martedì 30 giugno 2015

La Storia Di Charles Manson: Rockstar Fallita (Omicidi e Stragi)

Charles Manson nasce il 23 Novembre del 1934 a Cincinnati (Ohio).
Stiamo ovviamente parlando di uno dei più famosi assassini della storia, lo psicopatico che ha dato adito a una serie innumerevole di leggende sulla sua vita: Charles Manson è il prodotto malato di quello che furono gli sconvolgenti ed irrefrenabili anni '60, il frutto malato originato dalla frustrazione di non essere nessuno, mentre molti "nessuno"stavano diventando qualcuno.
Seguace dei Beatles e dei Rolling Stones, voleva diventare famoso: non riuscendoci con la musica, nel suo delirio ha scelto un'altra e ben più trasgressiva strada.
L'infanzia di Charles è stata assai squallida e segnata da continui abbandoni da parte della giovane madre, una prostituta alcolizzata, finita poi in carcere con lo zio per rapina.


IL CARCERE
Il giovane Manson imbocca ben presto la carriera del criminale, tanto che all'età di trent'anni, dopo una vita passata fra vari riformatori, ha già un curriculum da record, completo di contraffazioni, violazioni di libertà vigilata, furti d'auto, tentate fughe dalle carceri, aggressioni, stupri di donne e uomini.
Il 27 aprile 1960 Manson fu incriminato per "trasporto di donne da uno stato all'altro ai fini di prostituzione". Assieme alla falsificazione di un assegno, al furto di auto e alla violazione delle norme sulla libertà vigilata, dopo due mesi fu condannato a scontare dieci anni di reclusione nel penitenziario di McNeil Island, nello Stato di Washington.
Manson ebbe occasione di costruirsi un bagaglio culturale inquietante, necessario negli anni successivi per elaborare e mettere in pratica i perversi disegni criminali e per controllare e manipolare le persone con cui veniva a contatto.
Studiò negromanzia, magia nera, esoterismo massonico, chirosemantica, scientologia, motivazione subliminale e ipnotismo.
In carcere imparò da un detenuto a suonare la chitarra, e nell'ultimo periodo di detenzione si dedicò in modo ossessivo alla musica e alla composizione di canzoni


IL CONSUMO DI DROGA E "LA FAMIGLIA"
Nel 1967, rilasciato definitivamente dopo anni di galera, in cui conobbe stupri ed abusi di ogni genere, sia fatti che subiti, comincia a frequentare la zona di Haight-Sansbury a San Francisco.
Una volta uscito, decise di divenire un musicista hippy, forte del riscontro positivo che questo movimento aveva a quei tempi e mettendo a frutto le capacità musicali acquisite in carcere; dichiarò in seguito di essere stato un fan dei Beatles.
Raccolse intorno a sé un gruppo di giovani, in particolare di sesso femminile.
Reclutò fra le prime Mary Brunner, Lynette Fromme, Patricia Krenwinkel, Susan Atkins (alle quali si sarebbero aggregate l'anno successivo Sandra Good e Leslie Van Houten) che gli sarebbero rimaste a fianco ben oltre le macabre notti estive del 1969.
Alla brigata si unirono anche Bruce Davies e Bobby Beausoleil. Per la fine del 1967 il gruppo si mise a vagabondare per la California a bordo di un autobus scolastico dipinto di nero.
Presero il nome di The Family ("La Famiglia"), o anche The Manson Family.
L'uomo riuscì a raccogliere un cospicuo numero di seguaci, circa 50 persone.
Manson era da questi considerato un leader religioso oltre che morale.
The Family, sotto la sua attenta guida, sopravviveva grazie a furti e altre attività criminali.
Tra una rapina e l'altra, i membri della setta suonavano la chitarra, praticavano sesso di gruppo e facevano uso di stupefacenti, in particolare hashish e LSD.
Le loro attività criminali con il tempo non si limitarono ai furti, ma si estesero agli omicidi.
Charles Manson voleva diventare un musicista famoso come i suoi idoli e nell'estate del 1968 tentò di realizzare il suo sogno musicale, recandosi in uno studio discografico di Los Angeles, con il supporto economico di Dennis Wilson, batterista dei Beach Boys.
L'insuccesso non fece altro che accrescere l'ossessione di Manson di diventare un musicista.
Un suo brano, Cease To Exist, fu nuovamente arrangiato dai Beach Boys e inserito nell'album 20/20 (1969) con un nuovo titolo (Never Learn Not to Love), testi modificati e un differente ritornello, cosa che suscitò in Manson non poca rabbia nei confronti dell'ex amico.
Charles Manson intanto profetizzava la cultura satanica e l'olocausto razziale che avrebbe dovuto portare la razza bianca al dominio totale su quella nera.
E' in questo periodo che si consumano i primi bagni di sangue.


