lunedì 12 settembre 2016

Gli Iron Maiden Furono Una Band Satanista? Occultismo, Esoterismo, Magia Nera

Un po' per la musica, un po' per i testi, un po' per il modo di vestirsi (avere Eddie The Head come mascotte neppure aiuta), gli Iron Maiden vennero ben presto tacciati di satanismo, e nonostante le smentite della band, molte persone rimasero convinte di ciò per almeno un decennio (in realtà, chi è al di fuori dell'ambiente, lo crede ancora oggi!).
La band comunque, al di là di qualche sparodica smentita, proseguì per la sua strada: non fece nulla infatti per "sbugiardare" i moralisti dell'epoca.
Anzi, come vedremo, sicuramente ne cavalcò anche l'onda, continuando a disseminare i testi, le cover e i palchi dei concerti di diavoli, messaggi ambigui, magia, esoterismo, doppi sensi e messaggi nascosti.


I PRIMI GUAI: GLI LP BRUCIATI
I guai per i Maiden iniziano subito, già nel 1982.
I primi due album filano lisci (anche se qualcosa comincia a "muoversi" con testi abbastanza violenti come Killers), poi il vocalist Paul Di Anno dal chiaro background Punk viene cacciato dalla band per problemi di alcool e droga.
Subentra Bruce Dickinson ed è qui che la band si mette al lavoro per il terzo album.
The Number Of The Beast è subito fortemente contestato negli Stati Uniti da gruppi sociali ed organizzazioni religiose, gli inglesi vengono ben presto accusati di essere satanisti.
Vengono organizzati roghi pubblici del catalogo della band (compresi i primi 2), anche se alcuni gruppi religiosi distruggono gli LP con martelli, per paura dell'inalazione di fumi del vinile che brucia.
Il tour fu oggetto di numerose forme boicottaggio e dimostrazioni: le sedi erano spesso circondate da attivisti che distribuivano volantini e venivano trasportate croci in segno di protesta.
Neanche a dirlo però...l'album diviene subito un capolavoro.
La canzone omonima dell'album (The Number Of The Beast) è ispirata ad un incubo che il bassista Steve Harris ha avuto dopo aver visto il film horror "La maledizione di Damien" (1978).
La canzone parla di un uomo che vaga nell' «inferno sulla terra», con persone che svolgono riti e sacrifici satanici.
Anche se inizialmente titubante, poi l'uomo decide di unirsi agli altri.
Nella parte finale del testo, Satana parla in prima persona e annuncia il suo ritorno.

"Sono rimasto da solo la mia mente era vuota
Avevo bisogno di tempo per pensare di prendere le memorie dalla mia mente
Quello che ho visto posso credere a quello che ho visto
Quella notte fu reale e non sola fantasia
Solo che quello che ho visto riflesso nei miei vecchi sogni erano loro
Riflessi della mia mente distorta mi ricambiano fissandomi
Perché nei miei sogni c'è sempre il volto del male che distorce la mia mente
E mi porta alla disperazione
La notte era nera e non si teneva a bada
Perché dovevo solo vedere qualcuno che mi guardava
Nell'oscura foschia figure si muovevano e si contorcevano
Ma tutto questo era reale o era solo una specie d'inferno
666 il Numero della Bestia
Inferno e fiamme si moltiplicavano per essere liberate
Le torce ardevano e i canti sacri lodavano
Mentre loro cominciavano a gridare le mani erano alzate al cielo
Nella notte i fuochi bruciavano luminosi
Il rituale era cominciato, l'opera di Satana era compiuta
666 il Numero della bestia
Ci sarà un sacrificio stanotte
Questo non può succedere devo informare la legge
Ma questo può essere vero o è solo un folle sogno
Ma mi sento attratto dai i canti malvagi delle orde
Sembrano incantarmi… non  riesco a sfuggire ai loro sguardi
666 il Numero della Bestia
666 è quello per me e te
Sto tornando ritornerò
Mi impossesserò del tuo corpo e ti brucerò
Ho il fuoco ho la forza
Ho il potere di fare in modo che il male faccia il suo corso"

Esso contiene anche una track intitolata 22 Acacia Avenue.
A questo indirizzo, ci dice il testo, abita Charlotte The Harlot (ricordate l'omonima canzone?), una signorina dai costumi facili che si vende per il prezzo modico di 15 sterline.
L'Acacia è anche un albero sacro dove si riunivano sette della Massoneria.
Ad esempio Crowley era massone, satanista e padre del satanismo moderno.
Crowley è stata una delle maggiori fonti di ispirazione di Bruce Dickinson sia con gli Iron Maiden che nella sua carriera solista.
Il numero 666 appare in continuazione su molte cover e sul palcoscenico durante i concerti.
Sulla copertina del singolo The Trooper, un pezzo estratto da Piece Of Mind, Eddie vestito da soldato inglese ha sulla spalliera il numero 666.
La canzone Revelations sempre di Piece Of Mind contiene riferimenti a Crowley.
C'è anche un passo preso dall'Apocalisse, frase alterata in modo da far passare tutti i cristiani che vanno in paradiso per malati mentali.
Anziché «Neither shall there be any more pain» («Non ci sarà più affanno»), è stato scritto «Neither shall there be anymore brain» («Non ci sarà più cervello»).
Una delle cose che salta agli occhi guardando le covers degli LP di questo gruppo o vedendo gli scenari dei loro concerti è il grande interesse per l'antico Egitto manifestato da questa band. Intervistato a questo proposito, Dickinson ha affermato: "L'idea venne da me a causa del mio interesse per la religione, per la magia e per tutte queste strane cose.
L'idea dell'album Powerslave (1984) era di fare qualcosa di abbastanza magico nel disco in modo da trasmettere l'intero evento".
Da notare che sulla cover di Powerslave c'è una Piramide il cui vertice è illuminato (riferimenti alla stregoneria).

