giovedì 22 giugno 2017

I T.O.M.B. e Le Canzoni Registrate Con Ossa Umane In Cimiteri e Manicomi

I T.O.M.B. acronimo di "Total Occultic Mechanical Blasphemy" si formarono nel 1998 grazie al misterioso No-One.
Poi si aggiunsero Zimymay e Samantha Viola.
Sotto certi versi, questa band oltrepassa il concetto di musica per arrivare a sonorità Ambient/Noise emanate direttamente da case infestate, cimiteri abbandonati o dalle fauci infernali.
Temi cardine sono l'esoterismo, l'occultismo, rituali, la morte, attività paranormali e la magia.
Le sooarità derivano da registrazioni create in cimiteri, manicomi e prigioni.
I suoni registrati sono realizzati con un registratore a quattro piste e strumenti diversi, tra cui mausolei e porte di cripte usate come percussioni, lapidi, ossa umane e animali (in primis carogne di un coyote, teschi di mucche ed orsi), atti di rituali e anche cadaveri.
Questi suoni sono ipnotizzanti e profondamente oscuri, la pesantezza dei mondi spirituali di cui parlano e palpabile, grazie alle basse frequenze create.

No-One: "Ho registrato in località come Waverly Hills (Kentucky), il Mental Hospital di Essex (New Jersey), il manicomio di Pennhurs, di Byberry e di Norristown (Pennsylvania) e vari cimiteri negli USA e in giro per il mondo"

L'attività della band inizia con “Macabre Noise Royal”, nel 2002 cominciarono ad uscire delle demo come "Total Occultic Mechanical Blasphemy" e "Sacrilegium" del 2005.

No-One: "Nel 2008 ho viaggiato in Norvegia ed ho incontrato Hellhammer a Olso. 
Da lì siamo arrivati ​​al Ski Kirkegård Cemetery dove Euronymous è stato sepolto. Ho poi registrato diverse tracce di canzoni sulla sua lapide"


DISCHI REGISTRATI IN CRIPTE ABBANDONATE, MANICOMI E CAMERE MORTUARIE
"UAG" ("Undercovered Ancient Gateways") è il primo album ad uscire per la Crucial Blast (i primi dischi uscirono tutti autoprodotti o per minuscole label di cd-r) nel 2012.
La titletrack è scandita da percussioni metalliche, il tutto su uno scenario di morte e distruzione (il disco è stato registrato, non a caso, in cripte abbandonate, sanatori, camere mortuarie) dove pare non esserci redenzione per i vivi.
Lasciatosi alle spalle ogni residuo di Black Metal, No-One si butta a capofitto in sinfonie follemente percussive memori di Z'ev ("Mausoleum Witchcraft", uno di vertici del disco, ne è un esempio lampante) e nella musica industriale ("Cadaver Transmission" e "Perverse Crematory Pleasures").
"TORMENT" è immersa in una fitta nebbia oscura, dove ogni cosa è impenetrabile.
"EMPLEH" e "Serpent Moon Seance" sono brani costruiti mediante riverberi e refrain psichedelici.
"Graveyard Requiem" è l'episodio più statico, il più classicamente legato al Dark Ambient sound.

No-One: "La canzone Cadaver Transmission è stata la prima sessione di registrazione completata usando un "cadavere" come strumento. Sono stato in grado di ottenere l'accesso a un cimitero per un certo periodo di tempo e ho usato alcune tecniche di registrazione sul cadavere.
La capacità di condurre questo tipo di registrazione ha confermato che è possibile usare la morte, come mezzo per creare musica"
No-One: "Quando abbiamo avuto la possibilità di aprire per i Sunn O)), abbiamo ricevuto la giusta apparecchiatura audio per eseguire pienamente la nostra musica live
Le nostre prestazioni quella sera comprendevano l'uso di oggetti oscuri e metallici, amplificati contro una lapide, insieme ad altre apparecchiature elettroniche per invocazioni occulte. 
Il 15 giugno 2014, ci è stato chiesto di aprire per i Watain al New York's Brooklyn Bazaar. 
Abbiamo orchestrato un'eruzione sonora di 23 minuti di stregoneria ipnotica, dedicata ai Watain e al loro rituale di quella sera. Le nostre prestazioni alteranti hanno zittito il pubblico. 
Abbiamo creato un effetto paralizzante, di stato trance sul pubblico. Questa è stata una benedizione della morte temporanea, al battesimo di sangue della congregazione di Watain. Vorremmo mostrare gli altri, aprendo nuovamente a queste bande, le nostre capacità audio"

