"Searching for answers, my mind`s all deceit
With myself torn to fragments, my life means defeat
Where is my saviour?
Why did he leave me alone?"
Figli di un Dio minore, i tedeschi EverEve non giunsero mai al successo seppur calcarono i palcoscenici in pieno boom Gothic/Death/Doom: negli anni 90. La band si formò nel 1993 e dopo i primi demo l'esordio arriverà solo nel 1996. I territori su cui ci muoviamo sono Paradise Lost, Anathema, Tiamat, My Dying Bride, Theatre Of Tragedy, Crematory, Type O Negative, Amorphis (che a fine anni 90 cambiarono sound) ed anche band più commerciali quali gli HIM o i nostrani Svenia (autori di un unico full, "Black Heart", nell'ormai lontano 2005). Gli EverEve in realtà di dischi ne faranno diversi però otterranno un buon riscontro solo con i primi due: anche se, va detto, che rimarranno sempre lontani dalla ribalta delle band citate sopra. L'esordio "Seasons" del 1996 è un perfetto ibrido di Gothic, Doom e Metal Estremo. Le canzoni sono ben articolate e mai noiose, grazie ad una grande variabilità e fantasia. Si tratta di un concept dedicato alle stagione con sfumature Gothic.
Il vocalist Tom Sedotschenko sforna un'ottima interpretazione alternando la classica voce Gothic a tonalità molto più basse quali growl e a screaming. Il resto della band (soprattutto i chitarristi), quanto a tecnica e bravura compositiva, è decisamente sopra la media.
Già l'opener "The Bride Wears Black" mette subito le cose in chiaro con il suo refrain abbastanza orecchiabile ma troviamo anche ritmiche pesanti (Doom) come in "Autumn Leaves".
Ottime melodie di chitarra e tastiere come in "A New Winter".
Via via che dall’inverno ci spostiamo verso la primavera e l’estate, troviamo partiture più fluide e solari: ascoltare le bellissime "Phoenix - The Spring" (Black Melodico mischiato con il Gothic) e "The Dancer - Under A Summer Sky" (bellissime le parti strumentali sul finire della canzone).
"Twilight" breve intro di 1 minuto ci porta all'autunno: di "Autumn Leaves" si era già accennato, anche "Untergehen Und Auferstehen" presenta ritmiche lente e Doom.
"Sepolta sotto un ghiaccio eterno, giace l’anima piangente..."
"To Learn Silent Oblivion" è una struggente strumentale, prima veloce, poi lenta.
Il ciclo infinito delle stagione è chiuso ancora dall'inverno con la bellissima struggente "A Winternight Depression" che introdotta da tastiere si contorce lungo i suoi oltre 9 minuti scorrendo in un sofferto crescendo fino all'ultima strofa alternando voci pulite e growl con lunghe parti strumentali. Chiude "Epilogue" introdotta da sinistre campane e da un'atmosfera tragica, triste ma allo stesso tempo sognante.
Due anni dopo (1998) la band si confermò con "Stormbirds" dal punto di vista musicale ma se è possibile rendendo i testi ancora più depressi. Anche qui abbiamo grande varietà compositiva.
I 14 pezzi si muovono tra Gothic, Melodic Death, influenze sinfoniche, qualche parte elettronica ed anche Prog. I protagonisti sono i sintetizzatori, le chitarre ed ovviamente la prova emotiva del cantante che parla di lutti, nostalgia, tristezza, amori andati, disperazione, mortalità.
Ascoltate ad esempio la dolcezza del piano di "Spleen", la sognante "Escape", "On Lucid Wings", l'epica titletrack cantata in screaming e con grandi parti strumentali, l'alternanza tra clean e screaming di "The Downfall". Altre hit sono sicuramente "Fields Of Ashes" e soprattutto la triste "Martyrium".
Molto groove (forse non ci azzecca molto l'inizio della canzone con l'album) è "Universe", si muove su ritmiche lente e marziali "As I Breath The Dawn". Nel mezzo troviamo quà e là intermezzi e mezze canzoni di 1 minuto/2 minuti, sino ad arrivare alla conclusiva "Valze Bizzarre" (che dura 9 minuti, in realtà si tratta di una strumentale interrotta nel mezzo da silenzio).
