Formatisi a Poitiers, nel 1998, i Deathspell Omega sono sempre stati una band che ha provato a stare fuori dai riflettori e dalle grandi ribalte. I loro testi sono basati principalmente sul satanismo a livello metafisico perchè a dire della band "tutte le altre interpretazioni di Satana sono intellettualmente non valide". Alcune loro composizioni si sono anche concentrate su temi esistenzialisti provenienti dal surrealista francese Georges Bataille che la band ha citato più volte come la loro più grande influenza letteraria, così come l'idealista tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel.
ANONIMATO
Ci sono pochissime informazioni sulla band: non ci sono siti Web ufficiali, piattaforme social media o foto promozionali, non si sono mai esibiti dal vivo e non ci sono crediti nelle loro uscite.
In generale hanno sempre rilasciato pochissime interviste, inoltre gli album generalmente escono all'improvviso senza annunci o particolari promozioni. Il musicista finlandese Mikko Aspa è più comunemente citato come cantante. E' risaputo che il cantante degli Hirilorn, Shaxul, è stato vocalist fino al 2002. Poi troviamo Hasjarl (chitarra) e Khaos (basso), il batterista non è stato mai rivelato neanche sotto pseudonimi (a causa dei ritmi inumani, si è spesso parlato di una drum machine).
Le poche interviste rilasciate sono state quasi sempre profondamente critiche nei confronti della scena Black Metal e l'ultima intervista concordata al 2019 (l'unica negli ultimi 15 anni) è stata condotta dalla loro etichetta nordamericana The Ajna Offensive, con domande e risposte inviate tramite l'etichetta fondata dalla band stessa: la Norma Evangelium Diaboli (tutto ciò per preservare la loro identit).
DISCHI
"Infernal Battles" (2000) ed "Inquisitors Of Satan" (2002) sono due dischi Black Metal al 100%, sulla falsariga dei Darkthrone. Per quanto riguarda "Infernal Battles", a dire della band (in un'intervista del 2019), solo su "The Victory Of Impurity", "Drink The Devil's Blood", "Extinction Of The Weak" e "Sacrilegious Terror" è stata usata una drum machine. La produzione è davvero grezza, la tecnica molto approssimativa, si tratta di un disco Black Metal al 100% influenzato dai Darkthrone, Gorgoroth, Mayhem e band simili. Basta ascoltare "The Ancient Presence Revealed", per farsi un'idea.
"Inquisitors Of Satan" esce due anni dopo solo in vinile 12" in edizione limitata a 350 copie e numerata a mano. E' innegabile che la band sia maturata, anche se le mazzate Black Metal classico sono evidentissime in "Desecration Master" oppure "Succubus Of All Vices" accompagnate dalle vocals assatanate di Shaxul che, per quanto meno distintivi rispetto a quelli del più celebre successore Aspa, offrono all’ascoltatore una prova di scream ben eseguita. I testi sono blasfemi, il basso quasi assente, il drumming rapido e, come da tradizione, affidato ad un misterioso e innominato membro (o da una drum machine). Troviamo blast beat e doppia cassa, chitarre glaciali e taglienti. Si tratta evidentemente di un disco di passaggio dove troviamo pezzi aggressivi quali "From Unknown Lands Of Desolation" ed altri innegabilmente Black ma più atmosferici come "Inquisitors Of Satan" o "Succubus Of All Vices". Forse "Decadence" lascia intravedere quello che avverrà negli anni successivi. Era evidente che la band, seguendo la falsariga dei primi 2 album, sarebbe scomparsa di lì a poco...nel senso che rispetto alla scena norvegese arrivarono con quasi 10 anni di ritardo. L'unica soluzione era evolversi.
