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lunedì 24 dicembre 2018

Il Mistero Dell'Identità Dei Deliverance e la Copertina Satanica Di Devils Meat

"... Io sono il padre della bestia e porto le vergini alla mia festa ..."

I Deliverance furono un'oscura Thrash Metal band inglese con testi intrisi di satanismo ed occultismo.
Si formarono a metà degli anni '80, mischiando sonorità Thrash e Dark (simili a Mercyful Fate, Pentagram, primi Sodom, Kreator e questa gente qui) anticipando anche il sound Black Metal che stava per essere coniato in Scandinavia.
Nella band figuravano tre cantanti: Kris Krowe (basso/voce), Sin (chitarre/tastiere/voci) e Master Daniels (batteria/voce).
Il batterista era Clive Cutie.
La band venne conosciuta come Satan Brothers.
Questi nomi, ai più, non diranno niente perchè sono degli pseudonimi.
L'identità della band è sempre stata avvolta nel mistero più assoluto, nessuno tra l'altro li ha mai visti (non sono mai stati rappresentati sui dischi).
L'esordio "Devils Meat" uscito su Metalworks nel 1987 è sfacciatamente satanico, con un suono Thrash Metal molto pesante e se vogliamo basico.
Sulla cover di Devils Meat appare la fotografia di una bambina di quattro anni (di nome Terri) con uno sguardo maligno (si racconta che oggi faccia la maestra d'asilo ed ha appunto 34 anni).
Indossa una tunica rossa, e dalla sua bocca cola del sangue.
Sulla sua fronte, sempre col sangue, è scritto «carne del diavolo».
Al collo, insieme ad altri ciondoli satanici, ha una croce rovesciata.
Dice il brano che dà il titolo all'album: "Anima pura o mite, la bambina di Lucifero/ Assaggia la sua carne, lecca il suo sangue/ Dal mio male non sgorgherà il bene"
"Desire" e "Your Death" aprono in modo mistico ed oscuro il disco, le influenze dei Bulldozer sono palesi.
"Rotten To The Core" è davvero indiavolata nel suo incidere oltre ad essere velocissima, "Deliverance" e i suoi assoli è un altro pezzo da 90 nel disco.
Il disco è molto Thrash oriented con chiare influenze primi Slayer, Venom, Kreator, Sodom.

"Evil Friendship" esce nel 1989 e a differenza del primo disco introduceva tastiere e un atteggiamento più sperimentale, con una produzione migliore e una musicalità molto diversa dall'esordio.
Anche qui i testi sono intrisi di satanismo ma sono più maturi.
Tutti i vizi sono associati ad una figura satanica.
L'intro "Dies Irae" non lascia presagire mutazioni di sound che invece sono evidenti già con la seconda traccia ("Tongues Of Lies") che presenta rallentamenti e delle tastiere (stessa cosa nel finale di "Alive Forever").
"Turn Me To Stone" invece è sorretta da un ottimo riff ed è molto Mercyful Fate.
Il gusto per l'oscurità e l'horror è palese anche nella traccia "Rabid" e nella successiva "Troopers Of Death" dove troviamo anche un bell'assolo con i nostri che sembrano fare il verso a Malmsteen (per quanto si tratti di un assolo molto poco Thrash).
Nel 1990 invece esce "The Book Of Lies", dove vengono in parte abbandonati testi ed immagini sataniche. Da allora non si è più saputo niente di loro.
Il sound è più Rock/Heavy classico con sempre i Mercyful Fate a farla da padrone.
La conclusiva "R.I.P." è la pietra tombale alla carriera della band.
Infatti 3 anni dopo uscirà la compilation griffata Geffen Music ("The Ultimate Revenge" dove curiosamente "Devil Friendship" viene chiamata "Evil Friedschip") ma da quel "Book Of Lies" dei Deliverance non si seppe più nulla.
Dal nulla erano arrivati a metà anni 80 e nel nulla scomparvero nel 1990: senza lasciare traccia.

sabato 15 dicembre 2018

I Rage Against The Machine: Show Interrotti, Attivismo e Critiche Al Ku Klux Klan

I Rage Against The Machine si formarono nel 1991 grazie a Tom Morello e Zach De La Rocha.
Furono una delle prime band a mischiare Rock/Metal con il Rap, influenzando quella che poi sarà la scena Nu Metal a fine anni 90.
L'esordio avviene nel 1991 con l'album omonimo "Rage Against The Machine", impregnato (come anche altri pezzi negli anni successivi) di messaggi contro il sistema e la politica (loro si sono sempre dichiarati di sinistra, quella attivista e rivoluzionaria).
Riguardo questo album noi ci soffermeremo principalmente sul testo di "Killing In The Name" ma si possono citare anche le canzoni "Know Your Enemy" o "Freedom" (atta a protestare contro l'incarcerazione dell'attivista politico Leonard Peltier che si battè per i diritti dei diritti americani venendo arrestato nel 1977 e condannato a 2 ergastoli per l'omicidio di 2 agenti della FBI).
A livello strettamente musicale non si può sorvolare sulle ottime "Bombtrack", "Settle For Nothing" ed ovviamente "Bullet In The Head".
Nel disco, il chitarrista Tom Morello utilizzò tecniche particolari per cambiare radicalmente il suono emesso dalla sua chitarra per ottenere suoni simili a sintetizzatori.
Tant'è vero che nelle note di copertina dell'album il gruppo fu costretto a scrivere: "no samples, keyboards or synthesizers used in the making of this record" (cioè "nessun campionatore, tastiera o sintetizzatore è stato utilizzato durante la realizzazione di questo disco".
Come detto, il singolo apripista dell'album fu la nota "Killing In The Name" che ebbe un notevole successo commerciale.
La versione americana del brano fu di un minuto più corta di quella originale.
Ciò fu dovuto alla rimozione della frase "Fuck you I won't do what you tell me" ("Vaffanculo, non farò quello che mi ordini"), ripetuta ben 16 volte.
La canzone urla contro le forze dell’ordine statunitensi dopo che si era sparsa la voce che alcuni di loro fossero seguaci del Ku Klux Klan.
Sostanzialmente si tratta di organizzazioni segrete esistenti negli USA con finalità terroristiche, razziste e che propugnano la superiorità della razza bianca.
Le prime due sillabe che compongono il nome del gruppo significano cerchia.
I membri del Ku Klux Klan nel tempo si sono sempre più accostati a ideali nazionalisti e discriminatori che spesso sono d'estrema destra, quali il razzismo, l'antisemitismo e l'anticristianesimo (uno dei loro simboli erano/sono le croci bruciate), l'omofobia e l'anticomunismo.
Cerimonia d'iniziazione: "Il Ku Klux Klan è stato creato per rigenerare il nostro sventurato paese e per riscattare la razza bianca dall'umiliante condizione in cui è stata recentemente precipitata dalla nuova repubblica. Il nostro principale e fondamentale obiettivo consiste nel mantenimento della supremazia della razza bianca in questo paese. La storia e la fisiologia ci insegnano che noi apparteniamo ad una razza che la natura ha gratificato con una evidente superiorità su tutte le altre razze, e che il Creatore...ha inteso affidarci un dominio sopra le razze inferiori. Questa nostra Patria è stata fondata dalla razza bianca e per la razza bianca, e ogni tentativo di trasferire questo controllo sulla nazione a favore di razze inferiori come la negra, va palesemente contro il volere divino e costituisce una violazione della Costituzione. L'uguaglianza sociale dovrà dunque essere bandita per sempre, perché essa rappresenta un passo pericoloso verso l'uguaglianza politica o, peggio, verso i matrimoni misti e la produzione di una sottospecie di bastardi e di degenerati..."

"La band appunto, si chiedeva nella canzone: uccidere per conto di chi?
"Killing in the name of!" "Uccidere per conto di qualcuno!".
Per conto di chi uccidono le forze dell’ordine? Per la giustizia o per la pace? O per qualcosa o qualcun altro? Nel nome di chi?
Negli anni 90, si era sparsa appunto la voce che alcuni membri della polizia fossero seguaci del Ku Klux Klan.

"Some of those that work forces are the same that burn crosses"
"Alcuni di loro che lavorano per le forze sono gli stessi che bruciano le croci".
E’ in questo verso, ripetuto più volte durante la canzone, il chiaro riferimento al Ku Klux Klan. Infatti, il simbolo del KKK è proprio una croce che brucia. Il sistema è ormai compromesso.

"And now you do what they told ya but now you do what they told ya well now you do what they told ya"
"E ora fai ciò che ti hanno detto!". Ripetuto ben 11 volte. Ora la società si sta conformando. La paura cresce e proprio per non andar contro ai potenti li assecondano per non subirne ripercussioni. Concetti che si collegano perfettamente agli scopi del KKK.

"You justify those that died by wearing the badge, they’re the chosen whites"
"Tu giustifichi coloro che sono morti per aver indossato l’emblema della nazione, sono i bianchi eletti". Ennesime giustificazioni per ribadire il concetto sbagliato che ciò che si fa in nome della propria nazione è lecito.

"F**k you, I won’t do what you tell me"
"V********o, non farò ciò che mi dite!". E’ questo il grido finale ripetuto 16 volte.

In seguito la band intraprese un tour al supporto del disco e durante un concerto a Filadelfia nel 1993, i quattro apparvero nudi sul palco per 15 minuti, con le bocche chiuse dal nastro adesivo, e una lettera per ciascuno sul petto a formare la sigla "PMRC" (Parents Music Resource Center, il comitato responsabile della censura sugli album discografici negli USA).

Tom Morello: "Dopo 10 minuti la folla divenne selvaggiamente ostile e la gente iniziò a gettarci roba addosso"

Nel 1996 uscì "Evil Empire", che debuttò al primo posto di Billboard.
Le canzoni "People Of The Sun" e "Bulls On Parade" furono un grande successo.
Al Saturday Night Live il loro concerto fu però subito interrotto, dopo che la band aveva tentato di capovolgere le bandiere americane sui loro amplificatori.
Fecero ciò per protestare contro l'ospite Steve Forbes, all'epoca candidato repubblicano alla Casa Bianca.
Gli organizzatori avevano già avvisato la band che "Bullet In The Head", nel caso fosse stata suonata, sarebbe stata silenziata.
De la Rocha : "Per me, in quanto artista, è importante chiarire ai governi degli Stati Uniti e del Messico che, nonostante la strategia di paura ed intimidazione agli stranieri, nonostante le loro armi, nonostante le loro leggi sull'immigrazione e le riserve militari, non saranno mai in grado di isolare le comunità zapatiste dal popolo degli Stati Uniti"

Nel 1999 esce "The Battle Of Los Angeles", terzo album in studio della band.
Tra i suoi brani più noti troviamo: "Testify", il cui video promozionale scherniva Al Gore e George W. Bush proprio durante il periodo delle elezioni USA del 2000; "Sleep Now In The Fire", che critica duramente lo sgancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki e il Napalm utilizzato in Vietnam; "Voice Of The Voiceless", è invece dedicata a Mumia Abu Jamal (attivista afro-americano membro dell'organizzazione "Pantere Nere").
Forse il brano principale dell'album però è "Guerrilla Radio".
Tornando a "Sleep Now In The Fire" il video venne girato sui gradini del Federal Hall National Memorial, di fronte al NYSE (borsa di New York) nel centro di Manhattan. La band invitò i fan a unirsi a loro nelle riprese: arrivarono circa 300.
La polizia tentò durante le riprese di togliere il basso a Tim Commerford che non voleva smettere di suonare.
Il regista del video Michael Moore venne arrestato durante le riprese del video: nonostante disponessero di un permesso federale per suonare lì.
Nel video si vedono normali fan dei Rage Against The Machine, ma ci sono anche tante persone in giacca e cravatta presumibilmente dipendenti di Wall Street che si dimenano con la musica che esce dalle casse mentre il gruppo mima sugli strumenti.
Tutto quel movimento attirò centinaia di poliziotti, che non avevano perso tempo nel tentare di bloccare le riprese.
In seguito un sergente di polizia aveva staccato la chitarra di Morello, rimanendo chiaramente confuso quando la musica non si era fermata, dato che veniva diffusa a parte per le riprese.
Morello: "Lo sguardo sul suo volto somigliava a quello di un cavernicolo che vede il fuoco per la prima volta"

