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venerdì 10 giugno 2022

I Rapporti Tra Label e Riviste Metal: I Promo e I Trend Musicali

Negli anni 90 quando le Riviste Rock e Metal andavano ancora "forte" vi è mai capitato di chiedervi come mai molte band odiate più o meno da chiunque comparissero sulle copertine dei magazine?
Cioè la gran parte di queste band erano malviste più o meno da tutti (non a caso le redazioni delle testate erano sommerse da insulti di vario tipo per aver cavalcato l'onda dedicando copertine varie o dedicando troppo spazio a band insulse), eppure stavano sempre lì.
Oh, sia ben chiaro, possono piacere o meno ma gli Slipknot o i Korn ebbero un grande successo e vendettero molto però ci venne auto-imposto un trend se vogliam parlare in questi termini.
Ma come stavano le cose? In primis i dischi da recensire.
Oltre ai dischi acquistati dagli stessi recensori, le label in passato spedivano con largo anticipo sulla data ufficiale di uscita del disco...promo su nastro, vinili senza copertina, press kit e in seguito (a volte) CD omaggio con tanto di copertina (ora ormai è quasi tutto digitale).
Ovviamente il tutto dipende(va) da quanto la label (e la band trattata) fosse "grande" e dalla sua disponibilità economica (altrimenti il tutto veniva mandato solo alle redazioni delle principali testate).
In un certo senso s'instauravano anche dai rapporti personali con le stesse.
Insomma se una label mandava vagonate di CD e tu parlavi male dei suoi gruppi tutte le volte, poteva accadere che la casa discografica cercasse altre redazioni più aperte nel recepire nuove proposte o la propria musica!
Del resto il fatto che una label mandi in giro il promo di una band è solo per motivi di business, promozionali appunto. Se si invoglia qualcuno a non comprare il disco, be'...di cosa stiamo parlando?
Sudditanza psicologica?

Cristiano Borchi: "Le etichette o chi promuove hanno le loro liste di priorità o super priorità, se poi ci sono anche degli investimenti pubblicitari di mezzo, la situazione si complica ulteriormente. Sta ad ognuno riuscire a mantenere un clima sereno senza calarsi le braghe, trovando il modo di conciliare realismo con supporto promozionale"

Ovviamente il web con la diffusione di recensioni su blog, webzine e quant'altro ha ridotto il potere delle label, non essendoci più vincoli.
Non essendoci più una figura ufficiale, quale poteva essere una testata che riceve promo e li recensisce.
Forse fu proprio questa "mafia" che ai tempi impose diversi trend alle masse quali il Punk a fine anni 70, il Grunge nei 90 e il Nu Metal a fine anni 90. L'altro grande trend che le label provarono ad imporre fu il Metalcore ma ormai le riviste cartacee erano in crisi da anni o scomparse.
Certo, ci furono anche stroncature di band note di quel filone ma appunto il trend del momento rimaneva quello.
Sempre parlando di recensioni negative storicamente ci fu anche chi, come Zaccagnini (grande fan dei Morbid Angel e fiero oppositore del resto della scena floridiana e del Death Svedese) ricevette minacce di morte per una recensione negativa sui Deicide.

Stefano Giusti: "Klaus fu artefice della stroncatura di Scream Bloody Gore dei Death ma non gli piaceva il Death. Una volta me l'ha confessato: ho stroncato dei grandi dischi semplicemente perchè non mi piaceva il genere"

Ovviamente ciò si ripercuoteva anche sulle copertine dei magazine, scelte diciamo a tavolino.
Ecco come mai, a volte ci si chiedeva, come mai X band era odiata un po' da tutti eppure compariva su qualsiasi rivista.
Forse le label?
L'altro spot promozionale con cui le stesse promuovono le proprie band sono le interviste (dove se fate caso si parla sempre dell'imminente disco in uscita di una band o di un tour alle porte in X nazione).
Le interviste venivano realizzate raramente a tu per tu, più spesso per telefono o in seguito per mail.
E' storia più recente tramite videoconferenze tipo Skype.
Altro mezzo di promozione erano le TV (MTVRock TV, etc) ma qui sconfiniamo in un altro campo.
Senza le copertine, le interviste e le recensioni sulle riviste sarebbe cambiato qualcosa?
Il Grunge si sarebbe ugualmente diffuso? Il Nu Metal non si sarebbe sviluppato?
Difficile dirlo, probabilmente, come sempre, la verità sta nel mezzo: sicuramente questi generi hanno anche usufruito della spinta pubblicitaria delle loro potenti etichette discografiche raggiungendo un bacino più ampio di quello meritato. Del resto, se ci fate caso, si tratta di generi ormai estinti (Grunge) o che si sono evoluti in qualcos'altro (Nu Metal). Invece a distanza di 40 anni, l'Heavy Metal e il Thrash stanno ancora là. E nel loro piccolo (underground diciamo) anche il Black e il Death godono di buona salute. Altri generi dati per morti (il Power Metal nei primi anni del nuovo millennio) continuano a partorire band, anche se in quest'ultimo caso il periodo d'oro è ormai passato.