LA PRIMA STRAGE: SHARON TATE (10 AGOSTO 1969)
La notte del 9 agosto 1969 avviene il primo massacro.
Un gruppo di quattro dei ragazzi di Manson irrompe nella villa dei coniugi Polanski a "Cielo Drive"(ricco quartiere di Los Angeles).
La villa era di proprietà di Terry Melcher, artista e produttore musicale nonché figlio di Doris Day che aveva espresso inizialmente interesse nei riguardi di alcune canzoni composte da Manson, ma che successivamente si era rifiutato di scritturarlo come musicista per la Columbia Productions; la villa divenne per Manson il simbolo di tutti coloro che l’avevano rifiutato.
Qui ha luogo la tristemente nota carneficina che vede coinvolta, come vittima sacrificale, anche l'attrice Sharon Tate: la compagna del regista all'ottavo mese di gravidanza, viene accoltellata ed uccisa.
Con lei vengono trucidate altre cinque persone, tutti amici di Polanski o semplici conoscenti.
Roman Polanski si salva per puro caso perchè assente per impegni di lavoro.
Coloro che materialmente eseguirono gli ordini furono Charles “Tex” Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian.
Questi si diressero verso la villa armati di coltelli, un revolver e un filo di nylon lungo 13 metri.
Giunti sul posto, i quattro tagliarono i fili del telefono per impedire che venissero chiamate le forze dell’ordine una volta entrati.
Ad eccezione di Linda Kasabian, che doveva coprir loro le spalle, gli altri tre scavalcarono la recinzione.
Tuttavia vennero notati da un amico del guardiano della villa, Stephen Earl Parent, il quale venne ucciso immediatamente a colpi di revolver da Tex Watson.
Entrati nella villa, i membri della “Famiglia” non ebbero nessuna pietà.
Il primo a morire fu il parrucchiere Sebring, ferito con un colpo di revolver all’ascella e finito con una serie di coltellate.
La successiva vittima fu Frykowski, che venne accoltellato da Susan Atkins.
Stessa sorte anche per la Folger, accoltellata ripetutamente.
L’ultima vittima fu Sharon Tate.
La strage non risparmia comunque il guardiano della villa e lo sfortunato giovane cugino capitato sul luogo del delitto.


LA SECONDA STRAGE: CONIUGI LA BIANCA (11 AGOSTO 1969)
Il giorno dopo stessa sorte tocca ai coniugi La Bianca, anch'essi assassinati nella loro casa con più di quaranta coltellate nel petto.
Le modalità sono analoghe.
Le vittime vengono accoltellate decine di volte (Rosemary LaBianca 41 volte, Leno 12, oltre ad avere una forchetta infilata nel ventre e un coltello alla gola, e alcune di esse hanno il cranio sfondato).
La profondità delle ferite è eccessiva (13 centimetri) e la larghezza anche (3 o 4 centimetri) tanto da far supporre che non sia stato usato un coltello ma un altro tipo di arma non identificata.
L’analogia tra i due delitti, oltre che per l’efferratezza di essi, sta nella scritta “Pig”, vergata con il sangue delle vittime, che viene ritrovata nella stanza della strage.
Per la precisione, a casa Polanski viene rinvenuta la scritta “Pig”, a casa LaBianca la scritta “Death To Pig”.
Nessuna traccia, nessun indizio, nessun sospetto per diverse settimane.


