mercoledì 21 settembre 2016

La Storia Dei Dimmu Borgir: Shagrath e Il Satanismo

I Dimmu Borgir originari di Oslo fecero parte della seconda ondata del Black Metal norvegese.
Seconda ondata perchè per quanto più o meno contemporanei a molte band della scena si formarono nel 1993.
Inoltre l'utilizzo delle tastiere li rendeva diversi da altre band in voga in Norvegia all'epoca.
Ok c'erano anche gli Emperor ma i Dimmu Borgir imborghesirono di molto il sound.
La band di Shagrath e soci è sempre stata accostata ai Cradle Of Filth o ai Limbonic Art, non agli Emperor.
La band venne fondata da Shagrath, Silenoz (chitarre) e Tjodalv (batteria) nel 1993.
Il nome Dimmu Borgir significa oscuro (Dimmu) castello/roccia (Borgir), e questo termine è usato per indicare una formazione vulcanica dell'Islanda che secondo le leggende del luogo costituirebbe l'entrata dell'inferno.
Criticati aspramente per aver diluito l’aspetto primitivo del Black Metal originario (la cacofonia, la velocità, le pessime produzioni e il suono zanzaroso delle chitarre) in un miscuglio capace di fondere violenza ma anche melodica grazie all'uso di tastiere ed orchestre.


LE ACCUSE DI SATANISMO
I testi dei Dimmu Borgir sono intrisi di messaggi satanici, mistici ed anticristiani.
Anche loro nelle varie interviste (Shagrath in primis) non hanno mai nascoste le loro credenze anti-cristiane (soprattutto nei primi anni della formazione della band).

Shagrath: "Non ci interessa di cosa vuole ascoltare il pubblico, noi siamo satanisti.
Satana è il nostro maestro, oltre che la nostra guida spirituale.
Satana è una bestia fisicamente vivente oltre che un simbolo di oscurità, distruzione e morte.
Io so che c'è un maestro seduto da qualche parte su un trono che ha convertito le nostre anime al suo potere malefico.
Tutti quelli che predicano la Bibbia sono nostri nemici quindi devono morire tra le fiamme.
I cristiani non sono altro che insetti poveri di spirito, così come lo è che gli indica il modo di portare avanti la loro patetica esistenza.
Sono solo dei fanatici manipolati da quanto scritto sulla Bibbia.
Reprimono i loro istinti umani solo perchè convinti che Dio abbia creato l'uomo e la terra.
La nostra filosofia si basa invece sulla vendetta, non certo sul porgere l'altra guancia.
I nostri nemici devono essere annientati senza misericordia alcuna"
Shagrath: "Noi non scriviamo canzoni per rendere la gente più felice.
Del resto l'odio è l'emozione più forte che un uomo possa provare e quello che sosteniamo noi è evidentemente diretto contro il cristianesimo e la stupidità della razza umana.
Noi vogliamo che chi ci ascolta scavi profondamente dentro di se, facendo uscire allo scoperto la propria indole distruttrice.
Una volta fatto questo, trovata l'essenza della propria collera, vogliamo che quest'uomo utilizzi tale forza contro i cristiani.
Non dimenticare che fin dal giorno in cui abbiamo dato vita ai Dimmu Borgir, la nostra intenzione è stata, ed è tuttora, quella di creare una musica più oscura e malsana possibile.
La nostra missione è sempre stata quella di portare nuove anime alla corte di Satana, per formare tutti assieme un'armata potente e invincibile.
I cristiani devono essere sterminati senza che una goccia di sangue satanico sia versato"