Una discreta rivoluzione avvenne infatti con lo sperimentale "Si Monvmentvm Reqvires, Circvmspice" (2004) sicuramente più tecnico, meno grezzo e con influenze anomale per una band Black Metal quali cori gregoriani. Il disco fa parte di una trilogia con al centro temi di satanismo teistico, ovvero Satana sta pervadendo ogni parte dei nostri regni materiali e metafisici. In che modo il rapporto dell'uomo con Lui dovrebbe essere di riverenza e devozione? Altri temi trattati sono la putrefazione, decomposizione, antinatalismo. L'album è molto lungo e allo stesso tempo raggelante, ogni singolo brano riesce a creare un'atmosfera sacrale e sulfurea grazie agli strumenti classici e a cori gregoriani. Si può citare la memorabile title track: una mazzata tremenda sorretta da tutta la potenza della batteria. Altre grandi canzoni sono "Blessed Are The Dead Whiche Dye In The Lorde" e "Drink The Devil's Blood" (vecchia canzone ri-registrata) condotte da un'atmosfera sinistra, lugubre ma mai monocorde. I cori sono presenti ad esempio nell'opener "First Prayer", poi il disco prosegue con "Sola Fide I" e "Sola Fide II" che inquadrano perfettamente i Deathspell Omega nella loro nuova dimensione; le chitarre hanno finalmente il loro risalto, i suoni sono perfettamente calibrati, la batteria segue strutture più tecniche; i riff di chitarra più ispirati. Anche le strutture dei brani subiscono una radicale trasformazione: la metrica è scomposta e sconvolta, le parti dei brani a volte si ripetono, altre volte no. Davvero asfissiante ad esempio "Second Prayer" con la sua batteria pulsante e rimbombante, sembra quasi una preghiera al maligno la ritmata "Third Prayer" interrotta periodicamente dai cori che sussurrano "Amen".
"Maledetto è l'uomo che si fida dell'umanità e fa della carne la sua forza, e il cui cuore si allontana dall'Eterno"
I cori gregoriani (4 minuti) sono presenti in gran quantità anche in "Carnal Malefactor" (della durata di quasi 12 minuti). "Hétoïmasia" è melodica con una struttura discretamente complessa con la seconda chitarra che costruisce arpeggi sullo sfondo. Il disco è chiuso dall'outro strumentale "Malign Paradigm". In generale non ci sono pezzi sottotono. Il disco dura 1 ora e 17 minuti (a differenza dei primi due, sotto i 40 minuti).
Il secondo volume della trilogia arriva con "Fas - Ite, Maledicti, In Ignem Aeternum", rilasciato il 16 luglio 2007, al di fuori degli Stati Uniti e il giorno successivo negli Stati Uniti, con un grande successo. Questo è un disco molto difficile da assimilare, essendo confusi dal riffing così contorto, imprevedibile e dissonante, che sembra non portare mai a nulla, ammutoliti dalla velocità e dalla furia del batterista (di cui, come al solito, non si conosce il nome) al punto da sembrarci caotico e precisissimo al tempo stesso. "Obombration I" parte con suoni sordi ed echi profondi e un po' come tutto il disco sarà contraddistinto da arpeggi apparentemente casuali e suoni introspettivi.
"The Shrine Of Mad Laughter" è formata da silenzi, stop-and-go, riffs incomprensibili e stridenti, assalti di batteria all'arma bianchi e screaming molto rochi e profondi. Anche "Bread Of Bitterness" è oscura come poca e sembra un viaggio senza speranze. "The Repellent Scars Of Abandon And Election" inizia con i soliti arpeggi e con parti cadenzate prima di partire a folli velocità, per poi rallentare di nuovo con dei sinistri cori in sottofondo e con il riff ripetuto allo sfinimento.
La canzone riparte nuovamente, per poi rallentare nuovamente. Anche "A Chore For The Lost" presenta un andamento quantomeno strano con rallentamenti e accelerazioni.
"Deus, Judica Me...Et Factus est sudor eius sicut guttae sanguinis decurrentis in Terram...Domine, in pulverem mortis deduxisti me...perinde ac cadaver"
"Obombration II", ripresa del brano di apertura, è un pezzo di due minuti orchestrali, un solenne inno alla disperazione. "Fas - Ite, Maledicti, In Ignem Aeternum" termina nel nulla più sconcertante.