In seguito il trio americano ha pubblicato altri album (tra demo, compilation e split), sino all' ultima oscura e diabolica release: “Fury Nocturnus”.
Lo scopo di questo disco è quello di provocare disturbo con suoni che vanno dai più lievi e angoscianti sospiri a caotiche e angoscianti vibrazioni: chitarre e basso assumono distorsioni talmente estreme da essere a malapena riconoscibili, così come la tastiera.
La batteria (ospite Hellhammer dei Mayhem) scandisce ritmi cupi e freddi e le vocals sono un alternarsi di growl e scream.
Fury Nocturnus deve essere valutato nella sua interezza e nel suo concept.
Il tutto è da ricondurre ad uno studio ed una ricerca musicale di sonorità legate al mondo dell’occulto, dell’esoterismo e dell’oscurità umana e divina.
Solo la metà delle tracce comprende testi cantati che vanno al di là delle strazianti urla di sottofondo: Awake... e Darkness, seconda e terza traccia del disco, proclamano una sorta di mantra malefico ad evocare chissà quale demone, Belial invece, è una sorte di preghiera.
Ignite The Torch Again è malsana anche da un punto di vista strumentale.
Oblivion Dawn e la title track Fury Nocturnus scandiscono riff e ritmiche Doom assolutamente magistrali e distorte.
Battle Winds Of Desecration inizia con una batteria Doom ed immancabile Drone di sottofondo, accompagnati da un canto scream, sempre molto evocativo.
No-One: "Registrammo anche nella centrale elettrica Richmond di Philadelphia. Inconsapevolmente, questa zona ospitava energia molto forte. Qui sono stati girati film quali "Twelve Monkeys" e "Transformers" che hanno avuto collegamenti a morti misteriose che si sono verificate agli individui che lavoravano su quei film. 
Per le registrazioni ho usato un osso umano, per fare i sigilli nel pavimento di cemento sbriciolato. 
Una volta terminato, sono andato ad ascoltare ciò che avevo fatto, e non c'era niente. 
Era insolito, avevo schiacciato tutti i tasti di registrazione corretti, quindi non c'era motivo per cui il dispositivo non avrebbe dovuto registrare. Tutte le altre tracce registrate in precedenza erano ancora lì. 
Mesi dopo, sono tornato a Richmond per registrare nuovamente. 
Ho controllato tutte le apparecchiature e mi sono assicurato che le cose funzionassero correttamente. Poi ho cominciato a camminare lungo il corridoio e urinare sul pavimento. Sono tornato al mio posto, questa volta utilizzando una falce a mano, per creare i suoni dei sigilli. A metà canzone, uno dei pulsanti sul registratore si è acceso, questo non può essere fatto a meno che non si schiacci fisicamente sul pulsante. Cominciai a ridere. Una volta completata la registrazione, ho guardato Brian. 
Rimase lì in silenzio e mi fissava. Ho chiesto se fosse ok. Poi è diventato molto nervoso e ha cominciato a dire che stava sentendo qualcuno che ride, ma io non ho sentito niente. 
La traccia registrata da quella notte è stata chiamata "Cleansing them" ed è la traccia finale e ultima del LP split "Richmond Curse"

lunedì 12 giugno 2017

La Rivalità Tra Bon Jovi e Skid Row (Anni 80)

I soldi furono la causa scatenante che portò ad accesissime diatribe tra Bon Jovi e Skid Row.
E dire che Jon Bon Jovi e Dave "The Snake" Sabo (il chitarrista e fondatore degli Skid Row), erano amici per la pelle, sin dall'adolescenza.
Sabo infatti era stato il primo chitarrista dei Bon Jovi prima che fosse reclutato Richie Sambora.
I due comunque strinsero un patto: il primo che raggiungesse il successo avrebbe aiutato l'altro a sfondare.


