Gli inglesi Marillion si formarono ad Aylesbury nel 1979 grazie al chitarrista Steve Rothery. La lineup comprendeva anche Mick Pointer (batteria), Brian Jelliman (tastiera). In seguito nel 1981 si unirà alla compagnia il gigante Derek William Dick "Fish". La band fu autrice di un ottimo Prog Rock anche se con parti abbastanza melodiche in alcuni tratti. Già l'album di debutto "Script For A Jester's Tear" (1983) confermò la straordinaria presa del gruppo sul pubblico. Il personaggio che lega questo disco ai successivi è il giullare "Jester" interpretato da Fish dal vivo. La voce di Fish è molto simile a quella di Peter Gabriel dei Genesis, tuttavia si erge lamentosa, rassegnata, oscura, emozionante.
Veramente magistrali le parti strumentali. "The Web" vede il chitarrista Rothery sugli scudi e le tastiere di Kelly colorano un maestoso finale alla "The Musical Box", maestosa la particolare "Forgotten Sons", canzone variegata e abbastanza sperimentale con pause e cambi di tempo. Ottima anche la titletrack e "He Knows, You Know" contraddistinta da bellissime parti di tastiere (qui si parla del rapporto tra Fish e l'alcol).
Molto bella la canzone e i testi drammatici di "Chelsea Monday" (un giovane che si suicida, vittima della società e del consumismo sfrenato). "Garden Party" invece è più rilassata.
Deprimenti, tristi e malinconici i testi, che Fish interpreta esprimendo perfettamente tutta la loro drammaticità. Durante il tour, profondi contrasti fra Fish e Pointer costrinsero quest'ultimo a lasciare i Marillion, i quali cercarono un sostituto fra diversi batteristi: la scelta finale cadde su Ian Mosley.
Il secondo album "Fugazi" (1984), rinforzò ulteriormente la reputazione dei Marillion, conquistando ulteriormente critica e fans. Per comprendere la cover del disco sarà necessario distendere il booklet su un tavolo: in primo piano, disteso sul letto abbiamo la figura del Jester, Punch, che fissa lo sguardo nel vuoto e stringe un papavero (simbolo dell'oppio), coperto solo in piccola parte dal suo costume multicolore. Completano il quadro una veduta di una città in rovina (forse Lincoln) e una serie di dischi in vinile abbandonati sul pavimento. Tra questi dischi, tra i quali è possibile scorgere il singolo "Punch And Judy", "The Wall" dei Pink Floyd e due LP di Peter Hammil, "Over" e "Fool's Mate".
"Assassing" è introdotto dal tappeto di tastiere di Kelly che ci accompagna fino all'inizio vero e proprio della canzone (essa parla delle sfumature positive e negative che si manifestano all'interno di ogni essere umano). L'arpeggio di sintetizzatore di Kelly ci annuncia che stiamo per ascoltare il primo singolo "Punch And Judy" (parla di un amore accidentato). A dominare il brano sono la chitarra di Rothery e le tastiere di Kelly. "Jigsaw" è costruita su atmosfere sognanti e basata su una struttura con un ritornello che definire meraviglioso e ben riuscito è quasi riduttivo (grazie anche all'assolo di Rothery). "Emerald Lies" è più oscura, fatta di cambi di tempo radicali (qui si parla di abbandoni e riconciliazioni). "She Chameleon" si erge su un ipnotizzante tema di organo che rende il brano molto psichedelico e con chiare influenze Pink Floyd. Ottimo l'assolo di tastiere su "Incubus", infine la title-track riflette sulla desolazione nel mondo, come indica il termine stesso che Fish ha mutuato dallo slang dei soldati americani impegnati in Vietnam e che possiamo tradurre in lingua italiana con "tutto è fottuto".
LSD E MISPLACED CHILDHOOD
Nel 1985, al BBC Television Theatre di Shepherd's Bush (Wogan), i Marillion eseguirono una nuova canzone "Kayleigh". Alla fine della canzone, il cantante Fish fece un timido sorriso verso la telecamera. E dopo di ciò, disse che, tutto è cambiato. Dopo lo spettacolo, il capo della EMI, Malcolm Hill, lo prese da parte e "gli disse: "Quel piccolo sorriso che hai fatto alla fine ha spezzato il cuore di ogni madre in Gran Bretagna".
Poco dopo, Kayleigh era al n.2 in classifica, dando ai Marillion il più grande successo della loro carriera. Il 17 giugno 1985 uscì appunto il concept album "Misplaced Childhood", contenente i singoli "Kayleigh" e "Lavender". Il concetto dietro "Misplaced Childhood" arrivò a Fish durante un viaggio di LSD. Il cantante era tornato a casa sua ad Aylesbury, nel Buckinghamshire, alla fine del tour di "Fugazi", sentendosi bruciato, ma "sapendo che avevamo un terzo album difficile da scrivere".
Poco dopo è arrivata una busta con una nota di una vecchia fidanzata "Diceva: 'Penso che potrebbe piacerti questo'". Erano degli acidi di LSD.
"Ero annoiato, seduto da solo di notte, quindi ne ho preso la metà", ricorda Fish.
