Il suo esordio nel mondo Metal si ha con "Human" dei Death nel 1991.
Affiancato dal Chuck Schuldiner, da Steve DiGiorgio al basso, la formazione era completata da suo amico di vecchia data Paul Masvidal (chitarra). Assemblata una delle formazioni più tecniche varie della storia dei Death, la band inglobò al suo interno le influenze più disparate: ad una solida base Metal vennero aggiunti elementi Progressive, Jazz, Ambient. Il tutto riletto con un approccio brutale, supportato da un songwriting cinico, da tempi dispari, chitarre claustrofobiche.
"Suicide Machine" è senza dubbio emblematica del perfetto connubio tra sonorità estreme e testi, un’invettiva contro la società che schiaccia i deboli; "Lack Of Comprehension" è selvaggia e melodica al tempo stesso."See Through Dreams" non fa prigionieri, "Cosmic Sea" presenta ritmi Jazzati, invece "Secret Face" testi profondi. Si possono poi non citare "Flattening Of Emotions" e quella di "Together As One"?
Non me ne vogliano i Death ma la carriera di Reinert (e Masvidal) sarà sempre legata ai Cynic (fondati nel 1987) quindi a "Focus" uscito nel 1993. Un disco sicuramente di difficile assimilazione ma semplicemente assurdo. Nel 1992 un uragano, alla vigilia dell’ingresso in studio della band, si abbatte sulla Florida distruggendo la sala prove della band (e l’abitazione del chitarrista Jason Gobel), inoltre Masvidal ha seri problemi alla voce. Tutto questo porta ad un ritardo sui programmi che consente di lavorare ulteriormente sui brani e soprattutto di reclutare un grandissimo bassista: Sean Malone.
La stralunata apertura di "Veil Of Maya" è il vero e proprio manifesto del disco. Le chitarre dissonanti, le scale modali, il drumming folle ma anche delicato e dalle tinte jazzistiche, l’incedere del basso fretless (cioè senza tasti). Insomma il Metal Estremo si fondeva con il Jazz.
Come non parlare poi clean vocals filtrate del vocoder registrate da Masvidal con un sintetizzatore.
La vorticosa "Celestial Voyage" con il suo riffing frenetico e i fraseggi ritmici estranei al Death così come era storicamente codificato. "The Eagle Nature" alterna strofe ad un ritornello aperto.
"Sentiment" è il perfetto connubio tra Fusion e Metal, per via della distorsione e del setting della batteria (presente anche una voce femminile: Sonia Otey).
Segue "I’m But A Wave To...", cinque abbondanti minuti di Prog Death sospinta dalla gran tecnica di Reinert alla batteria. "Uroboric Forms" è Prog Death al 100%, "Textures", unico episodio strumentale è un compendio di contaminazioni jazzistiche, latine, fusion ed assoli di basso.
Chiude la splendida "How Could I", canzone che riassume l’intero platter, dalla geniale intro di tastiere ai fraseggi tra batteria e chitarre, al monumentale riff portante.
Il disco è talmente nuovo, complesso e difficile da "capire" che non viene compreso da quasi nessuno.
Prima ovviamente di essere rivalutato e di finire nella storia della musica tutta.
Dopo 15 anni (2008), la band (non c'è più Gobel, sostituito da Tymon Kruidenier) tornò attiva con "Traced In Air": un disco che prende sicuramente da Focus e lo mischia con musica più moderna. Tecnicismi meno esasperati, più melodia, Death Metal presente solo per la (poca) voce in growl (per il resto a cantare le danze è la voce robotica ma clean di Masvidal).
"How Could I" è forse maggiormente la canzone che si avvicina al passato. Poi ci sono canzoni eccelse come "The Space For This", "Evolutionary Sleeper" e "Integral Birth" con assoli e continui stop and go ad effetto. "Nunc Fluens" evidenzia la fantasia e bravura di Reinert dietro la batteria, la sognante "Nunc Stans" chiude degnamente il platter.
"Kindly Bent To Free Us" esce invece nel 2014 e presenta subito una grande novità: il growl è scomparso. Ambient e momenti atmosferici sono ridotti così come l’uso dei sintetizzatori e dell’elettronica (tranne il vocoder) facendo risaltare quelli che sono gli strumenti tradizionali del genere. Già le prime 3 tracce valgono il prezzo del biglietto: "True Hallucination Speak" (molto jazzata), "The Lion's Roar" (con ritornelli cantabili) e "Kindly Bent To Free Us".
Davvero anomali (e belli) gli assoli di "Moon Heart Sun Head" o la cinematografica "Endlessly Bountiful". Da menzionare anche l'ottima "Infinite Shapes".
Troviamo esplosioni strumentali (Prog), quiete, accelerazioni, brusche frenate.
Un album solare, registrato perfettamente e suonato ancora meglio da quei tre mostri di Masvidal, Reinert e Malone.
IL COMING OUT DI REINERT E MASVIDAL
Probabilmente però il periodo più duro della vita di Reinert e Masvidal è l'anno del coming out (2014).