Commerford alla fine fu convinto a smettere di suonare e fu arrestato dopo una breve colluttazione.
Finite le riprese, i membri della band, insieme a molti dei loro fan, presero d'assalto le porte del NYSE. De la Rocha venne allontanato dopo essere riuscito ad entrare per un attimo attraverso una porta laterale. Poi riuscirono a costringere il NYSE a chiudere per qualche ora, per questioni di sicurezza.
Nel 1999 suonarono anche al festival intitolato Woodstock 1999 ed anche in quest'occasione bruciarono la bandiera americana, in segno di protesta.
Il 26 gennaio 2000 si esibirono dal vivo davanti a Wall Street con il New York Stock Exchange che dovette chiudere i battenti, per il disagio provocato dalla folla che guardava il concerto.
Verso la fine del 2000, subito dopo la pubblicazione di "Renegades" (ultimo album in studio però comprendente cover) e la vittoria alla Casa Bianca di George W. Bush, Zack de la Rocha lasciò la band per intraprendere una carriera solista.
I Rage Against The Machine, a parte qualche concerto live, finirono qui.

domenica 2 dicembre 2018

La Storia Di Malmsteen: Critiche ad Altri Musicisti, Droga, Alcol ed Arresti

"Se prendi una nave spaziale, ci sono due cose create dagli uomini che puoi vedere dallo spazio. Una è la grande muraglia cinese, l’altra è il muro di Marshall di Yngwie Malmsteen!" 
(intervista rilasciata a Rebecca Dirks sul magazine Premier Guitar)

Yngwie Malmsteen malgrado i suoi numerosi proclami circa la necessità di badare alla musica e non tanto alla velocità e alla tecnica, non c'è dubbio che l'axeman svedese sia (stato) tra i chitarristi più veloci del pianeta, nonchè tra i più narcisi per via di tecnicismi esasperati (e quindi spesso superflui) ed improvvisazioni pazzesche dal vivo. Lars Johan Yngve Lannerbäck nasce il 30 giugno 1963, a Stoccolma, si avvicina alla musica in giovane età dopo aver ascoltato Jimi Hendrix. In primis verrà colpito dal fatto che Hendrix bruciava le chitarre sul palco.

"Sì, bruciava la chitarra e questo mi ha colpito molto, ho pensato...voglio farlo anch'io ma niente di più...perchè Hendrix faceva rumore, io faccio musica"

Grazie ad arpeggi, scale e musica classica diventerà quello poi conosciuto negli anni 80 e 90 ma sul piano prettamente musicale sarà sempre ben lontano dalla follia visionaria e lisergica di Jimi Hendrix. Finirà in band chiamate"Power", "Burn" e "Silver Mountain" ma solo con l'invio del demo a Mike Varney della rivista "Guitar Player" che la sua carriera comincia a prender piede. Varney, uomo con uno spiccato senso del business, invita Malmsteen in America per incidere per la sua etichetta (la "Shrapnel"); il 23 febbraio 1983, Yngwie vola in California con la chitarra in mano e si unisce ad una nuova band di Los Angeles, gli "Steeler", giovane gruppo che suonava nei club.
Dura poco perchè si accasa con gli Alcatrazz di Graham Bonnet, ex vocalist di Rainbow e Michael Schenker Group. Yngwie è costretto ad abbandonare anche questa formazione, a causa delle pesanti tensioni con il frontman. I riflettori si sono gradualmente spostati sul chitarrista e questo a Bonnet non piace. Nel loro ultimo concerto assieme, la Stratocaster di Malmsteen non emette suoni: il cantante ha staccato, apposta, il cavo dall'amplificatore. "I soli di chitarra sono spazzatura" pare gli abbia ribadito più volte. Quando l'episodio si ripete ancora, nel corso della stessa serata, è la goccia che fa traboccare il vaso. Malmsteen gli urla che ha intenzione di andarsene, Bonnet lo insulta e lo colpisce con il microfono.

"Me lo conficcò nello stomaco come una lancia", racconterà Yngwie "io lo colpii forte con un pugno e lui andò al tappeto. Quello fu il mio ultimo concerto con gli Alcatrazz".

Il "solo album" di debutto (l'ormai celeberrimo Rising Force del 1984), realizzato precocemente e con grande sicurezza, mette in luce la grande visione tecnica (seppur ancora un po' acerba) del funambolico svedese con un disco quasi interamente strumentale (se si esclude qualche vocals di Jeff Scott Soto).
Il consenso arriva in fretta, e così anche i fan, che cominciano a guardarlo con soggezione.
"Black Star", "Icarus Dream Suite Op.4", "Evil Eye" e "Far Beyond The Sun" sono sicuramente i brani più noti del platter. In copertina una chitarra totalmente in fiamme ma sorretta da un braccio diretto verso il cielo, il braccio di un giovane svedese arrogante e senza ritegno che prepotentemente si fa strada nel panorama musicale dei tempi. I suoi pezzi sono sorretti da una profonda cultura musicale di stampo classico che lo portano ad arrangiare in maniera unica e originale i suoi assoli e tutto il comparto armonico, i suoi "idoli sono ormai tutti morti e sepolti", afferma egli stesso in una delle innumerevoli interviste rilasciate, non mancando assolutamente di precisare: "Bach, Vivaldi, Paganini, Beethoven, Tchaikovsky, etc" Le pressioni del successo e quelle dei tour hanno poi spinto il chitarrista svedese ad assumere e a licenziare un ampio numero di cantanti, mentre i bassisti sono andati e venuti senza colpo ferire. Segue poi Marching Out (1985) un album vario dove è possibile trovare sonorità pesanti, lente e cadenzate come in "I'll See The Light Tonight" "Disciples Of Hell" caratterizzate da atmosfere cupe e tenebrose ben evocate dalle tastiere. Semplicemente devastanti le varie "Don't Let It End", "Anguish And Fear", "Caught In The Middle" dotate di una sezione ritmica imponente che rimane subito in mente. "I'am Viking" ricalca le origini di Malmsteen. "On The Run Again" e "Soldier Without Faith" alternano parti veloci ed altre più leggere e tristi (negli assoli), in totale contrapposizione con il resto dei brani. Semplicemente fantastici i pezzi strumentali Overture 1383 e la conclusiva title track dove Yngwie sforna melodie e solos guitars lenti, toccanti ma allo stesso tempo sognanti! Un plauso anche al giovane tastierista Jens Johansson e al singer Jeff Scott Soto (con il quale poi Malmsteen andò in contrasto, appunto che in uno show in cui c'era Soto come spettatore, Malmsteen dirà "se c'è lui non suono"). Trilogy (1986) è forse l'album in cui forse si nota in maggior modo le influenze classiche della produzione musicale del chitarrista svedese.
Il platter, dominato anche dalle tastiere, è aperto dalla bellissima "You Don’t Remember, I’ll Never Forget" (che live acquisisce ancora più spessore). "Liar" è una bellissima cavalcata con un bel ritornello ed ottime linee di basso. "Queen In Love" è dotata di un'ottimo riff, mentre guitar solo veloci e graffianti si susseguono lasciando il segno. In "Crying" troviamo ritmi tristi ben supportati anche dagli altri strumenti. Con "Fury" si passa ad un sound decisamente più cattivo, "Fire" alterna parti veloci ad altre lente. Anche "Magic Mirror" è pervasa dalle tastiere, "Dark Ages" è stranissima nel suo incedere- A far calare il sipario sull’album ci pensa "Trilogy Suite Opera", una track a dir poco incredibile che testimonia la tecnica inumane di Malmsteen. Un mare di note inizialmente è proposto (con pulizia totale) a velocità supersonica sopra ad un ottimo lavoro di basso. Poi rallentamenti, cavalcate veloci e cambi di riff pazzeschi.


PROBLEMI DI ALCOOL, DROGA E L'INCIDENTE STRADALE
A seguito di "Trilogy" passano diversi anni prima di poter ascoltare nuova musica del chitarrista svedese, per via di una serie di problemi personali. Molto è dovuto allo stile di vita sregolato di Malmsteen. Come lui stesso ha ammesso, fa la conoscenza della droga, anche se a destabilizzare la sua vita è in maggior misura il consumo smisurato di alcol e il vino:

"Mi piace anche il vino, ma quando cominciai a berne non capivo bene la differenza; poi però, quando provi qualcosa di qualità, inizi ad apprezzarli davvero davvero. Mi piacciono i buoni vini, principalmente roba italiana!"

Una sera del 1987, ubriaco alla guida della sua auto, il giovane axeman ad altissima velocità, perde il controllo della sua macchina e va a schiantarsi contro un albero. L'impatto è fortissimo al punto che il cofano della macchina si accartoccia ed Yngwie, che è senza cintura di sicurezza, picchia la testa sul volante così violentemente da spezzarlo in due e solo per miracolo non si rompe l'osso del collo. A seguito dell'incidente entra anche in coma per una settimana. Al suo risveglio trova la madre al capezzale, volata subito dalla Svezia agli U.S.A. per stargli accanto. Yngwie la trova dimagrita, ma la madre lo rassicura, dicendogli che sta seguendo una dieta; solo più tardi il chitarrista scoprirà che la madre è malata di cancro e questa notizia è un'ulteriore prova difficile da affrontare. Il giovane svedese apprende anche che a causa dell'incidente ha rischiato di perdere l'uso della mano destra ed infatti un nervo risulta lesionato. La riabilitazione è dura e lunga, per tornare a suonare Malmsteen deve esercitarsi molto, ma alla fine di quel calvario dichiarerà di essere addirittura migliorato.
Inoltre le cure per il suo ricovero in ospedale non vennero pagate...il suo manager di allora Larry Mazer, prelevò molti soldi dal conto del chitarrista quindi tutto ciò che allo stesso rimane sono 18 dollari, delle chitarre e qualche amplificatore. Licenzia all'istante il manager e ne assume un altro, anche se poi le cose non miglioreranno, almeno fino all'arrivo di Nigel Thomas, il manager che lo tirerà fuori dai guai finanziari. Tutto ciò porterà ad Odyssey nel 1988: quarto lavoro in studio che si avvale delle vocals di Joe Turner. In Rising Force fuoriesce tutta la tecnica di Yngwie con uno stupendo duello finale tra chitarre e tastiere che si rincorrono. Altri cavalli di battaglia del disco sono il mid tempo "Heaven Tonight" e "Déjà Vu" con il suo riconoscibilissimo ritornello (anche se un po' commercialotto). "Faster Than Speed Of Light" non fa prigionieri, con "Dreaming (Tell Me)" viene infilata anche una balla. "Bide The Bullet" è tecnica allo stato puro. "Riot In The Dungeons" trova i suoi punti di forza sia nelle strofe altalenanti che nell'ottimo lavoro della sezione ritmica e delle tastiere.
Nel 1989 esce "Trail By Fire" cioè un live svoltosi a Leningrado solo un mese prima del termine della Guerra Fredda. Tra le Hit troviamo canzoni storiche come "Far Beyond The Sun", "Black Magic", "Trilogy Suite Opera 5-Spasebo Blues", "Liar", "Queen In Love" ed ovviamente "You Don't Remember, I'll Never Forget" mentre chiude il lavoro una cover di Jimi Hendrix ("Spanish Caste Magic"). Il disco è caratterizzato da un immenso virtuosismo tecnico ma non mancano parti atmosferiche e melodiche, grazie anche alle tastiere di Jens e alle vocals dell'impeccabile Turner.
Finiti gli anni 80, esattamente nel 1990 esce Eclipse, dove risulta subito evidente fin dai primi tre brani che Malmsteen si è aperto al grande pubblico. "Making Love", supportata anche da un videoclip, viene considerata commerciale dagli amanti del primo Malmsteen.
Nonostante le (molte) critiche, non si può però rimanere indifferenti davanti a pezzi come "Bedroom Eyes". La stessa capacità tecnica compare nella lenta "Save Our Love", che sostituisce alla consueta esibizione di abilità un’interpretazione romantica e più delicata. Risalenti ai primi 3 dischi, come stile, i pezzi "Motherless Child", "Devil In Disguise" e "Demon Driver". Eclipse si conclude con la titletrack, che è anche l’unico brano strumentale dell’intero album.
La discografia e collaborazioni del nostro sono sconfinate però vorrei segnalare un altro disco: "Concerto Suite For Electric Guitar And Orchestra" del 1998, ove lo svedese è affiancato ad un'orchestra. In questo disco si notano le influenze di Paganini, Vivaldi, Bach a Beethoven.
Per farsi un'idea, basta ascoltare già "Icarus Dream Fanfare", con l'orchestra da una parte e la chitarra di Malmsteen dall'altra. Questa canzone riprende il tema di Icaro dal 2°mov. della "Icarus Dream Suite", "Adagio" ripreso da "Brothers (The Seventh Sign)", "Toccata" dall'intermezzo di "Motherless Child", "Finale" ripresa dell'intro di "Fire And Ice (dall'omonimo album).
Sicuramente da ricordare è inoltre la sua performance al G3 live di Kansas City del 2003, assieme a Steve Vai e Joe Satriani, con l'incredibile esecuzione di "Rockin' In The Free World" di Neil Young.