BON JOVI E SKID ROW
I Bon Jovi si formarono nel New Jersey nel 1983.
Prima della formazione degli Skid Row, la band pubblicò l'omonimo del 1984, 7800° Fahrenheit del 1985 e il super successo Slippery When Wet nel 1986.
Il disco d'esordio Bon Jovi vendette subito molto bene, dall'omonimo vennero estratti Runaway, She Don't Know Me e Burning For Love.
Dal secondo disco 7800° Fahrenheit vennero pubblicati 4 singoli: Only Lonely, In And Out Of Love, The Hardest Part Is The Night e Silent Night.
Anche questo fu un buon successo ma quello planetario arriverà con il terzo disco.
Slippery When Wet infatti conteneva hit leggendarie del calibro di You Give Love a Bad Name, Livin' On A Prayer, Wanted Dead Or Alive e Never Say Goodbye (i primi tre riuscirono tutti a raggiungere le prime dieci posizioni della Billboard Hot 100, permettendo a tale disco di diventare il primo album Hard Rock nella storia della musica ad aver avuto tre hit nella top 10 in classifica).
Jon, una volta esploso con la sua band, mise in contatto il suo manager con Dave Sabo, che nel frattempo aveva formato gli Skid Row.
Gli Skid Row si formarono nello stesso anno, sempre nel New Jersey,
Siamo come detto nel 1986 e agli Skid Row mancava però il frontman.
Trovato, casualmente, al matrimonio di un amico in comune, un fotografo musicale: è così che entrò in scena Sebastian Bach.
Il leader dei Bon Jovi lo prese sotto la sua ala protettrice, tanto da pagare la penale di 200mila dollari per liberarlo dalle pendenze col suo vecchio manager, questo però in cambio dei diritti d'autore degli Skid Row.
Poi ospitò Bach e la sua famiglia a casa sua e gli diede anche alcuni suoi abiti di scena.
Nel mentre Bon Jovi pubblicava New Jersey nel 1988: Bad Medicine, Born To Be My Baby, I'll Be There For You, Lay Your Hands On Me e Living In Sin trascinarono il disco ad un grande successo.
Tutti i cinque singoli riuscirono a raggiungere i primi dieci posti della Billboard Hot 100, permettendo a tale disco di diventare l'album Hard Rock ad aver avuto più hit di sempre nella top 10 in classifica.


LA RIVALITA'
Jon però non poteva certo immaginare che gli Skid Row, da perfetti sconosciuti, sarebbero esplosi raggiungendo un grande successo commerciale arrivando quasi ad oscurare la "band madre" dopo aver firmato per la Atlantic Records.
Siamo infatti nel 1989 ed esce Skid Row.
5 milioni di copie solo negli States, non male per una band esordiente, ma con capolavori come 18 And Life e I Remember You tutto quel clamore intorno a loro era strameritato.
Ma non solo questi pezzi, si possono citare anche Big Guns, Piece Of Me, Rattlesnake Shake.
Bon Jovi, probabilmente, tutto questo non lo garbò molto.
Il vocalist degli Skid Row raccontò di come il clima tra loro cambiò molto velocemente, e che la crew dei Bon Jovi (durante il loro tour in comune) iniziò a prenderlo pesantemente di mira.
Anche se in realtà pure gli stessi Skid Row fecero stampare delle maglie offensive, al punto che Jon andò nel backstage dicendo a Sebastian "ti fotterò".
All'ennesimo scherzo di pessimo gusto, Bach perse la testa e durante il loro live di apertura, insultò pesantemente Bon Jovi.
E come se non bastasse lo fece passare per ladro, dicendo che nonostante un conto in banca da milionario non si faceva problemi a sottrarre i diritti d'autore di una band emergente come la loro.
E si parlava di ben 2 milioni di dollari.
Il cantante diretto sul palco della Rupp Arena di Kentucky venne afferrato da tre membri della crew di Bon Jovi e gli venne gettato latte ghiacciato in testa.
Bach, bagnato, scosso e furioso correva come un indemoniato sul palco.
Disse a due membri della sua crew di prendere delle scatole di uova e di scagliarle sulla security di Bon Jovi.
Sebastian Back: "la cosa più assurda è che la folla era dalla mia parte".
Mentre Back usciva dal palco, il suo tour manager gli disse: "Hey Sebastian penso che abbiamo un problema qui".
L'equipaggio di Bon Jovi afferrò Bach e lo spinse contro un muro di cemento.
Il fratello di Bon Jovi, Tony, gli gridò: "Ti farò uccidere" (o qualcosa del genere).
Bon Jovi era infuriato e lo aggredì: "Ho ascoltato quello che hai detto sul palco, bastardo!" e partì con un pugno, che però Bach prontamente schivò.
Era spalle al muro, ma del resto ci era andato giù pesante. Il padre continuava ad urlare "Io ti ammazzo!".
La storia finì con Bon Jovi che rinunciò ai diritti d'autore e la voce degli Skid Row fece pubblica ammenda per quanto dichiarato, scusandosi per gli insulti ed aggiungendo che senza Jon forse non avrebbero mai raggiunto il successo..