L'ultimo album della trilogia, "Paracletus", è stato rilasciato da Norma Evangelium Diaboli e Season Of Mist il 9 novembre 2010. L’estrema complessità ritmica della band è presente anche qui, così come i tanti generi diversi mischiati. A differenza dell’album precedente, le canzoni sono molto più brevi, di media durata, e questo contribuisce a una più rapida assimilazione delle composizioni.
"Epiklesis", "Dearth", "Apokatastasis Pantôn" hanno un incedere Doom e fanno da contraltare a brani violentissimi quali "Wings Of Predation", "Phosphene", "Malconfort" e "Devouring Famine".
I riff sono intricati, dissonanti ed ipnotici. La batteria inumana come sempre.
"The Synarchy Of Molten Bones" venne messo in ascolto in anticipo (streaming) il 31 ottobre 2016 con la versione fisica che ha visto la luce l'8 novembre. Uscito a basse luci e senza nessun preavviso, il disco sorprende per la sua breve durata. A parte la suite "Onward Where Most With Ravin I May Neet", gli altri 3 brani durano in media 6 minuti (mezz'ora in totale).
L'introduzione oscura ed Ambient della titletrack lascia spazio a solenni arrangiamenti sinfonici di trombe ed archi, per poi lasciare esplodere un riff tagliente e veloce sul quale viene costruito un pezzo dagli innumerevoli suoni contrapposti che tra blast beats e un growl cavernoso arriva ad un finale apparentemente illogico. "Famished For Breath" alterna rallentamenti Doom ed improvvise accelerazioni. "Onward Where Most With Ravin I May Meet" presenta, nei suoi 10 minuti, cambi di tempo, melodia, accelerazioni. Più vicina alla forma canzone propriamente detta, "Internecine Iatrogenesis" che chiude l’opera ricollegandosi al primo pezzo.
Il settimo album "The Furnaces Of Palingenesia" è stato pubblicato il 24 maggio 2019 come un manifesto autoritario che parla di una fazione politica denominata "l'Ordine"; esso intende esplicitamente decostruire i regimi autoritari sia della sinistra che della destra.
L'album è stato registrato dal vivo in uno studio usando strumenti analogici.
Un mese dopo, la band ha condotto la sua prima intervista in quindici anni con Niklas Göransson del sito web Methodology, durante la quale sono stati discussi in dettaglio i temi dell'album.
Senza nominare direttamente nessuno dei loro membri, la band ha anche confermato i sospetti di una spaccatura ideologica all'interno della band, osservando: "Una minoranza dei membri sono stati coinvolti nel progetto a causa della loro bravura come musicisti ma si trovano su estremità completamente opposte alla politica e quindi sono nemici politici inconciliabili".
Questo chiarimento è stato fatto sulla scia del contraccolpo generato contro la band a causa della loro lunga collaborazione con Mikko Aspa a lungo accusato di avere connessioni e collegamenti con varie band NSBM europee. Cosa dire del disco? Dai soliti momenti lenti al limite del Doom ("Neither Meaning Nor Justice", "Ad Arma! Ad Arma!"), si passa a sferzanti e violentissimi pezzi quali "The Fires Of Frustrations" o "Absolutist Regeneration".
A metà della tracklist, troviamo la sorprendente 1523. Una melodia inaspettata, prima che la tempesta ricominci a battere violentemente e a prendere il sopravvento con la successiva "Sacrificial Theopathy". Influenze quasi Sludge e sicuramente moderne in "Standing On The Work Of Slaves".
Adoro questo tipo di concept, e adoro tutte quelle "band" di cui non si parla come Nortt o i nocturnal depression. Hai già fatto un articolo sui darkened nocturn slaughtercult ? Se si me lo puoi linkare ?
RispondiEliminaCiao, per Darkened Nocturn Slaughtercult non ancora.
RispondiEliminaNortt e Nocturnal Depression si.
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