"Poi ho pensato: 'Oh, questa è spazzatura, non funziona', e ho preso l'altra metà . Sì, fu un errore"
Erano le sette di una calda serata estiva. Con il mondo che lo circonda sempre più confuso, Fish saltò in sella alla sua bicicletta e corse fino al cottage di Steve Rothery nelle vicinanze dove i due discussero del più e del meno. Ma quando gli effetti della droga divennero troppo per Fish, lui chiese a Rothery di riportarlo a casa. Fish mise su un disco, si accovacciò sul pavimento, afferrò un blocco note e iniziò quella che lui chiama "scrittura del flusso di coscienza". All'epoca aveva una stampa dell'artista americano Jerry Schurr che dipingeva Padres Bay sul muro della casa. L'immagine di Schurr del mare e delle montagne era così ipnotica, Fish sentì che in realtà era all'interno del quadro.
L'esperienza allucinogena diede i suoi frutti.
"Quella notte ho avuto tutte le basi per quello che sarebbe diventato uno dei lati dell'album", dice Fish. "Intere frasi e testi di quel quaderno sono finiti nel disco finito." Uno dei quali, "Pseudo Silk Kimono", è diventato la traccia di apertura di "Misplaced Childhood".
Il protagonista perde la fidanzata Kay e si trova il migliore amico morto. Preso da sconforto, depressione e isolamento ricorre alle immagini mentali dell’infanzia per trovare un modo di sopravvivere alla crudeltà del mondo finendo col tornare lui stesso un bambino.
In definitiva, il tema del disco è stato ispirato dalla vita del 27enne Fish dei tempi: guardare l'infanzia svanire con il passare degli anni e, soprattutto, la recente fine del suo rapporto con la ragazza Kay. Era un concept album, sì, ma molto basato sulla realtà. Inizialmente, "Kayleigh" era considerato solo un altro capitolo del concept (che inizialmente sarebbe dovuto essere composto da un'unica traccia per lato) . Nessuno l'aveva pensato come un potenziale singolo (anche se in molti live dell'epoca la band introduceva le canzoni citando il titolo del disco e non le singole canzoni). I compagni di band di Fish avevano anche riserve sul titolo e sui testi.
Fish: "La band mi disse 'Ehm, si tratta di Kay. Non puoi cantarlo'. Io dissi perché?. 'Perché è troppo personale' "
Kelly: "Sono stato il principale a obiettare. Kay era la ragazza di Fish da quando mi unii alla band. Ma adesso si erano separati, e io dissi: 'No, non dovremmo chiamarlo Kayleigh' "
Rothery: "Ero un po' a disagio. Conoscevo bene Kay ed era una persona adorabile. Ma ho visto la canzone come l'omaggio di Fish a Kay e come ha buttato via quello che avevano"
Ad ogni modo, Fish si rifiutò di cambiare il testo. In generale tutto il disco ruota su amori perduti, successi amari e infanzie perdute.Il disco è introdotto dalle tastiere di "Pseudo Silk Kimono", sulla hit "Kayleigh" penso ci sia poco da dire perchè probabilmente è la canzone più famosa della band.
Di questa canzone verrà girato anche un videoclip: dove si vede il bambino della copertina (Robert Mead) disegnare un cuore sul muro di Berlino mentre si alternano momenti in cui i Marillion suonano e Fish si vede con una donna. Mentre "Lavender" mette in evidenza la voce di Fish, "Bitter Suite" riprende alcuni momenti delle canzoni precedenti. "Heart Of Lothian" sembra una canzone Genesis 100%. "Waterhole (Expresso Bongo)" è un continuo gioco trta le tastiere di Kelly e la voce di Fish.
Su "Lords Of The Backstage" il ritmo è più allegro, ma il testo è sempre pregno di delusione e tristezza. "Blind Curve", mischia Genesis e Pink Floyd. E come ogni viaggio lisergico, la conclusione è un delirio catartico e paralizzante grazie a "Childhoods End" che parla della fine dell'infanzia. Il protagonista finalmente si riconosce come il bambino che era, e che è sempre stato. Si conclude con la finale "White Feather" che ci dice non ci sono bandiere, non c’è politica, non c’è nazione ma c’è solo l’importanza del cuore.
L'ULTIMO DISCO CON FISH
Due anni dopo uscì "Clutching At Straws" (1987), con tematiche sull'alienazione prodotta dal music business, con la fuga nelle droghe e nell'alcolismo di un disoccupato separatosi dalla moglie. Il protagonista finisce per ubriacarsi in bar ed alberghi.
In ogni caso la personalità prorompente di Fish comincia a portare inevitabili tensioni interne. La band prosegue in un graduale cambiamento di sound maggiormente basato sulla chitarra di Rothery. I riferimenti all'alcol sono numerosi: dal brindisi di "Slainte Math" al cocktail preferito di Torch, il "White Russian". Anche "Sugar Mice" è impregnata sulle problematiche alcoliche, del resto lo stesso Fish stava affrontando problemi simili nella vita reale, così come profonda era la sua crisi personale. Un'altra ottima canzone è "Warm Wet Circles". Dopo pochi mesi accade l'irreparabile: il 16 settembre 1988, con un comunicato, Fish dichiara agli altri membri della band di voler maggiori introiti economici, ponendo un ultimatum. Rifiutata la proposta, i destini delle due parti si dividono: Fish inaugurerà poco tempo dopo la sua carriera solista mentre gli altri membri della band conserveranno il proprio nome (non senza sgradevoli battaglie legali con il loro ex-vocalist), pronti ad affrontare la grave perdita di un frontman ingombrante. Fish verrà sostituito da Steve Hogarth e la band andrà incontro ad una metamorfosi del sound ma questa è tutta un'altra storia. I Marillion, quelli di Fish, finiscono qui.
Nessun commento:
Posta un commento