"Voglio morire in modo tragico, é un'idea che mi eccita seriamente. Ho vissuto un mucchio di anni in un breve periodo di tempo. Non ho intenzione di vivere una vita stupida e noiosa, senza sfide, voglio andarmene tra le fiamme"
Jesus Christ Allin nacque nel 1956 nel New Hampshire (Lancaster), da un padre fondamentalista religioso che costrinse la famiglia a vivere isolata in una casa di legno, non potendo contare su elettricità ed acqua corrente, ed introducendo divieto di profferire parola dopo il tramonto.
Venne chiamato Jesus Christ perchè il padre credeva fosse la reincarnazione del Messiah.
Il fratello di Jesus Christ, in anni successivi, diceva che il padre minacciava loro e la moglie di morte e scavava tombe dove un giorno avrebbe seppellito la sua famiglia e in generale i suoi nemici.
La madre si separò dal marito nel 1961 portando con sé i figli nel Vermont, iscrivendo suo figlio a scuola dopo avergli cambiato nome in Kevin Michael Allin, anche se tutti lo chiamavano già GG.
Malgrado ciò, GG passa l'adolescenza tra furti, scippi, spaccio ed affini (attività che continuerà ad esercitare un po’ per tutta la vita), venendo pertanto indirizzato ad una classe per ragazzi problematici.
Trascorsa così la prima parte della sua esistenza, tra delinquenza, droga e piccole band, nel 1977 Allin si ritrova ad essere il batterista dei Jabbers, che poi si scioglieranno nell'84 proprio a causa dei suoi eccessi e del suo smodato uso di droghe.
L'ESORDIO, LA DROGA, GLI SHOW ESTREMI, LE RISSE
Il suo debutto discografico è "Always Was, Is, And Always Shall Be" del 1980, un disco Punk con chiare influenze Ramones, Stooges e New York Dolls (paragone da prendere con le molle vista la caratura diversa delle band citate).
Torna nel New Hampshire a vivere in una baracca e pubblica nel 1983 "Eat My Fuck", il suo album più noto, in cui mostra chiaramente una personalità assolutamente deviata, grazie a titoli del calibro di "Hard Candy Cock", "I Wanna Fuck Your Brains Out", "I Want To Rape You", "Clit Licker", "Blow Job" etc.
Nei testi si può trovare di tutto: blasfemia, pedofilia, misoginia e razzismo.
In questo periodo Allin divenne noto come il "matto di Manchester" (New Hampshire).
Arrivato a metà anni '80 GG Allin é un tossico, sporco, alcolizzato, pazzo, ma anche performer estremo.
"Il pubblico è il mio nemico. Uso la mia mente come una mitragliatrice e il mio corpo come proiettili, e il pubblico è il bersaglio"
Comincia regolarmente ad assumere lassativi prima dei concerti, proprio per trovarsi sul palco a potersi cospargere, lanciare e mangiare le sue feci, eseguire atti sessuali on stage (si esibiva praticamente nudo ed aveva una spiccata passione per la sodomia), picchiare con delle aste le prime file (le quali non si facevano pregare e rispondevano pan per focaccia), poi automutilazioni (si colpiva con cocci di vetro provandosi ferite devastanti) e sesso orale con i fans.
In uno show arrivò a sodomizzare la carcassa di un animale per poi mangiarla.
Il pubblico veniva offeso, sputato ed urinato in faccia.
Il tutto provocava regolarmente la fine anticipata dello show per rissa e quindi per intervento delle forze dell'ordine, spesso chiamate dai proprietari dei locali per evitare la loro distruzione.
"Ero con lui quando ha comprato l’Ex-Lax (un potente lassativo). L’ha preso molte ore prima del concerto, quindi doveva tenersela o si sarebbe cagato addosso prima di salire sul palco. Dopo tutta la merda che ha fatto sul palco, in sala è scoppiato un casino totale.I gestori della sala erano completamente fuori di testa! Tutti coloro che assistevano al concerto schizzarono da ogni parte, precipitandosi fuori dalla porta perché la puzza era incredibile"
Dopo questo show in Illinois, defecare sul palco per lui divenne la normalità.
DENUNCE, TORTURE E SERVIZI SEGRETI
Allin da vero punker cercava di sovvertire il sistema, andando contro le regole del musical business. Al di là di ciò, va sottolineato che produsse anche un intero album Folk intitolato "Carnival Of Excess".
Intanto le denunce a suo carico per atti osceni, rissa ed affini diventano innumerevoli, così come i suoi ricoveri per disintossicarsi o per curare fratture e roba simile a seguito delle risse da lui stesso provocate durante i concerti.
Gran fascino su GG esercitano anche i serial killers.