GLI ALTRI OMICIDI
E l'eccidio continua con l'uccisione di Gary Hinman, un insegnante di musica che precedentemente aveva ospitato Manson e la famiglia.
Pare che qualche mese prima aveva dato ospitalità alla Family finendo, poi, per cacciarli.
Anche Hinman venne accoltellato: sulla parete venne tracciata la scritta "Political Pig", ovvero "Porco politico"; tali scritte vennero ordinate da Manson ai suoi seguaci per cercare di depistare le indagini e far accusare dell'omicidio i neri.
L'ultimo assassinio attribuito a "The Family" fu quello di un membro stesso della setta, Donald Shea (soprannominato "Shorty"), colpevole di aver sposato una donna nera e di tramare lo sfratto della banda di Manson dal rifugio dello Spahn Ranch.
Il 26 agosto 1969, dopo l'omicidio, il suo cadavere fu fatto a pezzi e questi vennero impacchettati e seppelliti nel letto di un torrente.
L'attività criminosa della "Famiglia" continuò incontrastata per altri mesi, fin quando l'avvocato Vincent Bugliosi, riuscì, dopo molte indagini, a trovare le prove che incastravano Manson.
Sono le scritte "morte ai maiali" e "Helter Skelter" (nota canzone dei Beatles il cui significato simboleggiava la fine del mondo) tracciate con il sangue delle vittime sulle pareti della casa a condurre l'avvocato Vincent T. Bugliosi sulla pista di Charles Manson.
E' l'avvocato stesso a portare avanti la maggior parte delle indagini che durano oltre due anni.


LA RISOLUZIONE DEL CASO E I TRADIMENTI
A poco a poco il puzzle viene assemblato: gli omicidi Tate-La Bianca-Hinman, e gli altri fino a quel momento rimasti estranei alle piste di indagine seguite dall'avvocato, sono tutti collegati.
Gli autori sono proprio questi ragazzi appena ventenni che agiscono sotto i poteri allucinogeni delle droghe e, soprattutto, sotto l'influsso di Charles Manson.
Arrivano anche le confessioni che inchiodano il loro mandante supremo.
E' in particolare Linda Kasabian, un'adepta della Famiglia, la quale aveva fatto da palo all'omicidio di Sharon Tate, a divenire il più importante testimone d'accusa.
Secondo la Kasabian, la notte del delitto nessuno dei partecipanti alla strage si era drogato: dovevano infatti essere lucidi per commettere gli omicidi.
Nel giugno del 1970 comincia il processo contro Manson, poi ricordato come il più lungo mai svolto negli Stati Uniti, con oltre nove mesi di dibattiti.
Il glaciale Manson, nella sua follia, si dichiara innocente.
Invece Susan Atkins rivela che fra gli obiettivi della Famiglia, improntati alla sua filosofia malata, vi era quello di eliminare quanti più personaggi famosi possibile, fra cui emergono, tra i primi, i nome di Frank Sinatra, Richard Burton, Steve McQueen e Tom Jones.
Il 29 marzo 1971 Charles Manson e i suoi compagni di strage vengono condannati alla pena di morte.
Nel 1972 lo stato della California abolisce la pena capitale e la condanna viene trasformata in carcere a vita. Tutt'oggi questo inquietante criminale è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza.
Nell'immaginario collettivo è divenuto la rappresentazione stessa del male (al suo nome si è anche ispirato il cantante Marilyn Manson), ma lui continua imperterrito a inoltrare richieste per la libertà vigilata (l'ultima nel 2012).


I MOTIVI DEGLI OMICIDI
Non si conoscono con esattezza i motivi che spinsero la banda di Manson a uccidere.
Alcuni specialisti avanzano l'ipotesi che Manson fosse ossessionato dalla fama: non essendo riuscito a diventare una rockstar come aveva sempre sognato egli avrebbe scelto l'alternativa più facile, dei folli omicidi che attirassero l'attenzione dell'opinione pubblica.
Manson stesso nel giustificare i propri atti afferma di essere stato ispirato dai Beatles e nello specifico dalla canzone Helter Skelter.
Egli credeva di aver individuato nel brano una sorta di "messaggio profetico" a lui indirizzato che gli ordinava di diffondere il caos.