ANNI SUCCESSIVI
Negli anni successivi entrambe le band calarono.
O meglio, gli Skid Row fecero uscire un altro grandissimo successo: Slave To The Grind nel 1991.
La titletrack, Monkey Business, Psycho Love più le tre ballad In A Darkened Room, Quicksand Jesus e Wasted Time.
Il disco indurì in parte il sound: la band americana passò dall'Hard Rock all'Heavy Metal, anche se come abbiamo visto diverse erano le ballad stile disco d'esordio.
La fine degli Skid Row avviene a metà anni 90, tra cambi di sound, scioglimenti e reunion in tempi recenti con altri vocalist (Bach lascerà la band nel 1996, dando il là alla sua carriera solista).
La storia per i Bon Jovi non sarà molto diversa, anche se la band di Jon manterrà una sua dignità e continuerà per la sua strada, cambiando quà e là genere a seconda delle mode.

giovedì 1 giugno 2017

La Storia Di Paul Di Anno: Droga, Alcool, Armi ed Arresti

“Si, mi sono drogato un casino ed ho bevuto qualsiasi drink conosciuto dall’uomo. 
Ho un problema? Cazzo, quale sarebbe il problema? Mi sono solo divertito come uno stronzo, questo è tutto, e mi sono goduto quasi ogni momento”

Paul Di Anno, nato a Chingford (sobborgo di Londra) il 17 maggio 1958, rimarrà nella storia per essere stato il vocalist degli Iron Maiden pre-Dickinson (prima che venisse allontanato per problemi di alcool e droga).
Chiodo, vestito in nero, faccia da duro, spesso a petto nudo, tatuaggi, orecchini ed un’irruenza e foga immediatamente percepibili solo a vederlo.
Dietro la testa si fece tatuare le scritte "666" e "GOD = SUCKER" (Dio = Schifoso).
Un’immagine giovanile, ribelle o da delinquente se preferite.
Tra tutti i dinosauri degli anni 70 e 80 forse è quello che ha subito maggiormente lo scorrere del tempo, tanto che oggi è fisicamente quasi irriconoscibile, appesantito e rasato, confinato nei piccoli pub underground.
La sua travagliata adolescenza lo ha visto crescere nella complicata periferia londinese, definita “un posto completamente razzista” nel quale anche le forze dell'ordine maltrattavano lui ed il suo amico Mercado a causa delle loro origini (non 100% inglesi).
Fa il macellaio e il cuoco, poi si accorge che le ragazze sono attratte dai Rocker brutti sporchi e cattivi quindi comincia a cantare.

Di Anno: "Per raccontarmi da dove comincio? Dalle bottiglie che ho infilato nel culo alle groupie? Dalle tizie che mi hanno sniffato la coca dall’uccello, dall’arresto in America per aver quasi ucciso una donna, da quando la polizia di Los Angeles mi ha beccato con un Uzi e una montagna di cocaina? 
Ho preso a calci un membro della band fin quasi ad ammazzarlo, ho fatto a botte con 15 buttafuori a un concerto, ho minacciato folle intere con le armi, sono caduto dal palco ubriaco, ho dato la caccia alla mia ragazza in un auditorium pieno per cercare di ucciderla, ho fatto scattare risse in ogni continente, mi hanno arrestato, sono stato portato clandestinamente da un paese a un altro, tirando le somme: ho sempre scatenato un inferno"


IRON MAIDEN
Tornando ai suoi primi anni di carriera viene presentato da Doug Samson a Steve Harris (bassista dei Maiden) e Dave Murray nel 1978: stando alle parole dello stesso Di’Anno, la musica degli Iron Maiden, ascoltata al pub o in sala prove dopo i primi incontri, non gli piaceva granché, ed anzi tendeva a sfotterla in compagnia dei suoi amici.

