Keith Whitley nacque nel 1954 nel Kentucky ed ha lottato per tutta la sua breve vita con la dipendenza da alcol. Il cantautore pubblicò solo tre album in studio, ma questo non gli ha impedito di diventare uno dei musicisti più influenti nella storia della musica Country.
INCIDENTI STRADALI E PROBLEMI DI ALCOLISMO
Quando erano adolescenti, Keith Whitley e Ricky Skaggs si incontrarono in un concorso musicale del 1969 tenuto a Ezel, KY. I due strinsero amicizia e conobbero Ralph Stanley che chiese loro di unirsi alla band. Fu a questo punto della sua carriera che Keith Whitley divenne uno dei più versatili e talentuosi cantanti Country. Tuttavia sin dall'adolescenza, Keith tenne un comportamento autodistruttivo avendo già iniziato a bere. Lui e i suoi amici avrebbero passato il tempo nella loro città natale Sandy Hook, bevendo del whiskey (Bourbon) e guidando auto da corsa lungo strade di montagna.
E' proprio in questo periodo che Whitley da passeggero in macchina subì un incidente a 120 miglia all'ora in cui perse la vita uno dei suoi amici. Whitley si ruppe quasi il collo quando l'auto si schiantò.
Keith rischiò la morte in un altro incidente automobilistico quando si buttò con la sua auto da una scogliera (alta poco meno di 40 metri) in un fiume ghiacciato.
Sebbene avesse cercato di smettere di bere molte volte nel corso degli anni, Keith Whitley non fu mai in grado di sconfiggere definitivamente questo demone.
CARRIERA MUSICALE
Comunque la svolta della sua carriera musicale fu il trasferimento a Nashville nel 1983 quando firmò per la RCA Records.
Una volta sposato con Lorrie Morgan e soprattutto a seguito della nascita del suo unico figlio, Keith divenne un uomo di famiglia e tentò nuovamente di combattere la sua dipendenza dall'alcool ma con scarsi risultati. Sua moglie disse di aver architettato anche diversi metodi per impedire a Keith di bere, legando insieme le loro gambe mentre dormivano. Lo fece per impedirgli di alzarsi dal letto e bere a sua insaputa. E' anche in questi anni che Keith (casualmente) bevve un profumo e un solvente per unghie nel tentativo di ubriacarsi. La difficoltà principale nel tenere sotto controllo Keith è che tendenzialmente preferiva bere da solo. Ad ogni modo, a livello musicale, dopo l'esordio del 1984 ("A Hard Act To Follow" con la titletrack e "Turn Me To Love" come singoli) sarà solo con il secondo "L.A. To Miami" del 1986 che Whitley otterrà una certa notorietà in primis grazie a "Miami, My Amy", "Ten Feet Away", "Homecoming '63" e "Hard Livin". L'album comprendeva anche "On The Other Hand" e "Nobody In His Right Mind Would've Left Her". Tuttavia l'album più di successo fu "Do Not Close Your Eyes" del 1988. L'album produsse tre grandi singoli "When You Say Nothing At All", "I'm No Stranger To The Rain" e "Do Not Close Your Eyes". Anche "Would These Arms Be In Your Way" e "Some Old Side Road" furono un grande successo.
LA MORTE
Al di là della notorietà, Keith non poteva smettere di bere. Nessuna misura estrema da parte della sua famiglia poteva fermarlo. Proprio come Hank Williams e Lefty Frizzell, i cantanti Country che lo ispirarono Keith morì a causa dell'alcool (in realtà Hank Williams morì a 30 anni per un'overdose di morfina, anche se vennero trovate delle birre nella sua auto; invece Frizzell altro grande bevitore morì a 47 anni per un ictus, provocato però dai problemi di alcolismo).
La sua autopsia ufficiale nel 1989 dichiarò che morì per avvelenamento da alcool.
Keith Whitley fu trovato morto da suo cognato Lane Palmer, completamente vestito e sdraiato a faccia in giù sul suo letto (a seguito, pare, di 7 whiskey doppi).
Anche il disco "I Wonder Do You Think Of Me" del 1989 fu un grande successo (e disco d'oro, come il precedente), uscì ovviamente postumo circa 1 mese dopo la sua morte.
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