Allin corrisponde con John Wayne Gacy, crudelissimo assassino seriale (autore di 33 omicidi), andando più volte a trovarlo in carcere.
Gacy, che durante la reclusione si dedicava alla pittura ritraendo ossessivamente inquietanti figure di clown, realizza anche un ritratto di Allin, che diverrà la copertina del disco con la colonna sonora del lungometraggio di Todd Phillips Hated: GG Allin And The Murder Junkies.
In precedenza anche una storia di corrispondenza con John Hinckley, l'attentatore di Ronald Reagan, con GG che si proponeva di finire il lavoro insieme quando Hinckley fosse uscito di prigione.
Il fatto non lo rese particolarmente simpatico ai servizi segreti.
Sembra che nelle sue lettere Allin scrivesse frasi come "Peccato che tu abbia fallito, amico" e "Che tipo di pistola hai usato?" oppure "Quando uscirai ti aiuterò a provare di nuovo".
Tutto questo giunse all'attenzione dei servizi segreti come detto, che passarono qualche tempo cercando di rintracciare Allin. Quando riuscirono a individuarlo nell'Illinois, scoprirono che a suo carico esistevano già una serie di mandati d'arresto emessi dallo stato del Michigan.
Le performance di Allin, intanto, diventano sempre più estreme e mettono regolarmente in pericolo la strumentazione e i luoghi dei concerti.
Gli show vengono interrotti dai gestori del locale o dalla polizia dopo pochi pezzi, GG incriminato regolarmente per aggressione, devastazione e atti osceni.
TENTATI SUICIDI
Dichiarò più volte di volersi suicidare sul palco e promise di farlo la notte di Halloween dell'89, ma fu costretto a rimandare perchè quella notte si trovava in prigione.
Ogni anno Allin minacciava di uccidersi sul palco la notte di Halloween e ogni notte di Halloween di ogni anno la passava in galera.
"Con GG, non hai mai ciò che ti aspetti, ma solo ciò che ti meriti"
Infatti da dicembre 1989 sino a marzo 1991 lo passò nuovamente dietro le sbarre per aggressione.
Si trattò di un processo per stupro e torture sfociato nel ritiro delle accuse a causa delle contraddizioni della sua accusatrice e di una serie di testimonianze e perizie psichiatriche a favore di Allin, che lo dipingono come persona assolutamente fuori di testa, ma fondamentalmente non pericoloso.
A quanto pare la donna aveva chiesto un tatuaggio, ma lui aveva risposto di non avere inchiostro e di poterlo fare solo incidendo direttamente la carne con un coltello, cosa che lei aveva trovato giusta in un primo momento, per poi pentirsene mentre Allin si occupava del suo sangue bevendolo (lei avrebbe fatto lo stesso su di lui).
Ma tantissimi furono i problemi sui vari palchi anche a seguito di questo arresto.
Dal carcere (1991): "Quando sono nato, nel 1956, il Rock'n'Roll ha iniziato a emergere per la prima volta. Perché credete che sia successo? Perché Io l'ho creato. Io ho creato Elvis. Io ho fatto succedere tutto"
"Appena esco di qui, tornerò alla mia missione".
La missione per GG Allin era quella di morire nel modo più tragico, o più buffo, dipende dai punti di vista.
"Quando sono andato all'udienza per ottenere la libertà condizionata, la prima cosa che quella donna mi ha detto è stato Mr. Allin, lei è un performer per le ragioni più sbagliate'", raccontò il quarto giorno di sciopero della fame.
Uno sciopero che aveva iniziato per protestare contro quello che riteneva un trattamento sbagliato da parte delle autorità del Michigan.
Allin concluse lo sciopero l'ottavo giorno, soltanto dopo aver ricevuto una lettera dal giudice che prometteva di riesaminare il suo caso.
"Tutto questo non ha alcun senso per me. Non sono in prigione per un reato legato ai miei spettacoli, e sia che approvino le mie performance o no, tutto questo non dovrebbe avere niente a che fare con la concessione della libertà condizionata. Ho scontato la mia pena"
L'OVERDOSE
Uscito dal carcere, viola la libertà vigilata e in uno show a New York, oltre alle consuete risse, spacca il naso di una fan lanciando una bottiglia di birra tra il pubblico.
In ogni caso tutti si chiedevano quando si sarebbe ucciso, dove e come.
Tom Hearn (un amico di GG): "Una volta disse che si sarebbe dato fuoco. Mi fece capire che si sarebbe portato dietro anche altre persone. Ti dirò, Merle raccontava in giro che nel giorno dell'ultimo concerto i Murder Junkies non si sarebbero presentati. Merle non voleva suonare sapendo che il fratello si sarebbe ucciso"
"Non farò niente di ciò che volete farmi fare. Lo farò quando voglio!"