Di Anno: "Andai a vederli suonare al Cart And Horses nell' East London, e il loro cantante perdeva falso sangue dalla bocca. Io ed un mio amico ci stavamo pisciando sotto dalla risate. Quando mi sono presentato a Steve Harris non ho potuto mantenere una faccia seria"

Dunque Paul si presentò senza grossi interessi all'audizione, poi andò ad ubriacarsi: alla band piacque, ed il debutto avvenne sul palco del Ruskin Arms, sfoggiando immediatamente la sua attitudine rabbiosa.
Qui si scrive la storia perchè con lui vedranno la luce Iron Maiden e Killers, su cui credo non ci sia molto da dire che non si è già detto.
Riguardo l'esordio (Iron Maiden appunto), i membri del gruppo incontrarono numerose difficoltà per far uscire il disco, soprattutto in virtù della corrente Punk che stava dilagando in Inghilterra.
Le case discografiche, in quel periodo, producevano soprattutto gruppi Punk, tant'è che gli fu proposto di cambiare genere.
Tuttavia la EMI si convinse a firmare un contratto che permise agli Iron Maiden di far uscire il loro album di debutto.
Si ricordano pezzi leggendari quali Prowler, Remember Tomorrow (dedicato da Paul Di'Anno a suo padre), Running Free, Phantom Of The Opera, la ballad Strange World, senza scordarci di Charlotte The Harlot (dedica di Dave Murray ad una prostituta chiamata Charlotte) e della titletrack (suonata ancora oggi).
Di Anno nel 1980: "E’ il nostro modo di suonare, di essere una band, e riteniamo di costituire la logica evoluzione dell’Hard Rock degli ultimi dieci anni. Penso semplicemente che sia stato differente il nostro approccio alla musica, suoniamo proprio come ci sentiamo di fare; assolutamente non vogliamo diventare un gruppo di Rockstar come è accaduto ad altri in passato, teniamo a salvaguardare la nostra energia"

L'anno dopo, Dennis Stratton abbandona la band e viene sostituito da Adrian Smith, con il quale verrà registrato Killers.
Il disco si apre con la bellissima strumentale The Ides Of March, a cui fa seguito l'inno Wrathchild, brano che parla di un giovane appartenente ad una famiglia nobile che vive con rabbia la sua vita. Murders In The Rue Morgue è ispirata ad Edgar Allan Poe e parla di omicidi.
Senza scordarci di Another Life e della strumentale Genghis Khan.
Innocent Exile è uno dei primi brani composti da Steve Harris, risalente ai primissimi periodi di vita degli Iron Maiden, che parla di un individuo che è costretto a fuggire dalla legge.
Infine Killers, la titletrack, che s'immedesima nei panni di un assassino sul punto di uccidere la propria vittima.
Si trattava ovviamente di lavori Heavy ma sicuramente più Punk, rispetto poi all'era successiva contraddistinta dalla voce di Dickinson.
L’energia sprigionata da Paul era indubbiamente incontenibile: con la sua grinta era capace di dare una marcia in più, mentre il suo sguardo ed i suoi boccoli neri lo dotavano di quel sex appeal decisivo per attirare giovani ragazzine.


CACCIATO PER PROBLEMI DI ALCOOL E DROGA
Eppure la carriera di Paul Di’Anno fu da subito minata dai suoi abusi, specchio di una personalità inaffidabile che ne sprecava le doti e rallentava l’attività della band: nel Killers World Tour si arrivò al punto di non ritorno, e la separazione fu inevitabile.
Steve Harris: “La decisione di licenziare Paul è stata presa da tutta la band. Iniziava a rompersi di fare grandi tour, aveva problemi in famiglia, con la droga, non era più felice di stare nella band e allo stesso modo noi non eravamo felici. Così, alla fine del tour del nostro secondo album Killers ci siamo semplicemente separati. Non volevamo davvero che se ne andasse via, perché la band stava funzionando bene, pensavo che la line-up fosse veramente stabile; lui però era veramente instabile, non credo volesse dare tutto sé stesso e questo creava problemi sul palco perché qualche serata ci dava dentro, altre no. È stato un periodo molto difficile per noi, ma alla fine sapevamo che se non ci fossimo divisi la band avrebbe iniziato a precipitare. Non c’è una colpa vera e propria, ma penso solamente che Paul sia stato stupido nei confronti di se stesso, perché ritengo che abbia un mucchio di talento e all’epoca lo stava buttando via”

A farlo fuori, oltre al suo difficile carattere, furono appunto i suoi eccessi di cocaina e il suo essere perennemente ubriaco.
Il 10 settembre 1981 tenne il suo ultimo concerto a Copenaghen, e si tuffò in una vita solista ancor più ingestibile.


