Le Babymetal furono un fenomeno Giapponese esploso nel 2013, anche se la fondazione della band risale al 2010 (quando avevano tra 12 e 13 anni). La band formata da tre minorenni suonava J-Pop mischiato con basi Metal. Ovviamente furono tra le band più insultate di tutti i tempi, tra critici e fan metallari intransigenti. I testi sono inerenti cioccolato, amicizia, bullismo ed amore, ma le basi sono prettamente Metal e Groove. La band fu una prosecuzione di un gruppo Pop/Rock giapponese chiamato Sakura Gakuin, vestiti da scolarette goth e che ballano su coreografie che prevedono anche headbanging violento.
Ai tempi (2010) Suzuka Nakamoto (a.k.a. Su-Metal), Yui Mizuno (a.k.a. Yuimetal) e Moa Kikuchi (a.k.a. Moametal) erano poco più che ragazzine ed ammisero di non aver mai ascoltato Metal prima di essere chiamate nella band. E’ proprio l’esibizione dal vivo il punto di forza della band, che inscena sul palco sconvolgenti esibizioni, danze sfrenate, scenografie spettrali ed abiti che si amalgamano a ritmo di musica. Uscita dai confini giapponesi nel 2014, la band vola per un tour mondiale che tocca Londra, Colonia, Parigi e Knebworth, Los Angeles e Montreal, con le mani alte rivolte al cielo nel loro celebre gesto della volpe (kitsune狐), animale sacro del folklore giapponese, capace di mutare aspetto a piacimento, entità divina protettrice della band e guida spirituale delle tre. Ai concerti le Babymetal sono accompagnate da una band di supporto, la quale inizialmente consisteva in una band che fingeva di suonare gli strumenti sopra la base registrata, indossando costumi da scheletro bianchi e neri. In seguito con il passare degli anni la band si è circondata di membri reali in grado di suonare gli strumenti.
Su-Metal (in un'intervista quando aveva 16 anni, oggi ne ha 25): "Non avevo idea di cosa fosse il Metal, prima di entrare nelle Babymetal. Quando mi hanno detto che avrei potuto entrare nella band, ho ascoltato il Metal e la sua batteria pesante. Ho pensato che fosse una musica interessante, e ho subito immaginato che tipo di coreografia avrei potuto ideare"
Il primo disco della band uscì nel Febbraio 2014 ed è il disco omonimo "Babymetal" appunto, ricevendo critiche positive un po’ ovunque sulla stampa di musica generalizzata. Molti metallari, però, insultarono pesantemente la band e il disco.
"Penso che il nostro punto forte siano i concerti. Spero che le persone vengano a vederci, e siano colpite dalla follia sul palco, e non abbiano idea di che diavolo sta succedendo. Penso che nessun altro, al momento, suoni il genere Kawaii Metal (Metal carino). Nessuna di noi tre aveva il minimo interesse nel Metal quando abbiamo cominciato, ma la musica ci sembrava divertente. Quindi forse anche chi di solito non ascolta Metal, può apprezzarci..."
Trainspotting di Metal Skunk (opinione sul singolo "Doki-Doki Morning" uscito nel 2011): "Loro si chiamano Babymetal e sono tre ragazzine giapponesi tra i 12 e i 13 anni che hanno trovato opportuno rilasciare questa roba. Ai giapponesi si perdona tutto, ma qui si sta davvero abusando della nostra pazienza"
Matteo Ferri di Metal Skunk (2012): "In Giappone, l’assioma tipico degli antropologi secondo cui ogni cultura elabora un proprio sistema di riferimento che non può essere comparato ed ordinato gerarchicamente rispetto agli altri, va integrato con il seguente assunto : 'se una cosa appare ridicola al 99% della popolazione mondiale, sicuramente arriva dal Giappone'. Dal Sol Levante arrivano le Baby Metal, tre dodicenni alte come dei goblin affetti da nanismo (le loro biografie non la spiegano esattamente così, ma il senso è quello) che hanno ridefinito i confini del Metal e dell’ambigua sessualità nipponica e di cui si è già accennato in precedenza. Vestite come le scolarette che si fanno palpare il culo sugli autobus nei porno giapponesi, le tre bambine mostrano di possedere quell’attitudine genuinamente Metal che avremmo voluto vedere anche dai Metallica ospiti da Fazio. Balletti compresi"
Trainspotting di Metal Skunk (opinione sul singolo "Ijme, Dame, Zettai" uscito nel 2012): "Non potevano mancare le mortificanti Babymetal, una roba contro la quale non vengono fatti scontri di piazza con morti feriti e dispersi solo perché vengono dal Giappone, ai cui abitanti tutto viene perdonato. Anche l’esistenza delle Babymetal. Davvero, su di loro non so proprio cosa dire. Il video si chiama "Ijme, Dame, Zettai", se avete pelo sullo stomaco guardatelo, da me non avrete commenti"
Parlando di tutto il disco, "Babymetal Death" è un pezzo Death sinfonico che potrebbe essere scambiato per un pezzo a caso di una band che suona questo genere, sino a quando le 3 non iniziano a cantare. Segue "Megitsune" che richiama un Heavy Metal moderno con breakdown Metalcore in mezzo, il tutto condito da svariati synth che rendono la canzone parecchio orecchiabile.