RISVOLTI RECENTI
Tutti i membri della Family condannati per omicidio sono in prigione.
Watson (70 anni) è detenuto nella Mule Creek State Prison di Ione, California.
Nel 1978 ha scritto il libro Will You Die For Me? e l’anno dopo si è sposato con Kristen Joan Svega.
Susan Atkins (deceduta), detta Sadie Mae Glutz o “Sexy Sadie” (che per prima, a una sua compagna di cella, aveva confidato di aver commesso i crimini nella villa di Cielo Drive) ha pubblicato nel 1977 il libro autobiografico Child Of God, Child Of Satan.
Dopo essersi vista rifiutare 17 volte la libertà sulla parola si è dichiarata “prigioniera politica”.
Nella primavera del 2008 le è stato diagnosticato un tumore al cervello.
Considerate le condizioni terminali della malattia, è stata richiesta la sua scarcerazione nel luglio del 2008.
“Solo per il fatto che Susan Atkins, all’epoca dei fatti, non mostrò la minima pietà nei confronti delle vittime e dei loro famigliari”, ha dichiarato Vincento Bugliosi, “oggi nessuno dovrebbe aver pietà di lei”.
Alla presenza di Debra Tate, sorella minore di Sharon e di alcuni famigliari di Steven Parent, il 15 luglio 2008 il tribunale di Los Angeles ha negato la scarcerazione di Atkins.
La Atkins morirà l'anno successivo, a 61 anni.
Patricia Krenwinkel (67 anni) è rinchiusa nella prigione di Chino, California.
Le è stata negata la libertà sulla parola per 11 volte anche se la sua condotta per quasi 40 anni è stata impeccabile.
“Mi alzo tutte le mattine”, ha detto recentemente in un’intervista, “con davanti ai miei occhi la colpa più grande: quella di aver tolto il bene più prezioso, la vita. Credo che questa sia la mia punizione più giusta”. Pentita quasi da subito, Krenwinkel svolge da decenni meritoria attività sociale e di studio, riuscendo persino a ottenere una laurea presso la University Of La Verne.
Leslie Van Houten (65 anni) è compagna di carcere di Pat Krenwinkel a Chino.
Come lei, è detenuta modello.
Bobby Beausoleil (61 anni) ha ripreso, dopo la sciagurata parentesi mansoniana, la sua attività artistica. Seppure rinchiuso nel carcere di Pendleton, Oregon, nel 1976 ha composto la colonna sonora di Lucifer Rising, film satanista del regista Kenneth Anger, e ha quindi pubblicato diversi album.
Dedito anche alla pittura e alla scrittura.
Linda Kasabian (65 anni) dopo aver collaborato con Vincent Bugliosi e ottenuto (di fatto) l’assoluzione, è tornata prima nello stato natio del New Hampshire poi, dopo il divorzio dal marito Robert, si è trasferita nello Stato di Washington.
Nei primi anni 80, un incidente automobilistico l’ha semiparalizzata alle gambe.
Successivamente è stata arrestata per problemi di droga. Da sempre restia al contatto con i media, Kasabian ha rilasciato una sola intervista, nel 1988, al programma tv Current Affair.
Lynette Fromme (66 anni, detta “Squeaky” perché, secondo Manson, “quando faceva l’amore squittiva come uno scoiattolo”) è stata l’ultimo membro della Family a finire sulle prime pagine dei giornali per vicende criminose.
Nel 1975, dopo aver cercato invano di entrare in contatto con il chitarrista dei Led Zeppelin Jimmy Page (aveva previsto per lui un tragico destino), ha cercato di uccidere il presidente degli Stati Uniti Gerald Ford. Il mattino del 5 settembre del 1975, travestita da suora, “Squeaky” ha avvicinato Ford nei pressi dello State Capitol di Sacramento e gli ha puntato la sua pistola che (però) non aveva il colpo in canna.
Per lei, Ford era colpevole di crimini contro il pianeta.
Condannata all’ergastolo, dopo alcuni tentativi di fuga, Lynette Fromme è sotto chiave in Texas, al Federal Medical Center di Carswell.
Da qualche tempo ha cambiato il suo nome in “red” (rosso) e con la sua amica Sandra Good (“blue”, anche lei membro della Family e, da sempre, infatuata di Manson) ha dato vita all’ATWA (Air, Trees, Water, Animals), organizzazione para-ecologista che sparge il verbo “mansoniano”.
Charles Manson probabilmente si è visto attribuire più colpe di quelle commesse.
Destino ironico per uno che voleva essere una rockstar e che ha poi trovato un altro mezzo per diventare famoso…
Dei quasi 30 omicidi che vengono attribuiti a Charlie e alla sua Family, solo quelli Tate e LaBianca sono stati provati (con cadaveri e colpevoli).
Degli altri si continua a speculare.
Alla fine dell’estate del 2008 si sono conclusi (con un nulla di fatto) gli ennesimi scavi presso il Barker Ranch (nella Valle della Morte).
Manson se la ride dalla sua cella nel deserto californiano che lui amava così tanto.
Dal carcere, lui e i suoi “famigliari” non usciranno mai più.
Per il mondo, Charles Manson è sempre l’incarnazione di un incubo.
Ed è colpevole per l’eternità.