I PROBLEMI CON LA GIUSTIZIA E IL BURRASCOSO RAPPORTO CON LA MOGLIE AMBER
Malmsteen ha un figlio di nome Antonio (in onore di Antonio Vivaldi).
Sia negli anni 80 che nei 90, Malmsteen per via dell'abuso di droghe ed alcool è stato spesso e volentieri coinvolto in risse e in continui litigi con più o meno chiunque (soprattutto per la sua sbruffonaggine ed arroganza). Era inoltre frequentatore di Strip Joint (locale di spogliarelliste) e del Roxy Club in Florida (da dove venne spesso e volentieri cacciato nei primi anni 90, per risse e perchè notevolmente ubriaco, soprattutto a seguito del flop di Eclipse). Yngwie inoltre ha avuto una storia molto tormentata con Amber Dawn Landin, che attualmente sbarca il lunario come dominatrice con lo pseudonimo di Mistress Seven. Nel maggio del 1992, Amber aveva 17 anni. Lei e sua madre si recarono alla Mason Jar, Malmsteen, all'epoca 30enne, era in pieno periodo d'oro grazie a Fire And Ice (100.000 copie vendute in Giappone nel solo giorno dopo la sua pubblicazione. In questo disco venne criticato il singolo "Teaser" ma si segnalano la ballad "I'm My Own Enemy", la tormentata "Final Curtain" tra muri di chitarre dalle distorsioni piú accentuate ed un singing sofferto e solitario, oltre alle strumentali e tecniche "Perpetual" e "Leviathan"). Seven dice che non sapeva neppure chi fosse Malmsteen, ma che dopo aver visto il suo concerto insieme a sua madre aspettò il guitar hero per ricevere un autografo, come regalo per il giorno del compleanno di suo fratello, grande fan dello svedese. Seven e Yngwie si scambiarono anche i numeri di telefono. Nei mesi a seguire iniziò una relazione fatta di molti contatti tra i due. Pare che dopo qualche mese lui iniziò a picchiarla. Seven dice che le piaceva una certa aggressività consensuale nelle situazioni sessuali, ma non gradiva essere picchiata.
I due usavano regolarmente cocaina e altre droghe, e la violenza conosceva una escalation col passare del tempo. Nell'agosto del 1993, la madre di Seven chiamò la polizia di Miami dichiarando che Malmsteen stava tenendo imprigionata sua figlia sotto la minaccia di un fucile. Un team della SWAT circondò la casa e dopo ben 4 ore Malmsteen fu circondato dalla polizia nel suo bagno (come confermerebbero il Miami Herald e il Miami New Times). Seven decise di non denunciare il marito e addirittura i due si sposarono in un castello a Stoccolma il 26 dicembre del 1993
Yngwie proibì alla famiglia di Seven di essere presente al matrimonio e le damigelle della sposa furono estratte tra le vincitrici di un concorso per fans. Nelle foto del matrimonio pare che la sposa avesse un umore visibilmente negativo. Seven seguì Yngwie in molti tour e pare che il chitarrista abusasse di lei in pubblico e davanti alla band. Non avrebbe nemmeno mai ricevuto le royalties per le lyrics della song "Prisoner Of Your Love", per la quale tuttavia risulta regolarmente accreditata.
Pare comunque che Amber tradisse Malmsteen, questo anche uno dei motivi della loro (inevitabile) separazione.

Malmsteen (in un'intervista del 2010): "La mia vita non è cambiata poi così tanto dall'incidente stradale, è cambiata in questi ultimi anni. Ho smesso di fumare e bere circa sei anni fa. L'unica cosa che mi piace è saltare sulla mia Ferrari, le colleziono, ne ho 4 e ne sono molto felice"


ANNI SUCCESSIVI
The Seventh Sign (1994) e Magnus Opus (1995) sono album buoni ma di passaggio tra i grandi dischi degli anni 80 e il baratro che avverrà tra fine anni 90, nuovo millennio e tempi recenti. In questi due album come vocalist c'è Mike Vescera che viene cacciato da Malmsteen durante un tour in Italia perchè ebbe un atto sessuale con la moglie dello stesso. Malmsteen proseguì concerto e tour cantando in prima persona le canzoni. Il fatto di cacciare continuamente i membri della band è un qualcosa che l'ha sempre contraddistinto sin dagli esordi, tuttavia fu probabilmente da questo evento che, purtroppo, gli venne l'idea di poter far tutto da solo. Ovvero quello che inizierà a fare negli anni successivi e in epoca più recente: scrivere canzoni, cantarle, autoprodurle tramite la sua Rising Force. Insomma inizierà a fare tutto lui, con risultati che si tradurranno in album assolutamente pessimi ed imbarazzanti che è inutile citare.


GLI INSULTI SU GUITAR WORLD 1994
In una nota intervista a Yngwie Malmsteen, rilasciata a Guitar World nel 1994 ed organizzata come un “ascolto alla cieca”, nella quale al chitarrista svedese vengono riproposti degli spezzoni di canzoni rilasciando poi il suo parere. Yngwie ne ha per tutti: dai Metallica a Joe Satriani, passando per Jeff Beck, Pearl Jam, The Cure, Pantera, etc

Su Joe Satriani e "The Mighty Turtle Head (da Time Machine, 1993):
"E' stonato. Questa roba è stata fatta per 30 anni. E' il modo di suonare una pentatonica più ordinario che abbia mai sentito, le frasi sono scontate e banali. Qui sembra uno che suona in un garage!"

Su Jeff Beck e "Cause We’ve Ended As Lovers" (da Blow By Blow, 1975):
"Sta suonando fuori tonalità. I suoi bending sono stonati: ogni volta che ne esegue uno, risulta crescente o calante, chiunque sia il chitarrista. Non posso credere che le persone chiunque abbia prodotto e progettato questo o gli ascoltatori, siano sordi. Non posso crederci!"

Sui The Cure e "Purple Haze" (da A Tribute To Jimi Hendrix Reprise, 1993)
"Totale bestemmia! Non fai "Purple Haze" su ritmiche Rap del cazzo! Semplicemente no! Il solo pensiero mi fa venire voglia di vomitare! È come convertire una Rolls Royce in una Volkswagen. Chiunque siano questi ragazzi dovrebbero essere fucilati! E il fatto che (il produttore) Eddie Kramer, che conosco da anni, non mi abbia chiesto di fare qualcosa su questo tributo a Hendrix è anche una bestemmia! Mi sarebbe piaciuto suonare"

Sui Primus e "My Name Is Mud" (da Pork Soda, 1993):
"Lo slap bass è la tecnica peggiore di sempre. La detesto. Primus non sono poco intelligenti, ma penso che la loro musica sia fatta, non per far incazzare la gente, ma per far reagire l'ascoltatore, 'Che cazzo è questo?' Qualcuno come Alan Holdsworth interpreta le cose più stravaganti, ma lo fa con brio e gusto. Questo invece è stata fatta solo per farlo"

Sui Pearl Jam e "Go" (da Atlantic, 1993):
"Sto scavando la mia tomba proprio ora. Penso che il cantante dei Pearl Jam dovrebbe andare a mangiare qualche confettura di perle! Non saprebbe cantare neanche se dovesse farlo per salvarsi la vita! E il chitarrista deve cercare aiuto. L'assolo di chitarra è terribile è solo una stronzata, una cazzata di pedale wah-wah! Questa è la cosa più disgustosa, così insipida, così comune, così sfacciata: la peggiore! Ci sono un paio di persone come Clapton, Hendrix, Angus Young, Ritchie Blackmore, persino Jimmy Page, che hanno suonato pentatoniche e cose normali ma lo hanno fatto con gusto. Ma il chitarrista dei Pearl Jam non ha assolutamente nessun gusto. Non voglio più commentare quella canzone"

Sui Dream Theater ed "Under A Glass Moon" (da Images And Words, 1992)
"Ho solo una riserva su di loro: il loro batterista. La sua scelta del tempo è terribile! Ovviamente ha ascoltato troppo Neil Peart dei Rush nel corso degli anni e ha bisogno di prendere un valium"

Sui Metallica e "Master Of Puppets" in una versione live (da Live Shit: Binge & Purge, 1993):
"Sono i Metallica, mi piace questo brano! Tra i gruppi che suonano questo tipo di musica, sono i migliori. James Hetfield canta meglio degli altri cantanti del suo genere e Lars Ulrich è un gran batterista. Nel complesso, la band ha un suono eccezionale. Ma penso che il chitarrista principale non sia molto bravo. Kirk Hammett sa suonare veloce ma la scelta delle note e il suo orecchio sono pessimi. Non penso che suoni con la musicalità o suoni in sintonia. Piuttosto che aumentare il livello della canzone, il suo assolo sembra essere l'anticlimax"

Sui Pantera e "I’m Broken" (da Far Beyond Driven, 1994):
"Quando inizia la parte vocale, non trovo parole per esprimere il mio disgusto, perché questo non è cantare. Sembra che qualcuno stia spingendo qualcosa nel culo del cantante, o qualcosa stia uscendo dal suo culo e dalla sua bocca allo stesso tempo. Il riff iniziale del brano è davvero buono. Ma non amo molto il timbro delle chitarre, preferisco una distorsione che non faccia sembrare il suono davvero distorto se non esegui più di due note assieme"

Sui Death e "The Philosopher" (da Individual Thought Patterns, 1993)
"Il cantante suona come se fosse seduto su un water. Non lo sopporto! Sembra che la band non riesca a decidere quale canzone suonare. Troppi cambi di tempo. Il chitarrista non è terribile; in realtà ha un vibrato decente. Mi piace che il bassista stia suonando senza freni. Tuttavia, il fatto che stia suonando stonato non è così bello. Sono simili ai Metallica, ma non così buoni. Anche la produzione è terribile; sembra che sia stato registrato su un Fostex a 4 tracce"


INSULTI A JORN LANDE E DEEP PURPLE
In un'altra delle tante interviste nei primi anni del 2000, attaccò Jorn Lande, cantante che ha militato nella band di Yngwie in passato e che quest’ultimo ha definito "un pazzo, uno che non conta niente, non bisognerebbe neppure nominarlo. Chi se ne frega di Jorn? Perché dovrei parlare di lui? Non interessa a nessuno. E chi sono gli Ark? E’ una band così importante? Sconvolgeranno il mondo? Non credo"

Sui Deep Purple: "I Deep Purple potrebbero essere molto meglio oggi come oggi. Steve Morse è un ottimo chitarrista, ma è americano. Se avessero preso me sarebbe stata tutta un’altra storia, avrebbero potuto avere delle performance pazzesche. Io sono in grado di suonare su ‘Made In Japan’ senza sbagliare una nota"


LE MINACCE DI MORTE AD UN'HOSTESS (2002)
Anche se non ne abbiamo parlato di "Unleash The Fury" disco uscito nel 2005, è quantomeno curiosa la storia che ha ispirato il nome dell'album. Nel 2002 Malmsteen minacciò di uccidere un'hostess perchè questa gli aveva rovesciato volontariamente un bicchiere d’acqua addosso. Tutto ciò è avvenuto su un aereo diretto a Tokio dopo che il chitarrista aveva scandalizzato la signora con insulti e dichiarazioni pesanti sugli omosessuali. Un tecnico di Malmsteen registrò  l’intera conversazione sulla quale è possibile sentire distintamente Malmsteen esclamare "You unleashed the fucking fury..." (tu hai scatenato la fottuta furia).