B.Dickinson (1985): "Noi possiamo suonare con convinzione tutte le notti, dato che crediamo profondamente nei contenuti della musica che realizziamo"
Sul retro della copertina del doppio CD Live After Death (1985) si vede il cimitero che fa da sfondo alla risurrezione di Eddie.
Tra le lapidi appaiono diverse croci, ma solo una ritrae Cristo crocifisso.
Sulla croce (spezzata) che gli sta a fianco è attorcigliato un lungo serpente nero che sembra insidiare il Crocifisso con il suo morso, che infatti è inclinato dalla parte opposta come se stesse cadendo.
Il loro disprezzo (o ironia) per il cristianesimo è espresso anche in Somewhere In Time e in particolare nella track Heaven Can Wait ("Il paradiso può attendere"), un brano in che glorifica i piaceri della vita e afferma che gli uomini non dovrebbero occuparsi delle cose spirituali.
Sempre in quest'abum, all'inizio del brano Still Life ("Natura morta") è stato inserito un messaggio al contrario.
I fans degli Iron Maiden sostengono che si tratti di una specie di risposta sarcastica del gruppo a chi li accusava di satanismo dopo la pubblicazione di The Number Of The Beast.
Ascoltando al contrario il messaggio si odono queste parole: "«What ho sed de t’ing wid de t’ree bonce? Don’t meddle wid t’ings you don’t understand» («Che cosa ha detto il mostro dalle tre teste? Niente che tu possa capire»).
Questo messaggio, pronunciato in dialetto giamaicano, potrebbe alludere a Cerbero, il cane-demone che sta a guardia della porta dell’inferno, oppure a Ecate, la dea delle tenebre della mitologia greca.
Su questa copertina è presente l'Occhio di Horus.
Questo simbolo, riconosciuto in ambiente occultistico come un potente amuleto, venne utilizzato in epoca molto più recente (racchiuso in un Triangolo) da molte sette e gruppi occultistici dediti alla magia cerimoniale, tra cui l'Ordo Templi Orientis e la Golden Dawn, Equinox, l'organo ufficiale dell'Argenteum Astrum (A\A\), l'Ordine da lui fondato nel 1907.
Nel 1988 esce Seventh Son Of A Seventh Son con il testo di Moonchild ispirato al Liber Samekh (chiamato anche The Barbarous Names of Evocation o Theurgia Goetia Summæ Congressus Cum Dæmone), un'opera di Crowley.
In questa canzone, il diavolo visita i genitori del nascituro (l'Anticristo), specialmente la madre, avvertendoli che ogni resistenza è vana.

Sette peccati mortali
Sette modi di vincere
Sette santi percorsi per l'inferno
E il tuo viaggio inizia
Sette pendii scoscesi
Sette speranze insanguinate
Sette sono i tuoi fuochi brucianti
Sette i tuoi desideri [...]
Io sono lui quello non nato
L'angelo decaduto che guarda te Babilonia, la prostituta scarlatta
Sii la madre di un bambino nato strangolato
Consegnati al demonio, Lucifero è il mio nome 
Apri il settimo sigillo
Figlio della luna sarai presto mio
Figlio della luna, prendi la mia mano questa notte

Il titolo del brano è anche quello di un altro libro scritto nel 1917 da Crowley: Moonchild.
Questo testo descrive un'operazione magica che prevede riti di natura omosessuale, l'accoppiamento di una donna con un angelo e la successiva nascita dell'incarnazione della donna Scarlatta, Babalon, la madre dell'anarchia e delle abominazioni.
Negli anni 90 le critiche diminuirono anche se organizzazioni religiose riuscirono a far cancellare un loro concerto in Cile nel 1992.
In ogni caso altre copertine quali The First Ten Years del 1990, l'album live A Real Dead One (1993), registrato durante il Fear Of The Dark World Tour e l'altro live Flight 666 (2009) raffigurano anche provocatori 666.
Sia sul booklet del già citato album live Flight 666 che su quello del relativo documentario in DVD fa la comparsa anche l'Occhio di Horus.
In The Fallen Angel, contenuta in Brave New World (2000), l'angelo caduto sconfitto che tenta di risollevarsi contro Dio non può essere che Lucifero (per caduto, ci si riferisce a "decaduto" o se vogliamo "cacciato dal paradiso").
Il brano Lord Of Light contenuto nell'album A Matter Of Life And Death (2006) parla della figura di Lucifero.


CARRIERA SOLISTA BRUCE DICKINSON
Dickinson parlò di Crowley anche nel suo album solista Accident Of Birth (1997), che contiene Man Of Sorrows, un brano che tratta della vita di Aleister Crowley e di ciò che è diventato in seguito, e The Magician, un altro pezzo dedicato al mago inglese.
Per ben tre volte nel testo risuona il motto iniziatico di Aleister Crowley («Do what thou wilt»).
The Chemical Wedding invece è una pellicola interamente dedicata al mago inglese Crawley di cui Dickinson ha scritto la sceneggiatura (tra realtà virtuale, software e riti).
Poco prima che il film fosse girato, il giornalista musicale inglese Dave Ling ha dichiarato: «Dickinson lavora da ben dodici anni su questo progetto e non sta più nella pelle all’idea di realizzarlo».
The Chemical Wedding (1998) è anche il titolo di un album solista di Dickinson che parla di Alchimia e dei Rosacroce.
In Machine Men (da The Chemical Wedding), si parla di infanticidio (nelle sue opere, Crowley raccomanda l'omicidio rituale di bambini...), in The Tower (sempre da The Chemical Wedding) parla dei tarocchi e magia.

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