domenica 1 marzo 2015

La Storia Dei Thin Lizzy e La Morte Di Phil Lynott

Philip Lynott nacque a Birmingham(Inghilterra), il 20 Agosto 1949, figlio di una donna Irlandese (Philomena Phyllis Lynott) e di Cecil Parris passò la sua infanzia a Dublino, nella casa dei suoi nonni, dove entrò ben presto nel mondo della musica.
All'età di 18 anni, scelto non per la sua voce ma per la sua presenza scenica, Lynott entrò a far parte degli Skid Row di Brendan "Brush" Shiels, dove dopo breve tempo sarebbe arrivato anche il chitarrista Gary Moore.
Era la fine del 1969 quando Lynott (basso e voce) e Downey (batteria), affiancati dal chitarrista Eric Bell, diedero vita ad un nuovo gruppo: i Thin Lizzy.
Il nome fu un'idea di Eric Bell: Tin Lizzie era un robot che spesso compariva tra le pagine di un fumetto di fine anni '50.
Il nome fu cambiato in "Thin Lizzy" per distinguersi dal personaggio del fumetto, ma la pronuncia della parola "Thin", in accordo con il dialetto di Dublino, sarebbe rimasta comunque "Tin".
Al gruppo si aggiunse il tastierista Eric Wrixon.


DISCHI
Il primo disco dei Thin Lizzy, il singolo "The Farmer" fu rilasciato dalla Parlophone il 31 Luglio del 1970.
In seguito Wrixon lasciò la band, e il trio, il cui leader era allora Eric Bell, fece uscire il primo album nell'Aprile del 1971: "Thin Lizzy", un album che tentò di "catturare" il fiero spirito celtico del gruppo, sfruttando tra l'altro pezzi creati al tempo degli Orphanage.
Nel Marzo del 1972 uscì il secondo album: "Shades Of A Blue Orphanage"; seguito ideale del primo, non ebbe però un grande successo.
Nel 1972, in coincidenza con un tour dei Thin Lizzy, la Decca rilasciò il loro single: "Whiskey In The Jar", il riadattamento di un antico tema folkloristico irlandese.
Il single balzò tra le vette della classifica inglese, e contribuì a creare una fama da gruppo folk della band, che sarebbe durata per diversi anni.
Nel Settembre del 1973 uscì il terzo album: "Vagabonds Of The Western World", un buon album che tra l'altro includeva la stupenda "The Rocker", che a detta di Downey riassume un po' ciò che erano i Thin Lizzy a quel tempo.
 Per un breve periodo Bell fu rimpiazzato da Gary Moore, che ben presto abbandonò la band per la vita trasandata che stava conducendo.
Quindi si unirono alla band due nuovi chitarristi: l'allora diciassettenne Brian "Robbo" Robertson, di Glasgow, ed il californiano William Scott Gorham, con i quali Lynott e Downey incisero il quarto album, "Night Life", rilasciato dalla Phonogram nel Novembre del 1974.
Dopo un tour negli Stati Uniti, la fama della band si incrementò ancora di più, e nel Settembre del 1975 uscì il quinto album: "Fighting".
Nel 1976 uscì il sesto: l'incredibile "Jailbreak", che introdusse i favolosi pezzi all'unisono (twin guitar) suonati dai due chitarristi, tecnica già usata in parte ai tempi di "Fighting", ed introdotta per primo da Wishbone Ash, anche se furono i Thin Lizzy i primi ad introdurla in un contesto Hard Rock.
L'album conteneva "The Boys Are Back In Town", uno dei pezzi più famosi di Lynott, che uscì anche come singolo e consacrò i Thin Lizzy nelle classifiche inglesi ed americane: la loro fama iniziò a crescere ancora di più, e iniziarono finalmente anche ad arricchirsi.
Appena sette mesi dopo il sesto album, nell'Ottobre del 1976, uscì il settimo: "Johnny The Fox", il seguito ideale di "Jailbreak"; l'album, che conteneva la favolosa "Don't Believe A Word", confermò il fatto che il gruppo era ormai sulla cresta dell'onda.
Un altro tour statunitense avrebbe dovuto aver inizio nel dicembre 1976, ma fu annullato quando il 26 novembre Brian Robertson subì un infortunio alla mano cercando di difendere, forse ubriaco, il cantante scozzese e amico Frankie Miller in una rissa al Speakeasy Club a Londra
Dopo l'infortunio alla mano, Robertson venne allontanato dalla band per essere sostituito da una vecchia conoscenza, Gary Moore, che comunque partecipò al tour e lasciò nuovamente la band quando uscì l'ottavo album: "Bad Reputation", un grande successo a cui partecipò come "guesting" on guitar anche Robertson.


