sabato 6 febbraio 2016

I Doors e Jim Morrison: Eccessi ed Arresti

"Soltanto l'uomo morto in croce portava i capelli lunghi senza essere giudicato drogato".

Jim Morrison nacque a Melbourne, in Florida, l'8 dicembre del 1943.
Poeta e leader dei Doors: probabilmente il gruppo Rock americano più importante della storia.
Profeta della libertà, ha pagato con la vita i suoi eccessi: abuso di alcol e droghe in gran quantità.
Soprannominato anche il "Re Lucertola", icona sessuale evocante Dioniso, divinità delirante e senza regole, Jim Morrison è stato anche un poeta.
Alla sua band dobbiamo anche la creazione di pezzi storici quali "The End", "Break On Through (To The Other Side)", "Light My Fire", "People Are Strange", "Touch Me", "Alabama Song", "Roadhouse Blues", "Love Me Two Times", "When The Music's Over", "Waiting For The Sun" e "L.A.Woman". Tornando alla sua infanzia, nel 1947, mentre percorrono il deserto nei pressi di Albuquerque, in automobile, è qui che Jim Morrison vive una delle esperienze che più lo segna nel corso della sua esistenza.
Qui, il piccolo Jim vide per la prima volta la morte, scorgendo sulla strada una moltitudine di corpi appartenenti ad un gruppo di lavoratori indiani, della tribù Pueblo, molti dei quali insanguinati.
Più in là, lo stesso cantante americano asserirà di aver sentito l'anima di uno shamano morto in quell'incidente entrare dentro di lui e influenzarlo per il resto della sua vita.
E' a 15 anni, quindi 1958, che Jim comincia a frequentare locali poco raccomandabili della stessa San Francisco.
In seguito viene mandato dai nonni in Florida, per frequentare lo Junior College di Saint Petersburg, con scarsi risultati: è ormai indirizzato sulla strada beat e anche il suo look, sempre più trasandato, ne risente.
Nel 1963 cominciano sempre più i suoi problemi di alcol e droga, tanto che durante una partita di Football Americano viene arrestato per disturbo della quiete pubblica.
In realtà Morrison vuole andare all'UCLA, il centro sperimentale di cinematografia della California. Il padre non è intenzionato a dargli i soldi ma lui caparbio ci arriva lo stesso.
È comunque il taglio definitivo con le origini e con la sua famiglia.
Morrison arriverà a dichiarare persino di essere rimasto orfano (sul modulo iscrizione, nella voce famiglia, scriverà "deceduta").
Sarà propria all''UCLA che Morrison stringe i rapporti soprattutto con quello che sarà il suo futuro tastierista, Ray Daniel Manzarek.
I due si conoscono sulla spiaggia di Venice, vero e proprio luogo scelto da Morrison per le sue peregrinazioni notturne, ormai votato all'alcol e alla vita bohemien.


