In prima approssimazione diciamo che tutti gli impianti sonori sono formati da due casse.
In generale nel suono mono si ha un solo input sonoro che viene diffuso in egual misura dall’altoparlante destro e da quello sinistro.
Nel suono stereo si hanno due segnali distinti, uno per ciascun diffusore (un input per la cassa destra e un’altro segnale in entrata, distinto dal primo, per la cassa sinistra).
Il numero di altoparlanti non ha importanza per definire i due tipi di suoni, fermo restando che con una sola cassa non è possibile apprezzare la sonorità stereo.
E’ come si sarà capito il numero di fonti in ingresso che determina la tipicità del suono, mono o stereo.
Se il suono stereo prevede due fonti L ed R (canale Left e canale Right), il suono mono moderno è visto come sommatoria dei due, ossia L + R, facendo in modo che le perdite siano minime (percettibili magari con buoni impianti).
Ad esempio il brano originale di Bohemian Rhapsody dei Queen è un classico pezzo in cui si possono apprezzare le sonorità stereo, dopo circa 37 secondi o ancora nella parte dei cori "Mama mia, Galileo" a circa 3 minuti e 20 secondi.
Proprio questa alternanza di canale sta a significare che si tratta di un suono stereo, dove le sorgenti audio sono differenti per il canale destro R e il canale sinistro L.
Un’emissione sonora di tipo mono, non potrà mai generare effetti del genere.
Ovviamente questo è per fare un esempio, mi vengono in mente anche i Savatage e i loro cori sovrapposti (e in contro-tempo) presenti sul finale di Morphine Child (che sarebbe impossibile da apprezzare in mono o comunque avrebbero tutt'altro effetto).
Differenze sussistono anche tra canali radio FM ed AM, dagli anni 60 infatti si è cominciata a diffondere la modalità "stereo".La banda di frequenze trasmesse e modulate in FM è molto più ampia della banda udibile che si ferma al massimo a 19 kHz; i trasmettitori FM quindi fino a questa frequenza (fino a 15 kHz circa) inviano il segnale mono L+R mentre dai 19 ai 53 kHz viene trasmessa la differenza tra L ed R (L-R).
Dunque nell’ascolto della radio, il suono mono è di fatto già pronto perché esce con la somma L + R, mentre il suono stereo va elaborato dall’autoradio.
Quando si riceve male una stazione radio, l’elaborazione porta ad un peggioramento dell’ascolto (con il mono si avrà maggiore potenza e chiarezza nell’audio trasmesso perché con un segnale di scarsa qualità le frequenza alte vengono perse e quindi è più facile ricevere le basse frequenze, tagliando quelle più elevate. Il suono mono nasconde questa perdita, facendo percepire un tutt’uno).
Un suono stereo dunque è sicuramente più completo e preciso di uno mono (più piatto e con meno "particolari" sonori) ma per apprezzarlo appieno, oltre a buoni impianti (cuffie comprese), è necessario un ottimo udito (oltre a mettersi in posizione centrale tra le 2 casse).
Nell’ascolto della musica, di un concerto live o di un film, l’audio stereo è quello preferibile anche perché originariamente il suono è pensato per uscire con questa modalità.
Per un talk show trasmesso in televisione o un dibattito live, l’ascolto mono è forse la soluzione migliore: ciò permette di udire un audio più netto e pulito.
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