Il batterista Steingrim e il chitarrista Sorg fecero parte anche dei Windir storici (quindi delle primissime lineup).
La parola Windir vuol dire "Warrior", la maggior parte dei testi sono stati scritti nel dialetto norvegese Sognamal.
La band combinò musica Black Metal con influenze Folk (e Viking, per quanto riguarda i testi).
I DISCHI
Grazie ai primi due demo, Sognariket (1994) e Det Gamle Riket (1995), la band si affermò nell'underground Black Metal norvegese (che ai tempi, come sappiamo, era molto florido).
Il debutto, Soknardalr, fu registrato in soli 4 giorni nel gennaio 1997 e messo in commercio nell'aprile dello stesso anno.
Tranne per le parti di batteria (eseguite da Steingrim), l'intero lavoro è stato creato e suonato da Valfar.
Quasi 50 minuti di grande musica con brani quali la stupenda "Likbør" o "Sóknardalr" rimasti nella storia.
E' un disco Black Metal con qualche influenza Folk, in alcuni passaggi forse ancora un po' ingenuo ma che lasciava intravedere il grandissimo potenziale di Valfar.
Nel periodo tra agosto e ottobre 1998 viene registrato il secondo album, Arntor.
L'album viene pubblicato nell'estate del 1999 in Norvegia.
A differenza del primo album più orientato verso il Black, Arntor presenta un lato maggiormente Folk.
Un disco portatore di nuove idee e di aria fresca e per di più arricchito da una componente territoriale che in passato altri gruppi avevano usato in maniera più che convincente, ma mai così sincera.
I testi dell’album raccontano le gesta eroiche di Arntor (un contadino divenuto guerriero per amore della propria terra), tornato dall’esilio danese imposto nel 1180 da Sverre Sigurdsson, per combatterlo e riconquistare il trono.
Le cose non andarono come sperato: il re Erlingsson(per cui parteggiava Arntor) fu sconfitto, l’usurpatore Sigurdsson divenne re di Norvegia dal 1184 (guarda caso album successivo dei Windir) al 1202, Arntor morì dopo aver portato il suo villaggio alla rivolta e la sua Sogndal venne rasa al suolo.
A rimarcare la territorialità di questo album, i testi in dialetto.
L’album è registrato nei Grieghallen Studio di Bergen (Emperor e Mayhem tra le altre) ed è prodotto da Eirik Hundvin, capace di conferire un sound potente, epico e al tempo stesso brutale.
"Byrjing" è accompagnata con e tastiere.
A rompere l'incantesimo ci pensa il drumming martellante e dall'urlo gelido di "Arntor, Ein Windir", canzone in cui i ritmi forsennati dell'esordio sono capaci di rallentare ed adattarsi alla drammaticità della storia narrata.
"Kong Hydnes Haug" è più malinconica ed oscura con cori solenni.
Chiudono degnamente “Svartesmeden Og Lundamyrstrollet”, “Saknet” ed “Ending”.
A questo punto la band è divenuta una formazione con l'innesco di Hvàll e la sua band, gli Ulcus, anch'essi originari di Sogndal.
Il disco tratta temi come l'odio e l'orgoglio intramezzate da altre che riprendono il tema del titolo: si parla della battaglia navale scoppiata in Norvegia nel 1184 quando i cittadini del paese di Sogndal cappeggiati da un uomo di nome Arntor si ribellarono al loro tirannico sovrano Sverre per le eccessive tasse da lui pretese. Il re mandò una flotta con lo scopo di sedare nel sangue la sommossa, ma un sovrano locale gli si oppose nella speranza di succedergli e nella battaglia che seguì 2000 persone persero la vita, mentre Sogndal fu rasa al suolo.
Todeswalzer apre le danze: troviamo sfuriate di puro Black Metal intramezzate da ottime melodie.
Il disco nei suoi quasi 50 minuti rimane vario tra gli indimenticabili passaggi in clean (Heidra) e le rapide accelerazioni. "Dance Of Mortal Lust" e "Destroy"(vero inno da guerra) sono ricche di pathos, poi si giunge alla degna conclusione che rappresenta la morte di Arntor: "Journeys To The End" (canzone valida ma forse un po' troppo prolissa nel suo incedere finale fatto di synth e tastiere. Strana ma bella).