IL SUICIDIO DI MARCEL JACOB (2009)
Il bassista Jacob fu con Malmsteen il fondatore della band con i quali suonò su Marching Out ma anche in alcuni dischi degli anni 90. Fu anche membro dei Talisman (fondati con Jeff Scott Soto).
Jacob si tolse la vita  il 21 luglio 2009 perchè pare avesse problemi di salute e personali.


LA MORTE MISTERIOSA DI MATS OLAUSSON (2015)
Tra i principali tastieristi della band (ma anche dei Talisman) si annovera sicuramente Olausson che fu tra i fondatori e suonò sino al 2000 con il guitar hero. Olausson è stato trovato privo di vita (54 anni) in una stanza di albergo nei sobborghi di Rayong, in Thailandia, il 19 febbraio 2015.
Il suo corpo è stato trovato privo di vita circa 24 ore dopo. Aveva indosso solo un paio di calzoncini e nella stanza sono state trovate 7 bottiglie di whisky vuote, oltre ad alcune lattine di birra sempre vuote. Non è stata rilevata la presenza di indizi che rivelassero una colluttazione, stando a quanto dichiarato da Pol Maj Gen Chumphon Chanthachamrassil, capo della polizia di Rayong.
Olausson era ospite dell'hotel da sette giorni; la scoperta del cadavere è avvenuta quando un dipendente della struttura ha notato che l'uomo non era sceso per consumare i pasti e non aveva neppure pagato il conto; è così andato a controllare la stanza e, non ricevendo risposta, ha aperto con una chiave di riserva, trovando il corpo privo di vita dello svedese.


CONTRO I CANTANTI IN GENERALE
In un'intervista del 2018 spiega perchè su "World On Fire" del 2016 canta lui stesso: "Ho sempre pensato che i cantanti abbiano la sindrome di Elvis Presley: pensano di essere Elvis Presley. Beh, non lo sono, visto che sono io che scrivo la musica, i testi e le linee vocali. Il fatto che io ti lasci cantare qualcosa non significa che tu sei più importante del bassista o del tastierista o del batterista. Sono sempre io a scrivere anche le parti per questi strumenti, tutto come un compositore classico, e mi sono stufato di avere a che fare con tutte queste cazzate dei cantanti. Ecco perchè ho deciso di cantare io nel mio ultimo disco"

martedì 20 novembre 2018

La Storia Degli Uriah Heep e Le Morti Di Gary Thain e David Byron

Gli Uriah Heep si formarono nel 1969 a Londra grazie a Mick Box membro inizialmente degli Stalkers e poi degli Spice che animavano i club londinesi con la caratteristica peculiare di non proporre cover, impegnandosi piuttosto a creare qualcosa di veramente originale e oscuro. A dare manforte al chitarrista c'era David Byron, il cui ingresso nel gruppo era avvenuto in modo curioso attraverso una improvvisazione ad alta gradazione alcoolica alla fine di una loro esibizione. Grazie al produttore Gerry Bron, la band cambierà nome in Uriah Heep.

Mick Box: "Negli anni 60, lavoravo per una compagnia di esportazioni nella City.
Ma poi dissi a mia madre che volevo fare il musicista, e che avrei continuato solo finché non fossi riuscito a pagarmi le modifiche che volevo per la mia Gibson Les Paul. Certe notti avevo solo quattro ore di sonno tra quando tornavo da una serata e quando dovevo alzarmi per andare a lavorare. Ogni tanto facevo un sonnellino nei gabinetti, e avevo un accordo con il mio amico: quando servivo lui tirava una spugna nel box, per svegliarmi"


PRIMI SEI DISCHI E IL SUCCESSO
Durante le registrazioni di "Very 'Eavy Very 'Umble" Bron propone l'inserimento in formazione di un tastierista, un certo Ken Hensley, che accetterà incuriosito dalla proposta originale della band.
Il debutto sarà sospinto dal superclassico "Gipsy" e alla super variegata "I'll Keep On Trying".

Melissa Mills della rivista Rolling Stones dirà nella celeberrima frase: "Se questo gruppo sfonderà, io mi suiciderò"

Ken Hensley, Mick Box e David Byron: ovvero la formazione perfetta per gli Uriah.
Paradossalmente nessuno dei singoli membri preso da solo poteva definirsi un musicista eccezionale, ma messi insieme avevano una forza d'urto devastante. David Byron aveva voce e presenza scenica, Mick Box era un buon chitarrista (ma non un fenomeno), Ken Hensley idem. Le velleità sperimentali confluirono nel lavoro successivo "Salisbury" del 1971, in cui la band (soprattutto il tastierista Ken Hensley) mostra tutta le sua ambizione come nei quindici minuti della title track (comprendente anche un'orchestra), nella Rock "Bird Of Prey" alle atmosfere rarefatte di "The Park" e in "Time To Live".
"Lady In Black", semplice ed oscura diviene un vero e proprio cavallo di battaglia.
Il successivo "Look At Yourself" uscito sempre nel 1971 è il perfetto Hard Rock e Prog (per via anche dell'entrata nella band del batterista Ian Clarke), grazie all'incredibile "July Morning" (e al suo assolo con il moog), alla clamorosa titletrack (con assoli di chitarra e tastiera da urlo) e "Shadows Of Grief".
Le cose cominciano a migliorare ma la critica rimane fredda.
E' con il successivo "Demons And Wizards" del 1972 che prendono forma gli Uriah Heep come li conosciamo. Con l'arrivo di Gary Thain e Lee Kerslake siamo al cospetto di una formazione fra le più concrete di sempre, con un sound sempre più compatto e che non necessita di virtuosismi per essere grande. Il disco sarà sospinto dall'elettrica "Easy Livin'" e dall'acustica "The Wizard", e una sequenza di brani orecchiabili e potenti che non si dimentica facilmente. Non si possono non citare anche le strane "The Spell" e "Circle Of Hands". Il momento è magico e sempre nello stesso anno esce "The Magician's Birthday" che prosegue sulla strada tracciata dal predecessore.
Impossibile non citare la stupefacente titletrack (che influenzerà i Queen da lì a poco), l'oscura "Echoes In The Dark" e le varie "Sunrise" e Blind Eye".
"Sweet Freedom" del 1973 ha l'arduo compito di succedere a due autentici giganti mentre il terreno intorno alla band inizia a traballare: cambio di etichetta, molte pressioni (anche in patria cominciano ad essere notati) e poco tempo a disposizione, ma a dispetto delle premesse il risultato è ancora una volta notevole. "Stealin'" scala le classifiche, viene (se possibile) accentuato maggiormente il sound Prog grazie a pezzi quali la titletrack e "If I Had The Time". E' qui che emerge in tutta la sua grandezza il talento del bassista Gary Thain, forse il musicista maggiormente dotato fra i membri della band, l'unico capace di suonare davvero di tutto partendo da sublimi linee melodiche di basso.


PROBLEMI DI DROGA ED ALCOOL: LE MORTI DI GARY THAIN E DAVID BYRON
"Wonderworld" è il disco che segna crepe evidenti: il cambiamento del songwriting e una certa indisciplina che prende il sopravvento ("mi presentavo in studio alle 20 e nessuno arrivava prima di mezzanotte" ricorda Mick Box), mentre David Byron ci va giù pesante con l'alcool.
Gary Thain invece ha gravi problemi con l'eroina. Hensley somatizzerà tutte queste tensioni nell'eloquente "So Tired" e il primo a pagare sarà Gary Thain, alla maniera di tante persone fragili schiacciate dal successo.

Ken Hensley: "Ciò che accadde al Moody Coliseum di Dallas nel '74 fu l'inizio della fine per Gary. Immaginate di venire scaraventati da una scarica elettrica dell'amplificatore...boom! Tre metri in aria e poi a faccia in giù in mezzo al palco" 

Il disco comunque verrà ricordato per la titletrack e "Dreams". Tornando a Thain, egli qualche mese dopo verrà trovato esanime nel bagno del suo appartamento a Norwood Green, stroncato da un'overdose di eroina a 27 anni (entrando nel noto "Club dei 27"). Per la verità, alcuni dicono che morì nel marzo del 1976, altri sostengono che l'overdose fosse una copertura e che il bassista, in realtà, sia stato ucciso da qualcuno mandato dalla famiglia dell'allora moglie indiana Yoko che non approvavano quella unione. Anche se il decesso fu archiviato come overdose di eroina. Perso anche Thain quindi, a partire da "Return To Fantasy" i dischi successivi della band saranno una mera riproduzione di quei fantastici capolavori della prima ora. Certo, la titletrack, "Prima Donna" e "Shady Lady" non sono brutti pezzi ma si vede che qualcosa si è rotto. Problemi col management, problemi di natura finanziaria, problemi di tenuta interna: la band era ormai sull'orlo del baratro e l'implosione era solo questione di tempo. La vita da rockstar ha il suo prezzo e inizia a presentare pericolosamente il conto: durante un concerto a Philadelphia David Byron, ubriaco, incespica sulla base del proprio microfono, cadendo. I litigi nella band sono all'ordine del giorno.
"High And Mighty" del 1976 è a tutti gli effetti un disco di Ken Hensley che mette la firma su tutti i brani, il disco è abbastanza commerciale. Ancora una volta Hensley dà l'ultimatum nei confronti di Byron che viene cacciato, e ancora una volta il finale della storia sarà tragico. Ken Hensley dice che David era la classica persona che odiava le cose sbagliate ma invece di lottare per cercare di cambiare la situazione, preferiva annegare tutto nell'alcool. Passeranno alcuni anni caratterizzati da insuccessi, dipendenze e un malinconico oblio che avanzava, prima che Byron si trasformasse in una Rockstar decaduta: un'esistenza travagliata cui pose fine un attacco epilettico nel febbraio del 1985 nella sua casa a Maidenhead. Nessuno degli ex compagni prese parte alla veglia funebre.