CARRIERA SOLISTA
Lui comunque poco dopo si definì “troppo grezzo per i Maiden”, anche se allo stesso tempo non ha mai lesinato critiche al modo che Dickinson avrà di interpretare le sue canzoni.
Anche durante la sua carriera solista, continuavano gli abusi e la dipendenza, tanto che Paul si ritrova da solo sciogliendo  o mettendo in standby le sue band (Gogmagog e Battlezone).
Riparte così nel 1990, affiancato da Dennis Stratton nel tentativo di rilanciare i decaduti Praying Mantis: fonda i Killers (sfruttando il nome del noto secondo disco dei Maiden).
Passa agilmente dall'Heavy al Thrash, non dimenticando negli anni 2000 le radici Rock/Blues.
Dal 2000 inizia una serie di attività concertistica con cover band locali, che variavano a seconda della Nazione.

Di Anno: “Come mai qualche coglione si lamenta del fatto che io continui ancora a cantare Running Free e gli altri classici della mia epoca, mentre Bruce è la fuori a cantare i primi due album, provando a clonare la mia voce, e lo ritiene accettabile?”
Voci di corridoio nei primi anni del 2000 lo volevano addirittura rientrare a casa base dopo la separazione tra Harris e Dickinson: invece, il prescelto fu Blaze Bayley.
Come album solisti ne compone diversi a fine anni 90, compreso il buono "The Living Dead" nel 2006

In un'intervista del 2015, criticò fortemente Bruce Dickinson: "Quando ero negli Iron Maiden ero solo un ragazzino, non avevo idea di come si cantasse, non avevo voce. 
Ho sviluppato la mia voce grazie al fumo delle sigarette, al Jack Daniel's e alla cocaina. 
Non vi prendo in giro. 
Odio le fighette che dicono 'Oh, devi prendere lezioni di canto'. 
Mi spiace, Bruce, ma lo sai che son tutte stronzate. Se non sai cantare, non cantare. 
Forse solo se canti all'Opera, devi esercitarti. 
Ma per il Metal ed il Rock And Roll, devi andare da un insegnante? Ma vaffanculo" 

Da quello che si è evinto sulla sua carriera, Paul ebbe una passione incontenibile per le ragazze, le risse, per le armi (Uzi detenuta illegalmente che l'hanno irrimediabilmente portato all'arresto), per le cattive compagnie in genere, ma in particolare per la droga (cocaina e speed), nonchè capace di dilapidare una fortuna (che deve essere stata realmente ingente, almeno fino a quando ha detenuto i diritti sui vecchi pezzi dei Maiden) finendo spesso in bancarotta.
Ignobilmente capace anche di gesti di violenza sulle donne conseguenti ai suoi abusi di sostanze, portandolo più dietro le sbarre con accuse anche molto gravi e l’espulsione permanente dal territorio statunitense, con un patetico tentativo di ritorno clandestino per un tour già programmato, ma anche lo stop a progetti musicali che promettevano bene.
Per quanto riguarda le risse, la sua inclinazione nel settore sembra rientrare assolutamente nelle aspettative su qualunque ragazzo proveniente dal suo quartiere.
Riguardo le donne, oltre ad aver fatto sesso con diverse migliaia (sue parole), è balzato spesso agli onori della cronaca per le percosse ripetute, fino al tentato omicidio.


L'ARRESTO PER FRODE
Come detto dietro le sbarre c'è finito un sacco di volte, come quando durante un concerto venne arrestato per tentato omicidio.
Lo stesso Di Anno successivamente smentì tutto: disse che gli fu semplicemente negato l'accesso al palco dalla polizia poiché aveva con sé un coltello, obbligando i restanti membri degli Iron Maiden a portare avanti la performance da soli senza cantante.
Una volta, pare, che Di Anno pedinò uno spacciatore di una delle gang di Los Angeles più influenti e finisce in rissa (per vendicarsi di un agguato di qualche giorno prima).
Le rogne e le controversie tuttavia non sembrano finite neppure in anni recenti: nel 2011, infatti, ormai pelato e ricoperto di tatuaggi, Paul Di’Anno è stato processato per aver frodato lo Stato Britannico (45mila sterline), con aggravante di falsa testimonianza.
Infatti, tra il 2002 ed il 2008 si era dichiarato affetto da disturbi alle terminazioni nervose della schiena ed impedito al lavoro, percependo i relativi sussidi per una presunta invalidità.
Tutto ciò, mentre gli show lo ritraevano pimpante e saltellante sui palchi di mezza Europa (in realtà molti altri concerti l'hanno anche visto trascinarsi e zoppicare mentre camminava ma tant'è).
Viene arrestato all'aeroporto di Heathrow.
L’11 marzo 2011 viene incarcerato (rimarrà in carcere per 2 mesi dei 9 previsti).