I DOORS: TRA DISCHI, POESIE, PROVOCAZIONI ED ARRESTI
L'incontro con Ray Manzarek porta alla nascita dei The Doors, un nome che omaggia il titolo del libro amato da Morrison e che a sua volta, si rifà ad un noto verso del poeta William Blake.
Intanto, al Sunset Strip, la zona dei locali di Los Angeles, Jim incontra Pamela Courson, l'unica donna che amerà e da cui verrà realmente amato.
Intanto, le esibizioni di Morrison scandalizzano i gestori dei locali e anche il Whisky a Go Go decide di allontanare la band, dopo una versione scandalistica di "The End", che il front-man dei Doors canta e interpreta in un modo molto spinto, creando una comunione intensa e talvolta scandalosa con il pubblico presente.
Il 4 gennaio del 1967 l'Elektra pubblica il primo, storico, album di Morrison e compagni, che, come consuetudine dell'epoca, si intitola come il nome della band: "The Doors".
Il disco neanche a dirlo ottiene un grandissimo successo.
Tra ritmi duri e brani arrabbiati come "Break On Through" e "Light My Fire", scene visionarie e poetiche come "The End" e "The Crystal Ships", unitamente a ritmiche latine o Blues/Country come "Alabama Song".
In breve Morrison si ritaglia la fama di istigatore di folle, provocatore, ribelle.
Durante i suoi concerti non dà freno a nulla: spesso ubriaco e sotto l'effetto di droghe, invita la gente a salire sul palco, provoca le forze dell'ordine, fa l'equilibrista sul palcoscenico, si tuffa tra il pubblico e simula orgasmi con la voce, a volte causando la fine improvvisa delle sessioni dal vivo.
Soprattutto, cerca in tutti i modi di spogliarsi.
Il 1967 segna l'uscita del secondo album, "Strange Days".
Durante il tour, i Doors sono nei migliori locali d'America.
In quella stagione, la band viene invitata al "The Ed Sullivan Show", dove Jim si consacra come simbolo di ribellione.
Il conduttore chiede a Jim di evitare le parole "much higher" (in riferimento alle droghe) e prontamente, Morrison disobbedisce in modo provocatorio, pronunciando la parola in modo ancor più forte, direttamente davanti alla telecamera.
Intanto, i The Doors sono già all'apice del successo.
Il 9 dicembre successivo, arriva uno dei tanti arresti sul palco di Jim Morrison, causato dalle continue provocazioni da parte del cantante alle forze dell'ordine presenti in divisa.
È una continua provocazione la sua, irrorata di alcol e portata all'estremo dagli allucinogeni, di cui Morrison è sempre più dipendente.
Anche a Westbury, NY, il concerto è interrotto.
Al Northern California Rock Festival istiga il pubblico a salire sul palco
Nel luglio del 1968, quando i Doors sono sempre più croce e delizia del pubblico, arriva il disco "Waiting For The Sun", dal brano omonimo contenuto nel disco.
Anche qui troviamo canzoni e testi poetici quali "Love Street" e "Hello, I Love You".
Il 13 luglio, al PNE Coliseum di Vancouver, in Canada, centinaia di giovani balzarono sul palco scavalcando gli agenti e circondarono con danze sfrenate Morrison.
Il 2 agosto, durante lo spettacolo al Singer Bowl di New York, scoppiò il putiferio e l'arena venne devastata, i Doors furono costretti ad abbandonare la scena.
Il 3 agosto, nel concerto di Cleveland Jim Morrison si tuffò fra la folla aizzandola, l'auditorium subì danni ingenti, la band lasciò il palco mentre orde invasate esultavano euforicamente.
Nonostante gli eccessi (e i continui arresti), in quell'estate il singolo "Hello, I Love You" si attesta al primo posto in classifica.
Icona sexy e rockstar incontrollabile, si fa immortalare per sempre nel celebre servizio in bianco e nero firmato dalla fotografa Joel Brodsky, chiamato "The Young Lion".
Tuttavia, da questo momento comincia il declino del cantante, che litiga sempre di più con il resto della band e con la sua compagna, ormai preda di alcol e droghe.


L'ARRESTO A MIAMI 1969
L'episodio che forse segna la carriera dei Doors è datato 1969, durante il concerto di Miami, al Dinner Key Auditorium.
I Doors venivano da un lungo tour europeo più o meno di successo, e soprattutto dal tutto esaurito al Madison Square Garden.
Jim andò al bar dell’aeroporto in attesa del volo e iniziò a bere.
Sull’ aereo poi bevve tutti i drink che riuscì a farsi dare dagli steward della prima classe.
L’aereo fece poi scalo a New Orleans a Jim andò di nuovo nel bar dell’ aeroporto e perse l’aereo. Riuscì a prenderne uno successivo e continuò a bere per tutto il tragitto, fino a Miami.
Tutti i presenti ricordano la grande tensione presente dato che i Doors avevano oltre 1 ora di ritardo.
Poco prima dell’inizio Jim si voltò verso il responsabile delle apparecchiature per chiedergli una birra ma Vince rifiutò poichè non voleva che Jim rovinasse il primo concerto della band a Miami, per tutta risposta Jim si incamminò verso il palco chiedendo agli spettatori se avessero qualcosa da bere, gli venne offerta una bottiglia di vino.
Gli altri Doors dopo un cenno iniziarono il concerto sulle note di “Break On Trough” ma Jim stava parlando con dei ragazzi del pubblico e non prestava attenzione alla musica, quella sera non avrebbe cantato per molto.
John e Robbie provarono anche con “Five To One” e con “Touch Me”, ma senza risultato Jim stava andando verso la sua fine.

Partì con frasi del tipo:
“Lasciate che la gente vi dica cosa fare! Lasciate che la gente vi imponga le cose. Quanto credete che duri? Per quanto tempo ancora vi farete schiacciare? Per Quanto? Forse vi piace, forse vi piace farvi ficcare la faccia nella merda...”.
“Siete tutti un branco di schiavi! Cosa avete intenzione di fare? Non sto parlando di alcuna rivoluzione, non sto parlando di alcuna dimostrazione. Non sto parlando di scendere in piazza. Sto parlando solo di divertirci. Sto parlando di danzare. Sto parlando di amare il tuo vicino. Sto parlando di afferrare il tuo amico, sto parlando di amore, sto parlando di un genere di amore, amore amore amore amore amore amore amore. Afferra il tuo..sfottuto amico e amalo!!”.