Mick Box: "All’epoca nessuno ti insegnava nulla sulle droghe. Quando gli amici hanno iniziato a morire, ci siamo svegliati"


I PROBLEMI DEI CAMBI DI LINEUP E IL CICLO COMMERCIALE
Spettava al nuovo singer John Lawton l'oneroso compito di sostituire il vocalist e risollevare una band che aveva perso due membri storici ed aveva migliaia di problemi. Si trattava di un buon singer ma molto diverso da quello che gli Uriah Heep avevano mostrato fin lì. "Firefly" non era bruttissimo ma "The Hanging Tree", "Wise Man" e soprattutto la celebre "Sympathy" erano i segni evidenti che si trattava di un'altra band, e anche nei dischi successivi non mancarono i guizzi di classe, ma gli Heep erano un'altra cosa. Escono i discussi "Innocent Victim" (con le super commerciali "Free Me" e "The Dance") nel 1977, poi l'anno successivo il profetico "Fallen Angel" ("Come Back To Me", la Pop "Whad'ya Say" e "Love Or Nothing" testimoniano il netto cambio di sound"). Lawton lascia, idem Keslake. Nel 1980 con l'abbandono di Ken Hensley a seguito del più Rock "Conquest" finiscono un decennio e un'era. Lee Kerslake si unisce ad Ozzy Osbourne, persino il bassista Trevor Bolder preferì imbarcarsi con gli Wishbone Ash, band di tutto rispetto, ma non di certo in linea con le tendenze del momento. Nessuno ci pensò due volte ad abbandonare la nave che stava affondando, fatta eccezione per Mick Box. Ben venti membri si avvicendarono in formazione. Viene ingaggiato il vocalist Peter Goalby alla voce, torna Kerslake e si porta appresso Bob Daisley.


IL NUOVO CORSO
"Abominog" del 1982 è a tutti gli effetti il disco spartiacque nella carriera della band, che chiude definitivamente i ponti con il decennio precedente per lanciare gli Heep verso il futuro. Il disco strizza l'occhio alla nascente NWOBHM inglese, malgrado un singolo piuttosto commerciale come "On The Rebound" contiene delle composizioni quali "Too Scared To Run" dotata di un riff di grande presa, "Chasing Shadows" e "Hot Persuasion". "Head First" del 1983 prosegue su questa falsariga (trainato dalle morbide "Stay On Top" e "Lonely Nights" ma anche da pezzi molto Rock/Metal quali "The Other Side Of Midnight"), idem "Equator". L'ago della bilancia nella storia degli Uriah Heep si chiama però Bernie Shaw: Mick Box lo incontra fuori dal Marquee, dopo che il singer canadese aveva concluso l'esperienza con gli Stratus di Clive Burr. Il debutto discografico è "Live In Moscow", resoconto dei dieci concerti che gli Uriah Heep tennero allo stadio Olimpico di Mosca sul finire del 1987.
Box e soci furono infatti la prima Rock band a suonare in Unione Sovietica ai tempi della guerra fredda (per la verità gli Heep suoneranno anche in altre nazioni "difficili" quali India, Corea del Sud e Berlino Est negli anni 70). La formazione di quel disco durerà per oltre un ventennio nel quale il nome degli Uriah Heep tornerà allo status che si merita, grazie a dischi di assoluto valore come il granitico "Sea Of Light" del 1995 (prodotto da Kalle Trapp) e il successivo "Sonic Origami". La band finalmente ritrova una lineup stabile e prosegue sino a "Totally Driven" del 2015 (che presenta vecchi classici risuonati), malgrado la dolorosa defezione di Trevor Bolder (ad appena 62 anni, morto nel 2013 per un tumore al pancreas).

lunedì 5 novembre 2018

Musicisti Rock e Metal Morti Per Overdose Di Droghe

In questo articolo sono riportate tutte le morti nel mondo del Rock avvenute per overdose di droghe (anche antidolorifici, ansiolitici, antidepressivi, alcool, etc).
Sono state suddivise per tipologie di droghe.
Si noti come la droga che ha provocato più morti sia stata l'eroina, a seguire la cocaina (anche se più in anni recenti), alcool e morfina.
Per alcuni invece ad essere stato fatale sono state misture devastanti quali lo speedball (cocaina & eroina o cocaina & morfina).
Sono state riportate solo le morti derivanti da overdose e non quelle provocate dalla droga indirettamente in quanto difficilmente dimostrabili.
Ad esempio si sa che Syd Barrett dei Pink Floyd era un grande bevitore ed utilizzò qualsiasi droga immaginabile (marijuana, LSD, eroina, morfina, mandrax cioè metaqualone, etc) però ufficialmente morì per tumore al pancreas quindi non è riportato in questa lista.
Allo stesso modo non è riportato ad esempio Chris Cornell dei Soundgarden: vero che a seguito dell'autopsia era stato dimostrato che aveva assunto sedativi ed ansiolitici prima della morte ma ufficialmente è morto per suicidio (cioè la droga, semmai, è stata una casa indiretta anche se difficilmente dimostrabile).
E così molti altri.
La morte di altri, tipo Jim Morrison o Jimi Hendrix, è invece controversa: si è scelto il referto ufficiale (overdose di eroina per il leader dei Doors, anche se pare fosse stata accompagnata a grossi quantitativi di alcolici; barbiturici invece per Hendrix ma anche in questo caso c'era stato un miscuglio con alcool).


ALCOOL
Bon Scott (Ac/Dc) a 33 anni (1980)
John Bonham (Led Zeppelin) a 32 anni (1980)
Keith Whitley a 43 anni (1989)
Gar Samuelson (Megadeth) a 41 anni (1999)
Gerry Rafferty a 63 anni (2011)
Jani Lane (Warrant) a 47 anni (2011)
Jason Molina a 39 anni (2013)


ANADIN (ANTIDOLORIFICO)
Vincent Crane (The Crazy World Of Arthur Brown, Atomic Rooster) a 45 anni (1989)


AMITRIPTILINA (ANTIDEPRESSIVO)
Nick Drake a 26 anni (1974)


BARBITURICI (IPNOTICO)
Alan Wilson (Canned Head) a 27 anni (1970)
Jimi Hendrix a 27 anni (1970)


COCAINA
James Honeyman Scott (The Pretenders) a 25 anni (1982)
Johnny Thunders (New York Dolls) a 38 anni (1991)
Shannon Hoon (Blind Melon) a 28 anni (1995)
Wes Berggren (Tripping Daisy) a 28 anni (1999)
John Entwistle (The Who) a 57 anni (2002)
Kevin DuBrow (Quiet Riot) a 52 anni (2007)
Jay Reatard a 29 anni (2010)
Scott Weiland (Stone Temple Pilots) a 48 anni (2015)


CODEINA, MORFINA, VALIUM & ALCOL
Steve Clark (Def Leppard) a 30 anni (1991)


CLOMETIAZOLO (IPNOTICO)
Keith Moon (The Who) a 32 anni (1978)


ECSTASY
Erik Brødreskift (Borknagar) a 29 anni (1999)
Dave Schulthise (The Dead Milkmen) a 47 anni (2004)


EROINA
Janis Joplin a 27 anni (1970)
Jim Morrison (The Doors) a 27 anni (1971)
Zeke Zettner (The Stooges) a 25 anni (1973)
Gary Thain (Uriah Heep) a 27 anni (1975)
Gregory Herbert (Blood, Sweat & Tears) a 28 anni (1978)
Sid Vicious (Sex Pistols) a 21 anni (1979)
Lowell George (Little Feat) a 34 anni (1979)
Darby Crash (Germs) a 22 anni (1980)
Tim Hardin a 39 anni (1980)
Phil Lynott (Thin Lizzy) a 36 anni (1986)
Hollywood Fats (Canned Head) a 32 anni (1986)
Paul Batterfield a 44 anni (1987)
Hillel Slovak (Red Hot Chili Peppers) a 26 anni (1988)
Andrew Wood (Mother Love Bone) a 24 anni (1990)
Iosu Exposito (Eskorbuto) a 31 anni (1992)
GG Allin a 36 anni (1993)
Dave Rubinstein (Reagan Youth) a 29 anni (1993)
Krsten Pfaff (Hole) a 27 anni (1994)
Dwayne Goettel (Skinny Puppy) a 31 anni (1995)
John Kahn (Jerry Garcia Band) a 48 anni (1996)
Jonathan Melvoin (The Smashing Pumpkins) a 34 anni (1996)
John Baker Saunders (Mad Season) a 44 anni (1999)
Allen Woody (The Allman Brothers Band) a 44 anni (2000)
Dee Dee Ramone (The Ramones) a 50 anni (2002)
Robbin Crosby (Ratt) a 42 anni (2002)
Howie Epstein (Tom Petty And The Heartbreakers) a 47 anni (2003)
Robert Quine a 61 anni (2004)
Mikey Welsh (Weezer) a 40 anni (2011)
Dave Brockie (Gwar) a 50 anni (2014)


EROINA, COCAINA & ALCOOL
Tommy Bolin (Deep Purple) a 25 anni (1976)


EROINA, MORFINA & ALCOOL
Tim Buckley a 28 anni (1975)


METADONE
Mike Starr (Alice In Chains) a 44 anni (2011)


METAMFETAMINA
Jimi Jamison (Survivor) a 63 anni (2014)


METAQUALONE (IPNOTICO)
Billy Murcia (New York Dolls) a 21 anni (1972)


MORFINA
Gram Parsons (The Byrds) a 26 anni (1973)
Jimmy McCulloch (Wings) a 26 anni (1979)
Gary Holton (Heavy Metal Kids) a 33 anni (1985)
Paul Gray (Slipknot) a 38 anni (2010)


SPEEDBALL (COCAINA & MORFINA)
Brent Mydland (Grateful Dead) a 37 anni (1990)
Bobby Sheehan (Blues Traveler) a 31 anni (1999)


SPEEDBALL (COCAINA & EROINA)
Layne Staley (Alice In Chains) a 34 anni (2002)


VALIUM & ALCOOL
Danny Whitten (Crazy Horse) a 29 anni (1972)

mercoledì 24 ottobre 2018

La Storia Di Leviathan e Di Wrest: Accuse Di Violenza Domestica ed Altre Controversie

Il progetto Leviathan nasce nel 1998 grazie a Jef Whitehead, con lo pseudonimo di Wrest che registra e suona tutti gli strumenti, incluse le voci.
La maggiorparte dei testi parlano di suicidio ed odio.
L'esordio è "The Tenth Sub Level Of Suicide" uscito nel 2003 e registrato con un registratore a 4 piste Tascam in solitario nella casa di Wrest.

"Il disco tratta di diverse fasi/livelli di contemplazione verso un'azione: l'atto di auto-sterminio. Tutti i testi, ad eccezione due brani, parlano di suicidio, in una forma o nell'altra"

Musica disperata, malata, Black Metal senza compromessi.
Lo screaming è nero come la pece, la produzione scarna; le pulsazioni del basso rendono tutto più angosciante ed i momenti lenti nelle canzoni dei Leviathan (come in "The Bitter Emblem Of Dissolve") fanno davvero impressione.
“He Whom Shadow Moves Toward”  riesce a coniugare perfettamente il trascinante vortice di dolore emotivo, grazie anche ad una voce molto filtrata che cambia dal più classico screaming a urla che sembrano il lamento delle anime dei dannati.
Un disco comunque difficile da ascoltare e soprattutto da assimilare, anche per la sua elevata lunghezza (oltre 70 minuti).
"Tentacles Of Whorror" esce nel 2003 con una copertina oscena e mal realizzata.
Già la prima traccia "What Fresh Hell" credo possa riassumere quello che si ascolterà successivamente: un arpeggio volutamente scoordinato senza un tempo di riferimento (mai sentito niente di più miserabile), seguito da una classica sfuriata Black caotica inframezzata da riff Thrash, ma sempre stracolmo di disperazione nera.
Le prime cinque tracce sono su questa falsariga: Thrash, Black con anche influenze Epiche.
Le canzoni successive invece cambiano completamente registro con lunghe parti strumentali ed atmosferiche.
La sezione ritmica è lanciata a tutta velocità, anche se c'è una certa ripetitività di fondo (anche per via dei 72 minuti di lunghezza).
"A Silhouette In Splinters", limitato a 500 copie, esce nel 2005 e qui Wrest cambia completamente registro abbandonando le chitarre distorte in favore di un'atmosfera Dark Ambient/Noise.
Per la verità si tratta di vecchie registrazioni.
L'inizio è misterioso con le tetre chitarre di "Traveling Over The Ocean's Skull" e "It Comes In Whispers, Part II".
"Particular Dis-ease" è altrettanto Horror e demoniaca.
"Shimmering With Horn Of Woe" è cupa, idem "A Silhouette In Splinters".
"Blood Red And True, Part 2 (A Spell To Vanquish Sea Serpents)" chiude il sipario con atmosfere che richiamano anche gli Abruptum.
Complessivamente il minutaggio scende a 47 minuti.