"Gimme-Chocolate" è un misto tra ritmiche Thrash e Pop, "Li-Ne" è più elettronica con influenze Dance, Rap e breakdown Metal.
Invece "Benitsuki-akatsuki" cambia completamente registro facendo l'occhiolino al Power Metal.
"Doki-Doki Morning" è il primo singolo uscito: molto melodico e molto catchy, con qualche riff di chitarra distorta e synth a tutto spiano, parti vocali tipo anime giapponesi.
Il Nu Metal e l'Industrial compaiono su "Onedari Daisakusen"
"4 no Uta" mischia Thrash, Metalcore e Reggae, "Uki Uki Midnight" è un mid-tempo, mentre "Catch Me If You Can" è introdotta da campane per poi sfociare in un riffing Industrial con alternati growl e cori Power Metal. "Akumu no Rinbukyoku" presenta un riff tosto e un pianoforte, "Yu-Metal" esegue delle linee vocali vagamente malinconiche e discrete ritmiche Groove/Djent.
"Headbanger!" è un pezzo Speed/Thrash da Headbanging appunto.
Infine abbiamo "Ijime, Dame, Zettai" (assoli veloci e tecnici con tanto di pianoforte), chiude "Road Of Resistance".
Ciccio Russo di Metal Skunk (2015): "Non ho un’opinione strutturata sulle Babymetal e non ho manco mai seguito troppo la faccenda, anche se mi sembra di capire che abbiano fatto il botto. Alla fine sono giapponesi e in questi casi fai spallucce e basta perché, insomma, sono giapponesi, da loro ti puoi aspettare qualsiasi cosa"
Nel 2015 esce il secondo disco "Metal Resistance", anticipato dal singolo "Karate" uscito in Europa nel 2016. "Karate" ha le classiche ritmiche Groove e Metalcore.
Dietro le 3 vocalist e performer Su-metal, Yuimetal e Moametal vengono aggiunti una decina di compositori, tra i quali il duo Li/Totman dei Dragonforce, Takeshi Ueda dei The Mad Capsule Markets e Takayoshi Ohmura, famoso come solista per aver suonato nella band di Marty Friedman. "Road Of Resistance" e "Amore" sono un esempio di Power Metal eseguito a velocità siderale, "Awadama Fever" ha influenze Electro ed Industrial, "From Dusk Till Dawn" sembra una canzone dei Bring Me The Horizon, "GJ" ha influenze Metalcore e "Sis. Anger" è un folle pezzo Death Metal concepito per i live. Ci sono anche influenze Ska-Punk in "Yava" e Viking su "Meta Taro". "The One" invece è una ballad con influenze Prog.
Il terzo disco "Metal Galaxy" esce nel 2019 ed è composto solo da Sui e Moa, visto che Yui ha lasciato la band. Nel mentre la band è riuscita a suonare anche con Metallica e Judas Priest, questo per sottolineare che per quanto sia stata una band costruita a tavolino, è riuscita sempre e comunque a far parlare di sè. Anche in questo caso, le ritmiche sono Metal ma le influenze travalicano la musica a 360°. "Da Da Dance" apre il disco in modo positivo grazie ad un ritornello ossessivo che ti entra subito in testa. Buona "Elevator Girl", influenze orientali su ritmiche abbastanza veloci sono presenti su "Shanti Shanti Shanti". Joakim Brodén dei Sabaton è presente nella successiva "Heavy Oh! Majinai", mentre su "Brand New Day" troviamo i chitarristi Tim Henson e Scott LePage dei Polyphia, che ci regalano anche un bellissimo assolo verso fine canzone. Sull'estrema "Distortion", troviamo Alissa White-Gluz (Arch Enemy) che si alterna alla voce di Su. "Pa Pa Ya!" ha influenze Rap. Influenze Djent le troviamo su "Starlight", invece "Arkadia" ha influenze Power alla Dragonforce, infine "Shine" presenta un suono più personale. Inutile dire che il minestrone di generi ha sempre fatto storcere il naso ai più però se una band riesce a far parlare di sè ha vinto in partenza o quantomeno era quello che ben 12 anni fa cercarono di ottenere quando formarono la band.