E’ il 16 giugno 1967 quando si apre il primo festival Rock della storia.
Chiamato anche International Pop Festival ma meglio noto come Monterey Festival.
Luogo? Parco dei Fairgrounds a Monterey appunto (Califonia).
Circa 50.000 giovani Hippy si riunirono lì grazie ad un’idea di Alan Pariser, un californiano rimasto ammaliato dall’annuale Monterey Jazz Festival.
Infatti la città californiana era conosciuta per il Monterey Jazz Festival e per il Festival della musica Folk.
Decise che sarebbe stata un’occasione grandiosa fare una cosa simile con i musicisti della nascente scena Rock californiana.
Tornato a Los Angeles, lui e Benny Shapiro formarono una società: come primo atto contattarono il capo dell’ufficio stampa dei Beatles, così come il discografico Lou Adler e il leader dei Mama & Papas (John Philips).
Tutti concordarono che l’idea di Pariser fosse geniale e dall’impegno di tutti nacque il Monterey International Pop Festival, che scrisse pagine fondamentali nella storia della musica.
Fu il primo momento nel quale gli hippie e la contestazione al sistema di vita americano si presentarono per mostrare la propria forza.
Sul palco salirono le band emergenti della San Francisco psichedelica o della Swinging London.
Fu proprio a Monterey che raggiunsero la consacrazione Janis Joplin e e Jimi Hendrix.
Nonostante la promessa di Mama Cass al termine di questa tre giorni musicale: “Vi promettiamo un festival come questo tutti gli anni!” non ci fu un altro appuntamento nell’estate successiva.
Forse proprio questo contribuì a rendere il Festival un avvenimento unico.
PREPARAZIONE DEL FESTIVAL ED INTENTI
Il festival fu preparato in appena sette settimane e includeva marginalmente anche i Beatles e i Beach Boys.
Nessuno degli artisti si fece pagare, solo Ravi Shankar fu pagato 3,000 dollari, ma suonò per un pomeriggio intero.
Il biglietto costava un dollaro e il ricavato fu donato.
Quella sarebbe stata la "Summer Of Love".
Lou Adler: “La nostra idea di Monterey è stata di offrire il meglio di tutto. Buona attrezzature, dormire e mangiare, alloggi, trasporti. Servizi che non erano mai stati forniti gli artisti prima di Monterey. Avevamo allestito anche ambulatorio di primo soccorso, perché sapevamo ci sarebbe stato bisogno della presenza di un medico e per affrontare eventuali problemi relativi alla droga.
Non volevamo che gli spettatori fossero lasciati soli a risolvere i propri problemi senza assistenza medica. Neppure volevamo che eventuali malori potessero rovinare o in qualche modo disturbare gli altri partecipanti e interrompere la musica. Il nostro servizio d’ordine collaborava con la polizia locale. Le forze per l’ordine pubblico incaricate di applicare la legge non immaginavano neppure con chi sarebbero venuti in contatto.
Non avevano mai visto lo spirito hippie della generazione dei figli dei fiori"
La musica mescolava Folk, Blues, Jazz, Rock, Psychedelia e classica.
Mescolando l’esperienza dei Mamas & Papas (quelli di California Dreaming), Canned Head, Simon & Garfunkel, Jefferson Airplane, The Who, The Animals e The Byrds con i suoni rivoluzionari provenienti dal Regno Unito, dagli stessi Stati Uniti, dal Sud Africa e dall’India.
Il festival è entrato nella storia per la prima grande apparizione di un musicista nero poco conosciuto Jimi Hendrix, permessa grazie all’insistenza di Paul McCartney e dei The Who.
Fu anche il debutto di Janis Joplin che apparse come membro dei Big Brother And The Holding Company e Otis Redding (Redding morì pochi mesi dopo).
LE BAND
Alla tre giorni parteciparono The Association, The Paupers, Lou Rawls, Beverly, Johnny Rivers, The Animals, Simon And Garfunkel, Canned Heat, Big Brother & The Holding Company, Country Joe and The Fish, Al Kooper, The Butterfield Blues Band, Quicksilver Messenger Service, Steve Miller Band, The Electric Flag, Moby Grape, Hugh Masekela, The Byrds, Laura Nyro, Jefferson Airplane, Booker T. & The MG’s, Otis Redding, Ravi Shankar, The Blues Project, Big Brother & The Holding Company, The Group With No Name, Grateful Dead, Buffalo Springfield, The Who, The Jimi Hendrix Experience, The Mamas & The Papas.
IL TERZO GIORNO ROCK: GLI WHO E L'ESIBIZIONE INCENDIARIA DI HENDRIX
Hendrix viene inserito in scaletta prima degli Who.
Pete Townshend (leader della band inglese) non ci sta "o suoniamo prima di lui o torniamo in Inghilterra. Tutti direbbero che abbiamo copiato lui e non il viceversa" (si riferiva al fatto che entrambe le band erano solite distruggere i loro strumenti dopo gli show).
Gli Who suoneranno prima di Hendrix (pare grazie ad un lancio di una monetina) e saranno il quart'ultimo gruppo ad esibirsi (prima di loro, tra gli altri, i Buffalo Springfield).
Alla fine della performance frenetica di "My Generation", il pubblico era sbalordito di come il chitarrista Pete Townshend distrusse la sua chitarra, vennero fatti esplodere fumogeni dietro gli amplificatori che spaventarono il personale che si precipitò sul palco per recuperare i microfoni più costosi.
Dopo di loro sarà la volta dei Grateful Dead e la loro musica psichedelica con pezzi del calibro di "Cold Rain And Snow", Alligator/Caution" e "Viola Lee Blues".
Comunque, arrivati quasi alla fine del concerto, era il 18 giugno 1967 Brian Jones dei Rolling Stones introduce un giovane musicista nero sconosciuto ai più: Jimi Hendrix appunto.
Musicista che il "satanico" dei Stones stima ed ammira incondizionatamente.
Hendrix, allora 25enne, veniva da un'infanzia difficile e da continui fallimenti sino a quando formò con Noel Redding e Mitch Mitchell gli Experience.
In realtà i tre in UK sono già delle star: "Purple Haze" ed "Hey Joe" avevano già fatto la storia (o quasi).
Poi tra suoi pezzi (compresa "Foxy Lady") rende omaggio anche a Dylan con Like A Rolling Stones e a B.B. King con "Rock Me Baby".
La chitarra elettrica di Hendrix fa un frastuono allucinante e sembra parlare, gemire, infuriorarsi.
Lui la scuote e la morde.
Il pubblico è esterrefatto.
Mentre il breve show volge al termine, il trio chiude con "Wild Thing": il ritmo è indiavolato e sembra di assistere ad un'eruzione di note (e di fuoco).
Al termine del caos la chitarra giace a terra, Hendrix si abbassa, versa un po' di benzina sopra e le dà fuoco con un accendino.
Il pubblico non crede ai propri occhi, idem gli organizzatori.
I Mamas & Papas, nonostante cavalli di battaglia molto noti quali "California Dreaming" e "Monday Monday", rimandano la propria esibizione di mezz'ora: forse per evitare paragoni con quel mostro che si era appena esibito.
Sarà proprio da quel giorno che inizierà il mito di Jimi Hendrix, anche in America.
E da lì che inizierà l'estate dell'amore (Summer Of Love).
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