MANSON MUSICISTA
"Lie: The Love And The Terror Cult" esce nel 1970 ed è un'accozzaglia di registrazioni dal suono sporco e sbilenco, che comunque affonda le proprie radici nel classico sound Hippy Folk Rock degli anni '60, con tanto di immancabili inflessioni psichedeliche.
Si perchè lui, a grandi linee, ha sempre abbracciato gli ideali e la filosofia Hippy.
Non si può certo dire che Charles Manson sia un grande autore o un interprete impeccabile, tutt'altro, ma nonostante i limiti del caso qualche parentesi sicuramente interessante il disco ce la regala.
Tra le composizioni più memorabili sicuramente "Look At Your Game Girl", "Ego", "Sick City" e "Cease To Exit" pubblicata dai suoi amici/nemici Beach Boys con il titolo "Never Learn Not To Love" sull'album "20/20".
Forse ammaliati dal personaggio o, chissà, genuinamente affascinati dalle scheletriche melodie del nostro, numerosi sono stati gli artisti che non solo hanno mostrato apprezzamente verso il Manson autore, ma ne hanno reinterpretato diversi brani (Guns N' Roses, Marilyn Manson, Front Line Assembly e GG Allin tra gli altri).
Il disco ha un'importanza più storica che musicale, segnando il passaggio dalla hippy generation alla disillusione degli anni '70.
"The Family Jams" esce nel 1997 per la Aoroa Records ed è un doppio cd che contiene diverse canzoni di Manson cantate dalla Family.
La registrazione è del 1969: poco dopo l'accusa a Manson di essere il mandante degli omicidi Tate/LaBianca, la Family decise di fare un disco per poter pagare con i proventi delle vendite un avvocato a Charles e pubblicarono così "The Manson Family Sings The Songs Of Charles Manson".
Il primo cd di The Family Jams è identico a The Manson Family Sings, ma il cd numero due (vera chicca di questo doppio album) contiene invece una serie di inediti e di versioni alternative registrate in qualità piuttosto bassa, con errori e psichedeliche stonature.
Il secondo cd rivela un'atmosfera scherzosa e giocosa, con le ragazze che ridono e i ragazzi che urlano slogan religiosi.
E' anche possibile a tratti sentire voci non presenti sulla prima registrazione e le gioiose strilla dei bambini.
"One Mind" esce nel 2005 senza etichetta sotto licenza Creative Commons per una produzione di Manson con FamilyJams.com.
Il cd contiene solo inedidi.
Nonostante One Mind sia stato registrato in prigione, la qualità è molto buona seppure si sentano le voci degli altri carcerati in sottofondo.
Stando a quanto scritto nella copertina interna del cd, tutto il progetto è stato seguito da Charles Manson dall'inizio alla fine.
One Mind è un flusso di coscienza, fatto di musica, canto, monologhi, parole inventate: Manson fischietta, scherza, gioca, racconta di Dio, finge di parlare in spagnolo, litiga con un compagno di cella, manda messaggi ai suoi amici, lancia minacce, usa diverse voci e si lascia spesso andare all'improvvisazione più totale:
"Air "del 2010 e "Trees" del 2011 sono gli ultimi 2 dischi pubblicati da Manson.

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