IL LIBRO DELLA LEGGE DI CROWLEY
L'album Abrahadabra del 2010 è dedicato ad Aleister Crowley, famoso padre del satanismo moderno, ed ispirato dal suo "Liber Al Vel Legis Sub Figura CCXX come dettato da XCIII=418 a DCLXVI", comunemente conosciuto come "The Book Of The Law".
Questa opera sarebbe stata dettata a Crowley stesso da una entità invisibile e preterumana di nome Aiwass, durante il suo soggiorno al Cairo, l'8, 9 e 10 Aprile del 1904, un giorno per ciascuno dei capitoli che compongono il libro.
Abracadabra di solito si scrive con la «C».
I Dimmu Borgir hanno voluto usare una variante di questa parola evocativa ideata da Aleister Crowley dove la «C» viene sostituita da una «H».
Nella sua opera sulla Gematriah (lo studio numerologico delle parole scritte in lingua ebraica), il satanista inglese spiega di aver cambiato questa parola per ragioni magiche.
Secondo le regole della Kabbalah ebraica, ad ogni lettera corrisponde un numero.
Sommando tutti i numeri si ottiene una cifra che è il valore cabalistico di quella data parola.
Il numero di Abrahadabra è il 418.
Tale variazione apparve per la prima volta nel 1904 nelle invocazioni al dio egizio Horus che precedettero la stesura del Liber al vel Legis e che portarono alla fondazione della religione di Thélema 13.
Essa era già apparsa anche sul diario della Bestia nel mese di maggio 1901, che in seguito Crowley pubblicò sulla rivista The Equinox 14.
Sul Liber al vel Legis è scritto: «Abrahadabra; la ricompensa di Ra Hoor Khut».
«La fine delle parole è nella Parola Abrahadabra».
Secondo Crowley, il significato di questo termine aramaico equivale a «io creo come parlo».
Abra è la forma solare di Amen, il Dio Occulto.
Amen era un titolo di Sebek-Ra, o Set, nel Culto Draconiano dell'antico Egitto.
Fu il culto di questa divinità che Ankh-Af-na-Khonsu ripristinò nella XXVI Dinastia. Had, il cuore di Abrahadabra, è il nome caldeo di Set o Shaitan, ed Abrahadabra è la formula della sua magia.
Più precisamente, questo libro fu una trasmissione a "voce diretta" da una Intelligenza extraterrestre chiamata Aiwass.
Esso non influenzò solo il corso della vita di Crowley e le vite di molti con i quali egli entrò in contatto ma ora, quasi trent'anni dopo la sua morte, il messaggio misterioso affascina migliaia di persone.
I numeri chiave del Libro della Legge 93, 418, 666, 718 sono di grande importanza.
Aiwass non è semplicemente un nome, esso è anche una formula magica che può essere espressa in più modi.
Come Aiwaz produce il numero 93, come Aiwass 418.
93 è il numero della parola greca thelema (volontà) e di agapé (amore), gli elementi gemelli dell'amore sotto il dominio della volontà che costituiscono la Legge di Thelema.
Il già citato 418 è anche il numero di Abrahadabra, la formula suprema dell'amore sotto il dominio della volontà per cui essa è la chiave alla coscienza cosmica.
418 rappresenta l'applicazione dinamica della corrente che ispira il Culto di Shaitan-Aiwass che Crowley voleva rianimare.
Il numero 666 non ha bisogno di presentazioni ma nel contesto attuale la sua più significativa corrispondenza cabalistica è con Teitan11, la forma Caldea di Shaitan, il "dio-diavolo" il cui vero nome o formula è Aiwass.
Nel Libro della Legge il numero 718  è associato con la Stele della Rivelazione che è conosciuta anche come l'Abominazione della Desolazione12.
Essa è il Talismano di ShTN (Shaitan) il cui numero 359 quando raddoppiato è 718.
718 rappresenta quindi il "Signore del doppio scettro di potere" (Set-Horus) menzionato nel terzo capitolo del Libro della Legge.
Tale potere è distruttivo nel senso che una totale demolizione del Vecchio Ordine deve necessariamente precedere l'emergere del nuovo, l'Eone di Horus che "ricompensa" l'uomo con Abrahadabra (cioé la coscienza cosmica).
Il Libro della Legge rivela una struttura comprendente temi occultistici, di magia e filosofia.

Crowley: "La mia osservazione dell'Universo mi convince che vi sono esseri di intelligenza e poteri di una qualità molto più alta di qualsiasi altra cosa uno possa concepire; che essi non sono basati di necessità sulle strutture cerebrali e nervose che conosciamo, e che l'unica e sola possibilità per l'umanità di avanzare nell'insieme è per gli individui di arrivare a contattare tali Esseri"

Crowley asserisce che Aiwass era un tale essere e lo descrive come "un messaggero delle forze che governano questa terra al presente".

