oscura è "Semigod".
L'evoluzione del sound non deve sorprendere: ci sono rimandi a Passage dei Samael, inoltre altre band quali Anathema e Paradise Lost stavano passando dal Metal Estremo al Gothic/Heavy Metal.
I Rotting Christ però decidono di continuare a cantare in screaming.
Il passo successivo è "Sleep Of The Angels", quinto studio album della band greca, pubblicato a gennaio 1999. Registrato ai prestigiosi Woodhouse Studios in Germania, qui le canzoni assumono una maggiore aura oscura, iniziando, in maniera del tutto naturale, un nuovo percorso che, come scopriremo tra poco, ricondurrà la band verso il Black Metal.
Per il full viene girato anche un video: "After Dark I Feel" (litania cadenzata e melodie davvero epiche).
Il platter appunto non difetta di epicità: dalla splendida "Der Perfekte Traum" passando per "You My Flesh" (con un assolo quasi arabeggiante), uno dei pezzi trainanti di tutto il disco.
Ottime anche "Cold Colours", "Thine Is The Kingdom" e l'indemoniata "The World Made End".
LE POLEMICHE CONTRO IL CANDIDATO GARY BAUER
Nel corso degli anni, il gruppo ha dovuto affrontare polemiche a causa del loro nome ed ha guadagnato più volte l'attenzione dei media internazionali nel novembre 1999 durante le primarie presidenziali del 2000 negli Stati Uniti da parte del candidato repubblicano, cristiano conservatore Gary Bauer, che accusò il gruppo di essere "anti-cattolico" e satanista", tra le altre cose.
IL PROSEGUO DELLA CARRIERA
Nel 2000 esce "Khronos", un lavoro di passaggio, che lega il Dark sound dei due dischi precedenti, alle atmosfere Black degli esordi. In questo lavoro incontriamo per la prima volta quelle atmosfere ossessive, quei cori che andranno a caratterizzare il songwriting dei Rotting Christ negli album a venire. L’opener "Thou Art Blind" è forse la rappresentazione più palese di quanto appena detto.
Menzione particolarmente positiva per la cover "Lucifer Over London" dei Current 93 che offre spunti inquietanti sulle trame tessute dalle melodie incrociate di chitarra e tastiera in un ritornello che diventa ossessivo.
Discrete "You Are I", la title track e "Glory Of Sadness".
Dopo un'intensa attività live, la band lavora al successivo "Genesis", album pubblicato il 26 agosto 2002. Per l’occasione, inoltre, i Rotting Christ rispolverano il seminale logo Black che imperava nei primi lavori, quasi a voler mettere le cose in chiaro, a non lasciare dubbi: i Rotting Christ sono tornati e suonano Black Metal.
Per la verità il sound rimane più o meno moderno dove al Black si mischia il Dark sound ed anche l'Industrial.
"In Domine Sathana"è claustrofobica ed atmosferica anche se forse un po' noiosa. "Release Me" è demoniaca, "Ad Noctis" ha un crescente, severo e incazzato.
"Lex Talionis", "Nightmare", la ballad "Dying" e la complessa e conclusiva "Under The Name Of Legion" non fanno rimpiangere per un solo istante l’acquisto di Genesis.
Poco prima di iniziare i lavori del successore, Costas Vassilakopoulos e George lasciano la band. Sakis decide di andare avanti senza trovare sostituti e di entrare in studio come terzetto, occupandosi interamente delle parti di chitarra e tastiere.
Il risultato è "Sanctus Diavolos", disco pubblicato nel 2004 e ultimo lavoro per la band greca sotto la Century Media.
Si tratta di un disco cupo, oscuro, malefico.
Dal punto di vista compositivo, il disco è la naturale evoluzione del precedessore, eliminando la componente “moderna”, puntando maggiormente sulla matrice Black.
Un pezzo come "Athanati Este" (cantato in lingua madre) è tutt’ora un cavallo di battaglia negli show live della band. Riff minimali supportati da una sezione ritmica velocissima li troviamo ad esempio in "Visions Of A Blind Order", influenze Folk nella citata "Athanati Este", "You My Cross" è contraddistinta da un Black mischiato con voci distorte e parti elettroniche.