MATRIMONI E RELIGIONE
Paul possiede oggi un internet café ed un ristorante in Inghilterra.
Si è sposato per ben sei volte e vanta un numero insensato di figli e figliastri.
Si è dichiarato alternativamente musulmano, cattolico, ebreo e pure aborigeno, tanto per non farsi mancare proprio nulla.
In realtà in altre circostanze si era dichiarato ateo e fortemente critico nei confronti della Chiesa Cattolica: "Nel nome della religione le persone si ammazzano tra di loro. E Dio? Sta solo a guardare! Vedi in Italia, a Roma per esempio: quanti soldi ha la chiesa cattolica? E quante persone non hanno denaro, non hanno cibo, non hanno niente?"


PROBLEMI DI SALUTE
Lo scorso 13 marzo 2016, Di Anno si è esibito durante uno speciale evento dedicato alla NWOBHM a Tokai (in Giappone) su una sedia a rotelle.
Il cantante è rimasto seduto su una sedia a rotelle per tutta la performance, pare a causa di un trauma al ginocchio che gli impedirebbe di stare in piedi (traumi causati da incidenti in moto e dall'osteoporosi):

Di Anno: “Non credo che ai fan freghi nulla di vedermi, vogliono solo sentirmi cantare. Quindi per sei mesi, forse, dovrò fare così, fino a quando non subirò un intervento. Voglio cantare, quindi lo faccio da seduto. Non voglio essere volgare...ma è fottuto. Perché va avanti da sette anni. E adesso il legamento è andato, e praticamente le ossa sfregano una sull’altra. E il dolore è così forte, certi giorni, che è da non crederci”
Qualche mese dopo, le dichiarazioni del suo amico Blaze Bayley scioccarono il mondo della musica: “Paul è in ospedale in questo momento. Ha il cancro e gravi problemi alle ginocchia e alle anche. 
Resterà in ospedale per almeno altri quattro mesi ma sta rispondendo bene alle cure. 
Dal 2012 abbiamo fatto coppia in vari concerti in giro per il mondo, tra Russia, Svezia e Australia, ma non abbiamo mai suonato assieme in Sudamerica. 
Quindi, non appena starà meglio, forse tra un anno o giù di lì, lo aspetto a braccia aperte per il prossimo tour insieme”

La risposta di Di Anno non tardò ad arrivare e contrariamente a quanto diffuso fece invece sapere di stare benone: “Sono in convalescenza dopo un intervento chirurgico per rimuovere dai polmoni un ascesso grande quanto una palla da rugby! Non una passeggiata insomma, ma la bella notizia è che la massa tumorale non era affatto maligna. 
Mi aspettano otto settimane di cure intensive ma, che diamine, non sto morendo! 
Quando questo calvario sarà finito e l’infiammazione sfiammata, mi aspetta, fra circa sei mesi, un’altra operazione, al ginocchio sinistro, per l’inserimento di una protesi che mi consentirà di tornare a camminare regolarmente e stare in piedi sul palco. 
Il destro è a posto, sto finendo la fisioterapia, il dolore è ancora forte ma non vedo l’ora di smettere di prendere 30 pillole al giorno e soprattutto voglio dar fuoco a questa maledetta sedia a rotelle!
Sono collassato in casa dopo il tour in Argentina. 
Mi hanno prescritto degli esami e da una radiografia è risultata evidente una grossa macchia nera nei miei polmoni. 
Credevo fosse giunto il mio momento ma per fortuna tutto si è risolto per il meglio. 
Quel grosso ascesso abitava in me apparentemente da qualche anno a mia insaputa. 
I dottori dicono che si tratta di un’infezione trasmessa per vie aeree chissà come o dove, che può attaccare chiunque sia già debilitato o debole. Ci vorrà un po’ prima che io possa tornare a casa a San Paolo, in Brasile, preferisco di gran lunga curarmi in una clinica qui a Londra”