Se per Masvidal non si trattò di un vero e proprio segreto (i primi rumours in merito risalgono ai primi anni ’90), per quanto riguarda Reinert la questione fu molto più complicata.
Paul Masvidal: "Una cosa è distinguersi con i tuoi compagni di band e semplicemente "suonare da gay" perché è spigoloso. Un'altra cosa è viverla davvero.
Ci saranno sicuramente conseguenze ma è importante essere sinceri"
Sean Reinert: "Una volta sono andato ad un appuntamento con un altro ragazzo che finì poi per raccontare la cosa sul suo blog. Da allora, se scrivi ‘Sean Reinert’ su google, il primo risultato della ricerca è ‘Sean Reinert batterista’, il secondo ‘Sean Reinert gay‘.
Paul frequentava già locali per gay, io sotto sotto sapevo di volerci andare ma dovevo confrontarmi con tutti i miei preconcetti e stereotipi sul fatto che essere gay significasse per forza indossare canottiere e vestiti da gay...I gay sono ovunque, fanno ogni lavoro, suonano ogni tipo di musica e lo siamo sempre stati. Mi ci sono voluti anni per essere finalmente abbastanza coraggioso da dire: "Se hai un problema con questo, allora elimina la nostra musica. Questo è un tuo problema, non mio"
Rob Halford (vocalist dei Judas Priest) in un'intervista rilasciata a Terrorizer nel 2014: "Ho detto a un tizio: ‘Hai letto di quei due ragazzi dei Cynic?’ e lui: ‘Oh, fantastico’. Ho risposto: ‘Qui sono io l’unico gay! Non esiste!”. Hanno fatto una cosa grandiosa. C’è omofobia nel Metal, c’è omofobia in tutti i tipi di musica ma molti metallari sono tolleranti. E’ uno schifo che uno si debba preoccupare di queste cose nel 2014, no? E’ proprio spazzatura. Ad ogni modo che Dio li benedica. So cosa vuol dire uscire allo scoperto. E’ la sensazione più bella del mondo. Siate voi stessi, vivete la vostra vita e non nascondetevi, niente può farvi del male. Solo voi potete farvi del male. Chi vi vuole bene veramente, vi vorrà bene comunque"
LA MORTE DI REINERT
Il 25 gennaio 2020, fonti delle forze dell'ordine raccontano a TMZ che il venerdi sera, Sean è stato trovato morto da un familiare nella sua casa di San Bernardino alle 20:45. È stato trasportato in ospedale, ma dopo che le misure di salvataggio si sono rivelate inefficaci è stato dichiarato morto all'arrivo. Non sono stati rilasciati altri dettagli sulla sua morte (qualcuno su Facebook ha parlato di "heart failure").
Thomas Snyder (marito di Reinert) assieme alla sorella di Sean (Patti): "Sono distrutto. Come molti di voi ormai sapranno, mio marito Sean se n’è andato la scorsa notte. Ho cercato di avvertire per telefono quante più persone della sua cerchia stretta prima che la notizia si diffondesse sui social media. Mi spiace per coloro che non sono riuscito a raggiungere. Sto ancora cercando di ricostruire gli eventi delle ultime 24 ore. Dopo essere tornato a casa da lavoro ho trovato Sean incosciente accasciato a terra. Ho provato a rianimarlo con l’assistenza del 911, prima che venisse trasportato all’ospedale più vicino. Al momento non si conoscono le cause, ma verrà fatta l’autopsia. Sean ed io avevamo svolto tutti i controlli di routine 3 settimane fa e godevamo entrambi di buona salute. Sean non aveva un problema di abuso di droghe ed ecco perché sono ancora in uno stato di incredulità"
Paul Masvidal, dopo aver condiviso un riquadro nero, ha ribadito: "Sono shoccato e rattristito per la perdita di uno dei miei più vecchi amici. Eravamo fratelli di karma, connessi da un qualcosa che andava ben oltre noi due. Così tante memorie stanno inondando il mio cuore e la mia mente. Dal primo momento in cui ho conosciuto Sean alla junior high school, sapevo che eravamo spiriti affini. Un dono oltre ogni immaginazione. Sono grato per aver fatto musica assieme a lui. Alla fine, tutto quello che rimane è amore, quello che provo per Sean. Non ce ne sarà mai un altro come lui"
Richard Christy (Death): "Non dimenticherò mai lo show dei Cynic nel 1994 a Des Moines IA in tournée con Cannibal Corpse & Sinister, Joey Jordison e io eravamo dietro la batteria di Sean Reinert per il loro intero set, con le mascelle sul pavimento. Un batterista davvero innovativo"
Atheist: "Desideriamo inviare collettivamente le condoglianze alla famiglia di Sean Reinert. Siamo amici dal 1989/90. Uno dei batteristi più incredibili che la musica abbia mai visto. Oggi siamo profondamente rattristati da questa notizia!"
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