Una melodia inquietante è percepibile nella litania "Sanctimonius", una disperata preghiera in cui intervengono cori operistici e dotata di un forte impatto drammatico.
Splendide anche "Shades Of Evil" e la titletrack, suite di musica epica e “magniloquente” mischiate a Black Metal ipnotico ed ossessivo.
LA CONTROVERSIA CONTRO DAVE MUSTAINE
In un festival, e in Grecia addirittura, prende vita una piccola controversia con Dave Mustaine.
Il leader dei Megadeth, che in quel periodo aveva scoperto la fede nel cristianesimo (dopo canzoni "sataniste" scritte nei primi anni di carriera quali "Black Friday", "The Conjuring" o "Devil's Island") ed aveva già creato problemi simili al Black metallers svedesi Dissection, venendo a conoscenza che avrebbe dovuto condividere il palco con la formazione capitanata da Sakis Tolis, pose una sorta di ultimatum all’organizzazione, dicendo di non voler suonare con una band che usa la musica per diffondere messaggi satanici.
I Rotting Christ devono così cancellare due date, ad Atene il 16 giugno 2005 e a Salonicco il giorno successivo.
Sakis: "Sfortunatamente ci troviamo nella posizione di dover cancellare la nostra apparizione a due importanti festival a causa del nostro nome. Un nome che esprime la nostra opposizione verso ogni tipo di religione, un nome che si oppone a certe false visioni di una pace eterna, un nome che è un pugno verso le basi della nostra ipocrita e conservatrice società.
Purtroppo il medioevo continua ad essere ben presente anche nel nuovo millennio"
All'epoca comunque, Mustaine dei Megadeth si rifiutava di suonare dal vivo The Conjuring, per via del testo: "Suonando The Conjuring si capisce che è una delle canzoni più dure del disco, ma sfortunatamente questo brano è infarcito di magia nera e ho promesso che non l'avrei mai più suonato, perché in quella canzone ci sono un mucchio di istruzioni per compiere malefici. Sebbene sembri sentimentale, chiunque sia uno stregone o qualcosa di simile capirà che tutta quella cosa è fatta apposta. Quando da ragazzino ho iniziato a praticare la magia nera ho fatto un paio di malefici a persone, e la cosa mi dà la caccia da sempre, e ne sono molto tormentato. La gente dice: "'Dannazione, Dave non si prende mai una pausa, ha una vita davvero dura", e io penso solo: "No, Dave non l'ha fatto. È entrato nella magia nera e questa gli ha rovinato la vita". Fortunatamente per me, con tutto il lavoro e l'amore dei miei amici, non ho smesso di suonare la chitarra, ho superato la cosa. Adesso, guadando indietro, penso: "Non voglio più suonare The Conjuring"
I DISCHI RECENTI E LE PROTESTE DEI GRUPPI CRISTIANI NEI LIVE SHOW
Nella formazione entra Giorgos Bokos alla chitarra, che va a ricomporre il classico assetto a quattro elementi, nel mentre la band firma con la Season Of Mist.
Nel 2007 esce "Theogonia".
I suoni si fanno più pesanti (Black mischiato con l'Heavy e il Thrash), le chitarre accordate più basse, vengono create ritmiche ossessive che, pur apparendo semplici, risultano estremamente ricercate e oscure.
"Keravnos Kivernitos" è uno dei pezzi più violenti mai scritti dai Rotting Christ e con un ritornello da brividi (per il pezzo è stato girato anche un video), mentre altri pezzi si rivelano più lenti, epici e maestosi. Qui fanno la comparsa strumenti nuovi come le cornamuse e si ha un utilizzo dei cori in greco antico estremamente personale.
"Nemecic" rappresenta alla perfezione quanto appena descritto.
Nel disco subentrano momenti di puro e semplice splendore, come il chorus di "CAOS GENETW", opener del disco, la litania da brividi di "Threnody", l'aggressione di "Rege Diabolicus".
