"Quando scende la notte essa circonda il mondo in un'impenetrabile oscurità.
Un brivido ascende il suolo e contamina l'aria, improvvisamente la vita ha un nuovo significato"
Come tutti saprete di maledizioni e dicerie il mondo Metal ne è pieno, l'alone che però circonda Burzum e i Mayhem a distanza di oltre 20 anni è ancora un qualcosa d'ineguagliato.
Oggi parlerò di Filosofem di Burzum e in particolare di Jesus Tod (canzone che secondo le dicerie sarebbe maledetta).
Filosofem registrato nel 1993, venne pubblicato solo nel 1996 dalla Misanthropy Records (ultimo lavoro prima che Vikernes venisse arrestato per omicidio e per incendi di chiese).
Il suono del disco è agghiacciante, freddo, ripetitivo e sporco.
Abbastanza diverso dal True Norwegian Black Metal dell'epoca, non a caso ci sono chiare influenze Dark Ambient mischiate con il Depressive Black che da lì a poco influenzeranno gli Shining e compagnia.
Al di là di produzione e riff ripetitivi, la grande intuizione di Vikernes fu quella di usare voci filtrate che appaiono provenire da "lontano" (l'idea era quella di usare il peggior microfono possibile, nella fattispecie un microfono rotto ed un auricolare).
Questo modo di cantare verrà ripreso da molte band Depressive e Funeral (Forgotten Tomb, tra le altre).
Non venne usato nessun amplificatore per chitarra (collegò la sua chitarra allo stereo del fratello).
Il disco è aperto da "Dunkelheit" (traducibile come "oscurità assoluta" o "buio"), uno dei pezzi più rappresentativi dell'album (non a caso verrà girato anche un video).
Già dai primi minuti ci accorgiamo di un'anomalia dal punto di vista musicale: le influenze Dark Ambient.
Nonostante ciò il sound rimane sporco e poco curato.
Ben presto questi suoni ipnotici e dilatati si fanno spazio nella nostra testa, ci sembra che non ci sia più via d'uscita da quest'inferno sonoro distorto e che sembra provenire da un altro mondo.
Le urla di Vikernes sono davvero disperate.
Il disco è a tratti lento e riflessivo e a tratti frenetico e maligno.
La successiva è "Jesus 'Tod" ("Gesù è morto") che di per sè non è una canzone chissà quanto elaborata, visto che consta di un unico riff ripetuto all'infinito.
La batteria fa la sua entrata e solca questi riff malefici come un terremoto inarrestabile.
Lo stridio metallico del pezzo viene sovrastato da una linea vocale incazzosa e disperata.
Perchè la canzone sarebbe maledetta? Secondo alcune leggende (e dicerie riportate su "Lord Of Chaos") pare che ai tempi molta gente che ascoltò più volte la canzone abbia poi accusato strani sintomi: nausea, stordimento, disorientamento, mal di testa, giramenti di testa.
Effettivamente la canzone consta di riff ripetitivi ed ipnotici, di suoni che si accavallano e, complice anche la voce, risulta molto disturbante.
Forse l'idea di Vikernes era proprio quella: creare malessere.
"Erblicket Die Töchter Des Firmaments" è un misto tra l'atmosferica Dunkelheit e l'indole ossessiva di Jesus Tod, con vocals ritmate e narrative.
La successiva "Gebrechlichkeit I" è fatta di sola chitarra, synth e voce.
Anche qui lo stordimento è totale, per via della ripetitività della canzone.
"Rundgang Um Die Transzendentale Säule Der Singularität" è 25 minuti di Ambient, 25 estenuanti minuti di ipnosi.
Giungiamo quindi all'ultimo pezzo, "Gebrechlichkeit II".
Un introduzione di effetti sonori indefinibili che in oltre 3 minuti si orientano verso il consueto duo chitarra distorta e synth.
Il vero minimalismo sonoro arriverà con i successivi dischi Ambient ma qui ci troviamo di fronte al connubio perfetto tra Black Metal ed Ambient.
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