Wrest: "Si inizia sempre dalla batteria, mio primo amore e mio strumento preferito, e poi si ‘rovina’ il tutto da lì. Sono passati molti anni da quando ho avuto accesso ad uno spazio personale in cui poter suonare indisturbato, per cui oggi giorno scrivo e registro molta più musica che in passato"

Wrest, schivo ed ostile ai media, ebbe diversi problemi con il rilascio del quarto full "Massive Conspiracy Against All Life" (con la Moribund Records), pubblicato il 24 marzo 2008 in Europa e il 25 marzo 2008 in Nord America.
Riff sparati con la consueta velocità, sfuriate dissonanti, chitarre striscianti e arpeggi, vuoti Ambient/psichedelici mai posizionati a caso, batteria acustica per un sound scarno ma allo stesso tempo ricercato.
L'album inizia con "Vesture Dipped In The Blood Of Morning", un brano intenso, composto da sulfurei riff e furiosi blast beat.
"Merging With Sword, Onto Them" è oscura e spaziale allo stesso tempo: sembra provenire da un'altra dimensione.
"Made As The Stale Wine Of Wrath" si apre con un arpeggio disarmonico che lascia spazio a un pezzo violento ma allo stesso tempo epico.
"Receive The World" è un misto di Black/Death con finale Ambient.
Per concludere "Noisome Ash Crown" è un pezzo che, dopo una malinconica introduzione di batteria e synth, si mostra quasi sperimentale.


I PROBLEMI CON LA GIUSTIZIA
Alla fine del 2008, Wrest fu arrestato per possesso di droga in Tailandia.
Lo stesso fu nuovamente arrestato il 9 gennaio 2011 con l'accusa di violenza sessuale e violenza domestica.
Quest'evento sarà il tema portante di "True Traitor, True Whore".
Sei furono i capi di accusa (tra cui tentato stupro ed omicidio) ma Wrest mantenne la sua innocenza, tranne per quelle di violenza domestica aggravata (due anni di libertà vigilata).
La prima cosa che balza all'occhio è la copertina provocatoria, raffigurante la mano dello stesso  musicista, marchiata A.M.S.G. (Ad Majorem Satanae Gloriam).
Si parte con l’inquietante crescendo di "True Whorror", disarmonica e pungente.
La successiva "Her Circle Is The Noose" con i suoi sgangherati riff, angoscianti suoni di sottofondo e ritmiche irregolari formano un vero e proprio incubo sonoro.
La tracklist si dipana fra brani aggressivi come "Shed This Skin" (dalla raccolta Verräter) ed "Harlot Rises". I ritmi e le atmosfere cambiano invece nettamente in occasione di brani quali "Contrary Pulse" e soprattutto "Blood Red And True", lenti ed oscuri rituali Black Metal.
L'ultimo album di Leviathan, "Scar Sighted" è stato rilasciato il 3 marzo 2015 sempre su Profound Lore Records.
Nel disco ci sono canzoni violente quali "The Smoke Of Their Torment" e "Dawn Vibration" ma anche pezzi malinconici come "Scar Sighted" e la conclusiva "Aphonos".
Con "A Veil Is Lifted" il disco cambia di nuovo e degenera in un isolazionismo spaventoso.
Le atmosfere si incupiscono ulteriormente e si dilatano, assumendo connotati da incubo.
La title track rappresenta l’abisso più profondo del disco, essendo essenzialmente un singolo movimento di oltre dieci minuti in cui Wrest esplora la sua vile e suicida indole Funeral Doom: un monolite difficile da digerire ed assimilare.
Gli istinti primordiali e più violenti vengono lasciati nella prima parte della tracklist, mentre, come un viaggio nel profondo, man mano che i minuti salgono, le atmosfere si fanno più pesanti ed introspettive.
Chiude il disco la dissonante "Aphōnos", una di quelle tracce capaci di convogliare tutte le perversioni musicali e focalizzarle in solo punto generando nella mente dell’ascoltatore immagini blasfeme e pregne di un'oscurità senza paragoni.

sabato 13 ottobre 2018

Perchè I Limp Bizkit Furono Tra Le Band Più Odiate? Litigi e Controversie

Negli anni 90 come tutti saprete si diffuse il Nu Metal: le band di questa corrente erano particolarmente odiate perchè portarono la musica Metal alle masse rendendola più commerciale.
Cantato rappato, DJ nelle band, mancanza di assoli, ritornelli melodici.
I Limp Bizkit però furono tra le poche band di questa corrente che riuscirono a litigare, più o meno con chiunque. Sia con band dello stesso genere (Slipknot) che con band esterne.
Per non parlare delle critiche piovutegli addosso da coloro che li avevano ispirati (Rage Against The Machine). Per rendere l'idea, basti dire che il sito "Encyclopaedia Metallum" ha addirittura coniato un nuovo termine "Dursted", con un chiaro riferimento al cantante dei Limp Bizkit (non di rado considerato un insulto al Metal). Questo termine sostituisce il classico "Banned" applicato per allontanare un utente dalle community online. In passato venne creato anche un "Movimento Anti-Fred Durst", rivolto soprattutto ai suoi modi di fare provocatori ed irriverenti.
La band è sempre stata etichettata come "venduti".
La loro storia comunque inizia nel 1994, a Jacksonville, grazie al già citato Fred Durst.
I problemi iniziali non furono pochi, soprattutto per la ricerca dei componenti di quella che sarebbe diventata la band più chiacchierata/odiata di fine anni 90.
All'inizio i componeti erano solo due: Fred Durst (a quel tempo tatuatore e skateborder) e Sam Rivers (amico di Fred). Poi si aggiunse il batterista John Otto, cugino di Sam Rivers. Come chitarrista venne scelto Rob Waters. Come nome venne scelto Limp Bizkit, la cui origine è tutt'ora celata nel mistero, anche se leggenda vuole che sia stato scelto dopo che in una serata tra amici, avendo abusato di Marijuana, un amico se ne uscì con la frase "il mio cervello sembra un biscotto inzuppato", da qui "Limp Biscuit". Secondo altri il nome originario "Limp Biscuit" corrisponde ad una pratica sessuale molto spinta. Rob Waters lasciò poco dopo la band venendo sostituito da Wes Borland.
La scelta non fu facile, soprattutto per via dei rapporti passati tra lo stasso e Sam Rivers, screzi di vecchia data, ma alla fine Wes decise di entrare nella band.
Fu sicuramente il punto di svolta della band perchè Borland rappresenta, sin da subito, l'anima Metal del gruppo. Inoltre anche per via del suo modo di truccarsi sul palco, la band acquisirà sempre più fama.
Dopo due demotape, durante un festival a Jacksonville, Fred riusci ad avvicinarsi ai Korn (altra band Nu Metal), soprattutto a Fieldy e a Head, ai quali propose di ascoltare i propri demos in cambio
di tatuaggi gratis. In quel periodo si aggiunse anche il quinto elemento alla band, Dj Lethal, il Dj degli House Of Pain, conosciuto durante un loro concerto.
Borland decise di lasciare la band, soprattutto per via dei suoi problemi di depressione.
All’inizio Fred voleva proseguire senza Wes, ma poi lui e gli altri compresero quanto il suo talento fosse indispensabile alla band e lo pregò di tornare. Risolti i suoi problemi personali tornò nel gruppo, in tempo per le registrazioni del primo album.
Poco prima del ritorno di Wes, venne offerto alla band di firmare per la Mojo, succursale della MCA.
Durst chiamò Jordan Schur, e gli disse con rammarico della sua scelta e che si sarebbero recati a Los Angeles per firmare con la Mojo, a meno che il loro furgone non si fosse guastato. Ciò successe realmente, infatti, durante il viaggio, in Texas l’autista prese un colpo di sonno e il mezzo uscì di strada. La band ne uscì quasi illesa, e da allora Fred e compagni misero da parte l’idea di passare alla Mojo. La Flip pagò 200.000 dollari per la rescissione del contratto con la Mojo, e nelle sue file arruolò definitivamente i Limp Bizkit.


I DISCHI
L'anno 1997 fu l'anno d'esordio dei Limp Bizkit, grazie a "Three Dollar bill, Y' All' $" (registrato in soli 6 giorni). Il loro singolo d'esordio fu "Counterfeit" ed ottenne un discreto riscontro, idem "Stour", anche se il vero successo lo ottennero con la cover di "Faith", canzone di George Michael.
Durst nel mentre fu tra i fondatori anche di un' etichetta dove riuscì a lanciare diverse band, tra le quali i Puddle Of Mudd. Inoltre crearono un tour chiamato "Ladies Night in Cambodia", dove l'accesso alle ragazze era gratuito. All'Ozzfest di supporto al disco d'esordio stupirono gli spettatori, con una scenografia a forma di un'immensa toilette. All'inizio dello show i cinque sbucarono dagli angoli del finto bagno, e Fred esclamò:

"Proveniamo direttamente dalla fogna e siamo tutti dei pezzi di merda"
La band cominciò ad essere odiata proprio per i loro comportamenti strafottenti, quasi a dire "siamo i più grandi e ce ne fottiamo dei vostri pareri". Sam Rivers disse in proposito, ad MTV Driven:

"La nostra musica è carica di negatività, e dicendo ciò servite solo a dar fuoco a questo carburante"

Nel 1999 uscì "Significant Other" (capace nella prima settimana di vendere 843.000 copie) e i Limp Bizkit raccolsero il successo planetario (saranno oltre 10 milioni di le copie vendute).
Dall'album vennero estratti i singoli "Nookie", "Break Stuff", "Re-Arranged" ed "N 2gether Now", canzone con la colaborazione di Methodman.
L'apice fu raggiunto con il concerto di Woodstock 1999, dove i Limp Bizkit per la prima volta vennero attaccati duramente dalla stampa, inquadrandoli come i colpevoli dei danni e degli incidenti scaturiti durante il festival (pare che anche 4 ragazze vennero violentate). 
Il gruppo rispose a questa accusa con il video di "Re-Arranged", dove i cinque vengono processati e condannati a morte. Fu Fred Durst a scatenare la guerriglia durante il concerto, gridando "Avete problemi con le ragazze? Coi genitori? Con il vostro capo? Con il vostro lavoro? Ora voglio che prendiate tutte queste energie negative... e le facciate uscire dal vostro corpo". Proporre un esperimento del genere a una folla di 250 mila persone composta per lo più da gente ubriaca e strafatta sarebbe sembrata una pessima idea per chiunque, tranne per Fred Durst non certo un tipo razionale. Durante la sommossa della terza notte la massa impazzita iniziò a cantare "Killing In The Name" (dei Rage Against The Machine) e in particolare "Fuck you, I won’t do what you tell me". Fu distrutto ed incendiato tutto. I Limp Bizkit vennero duramente attaccati dai media.
Ormai il gruppo era diventato famoso in tutto il mondo, ma raggiunsero l'apice della carriera, soprattutto in Europa, con il loro terzo album, "Chocolate Starfish And The Hotdog Flavored Water", soprattutto grazie al primo singolo, un estratto dalla colonna sonora di "Mission: Impossible 2", intitolato "Take a Look Around". Dall'album vennero estratti altri 4 singoli, in serie: "My Generation", "Rollin (Air Raid Vehicle)", "My Way" ed infine "Boiler". "Hot Dog" parodia i Nine Inch Nails e "Closer" in particolare. Saranno circa 12 milioni le copie vendute dall'album, nonostante le critiche della stampa per via del titolo dell'album troppo offensivo e con riferimenti alla sodomia.
Fred, ormai diventato un playboy di starlettes e playmates, in questo periodo litiga con Eminem.
I Limp Bizkit in quel periodo ebbero problemi anche con i Metallica, soprattutto per la difesa che presero nei confronti di Napster, intraprendendo il "Back To Basics" tour, dove fecero dei concerti gratuiti pur di tenerlo in vita, anche se ciò non portò grandi risultati.