Tornando ai Dimmu Borgir, ricordiamo inoltre che il brano Ritualist, incluso in questo album, contiene un messaggio rovesciato satanico.
Inoltre The Ritualist contiene messaggi di Backmasking (ovvero ascoltando versi al contrario c'è un messaggio con un senso, satanico ovviamente).
Trattasi di un evocazione diabolica, con tanto di campanello magico che suona in sottofondo: «In nomine dei magni, dei nostri Satanas Luciferi».


I DISCHI
Nel primo album, For All Tid, pubblicato dall’indipendente No Colours Records nel 1994 ci sono armonie malsane, chitarre zanzarose ma con garbo ed i toni sono lenti ed hanno un feeling freddo ma piacevolmente melodico (come ad esempio la bellissima titletrack o la strumentale "Glittertind") con qualche spruzzata Folk qua e la.
Troviamo anche voci clean come in "Over Bleknede Blander Til Dommedag", furia come in "Stein", orchestrazioni, ma non hanno ancora il livello d’impatto che assumeranno in seguito.
"Hunnerkongens Sorgsvarte Ferd Over Steppene" ha influenze Thrash con synth e chitarra acustica.
Anche "Raabjørn Speiler Draugheimens Skodde" è un'ottima traccia con archi ed un'ottima sezione ritmica.
L'affliggente ed epica "Den Gjemte Sannhets Hersker" chiude degnamente il platter.
I testi come si sarà capito sono ancora in norvegese.
Limitato a 1000 copie di cui le prime 300 con tanto di poster.
Neanche due anni dopo (1996), la band rientra in studio (stessa formazione del disco precedente) e registra quello che, senza dubbio, è uno dei suoi dischi più belli: Stormblåst.
Belle atmosfere, glaciali ma anche accattivanti per chi non ascolta questo genere (le parti sinfoniche sono aumentate).
I testi, per l’ultima volta in norvegese, sono funzionali al feeling del disco.
L’utilizzo di tastiere e pianoforti (suonati da Stian Aarstad, accusato poi da Shagrath e Silenoz di aver copiato la melodia dello strumentale "Sorgens Kammer" da un vecchio gioco per Amiga) è fondamentale nel delineare il sound del gruppo.
Anche Shagrath sembra maturato come vocalist.
Dal punto di vista dell'artwork ci troviamo davanti a un libretto poco curato con foto, sempre oscure e cattivissime, dei componenti della band.
Stranamente manca il testo di una canzone, ovvero di "Antikrist", una canzone che nonostante la lingua norvegese è abbastanza palese di quale tema tratti (belle le parti di basso e il flauto).
A causa delle precedente accusa di plagio, nel 2005 questo disco venne ri-registrato dal duo Shagrath-Silenoz (con Hellhammer alla batteria come turnista), eliminando la canzone "Sorgens Kammer "e sostituendola con la nuova "Sorgens Kammer - Del II".
"Når Sjelen Hentes Til Helvetet" mischia violenza e parti meno canoniche con il pianoforte.
I toni dell'album si fanno ancora più cupi con la doppietta "Da Den Kristine Satte Livet Til" e la titletrack (violenza, parti di musica classica e violoncelli). "Dødsferd" rimarca la propria aggressività, accentuata dai centrali accompagnamenti teatrali dei synth; "Vinder Fra En Ensom Grav" presenta ottimi riff.
"Guds Fortapelse - Apenbaring Av Dommedag" è aperta dalla 9° sinfonia di Dvorak (New World Symphony), dove Silenoz torna dietro ai microfoni. Una struggente coda di pianoforte anticipa la brutale chiusura dell'album.
Poco più di un anno dopo aver dato alle stampe il disco, la band cambia formazione (Nagash prende il posto di Tristan al basso) e si accasa ad una major come la Nuclear Blast.
Il passaggio dalle etichette indipendenti e senza compromessi ad una multinazionale potente come la Nuclear Blast è un colpo ulteriore alla credibilità "true" della band.
Il disco che ne viene fuori è comunque eccellente: Enthrone Darkness Triumphant.
Ottima produzione, arrangiamenti curati e capaci di tessere atmosfere tanto romantiche quanto morbose ed oscure.