Jim aveva visto incitare il pubblico in questa maniera pochi giorni prima in uno spettacolo teatrale intitolato “Paradise Now” che poi era stato interrotto per un’irruzione della polizia che vietò la continuazione della spettacolo nel quale gli attori si spogliavano dopo aver elencato tutte le cose che non gli erano permesse di fare.
Jim aveva in mente qualcosa del genere.
E proprio per questo iniziò con il togliersi la camicia e poi dopo aver cantato una breve strofa di “Touch Me”  Jim cominciò a slacciarsi la cintura.
Ray gridò “Vince, Vince, fermalo!Non lasciarglielo fare!”.
Vince salto’ il mixer che aveva di fronte e in due passi fu da Jim con una mano afferrò i pantaloni di Jim e con l'altra cercò di impedire ciò che Jim aveva in mente.
Jim sapeva benissimo cosa avrebbe fatto, si sarebbe spogliato senza però esporsi troppo, arrivando al “limite legale”.
La situazione si stava facendo talmente insostenibile che il “gorilla” di uno dei promoters del concerto per evitare che la gente salisse sul palco inziò a farsi largo tra la folla con abili mosse di karate e con una di queste scaraventò Jim giù dal palco.
Dopo pochi minuti ricomparve e salutando tutti scomparve nel suo camerino, il concerto era concluso.
Il 5 marzo dello stesso anno fu emesso un mandato di cattura nei confronti di Jim Morrison che era imputato di un reato di primo grado, comportamento osceno e lascivo in luogo pubblico e di tre reati minori, esibizione indecente, linguaggio blasfemo e ubriachezza.
È l'inizio della fine.


IL DECLINO
Lui e Pam decidono di trasferirsi a Parigi.
Anche "The Soft Parade", album uscito nel 1969, non convince il pubblico e si rivela un flop, con strani archi e sottofondi da camera che poco si uniscono al sound aspro dei vecchi Doors.
Il 27 luglio, al Festival Pop di Seattle, provocò ripetutamente gli spettatori, infine, illuminato da un riflettore rosso, assunse la posizione del crocifisso per diversi minuti davanti a un pubblico sconcertato.
L'11 novembre venne arrestato durante un volo diretto a Phoenix per ubriachezza e condotta molesta.
A febbraio del 1970, nonostante non sia stato un gran successo di vendite, vede la luce uno dei migliori lavori dei Doors, il disco "Morrison Hotel", contenente la celeberrima Roadhouse Blues.
Dal punto di vista strettamente musicale, i Doors dal vivo non sono più quelli di prima.
In primavera Jim Morrison diede in escandescenze nei concerti del Boston Arena e a Detroit, litigando con gli organizzatori.
All'Isola di Wight, altro concerto leggendario, Jim inscena una delle sue peggiori performance, dichiarando alla fine che quella sarebbe potuta essere la sua ultima esibizione.
Tuttavia, questa arriva il 23 dicembre successivo, al Warehouse di New Orleans, nel quale Jim Morrison dimostra di essere ormai arrivato alla fine della corsa: ubriaco, stravolto, completamente fuori giri e quasi sempre disteso sul palco.
Nell'aprile del 1971, arriva un altro lavoro interessante, l'ultimo in studio della band, altra prova del talento Blues di Morrison.
Si chiama "L.A. Woman" e contiene brani di repertorio interessanti, come l'omonima canzone che dà il titolo al disco, o "America" e "Love Her Madly".


LA MORTE MISTERIOSA
Quando si trasferisce in Francia, l''intento è quello di dedicarsi alla poesia, di ripulirsi.
Ma il 3 luglio del 1971, al N.17 di Rue De Beautreillis, a Parigi, Jim Morrison muore in circostanze mai chiarite, nella sua abitazione, trovato senza vita nella vasca da bagno.

"Se ti spezza il cuore non piangere ma alza la testa e sorridi, nessuno deve vedere che stai morendo..."

Due giorni dopo, durante un funerale di otto minuti e alla sola presenza di Pam, dell'impresario Bill Siddons e della regista Agnes Varda, il Re Lucertola viene seppellito nel Cimitero di Père-Lachaise, quello degli artisti.
La versione ufficiale parla di attacco cardiaco, a causa dell'eccesso di alcol (in realtà l'autopsia non venne mai effettuata).
Secondo i complottisti invece una morte inscenata ad hoc per fuggire la CIA, incaricata di "fare fuori" tutti i miti della controcultura.
O forse, come sembra più ovvio credere, date le sue frequentazioni parigine, una overdose di eroina pura.
Molte sono e restano le congetture fatte sulla sua morte, per giunta a distanza di diversi decenni quasi impossibili da definire.
Per approfondire: Com'è Morto Jim Morrison? O è Ancora Vivo?

"Questa, amico mio, è la nostra fine".

3 commenti:

  1. Mi sono perso un po' di post a causa di problemi di forze maggiori :S
    Ora recupero tutto, ho visto che hai parlato anche dello snaggletooth :D

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  2. Grazie a te per gli articoli :D
    - sir zaino-

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