IL SUICIDIO DI TOM SEDOTSCHENKO
Nel 1999 la band cambia direzione del sound infarcendolo di parti elettroniche, il vocalist Tom Sedotschenko viene allontanato dal gruppo probabilmente per dissapori tra lui e Zeissl sulla strada da intraprendere dopo "Stormbirds". L'idea del tastierista era quella di dare una maggiore impronta Dark ed elettronica ai dischi successivi. Sedotschenko, evidentemente depresso anche per via di problemi personali, si toglie la vita 6 mesi dopo (esattamente il 1 maggio 1999, aveva 28 anni).
Inizialmente si diffondono le voci che si sia buttato sotto un treno, poi che viene trovato morto nel suo appartamento (la versione più accredita è che si suicidò facendosi esplodere con una granata).
Prima di suicidarsi, il vocalist stava provando con i Weissglut che poi scelsero un altro cantante.
Weissglut: "E' ovviamente una strana sensazione quando senti che qualcuno con cui sei stato due volte nella sala prove si è ucciso. Siamo assolutamente convinti che il nostro rifiuto non sia stato il fattore decisivo della sua scelta. Ciò è stato confermato anche dalle persone che lo conoscevano e con le quali abbiamo parlato al telefono. Aveva solo enormi problemi personali che sono stati decisivi per la sua scelta"
La sua vecchia band EverEve con i quali non si era lasciato bene, sanno dell'organizzazione del funerale solo 2 giorni prima (alcuni ex membri sono impossibilitati dall'arrivare in tempo).
Havok (chitarrista degli EverEve): "Non sono del tutto sicuro della natura dei suoi problemi, ma forse erano in qualche modo correlati al denaro. Ma davvero non ne so molto, quindi ho paura di sbagliare. La gente dice che era un problema di soldi, ma so anche che c'erano problemi con la sua ragazza di lunga data. Tutto ciò, a quanto pare, ha peggiorato le cose"
IL CAMBIO DI SOUND DELLA BAND
Il terzo disco "Regret" (1999) viene rinviato a tempo indeterminato (anche se poi uscirà 5 mesi dopo e sarà dedicato alla sua memoria). Benjamin Richter è il sostituto di Tom. Buone canzoni sono "Kolyma", Dies Irae (Grave New World) e "Misery's Down". Ascoltabili anche "Fall Into Oblivion" e la semiballad "Redemption". In generale non si tratta di un brutto album ma il suono è sicuramente più commerciale ed imperniato di parti elettroniche.
La band firma per la Massacre Records per il suo album "E-mania" uscito nel 2001, a quel punto Benjamin lasciò la band. Ancora una volta c'è un cambio di sound con influenze Industrial, dove prevalgono le chitarre Hard e le tastiere perdono importanza. E' il loro nuovo batterista Martin C. che detta i nuovi ritmi nella band. Sicuramente da ascoltare l'epica "This Is Not" e la dura "Someday" con un ritornello molto orecchiabile. La voce di MZ Eve 51 sembra uscire dritta dagli anni 80. Già l'opener "Most Terrible God" delinea il sound (trascinante e veloce) che delineerà tutto il disco, buone anche "Pilgrimage", la strana "Suzanne" e "SeeTheTruth". In generale questi dischi non c'entrano niente con i primi 2 album, qualche influenza Gothic è rimasta ma qui la fanno da padrone ritmiche Industrial/Electro e band quali Rammstein, Lacrimosa o alcune cose dei The Kovenant più Industrial.
Il successivo ".Enetics: 11 Orgies Of Massenjoyment On The Dark Side Of The Planet" (2003) mischia ritmiche Industrial ed Alternative. Fin dall'iniziale "This Heart" si notano riffoni serrati e molto Metal nuovo millennio. "The More She Knows" ha influenze anche Funky. "Abraza La Luz" è abbastanza Dark. "Silver God" sembra avere qualche minima influenza con il passato Gothic della band. La malinconia Gothic esplode anche in "X-istence". Ottime "December Wounds" e "One More Day" che mischiano il Metal dell'epoca con il vecchio Gothic. L'intensa e drammatica "1951" chiude l'album.
Nel 2005 esce "Tried & Failed" che indovina alcune buone canzoni dai ritornelli molto orecchiabili quali "Forsaken", "A Scournful Love", "You're Mine" e la titletrack aggiungendo quà e là i classici ritmi dance floor (molto in voga in Germania e non solo) sentire ad esempio "Pine Oil Heaven" (prima dell'esplosione con ritornello orecchiabile) o la parte centrale elettronica di "On Thin Air".
Gli album del nuovo millennio (in particolar modo gli ultimi 3) possono piacere o meno ma sono lontani anni luce dal mood deprimente ed oppressivo dei primi 2 album e in parte anche dal terzo "Regret".
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