Nel 2003 i Windir danno alla luce Likferd e nello stesso anno vanno negli Stati Uniti per un tour.
Likferd, per uno strano scherzo del destino, vuol dire "Funerale".
Apre "Resurrection Of The Wild", canzone potente caratterizzata da voci clean in grado d’immergere subito l’ascoltatore in un turbine di emozioni: si percepisce epicità, orgoglio, fierezza ma anche tristezza e malinconia.
Le varie canzoni non si distaccano troppo come stile l’una dall’altra, ma riescono a non sembrare mai l’una la fotocopia dell’altra, notevole l’inizio di fisarmonica di "Fagning", la potenza vichinga di "Martyrium" e "Despot", l’oscurità di "On The Mountain Of Goats" e le melodie della conclusiva "Ætti Mørkna".
Questo fu l'epitaffio della band.
LA MORTE DI VALFAR (14/15 GENNAIO 2004)
Il leader della band viene trovano morto il 17 Gennaio 2004 (aveva 25 anni).
Inizialmente girano voci su un suo presunto suicidio: sarebbe stato trovato morto in casa sua.
Tuttavia la band e la famiglia qualche giorno dopo smentiscono queste voci e diramano il comunicato ufficiale:
"Dobbiamo purtroppo informare voi tutti che Terje Valfar Bakken è stato trovato morto il 17 Gennaio 2004. Terje si era allontanato da casa il 14 Gennaio e quando non vi ha fatto ritorno la sua famiglia, preoccupata, ha contattato la polizia.
Il 17 Gennaio le nostre paure hanno trovato conferma.
Terje è stato ritrovato cadavere a Reppastolen, nella valle di Sogndal".
La ricostruzione di quei tragici giorni è la seguente: mentre il musicista si stava dirigendo a piedi verso la casetta di legno della famiglia, a Fagereggi, a causa del freddo e della neve il suo viaggio si è reso molto più difficile di quanto probabilmente Valfar avesse messo in conto.
Il frontman dei Windir, quando ha compreso che non sarebbe riuscito a raggiungere la sua meta, è tornato indietro ma ormai era troppo tardi.
Il medico legale che ha esaminato il suo cadavere ha concluso che Valfar è morto per ipotermia.
Terje è stato sepolto presso la chiesa di Stedje lo scorso 27 gennaio.
LA FINE DELLA BAND E L'ULTIMO CONCERTO AD OSLO (3 SETTEMBRE 2004)
Il 4 marzo 2004, con un gesto saggio e corretto, i rimanenti membri della band dichiarano i Windir sciolti. Una fine infelice ma dignitosa, che viene coronata il 3 settembre 2004 da un concerto per onorare la memoria di Valfar al Rockefeller auditorium di Oslo.
Lo stesso giorno la band pubblica Valfar, Ein Windir, una raccolta di materiale inedito, pezzi live e cover.
"Il concerto di addio al Rockefeller di Oslo del 3 settembre è stato un tremendo successo. C'erano circa 1200 persone e i Windir, in compagnia del fratello di Valfar, Vegard Bakken, hanno fatto un grande show. I Windir vogliono ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo evento speciale".
Così, il 3 Settembre 2004, i Windir salutano e ringraziano, se stessi e gli altri.
È l'epitaffio definitivo di una band giovane e molto valida che ha voluto salutare il proprio condottiero morto 8 mesi prima.
Una delle mie band preferite.
RispondiEliminaMi danno i brividi.
Grandissimi anche per me, peccato che siano durati troppo poco :(
EliminaNon potrei essere più d'accordo.
EliminaOttimo articolo comunque :)
Grazie :)
EliminaValfar,il più grande genio del genere
RispondiEliminaIl più grande genio del genere...non so però sicuramente uno dei punti di riferimento della scena!
EliminaTerje...davvero un artista enorme sensibilità unica e potenza. Peccato che il troppo ardore lo abbia portato a gelare nella sua terra. Rip immenso Valfar
RispondiEliminaOnore a lui, se esiste qualcosa, un giorno tutti "di là" ci ritroveremo!
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