Per la sua morte comunque, non si dovette aspettare molto: GG Allin morì nel giugno del 1993.
Alcuni parlarono di una fuga dalla polizia per la solita rissa e del suo ritrovamento ormai cadavere nel suo appartamento, altri di un Allin in coma già nel locale e lì ritrovato il giorno dopo.
In realtà il referto ufficiale venne chiuso in modo diverso e grazie alle confessioni di Johnny Puke.
A seguito di uno show al Gas Station (durato qualche canzone perchè poi il locale staccò l'elettricità), andò in strada nudo, sanguinante e con il corpo cosparso da feci finendo a casa di Johnny Puke, dandoci dentro con alcolici e droghe.
Finirà in coma per overdose di eroina ed alcolici, ma nessuno se ne accorge: tutti continuano a strafarsi.
Quando nelle prime ore del mattino la fidanzata di Puke si accorge che il suo corpo era fermo nella stessa posizione da tempo, chiama l'ambulanza ma ormai era troppo tardi.
Johnny Puke: "Era il giorno dell'ultimo show di GG anche se ovviamente non lo sapevamo. Che ne dite di un po' di coca? Scesi giù dove spacciavano, ogni 45 minuti tornavo giù a prendere un'altra bustina. Bevevamo birra e ascoltavamo musica, e fu veramente un bel pomeriggio. Poi GG iniziò a comportarsi in modo strano, eravamo tutti un po' fatti, ma prima di un concerto GG era sempre così. Dentro di lui avveniva un qualche processo che lo trasformava in un gigante incazzato.
E la coca non aiutava di certo. Andammo al locale per il soundcheck verso le cinque o le sei, e poi arrivò l'ora del live. Un po' di band avevano già suonato, ma noi eravamo nel mio appartamento a pippare, quindi ce le perdemmo.
Appena salì sul palco GG ruppe un microfono. Un tecnico del suono disse "Fine dello show, io ci rinuncio!" C'era un sacco di gente e GG era incazzato nero. Iniziò a urlargli contro e a minacciarlo. A quel punto il tizio si barricò col suo cane, dietro a una porta di ferro, e GG continuava a tirargli microfoni addosso, chiamandolo mezzasega e chiedendogli di uscire.
Alla fine GG trovò un altro microfono e per un po' riuscirono a suonare. Doveva fare tre canzoni ed era incazzato nero. Inizò a sferrare pugni di qua e di là, e a un certo punto si cagò addosso e inizio a spandere merda dappertutto, fino a tirarla al pubblico.
C'erano circa 200 persone nel locale, e se ne erano già andate tutte. Ne rimasero una decina.
Qualcuno si prese un cazzotto, c'era casino e GG rimase senza microfono. Era frustrato, perché si era preparato e non riusciva a esibirsi, quindi iniziò a rincorrere la gente urlando "Non mi fate neanche finire lo show!"
Erano tutti fuori nel giardinetto e c'erano dei cassoni pieni di bottiglie, le presero ed iniziarono a tirarle. Piovevano bottiglie e dovemmo scappare.
GG si mise a rincorrere i passanti per strada, e la cosa si trasformò in un casino di gente che urlava e imprecava. Per strada si era formata una folla di circa 100 persone, tutte fuori di testa.
GG indossava la minigonna di Liz e gli stivali, senza mutande, ed era ricoperto di sangue e merda. Poi si sdraiò davanti alla fermata del bus in Avenue B e il bus non potè procedere.
Nel mentre stava arrivando la polizia.
GG provò ad andarsene, ma non conosceva bene New York e non sapeva come tornare in albergo. La gente lo stava seguendo e poi iniziò a seguirlo anche la polizia. Come se non bastasse era nudo, con una gonna, ricoperto di merda.
GG camminava per la Avenue B, in testa a questa specie di corteo che si era formato.
Urlava, "Smettete di seguirmi! Smettetela!" ma nessuno lo ascoltava. Fermò un taxi davanti a una banca, salì e l'autista si incazzò non appena lo vide meglio. Era confuso e non voleva partire, quindi dovettero tutti uscire dal taxi. Nel mentre, c'erano persone su tutti e quattro gli angoli del quartiere, che urlavano e imprecavano mentre la polizia cercava la causa di quel casino.
Alla fine, GG riuscì a prendere un taxi e tornò in albergo.
La mia fidanzata, la band e io uscimmo e andammo a mangiare. Eravamo d'accordo che con GG ci sarebbo beccati più tardi. Il promoter dello show gli aveva dato un po' di eroina, dieci bustine, quindi GG aveva la droga e mi disse, "ci vediamo dopo e torniamo da te a fare festa."