La canzone d’apertura, "Mourning Palace" rimarrà nella storia della band.
Vocals luciferine, chitarre zanzarose e quelle tastiere sono un perfetto connubio fra romantico ed oscuro.
Da queste registrazioni si nota un elemento: il suono della band è mutato.
"Spellbound (By The Devil)" è un pezzo duro ma allo stesso tempo sinfonico.
Le tastiere di Stian Aarstad coprono un ruolo fondamentale in episodi come la sognante e misteriosa "In Death’s Embrace" o nella quasi ballad "A Succubus In Rapture", altra hit insieme a "Tormentor Of Christian Souls".
"Relinquishment Of Spirit And Flesh" e "Master Of Disharmony" sono a tutti gli effetti due brani di Black Metal veloce e maligno.
Da questo momento in avanti sarà solo un proseguire su questa strada arricchendo gli arrangiamenti, la grandeur e tutta una serie di elementi che diverranno, poi, il sinonimo del sound dei Dimmu Borgir (considerati, dai più, dei venduti).
Nel 1999 esce Spirtual Black Dimensions.
Mustis diventa membro ufficiale e, come guest vocals, viene chiamato ICS Vortex (conosciuto fino a quel momento per il suo lavoro nei Borknagar).
Il disco parti abbastanza dure (tipo "Reptile", ma il particolare che emerge è la presenza delle clean vocals) ma si nota comunque uno spostamento lento dal Black Metal (anche se sinfonico) verso lidi più gotici.
Basta ascoltare anche la malsana e strana "Arcane Lifeforce Mysteria". I pezzi sono vari e vanno dall' insane "Behind The Curtains Of Night" e "Phantasmagoria" passando per la malinconica "Dreamside Dominions". Sono presenti anche tastiere come in "The Promised Future Aeons".
Nel 2001 la band norvegese rientra negli studi di registrazione, le novità sono tante e si nota l’ennesimo cambio di line-up: fuori Astennu per Galder alla chitarra, fuori Nagash e dentro Vortex al basso ed anche Tjodlav viene sostituito dal turnista di lusso Nicholas Barker alla batteria, ex dei Cradle of Filth.
Anche in cabina di regia c’è un mutamento: per la prima volta da anni niente Tagtgren, al suo posto viene chiamato l’altrettanto esperto Nordstroem.
L’album che ne esce, Puritanical Euphoric Misanthropia, è un decisivo passo avanti sulla strada evolutiva della band (cosa non positiva comunque).
L’utilizzo di una orchestra in carne e ossa rende il sound ancora più magniloquente, mentre il timone del songwriting (prima stabilmente nelle mani di Shagrath e Silenoz) viene ripartito fra Mustis, Galder, Shagrath e Silenoz.
Qui il Black Sinfonico si sposa con il Gothic ed oserei dire un sound più alternativo/elettronico (anche industriale).
I testi stavolta virano dall’espresso anticristianesimo/satanismo ad un più criptico livello di lettura.
L’esuberanza giovanile, la foga anticristiana, viene mitigata in testi a più livelli di lettura, meno diretti e più suscettibili di interpretazione.
A livello d’immagine, come si può immaginare, questo ammorbidimento dei temi ha portato notevoli vantaggi: da band di nicchia e fruibile solo da chi il genere lo conosce, i Dimmu Borgir diventano appetibili anche ad una maggior quantità di gente.
L’elemento pauroso, blasfemo, sconcertante è sparito.
Fra tutti i brani spiccano, anche per la loro riproposizione live, "Kings Of The Carnival Creation" e l'elettronica "Puritania". Per il resto troviamo comunque canzoni estreme come "Blessings Upon The Throne Of Tyranny", "Kings Of The Carnival Creations" e "The Maelstrom Mephisto" ma anche episodi sinfonici come "Hybrid Stigmata" e "Sympozium".
Tra una ristampa e l'altra, esce il sesto full-length nel 2003, con il titolo Death Cult Armageddon per la registrazione del quale la band si avvale della collaborazione dell'orchestra sinfonica di Praga.
L'album è un parziale ritorno alle vecchie sonorità e ottiene riscontri positivi.