Dopo due anni di tournée tra Vecchio e Nuovo Continente, i Rotting Christ entrano in studio nel 2009 per dare seguito a "Theogonia". Il risultato sarà "Aealo" (che vuol dire catastrofe/distruzione), disco pubblicato a febbraio 2010 e che continua il percorso iniziato con il precedente lavoro. Le sonorità si fanno meno cupe e oscure, dando maggior risalto alle atmosfere e all’epicità, cercando di esprimere al meglio quanto narrato nelle liriche dell’album.
Qui i cori diventano un elemento portante nella struttura del disco, tanto che in questa release i Rotting Christ collaborano con il Pleiades Choir, il tradizionale coro dell’Epiro, nel tentativo di dare maggiore risalto proprio a questo aspetto.
Come era stato per il precedente disco, anche qui le basi nettamente Black si amalgamano con parti più melodiche ed epiche, a volte più votate all'atmosfera, con netti richiami al periodo Gothic della band. La violenza è un po' lasciata da parte in "Demonon Vrosis", "Noctis Era", "Thou Art Lord" e "Pir Threontai", pezzi epici con cori e ricchi di pathos ed atmosfera. Il Black Metal lo ritroviamo in "Santa Muerte", "Dub-Sag-Ta-Ke" e "Fire Death And Fear" o nella stessa title-track grazie alle serrate parti di batteria di Themis.
La band torna attiva in sede live sul finire del 2010, dove in Nord America in compagnia di Melechesh, Hate e Abigail Williams nel tour "Apostles Of Darkness Over The Americas", in alcune date, troveranno come accoglienza le proteste di gruppi cristiani contrari all’esibizione della band greca.
Altri problemi li ebbero poi a Malta, un paese che nella sua costituzione si dichiara cattolico romano, quando qualcuno (forse un fan) attaccò un volantino di Cristo putrefatto sulla porta di una chiesa.
Alla band alla fine venne permesso di suonare anche se dovettero cambiare sede.
Sul finire del 2012, la band annuncia un imminente nuovo album. Sempre nello stesso periodo Andreas Lagios e Giorgos Bokos lasciano la band. Sakis e Themis sembrano non accusare il colpo ed entrano in studio come duo: Themis si occuperà delle parti di batteria, Sakis di tutto il resto. Il risultato sarà "Kata Ton Daimona Eaytoy", titolo in greco che può essere tradotto con "Do What Thou Wilt", il famoso motto di Alister Crowley, il padre dell’occultismo moderno.
Le composizioni puntano su ritmiche ossessive e ripetitive, quasi alla ricerca di creare una sorta di ipnosi nell’ascoltatore, su cui si stagliano le vocals di Sakis che, per l’occasione, fanno ricorso a più lingue antiche, utilizzando sussurri e cori simili a delle litanie.
Da "Grandis Spiritus Diavolos" (veramente un capolavoro comunque con i suoi cori Gothic e gregoriani) oppure dalla title track, emergono melodie e assoli che siamo sicuri di aver già sentito ben più di una volta negli ultimi due/tre album della band.
In ogni caso melodie seducenti, furiose accelerazioni e oscuri momenti di pathos tragico nella migliore tradizione ellenica, riescono a rendere il disco una piccola gemma.
Ottime "In Yumen – Xibalba", "Cine Iubeste Si Lasa" e "666".
Nel 2016 esce "Rituals" dove la band riesce ad andare ancora più a fondo in quel percorso esoterico, magico in cui sembra aver focalizzato il proprio essere.
Il disco vede il coinvolgimento di molti ospiti quali Nick Holmes dei Paradise Lost e Vorph dei Samael. Ma anche la presenza di amici del passato, come George Zacharopoulos che contribuirà ai cori. Continua l’utilizzo di cornamuse e percussioni che, oltre a riportarci indietro nel tempo, danno un maggior taglio ritualistico alle composizioni.
Aramaico, greco, sono diverse le lingue utilizzate.
La dose di oscurità, di misticismo espressa in questo lavoro non ha precedenti nella storia della compagine greca.