FAN MORTA DURANTE UNO SHOW
Una grave vicenda accadde durante il tour mondiale dei Limp Bizkit, durante il "Big Day Out" festival, in Australia, dove addirittura una ragazza perse la vita (Jessica Michalik) per un attacco cardiaco provocato dall'eccessiva ressa del pubblico.
La band non smise di suonare, nonostante qualcuno stesse facendo circolare voci non proprio positive sull'accaduto (la band, a dire di Durst, era in ascolto solo di notizie ufficiali).
Dopo essere stati processati (anche se in realtà non si presentarono al processo, mandando gente "vicina" alla band) ne vennero fuori praticamente puliti, solo con l'accusa che "avrebbero potuto fornire più aiuti in sforzi per soccorrere la ragazza", e le accuse più gravi vennero imputate agli organizzatori del festival, per le mancate misure di sicurezza.


L'ABBANDONO DI WES BORLAND
Nella seconda parte del 2001, Wes Borland decise di lasciare la band.
Durst lo definì un “outsider” affermando che Wes pretendeva sempre, quando era ancora nei Limp Bizkit, un camerino per conto proprio. Durst si è anche detto felice dell’uscita di scena di Borland, il quale, sempre secondo Fred, avrebbe dato per spacciato il genere musicale portato avanti dai Limp Bizkit.
Poi ha aggiunto che Wes nelle ultime interviste prima della dipartita aveva ammesso di stare nei Limp Bizkit solo per soldi.
Durante questo periodo la band rimase in pausa, pubblicando grazie ad un'operazione commerciale solamente un album di Remix, chiamato "New Old Songs", che fu in grado di vendere comunque 2.000.000 di copie.
Rimasti orfani di Wes Borland, la band decise di mettersi in cerca del nuovo chitarrista, non in modo comune, ma con un concorso.
Questo concorso venne chiamato "Put Your Guitar Where Your Mouth Is", dove i fan vennero in stretto contatto con la band, potendo così dare saggio del proprio talento e sfruttare l'occasione della vita. Ad ogni partecipante fu permesso solo un minuto di prova.
In finale arrivarono Monte Lee Pittman, Anousch e Jonas Anderson.
Ma a grande sorpresa di tutti nessuno di loro tre venne scelto.
Al posto loro venne chiamato Mike Smith, ex chitarrista della band Snot.
L'ufficialità dell'ingaggio di Smith fu data a Wrestlemania XIX, dove si eseibirono anche assieme a Brian "Head" Welch.
Dopo un lungo tour, venne pubblicato "Results May Vary", nel settembre 2003, vendendo 5.000.000 di copie in tutto il mondo.
Non ebbe però l'effetto desiderato: gran parte della critica non ebbe un giudizio positivo e nemmeno i fans lo accolsero benissimo (il Nu Metal ed alcune ritmiche pesanti erano completamente scomparse), la gente sembrava più interessata alla relazione tra Fred Durst e Britney Spears che al disco.
La mancanza di Wes Borland alla chitarra si faceva sentire.
Dall'album vennero estratti solamente due singoli, "Eat You Alive" e "Behind Blue Eyes", cover degli Who.
"Almost Over" e "Build a Bridge" entrarono nelle Rock Charts dell'epoca, anche se non vennero mai presentate come singoli nè girati video.
In questo periodo i rapporti con i Metallica si riappacificano e la band di Durst oltre ad omaggiarli spesso con la cover di "Welcome Home: Sanitarium" intraprende anche un tour con loro.


IL RITORNO DI WES E LA FINE DELLA BAND
Nell'estate del 2004, quando tutti pensavano che i Limp Bizkit si fossero riuniti in studio per comporre il riscatto del deludente "Results May Vary", sul sito della band apparvero delle foto di Wes Borland.
Durante le registrazione però John Otto venne sostituito da Sammy Siegler, per via di problemi di droga.
L'album venne concepito interamente in uno studio isolato sulle colline di Los Angeles, mentre fu finito di registrare durante il periodo che Fred e Wes passarono a Praga, nel periodo iniziale del 2005.
Appena rilasciato l'album, ad inizio Maggio 2005, Fred Durst prese la decisione di non pubblicizzare "The Unquestionable Truth (Part 1)" nè con singoli nè con un tour, addirittura annullandone uno imminente in Germania (il disco comunque presenta invettive contro il terrorismo e i preti pedofili).
Di quì a poco scoppieranno gravi litigi nella band.
La band fece uscire un Greatest Hits nello stesso anno ed etichettato dallo stesso Borland "come una schifezza ed uno spreco di soldi".
Dopo alcuni litigi con Durst, Wes Borland decise di lasciare nuovamente la band, rilasciando anche interviste in cui dichiarava lo scioglimento della stessa; di li a poco scoppiò una guerra verbale, inizialmente tra Fred e Wes, poi anche con tutto il resto della band.
I 4 membri rimasti fedeli ai Limp Bizkit continuarono a sostenere che il gruppo non si era sciolto, ma era solamente in pausa, mentre Borland, a più riprese, sottolineò la fine della band.
Durante gli anni successivi i dissidi tra il chitarrista ed il vocalist non cessarono, con continue interviste a Borland dove ogni volta rilasciava dichiarazioni sempre più infamanti sui Limp Bizkit, fino ad arrivare ad ammettere di essersi vergognato di aver fatto parte della band.


LA REUNION
Nel 2008 girarono voci insistenti su un'imminente ritorno della band sulle scene, con frequenti dichiarazioni di Fred Durst e della band che confermavano i fatti.
La band si riunirà ufficialmente nel 2009 e 2 anni dopo uscirà "Gold Cobra"
Nelle canzoni "Walking Away", "Loser" e "Shotgun" Wes Borland suona alcuni assoli, una pratica abbastanza inusuale per il gruppo.  Nella canzone "Autotunage", Fred Durst canta servendosi di Auto-Tune.  La versione completa del nuovo disco ovvero "Stampede Of The Disco Elephants", sarebbe dovuta uscire già nel 2014 ma ad oggi si sa ancora poco o nulla.
Secondo Durst sarebbe già on line, nascosto da qualche parte nel web: "Come vi ho già detto, l’album è on line. Ce l’ho messo io circa un anno e mezzo fa. Sta a voi trovarlo. Conoscete quel videogame, Dig Dug? Si tratta di un fantastico gioco degli anni 80. Dovete scavare e trovarlo"
Il chitarrista della band Wes Borland aveva imputato l’insoddisfazione di Durst rispetto al nuovo lavoro come causa principale per la mancata uscita dell’album.
In anni recenti, a parte la comparsa in qualche concerto, la band ha perso la ribalta e la popolarità.
Si sa per certo però che Durst è stato bandito (anzi "Dursted") per cinque anni dall'Ucraina, al fine di garantire la "sicurezza della nazione".
Durst infatti si era più volte espresso in favore dell’annessione della Crimea alla Russia, forse anche per questioni famigliari, visto che la moglie di Durst, Kseniya Beryazina, è originaria della Crimea. A ottobre 2015 un’agenzia di stampa russa aveva pubblicato alcune dichiarazioni di Durst, tra cui quella di volersi trasferire in Crimea e produrre film e programmi TV nella penisola con lo scopo di portare la produzione cinematografica russa ad un livello più alto.
Fred Durst disse anche di essere interessato ad avere un passaporto russo, chiedendo "se qualcuno ha i contatti con le autorità che possono aiutarmi...condivideteli". Questi espliciti attestati di stima verso la Russia e la nuova repubblica autonoma di Crimea devono aver indispettito le autorità ucraine.
In un'intervista recente Wes Borland ha parlato del futuro della band, insultando anche Aaron Lewis degli Staind: "A nessuno, per la verità, interessa un nostro nuovo disco. Andrà a finire che ne faremo uno, ma solo perché dobbiamo sollevare l'interesse dei promoter per la band con una scusa, in modo da continuare a suonare dal vivo. Se dico che nessuno è interessato a un nostro nuovo disco è perché con gli anni ci siamo trasformati in un gruppo per nostalgici, per persone che vogliono sentire solo gli undici singoli che abbiamo pubblicato e finita lì. Quando suoniamo canzoni come 'My Generation', 'My Way', 'Break Stuff', 'Nookie', 'Rearranged' o 'Take A Look Around' vedo la reazione entusiasta del pubblico. Quando suoniamo le altre, vedo che la gente si annoia, a parte le 50 persone appoggiate alle transenne sotto il palco. Ecco perché dico che a nessuno interessa più un nostro nuovo disco".

Su Aaron Lewis degli Staind: "L'ho incontrato in aeroporto, a Jacksonville, in Florida, una volta che ero tornato a trovare i miei. E' venuto da me chiedendomi: 'Dove vai?'. 'A casa', gli ho risposto. 'Come a casa?', mi dice. 'Sono stato qui a trovare i miei, adesso sto tornando a Los Angeles'. Per la cronaca, a L.A. vivo da un mucchio di tempo ed è la città dove ho vissuto di più per tutta la mia vita. Allora lui scuote il capo e mi fa: 'No, amico. Ricordati da dove vieni: la Florida è casa tua, non L.A. Questa è casa'. Allora io: 'Vaffanculo, amico'. E da allora non ci siamo più parlati. Quel ragazzo è una tale testa di cazzo. Così pieno di sé. Gli auguro il peggio. E' una persona disgustosa. Non mi piace buttare merda sulla gente, ma con lui non mi faccio problemi. E' terribile"


LITIGI STORICI CON LE ALTRE BAND
La stampa e i moralisti non furono di certo gli unici nemici che la band si fece.
Vero che ebbero anche amicizie (su tutti i Korn più altre band Nu Metal che lanciarono) ma soprattutto nemici: da Bruce Dickinson degli Iron Maiden, passando per qualche attrito con i Metallica, poi Slipknot, Zakk Wilde, Trent Reznor, Scott Stepp dei  Creed ed anche Placebo, Eminem, Christina Aguilera, etc Uno dei primi litigi avviene con i Taproot, altra band Alternative Metal.
A fine anni 90 la band riesce a riunire tutto il loro materiale in un demo che spediscono a Fred Durst.
Quest'ultimo rimane colpito dal talento dalla band e decide di fare firmare al gruppo un contratto con la casa discografica Interscope Records. Durst successivamente però decide di mettere da parte il progetto per un po'. La band stizzita passa all'etichetta Atlantic Records.
Durst, sentendosi tradito, impreca contro la band sulla segreteria telefonica di Stephen Richard, e per ritorsione estromette i System Of A Down (sostituiti dagli Staind) dal Family Values Tour del 1999, accusandoli di avere aiutato i Taproot a stipulare un accordo con la Atlantic Records.
Un'altra band al centro delle antipatie di Durst furono gli Staind che però poi vennero ingaggiati dalla stessa Interscope di Durst. In particolare fu l'artwork di "Tormented" (disco degli Staind uscito nel 1996) a non essere affatto gradito al leader dei Limp Bizkit, che quasi sancì l'esclusione degli Staind da un concerto che Lewis & co. avrebbero dovuto tenere insieme ai Bizkit e agli Sugarmilk, creando un feroce diverbio tra Fred Durst ed Aaron Lewis.
Durst, alla fine, non riuscì ad escluderli dal bill, stupendosi al tempo stesso delle capacità della band ed offrendosi poi di produrli con la sua etichetta.
Come si può vedere, la copertina si presenta come una forte critica alla chiesa. Essa rappresenta infatti una persona lapidata di cui è rimasto intatto solo il volto insanguinato e un rosario che ne attraversa le cavità nasali, adagiato alla roccia vi è un crocifisso ed una bambola crocifissa su di esso (anch'essi ricoperti di sangue) e subito vicino vi è una bibbia impalata da un coltello.
Nel 1999 Durst trovò il tempo di litigare anche con gli Slipknot e con i suoi fans.
Quest'ultimi vengono apostrofati come brutti ciccioni.
La band dello Iowa, attraverso il cantante Corey Taylor, disse "Fred avrà anche tutti i soldi del mondo, ma se dice cagate sugli Slipknot morirà".
"Spit It Out" contenuta nell'omonimo "Slipknot" uscito nel 1999 è dedicata proprio a Durst, la band lo etichetta come "schifoso testa pelata". Con i Metallica ebbero degli attriti perchè la band californiana si era schierata da sempre contro la diffusione gratuita della musica online (Napster), invece i Limp Bizkit in un loro tour si fecero sponsorizzare proprio dal noto sistema di P2P.
I Nine Inch Nails invece avevano supportato la causa dei Metallica contro Napster.