Quando andai al St. Mark's Hotel a prendere GG e Liz lui era con Bobby Ebbs dei Genocide, un suo scagnozzo che lo seguiva nella speranza gli ottenere un po' di droga.
GG era molto contento di vedermi e disse "Leviamoci dal cazzo, subito!"
Prendemmo un taxi e tornammo nel mio appartamento per fare festa. C'eravamo io, la mia ragazza, GG e Liz. E GG aveva tutta questa droga datagli dal promoter, così iniziammo a pippare. Avevo paura degli aghi e lui sapeva che ero un gran sniffatore. Bevevamo Jim Beam e birra.
Rimanemmo svegli fino a circa le due o tre di mattina. GG fu il primo ad addormentarsi, probabilmente verso l'una.
Si addormentò sul pavimento, ed essendo un piccolo appartamento, lo si sentiva russare molto forte. Liz, la mia ragazza e io rimanemmo svegli a parlare e ad ascoltarlo russare per un'altra ora. Alla fine Liz si sistemò sul futon, e io e la mia ragazza andammo a letto.
Andammo a letto col rumore di GG che russava, quindi non mi preoccupai. Aveva un colorito normale e non aveva vomitato, stava solo russando.
La mattina verso le nove Liz mi svegliò e disse "GG ha qualcosa che non va."
Andai da GG, che indossava una giacca di jeans senza maniche, la gonna di Liz, gli stivali e un elmetto nazista. Era la cosa a cui teneva di più, infatti l'aveva lasciato a casa mia prima dello show per paura di perderlo.
Mi avvicinai ed era freddo e rigido: era morto, lì sul pavimento di casa mia.
Io ero ancora fatto dalla sera prima, quindi avevo un po' di confusione in testa. Ma sono bravo a gestire le situazioni di crisi, so concentrarmi. Ci sono piccole cose che mi fanno impazzire. Se perdo le chiavi impazzisco, ma se muore mio nonno, organizzo tutto e pago alla fine.
La prima cosa che feci fu prendere la droga e correre sul tetto di casa per nasconderla, perché sapevo cosa sarebbe successo. Chiamai Merle e gli raccontai tutto, e poi chiamai la polizia. Dissi "penso sia un caso di overdose, c'è un morto," ma non ricordo di aver ammesso di essere fatto.
Non avevo paura di essere accusato di omicidio, ero più impaurito di venire preso per droga. Ovviamente GG era un mio buon amico, e c'era più di una persona che poteva testimoniarlo, quindi non avevo paura.
A quel punto mandarono un poliziotto a casa mia per accertarsi che GG fosse morto. Poi ne arrivarono altri e per qualche ora un agente fu sistemato fuori dalla mia porta. Alla fine misero GG in una sacca e lo portarono giù dalle scale. Servirono due uomini, perché GG era grosso. Lo portarono giù in strada e lo caricarono sul macchinone, diretti all'obitorio.
Una cosa a cui non avevo pensato, ma che alla luce dei fatti aveva un che di inquietante, è che Liz, la mia ragazza ed io ci eravamo scattati una foto con la Polaroid sdraiati accanto a lui sul pavimento, per mostrargliela la mattina dopo. Lo stavamo coccolando sorridenti.
Alla fine la polizia trovò le foto e le confiscò. E noi dovemmo andare al Nono Distretto per dare la nostra versione dei fatti. All'inizio erano molto sospettosi nei nostri confronti. Dicevano "Chi cazzo si fa le foto accanto a un morto sdraiato per terra?"
Dovemmo spiegare che anche se era nella stessa posizione non era morto, stava solo russando. Ma ci volle molto a farglielo capire.
Adesso mi sembra una cosa quasi simpatica, ma all'epoca ne uscii un po' sconvolto.
Ad ogni modo, quando tutto finì scoprirono che nessuno di noi aveva fatto nulla di criminale. Provai per settimane a riprendermi quelle Polaroid, ma i poliziotti si rifiutarono di darmele e non so dove siano finite. Saranno ancora negli archivi del Nono Distretto"
IL FUNERALE TIPO PARTY
Il suo corpo, a quanto si dice, emanava una puzza orribile (ben più di un semplice cadavere) ma su richiesta del fratello non venne lavato ed il suo funerale fu molto particolare, tramutandosi in un allucinato party senza limiti, con gli amici che facevano a gara per infilare alcol e droga in bocca (eroina e cocaina) al suo cadavere mentre posavano per le foto ricordo.
Il fratello prima di chiudere la bara gli infilò un walkman alle orecchie con l'album "Suicide Session".
Chiude la sua vita a 36 anni con oltre 50 arresti.