Dall’opener "In Nomine Dei Nostri" sino alla conclusiva "The Four Horsemen" il disco è tutto un fluire di canti, urla, dialoghi.
In "Les Litanies De Satan (Les Fleurs Du Mal)" e "For A Voice Like Thunder" i tempi dei brani sono dettati rispettivamente dagli ospiti Vorph (Samael) e Nick Holmes (Paradise Lost).
Questo platter brilla, non tanto per le parti strumentali ma per la notevole cura negli arrangiamenti, per l’unione tra metal e dramma, per il suo autentico sapore epico e per la capacità di imprimersi subito nella mente di chi ascolta.
IL LIVE SOTTO MENTITE SPOGLIE IN SUDAFRICA E LE ACCUSE DI TERRORISMO IN GEORGIA
I Rotting Christ continuano a suonare in lungo e in largo nel Globo, passando per Sud America e Sudafrica dove, al Witchfest nel 2016, sono costretti a presentarsi con uno pseudonimo. Alcuni gruppi fondamentalisti cristiani non accettano che una band dal nome Rotting Christ possa esibirsi nella loro Terra.
Il promoter Shaughn Pieterse nel corso di una intervista:
"Ciò che stiamo sperimentando è quello che la scena metal ha affrontato alla fine degli anni ’80 e inizio degli anni ’90, con gruppi religiosi che cercavano di bloccare gli show a cause delle loro divergenze di opinioni con i messaggi espressi dalle band.
Tutto è cominciato lo scorso anno con il Witchfest.
Per organizzare un evento bisogna ottenere tutti i certificati a norma. Ogni volta in cui ci muovevamo per fare qualcosa secondo le regole, i consigli venivano aggrediti da proteste di stampo per così dire Cristiano e religioso. Tutte le volte in cui siamo stati costretti a cambiare venue, abbiamo perso il deposito con una conseguente grave perdita monetaria. Ma bisogna fare in modo che tutto vada avanti perchè altrimenti loro vincono. Bisogna dimostrare che non possono fermarti.
Adesso tutto è ricominciato con i Behemoth e i Rotting Christ. Ma anche questa volta abbiamo sistemato le cose parlando con la band, che suonerà in Sudafrica con un nome alternativo per non offendere le persone in quel senso. Forse il nome ‘Rotting Christ’ è un po’ troppo per alcune persone"
Nel 2018 i fratelli Tolis furono arrestati a Tbilisi, in Georgia, con l’accusa di terrorismo e satanismo.
La mattina del 12 aprile, i Rotting Christ sono arrivati in Georgia dove i fratelli Tolis vengono fermati dalla polizia e condotti in una apposita area dell'aeroporto per essere interrogati.
Ai due sono stati ritirati i passaporti e i telefoni cellulari e sono stati portati in carcere notificandogli che il motivo del loro arresto era "riservato".
Gli avvocati li hanno poi informati che i loro nominativi erano inseriti in una "lista di persone indesiderate per la sicurezza nazionale" poichè etichettati come satanisti e "sospetti terroristi".
La loro cella era ‘piuttosto sporca’, a dire di Sakis, che ha spiegato che a lui e al fratello sono stati vietati per 12 ore contatti con chiunque, compresi i legali e l'ambasciata.
Nel frattempo gli altri due membri dei Rotting Christ (che non erano nella lista dei soggetti indesiderati) si sono mossi immediatamente per trovare una soluzione al problema, contattando il promoter locale che ha coinvolto esperti legali, giornalisti e attivisti in Georgia. Alla fine i fratelli sono stati rilasciati, potendo terminare il concerto.
ULTIMO DISCO IN STUDIO
Nel 2019 esce l'ultimo disco (per il momento) della loro carriera: "The Heretics".
Cori, sound cadenzato, liriche esoteriche, urla, tanta atmosfera.
"In The Name Of God" e "Dies Irae", minacciosa e martellante, probabilmente acquisteranno molto più peso in sede live.
"The Voice Of The Universe" è cupa nel suo incedere, buone "Heaven And Hell Of Fire" e "Fire God And Fear".
Il disco si conclude con l'ottima "The Raven".