Trent Reznor: "Io creo la mia musica. Nessuno ha il diritto di prendersela e scambiarla con gli amici, come non ha diritto di copiare il software o fotocopiare un libro. E’ il lavoro di un artista. Solo perché c’è una tecnologia per duplicare qualcosa, questo non dà il diritto di farlo. Quando ho registrato qualcosa, questo qualcosa non è di pubblico dominio e non si può distribuire liberamente. Per questo sono d’accordo con la posizione di Dr.Dre e dei Metallica. Questo non vuol dire che io sia contro la tecnologia, anzi, mi piace"

Poi la frecciata contro il leader dei Limp Bizkit: "Durst riassume in sé il peggio della musica. L’unico motivo per cui sostiene Napster è perché gli danno 2 milioni di dollari per il suo tour. Ma questo non lo ammetterà mai"

In un'altra intervista dirà: "Per me questi gruppi Metal bianchi che cercano di rappare come dei neri sono solo merda"

La diatriba con Trent Reznor prosegue poi sul settimanale britannico Kerrang! nel 2000 quando in un’intervista sussite una vera e propria battaglia verbale tra Fred Durst e Trent Reznor (Nine Inch Nails). Insulti e commenti impietosi sono i contenuti principali dell’intervista, nella quale fra l'altro Reznor definisce "orribile" la musica di Durst.
Lo scontro comincia proprio con questa dichiarazione di Reznor: "Una cosa è quando sai quali sono il territorio di tua competenza e le tue capacità, un'altra è quando pensi di essere una specie di David Bowie che è stato tutta la notte in piedi per scrivere un brano intitolato 'Break stuff'. Fred ha decisamente usato la parola 'break' in maniera sbagliata due volte di troppo"
Durst ha così replicato: "Reznor deve pensare troppo al sottoscritto: almeno ogni giorno. Lo devo impegnare almeno all’80 per cento. Personalmente mi fa schifo detestare qualcuno che non conosco affatto" 
La cosa curiosa è che Reznor e i NIN erano sotto contratto con l' Interscope in cui Durst occupa un ruolo di prestigio.
In "Chocolate Starfish And The Hot Dog Flavored Water" dei Limp Bizkit uscito nel 2000, la canzone "Hot Dog" usa la parola "fuck" 48 volte e nel ritornello parodia quello di "Closer" dei Nine Inch Nails.
Quando il chitarrista Borland lascia la band, i Limp Bizkit indicono un'audizione per trovare il nuovo chitarrista, al che Zakk Wylde dirà:

"Quando sono arrivato al Los Angeles Guitar Center, stavo con Kerry King degli Slayer. Stavamo pensando una cosa di questo tipo 'Perché non andiamo laggiù e proviamo?' Ora, immagina questo. Io con la mia grande barba e Kerry con la sua testa calva e tatuata insieme con un gruppo di perdenti che suonano in una band che non presenta alcun talento ora che Wes Borland se n'è andato. Questa band è così imbarazzante. Etichettare quel genere come Metal è semplicemente disgustoso. So che Wes ha lasciato la band perché sapeva che i suoi soldi se li era fatti e non poteva prendere ulteriore merda essendo associato a tale immondizia. Quei ragazzi fanno schifo"

Sempre nel 2000, precisamente il 23 giugno, durante il K-Rock Dysfunctional Family Picnic, Durst salito sul palco iniziò a fare apprezzamenti poco piacevoli nei confronti dei Creed e del loro cantante Scott Stapp. Il pubblico ha iniziato a contestarlo, al che gli organizzatori dello show si sono visti costretti a spegnere il microfono di Durst, invitandolo a calmarsi. Il cantante però reagì malamente, scaraventando giù dal palco tutti gli altri microfoni, sostenendo di essere stato censurato. La band venne costretta a suonare solamente metà del set previsto.
Probabilmente l'astio di Durst verso Stapp fu provocato dal fatto che i Creed erano headliner, al contrario dei Bizkit che erano stati scelti come quart'ultima band (preceduti anche da Stone Temple Pilots ed Ozzy Osbourne). Scott Stapp dichiarò in un'intervista successiva di volersi confrontare sul ring con Fred Durst: "Voglio sfidare ad un match di Boxe Fred Durst. So che posso prenderlo a calci nel culo. Ho sfidato ufficialmente Durst, e farebbe meglio a guardarsi le spalle"

Malgrado Durst abbia sempre affermato di adorare i Rage Against The Machine, eseguendone dal vivo spesso la cover di "Killing In The Name", con gli stessi successe un casino, dovuto all'arresto del bassista dei Rage Against The Machine nel corso della cerimonia di premiazione degli MTV Video Music Awards del 2000: infatti, per protesta contro il premio quale miglior video Rock, vinto dai Limp Bizkit per "Break Stuff" (e non dai RATM per "Sleep Now In The Fire" che riuscì a far chiudere per qualche ora la Borsa di New York mentre il video veniva girato), Tim Commerford si arrampicò sulla scenografia dell'evento.
Il bassista dei Rage Against The Machine in anni recenti commentò quell'episodio: "È invecchiato bene come il vino. Quello che non mi piaceva ed era amaro per me nel 2000, ora lo assaporo. Ci sono sempre più persone che vengono da me, adesso. Nel 2000 mi dicevano "Oh, ma che hai fatto? E perché?". Adesso invece mi dicono "Ti ho visto quando lo facevi, è stato fottutamente grandioso!". Mi sento meglio a parlarne adesso. Avrei voluto fare l'altalena su quella cosa e farla cadere a terra, distruggerla. Se potessi rifarlo, la tirerei giù a pezzi e la sfascerei completamente"

Nel 2003 non avrà parole al miele per loro nemmeno Bruce Dickinson degli Iron Maiden, dopo che la band di Durst aveva annunciato l'annullamento di alcuni tour fra cui l'Heineken Jammin Festival, in programma dal 13 al 15 giugno all'Autodromo di Imola.

Bruce Dickinson: "Personalmente preferisco vedere sul palco gli Audioslave che i Limp Bizkit. Non penso che qualcuno soffrirà troppo se non vede Fred Durst con il suo cappellino da Baseball girato al contrario...quella band fa schifo e noi comunque vendiamo più di loro"

Nel 2013 Al Jourgensen, leader dei Ministry, racconta un episodio curioso: "Quel coglione dei Limp-cazzoni o come cazzo si chiama, l’ho fatto spogliare completamente nudo in uno studio di registrazione, aveva in testa solo un cappello da cowboy. Gli ho detto: ‘senti, vuoi il mio sound per le voci? Ecco, questo è il mio sound, ecco cosa uso’. E lui non ci credeva perchè premeva il tasto del Pitch Shift, ma invece che ottenere il mio sound continuava ad avere un suono di merda. Ecco quanto è ingenuo. Allora gli ho detto: ‘Mettiti un cazzo di cappello da cowboy in testa, che forse così il suono migliora”. Così gli ho dato il mio cappello da cowboy, ma ovviamente il suono continuava ad uscirgli di merda. A quel punto gli ho detto: ‘Secondo me se ti spogli completamente nudo e riprovi, il suono migliora. Per me funziona, canto nudo con solo il mio cappello da cowboy in testa. Prova anche tu’. Lo stavo solo prendendo per il culo, ma ci ha creduto veramemte, si e’ spogliato nudo, lasciandosi in testa solo il cappello e ha riprovato a cantare. A quel punto ha capito in che figura di merda si era cacciato e se n’è andato. Praticamente mi hanno pagato per umliarlo per tre pezzi. Fantastico"


DIATRIBA CON EMINEM E IL MONDO DEL POP
Durst ai tempi non si fece proprio mancare niente, essendo noto anche per le sue brevi relazioni sentimentali, avute con alcune modelle di Playboy (Jaime Bergman, Jennifer Rovero, Summer Altice) e con starlette tra cui Britney Spears (a cui forse dedicò "Eat You Alive"), Alyssa Milano, Geri Halliwell, Avril Lavigne, Carmen Electra, Naomi Campbell, Paris Hilton e Thora Birch.
Il matrimonio con Esther Nazarov durò solo due mesi.
Il rapper Eminem nel singolo "The Real Slim Shady", insinuò che Christina Aguilera abbia compiuto un certo atto sessuale nei confronti di Fred Durst.
Durst negò il fattaccio: "Non è vero niente, quindi non mi importa niente. A me piace quella ragazza, penso sia una brava cantante, e che avrà una lunga carriera. Diventerà un’icona, sono molto interessato a lei. Ci ho parlato un paio di volte, ma non ho avuto altri tipi di relazioni. Non mi ha mai succhiato il c..."
La Aguilera ha affermato: "Fred ha fatto bene a dire la verità, ma lui appare nel video della canzone nei panni di se stesso, quindi gli ha dato una mano in questa cosa. Io non capisco perché Eminem ce l’abbia tanto con me. Quello che dice è disgustoso e completamente falso. Non so in che modo possa avergli dato fastidio, ma qualunque cosa io abbia detto, sono pronta a ripeterla"
Comunque tra Durst ed Eminem il litigio nascerà dopo, essendo legato alla diatriba tra Eminem ed Everlast.
I Limp Bizkit si proposero di loro spontanea volontà di partecipare all'ennesimo diss che Eminem stava preparando contro Everlast, di scrivere il testo e passarlo a Fred che l'avrebbe poi cantato.
Così Eminem organizzò una seduta nello studio di registrazione, ma proprio nel giorno dell'incontro, Fred chiamò Eminem per avvertirlo che non sarebbe potuto esserci e che DJ Lethal era in buoni rapporti con Everlast.

DJ Lethal a MTV affermò: "Sono entrambi uomini, se la vedranno tra di loro. Everlast vincerebbe di sicuro, capisci cosa intendo?"

Per Eminem, questa dichiarazione, fu la "goccia che ha fatto traboccare il vaso", decidendo, così, di passare all'azione insultando la band di Durst nella canzone "Girls" e in altre due tracce dell'album Devil's Night. Successivamente, Eminem nominò i Limp Bizkit anche nel singolo "Without Me" dell'album "The Eminem Show".
Durante l'esibizione di The Real Slim Shady ali MTV Video Music Awards del 2000, Eminem camminò in mezzo alla folla e, proprio nel preciso momento in cui la canzone parla di Carson Daly e Fred Durst riguardo a una loro relazione con Christina Aguilera, Marshall passa vicino ai due dando il cinque solo a Daly, evitando la mano di Fred.

"Oh, a proposito Fred, non è stata una svista. Non intendevo darti il cinque ai Music Awards"

Insomma Durst e la sua band, durante la loro carriera, fecero incazzare un po' tutti: dalle band Metal a quelle Rap, passando per quelle più commerciali.
Generi che Durst aveva provato, in qualche modo, ad unire.
Chiudiamo con una dichiarazione di Tim Commerford (bassista dei Rage Against The Machine) del 2015:

"Mi scuso per i Limp Bizkit. Mi scuso davvero. Mi sento veramente male per aver ispirato della merda del genere"