Apre le danze "Allegiance", canzone cadenzata e dotata di un’atmosfera quasi spettrale, preludio al capolavoro (anche se un po' commerciale) "Progenies Of The Great Apocalypse" per via dei suoi arrangiamenti orchestrali che raggiungono buoni livelli di ricercatezza sonora.
"For The World To Dictate Our Death" è un'altra buona traccia, anche per via dell' esecuzione tecnica. Ottima anche "Eradication Instincts Defined".
Disco con molte sperimentazioni e tutto sommato discreto (anche se ovviamente lontanissimo dai primi 3 capolavori).
Intanto Nicholas Barker viene improvvisamente licenziato nel 2004.
Nel 2007 esce In Sorte Diaboli con l'etichetta Nuclear Blast.
La cover viene censurata negli USA.
L'album, incentrato sulle vicissitudini dell'apprendista di un vescovo che abbandona la vita religiosa in favore delle tenebre, ha riscosso un ottimo successo risultando il primo album metal a raggiungere il traguardo del disco d'oro in Norvegia.
Come si dice? Squadra che vince non si cambia.
Infatti in questo disco non c'è un'evoluzione di sound rispetto al precedente.
L’opener "The Serpentine Offering" sembra riportare ai tempi migliori, sinfonicamente maligna come ogni Dimmu-fan si attende.
Anche la seguente "The Chosen Legacy" resta di alto livello, così come "The Conspiracy Unfolds" e l'ottima "The Sacrilegious Scorn". Discrete anche "The Invaluable Darkness" e "The Sinister Awakening".
La produzione è buona rispetto al risultato che si voleva ottenere, tutti i sinistri brani scorrono via come devono fare, con alcune aperture che forse faranno storcere il naso ai puristi del Black più intransigente.
Infine nel 2010 esce Abrahadabra.
Per quanto riguarda i testi abbiamo una specie di concept-album dedicato a Crowley come detto..
Il disco è stato anticipato da due canzoni: "Gateways" (con tanto di video) e "Born Threacherous," abbastanza mediocri.
La prima inserisce cori femminili, la seconda è una specie di Black N'Roll.
Il disco per la prima metà segue questa falsariga, prima di perdersi nella seconda parte e trascinarsi stancamente verso la fine. Vanno citate anche "Born Treacherous" e "Dimmu Borgir" (un misto tra Black e Gothic). "Renewal" è ottimamente suonata, infine "Endings And Continuations" vede la partecipazione di Garm degli Ulver dietro il microfono.

6 commenti:

  1. Questi si che sono scemi!!!

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    1. Al di là delle band Black Metal che si sono macchiate di alcuni crimini, c'era molta "scena" nelle interviste delle band norvegesi e svedesi negli anni 90 ed inizio nuovo millennio.
      Insomma molte erano un vero e proprio delirio!

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  2. Le loro parole sono puro veleno infernale...Mi mettono i brividi, sembrano pronunciate da veri e propri demoni, grazie a Dio sono in Norvegia perche'non avrei assolutamente piacere di ritrovarmeli davanti e di cadere sotto le loro grinfie, loro hanno espresso chiaramente il loro odio nei confronti di quelli come me e mi farebbero sicuramente a pezzi, amo il il goth/dark/epic/symphonic/power metal ma non il satanismo...

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    1. Be' come loro ce ne sono o ce ne sono stati tanti nella scena Black Metal norvegese.
      Diciamo che loro sono sempre stati solo "parole", altri musicisti norvegesi purtroppo si sono macchiati di crimini inenarrabili...

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  3. I dimmi borgir hanno dato un contributo all'evoluzione del black metal e ci sono riusciti.

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    1. Si, anche i Cradle Of Filth sono stati importanti. Idem Limbonic Art e volendo i Summoning.

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