I PROBLEMI DI DROGA DI LYNOTT E ROBERTSON
Era il 1977: adorato dai fans e ammirato dai critici Lynott aveva ormai raggiunto una grande notorietà.
Da quell'anno, però, qualcosa cambiò nella personalità di Lynott, e lo notarono soprattutto le persone che lo conoscevano bene.
L'abuso di fumo, alcool e droghe(eroina) che faceva a quel tempo iniziarono a modificare il suo carattere e, lentamente, a distruggere il suo fisico.
Nel 1978 iniziò il mixaggio del nono album: un doppio live, "Live And Dangerous"; rilasciato in Giugno, l'album ricreò in studio le emozioni che riuscivano a generare dal vivo i Thin Lizzy.
La versione live di "Still In Love With You" contenuta nell'album é considerata da molti uno dei momenti migliori della carriera di Lynott.
In seguito Robertson abbandonò nuovamente la band, vista la vita dedita agli eccessi che faceva ed il precario stato emotivo che ne conseguiva; al suo posto subentrò nuovamente Gary Moore, Il "Live And Dangerous" tour fu caratterizzato anche dall'assenza di Brian Downey, ormai esausto, che venne sostituito da Mark Nauseef, che aveva già suonato con la band di Ian Gillan.
Nell'Aprile del 1979, rientrato Downey, i Thin Lizzy fecero uscire (con Gary Moore alla chitarra) il loro decimo album: "Black Rose".
La title track, in Gaelico "Roisin Dubh", contenuta nell'album, rappresenta uno dei pezzi più ambiziosi che abbiano mai tentato di fare gli irlandesi, con le quattro sezioni in cui si divide la canzone nel secondo lato del disco: Shanendoah, Will You Go, Lassie, Go, Danny Boy, The Mason's Apron.
Nel bel mezzo del tour, Moore abbandonò per l'ennesima volta la band, a causa del rapporto conflittuale con Lynott, anche se alcuni anni dopo avrebbero lavorato di nuovo assieme.
Nel giorno di S.Valentino, nel 1980, Lynott sposò Caroline Crowther, la madre della sua figlia di 14 mesi, Sarah. Cinque mesi più tardi nacque la seconda figlia, Cathleen. Circa nel periodo del matrimonio, i T.L. annunciarono il nome del loro nuovo chitarrista: Terrnce Charles "Snowy" White, che aveva già lavorato con artisti del calibro di Peter Green e dei Pink Floyd; la nuova formazione comprendeva anche il tastierista Darren Wharton, futuro cantante dei Dare. Nell'Aprile del 1980 uscì il primo album da solista di Philip Lynott, "Solo In Soho", ed in Maggio la band iniziò il "Chinatown" tour, nonostante i lavori in studio per il loro undicesimo album dovessero ancora essere completati.
"Chinatown" venne finalmente rilasciato in Ottobre, e la canzone "Killer On The Loose" uscì anche come singolo, ottenendo un grande successo.
Nel complesso l'album non venne però reputato come uno dei migliori.
Nel Novembre del 1981 uscì finalmente il dodicesimo album, "Renegade"; commercialmente fu un fallimento, ma per tutti i fans si tratta di un grande album, con pezzi come "Renegade", "Hollywood (Down On Your Luck)" e "It's Getting Dangerous".
Per la band continuarono i problemi, in parte dovuti alle droghe, in parte per l'immagine Pop che iniziava ad essere attribuita alla band per alcuni pezzi fatti da Lynott nel suo disco da solista (come "Yellow Pearl"). Lynott divenne così intrattabile che White decise di abbandonare il gruppo.
Inoltre sia Downey che Gorham sono costretti a fermarsi.
Il primo per le conseguenze di una rissa in un night club, il secondo tanto per cambiare per problemi di droga e non è tutto.
Persino il manager Chris O'Donnel, che era stato assieme alla band sin dal 1973, decise di ritirarsi: ne ebbe abbastanza di assistere al deterioramento del gruppo, specialmente del suo leader.
L'unica cosa che tenne ancora uniti i componenti del gruppo per un altro album ed un altro tour, fu la precaria situazione finanziaria.
La band era infatti sull'orlo della bancarotta, e non potevano permettersi il "lusso" di sciogliersi.
Fu un'idea del manager Chris Morrison quella di includere il "Thunder And Lightning" tour, (il tour per promuovere il tredicesimo album), tra i "Farewell Tours", per incrementare i prezzi dei biglietti.
In effetti il loro ultimo lavoro in studio, "Thunder And Lightning", con John Sykes alla chitarra al posto di Snowy White, fu un grande successo, probabilmente il miglior lavoro che fece la band dal 1976; l'album scalò le classifiche, i biglietti del tour sparirono in breve tempo, e nel giro di poco tutti i debiti vennero saldati. Il 12 Marzo 1983, in occasione dell'ultimo show dei Thin Lizzy all'Hammersmith Odeon, Chris Morrison, già responsabile del "miracolo" "Thunder And Lightning", riuscì a realizzare un sogno da tempo chiuso nel cassetto: una "reunion" di tutti i precedenti chitarristi della band.
Originariamente pianificato per durare tre mesi, il Farewell Tour (il nuovo nome del "Thunder And Lightning Tour") durò invece per ben un anno: dopo la Gran Bretagna e la Scandinavia, la band volò verso il Giappone, dove il tour si trasformò in un incubo, di nuovo a causa dei problemi con la droga di Lynott.


LO SCIOGLIMENTO DELLA BAND
Uscì un ultimo album sotto la Phonogram, il quattordicesimo: un doppio album live, testimoniante i toccanti momenti raggiunti nel corso del tour, inclusa la "guitar jam" all'Hammersmith.
Intitolato "Life", l'album avrebbe dovuto essere una chicca per tutti fans; così é stato, tranne per il fatto che Lynott insistette per fare lui stesso il mixaggio: non ne uscì un gran bel suono, e inoltre l'album uscì molto più tardi del previsto, quando ormai il furore per il tour si era già affievolito.
L'ultimo show della band avvenne il 4 Settembre del 1983 a Nuremburg, in Germania, quindi, in un areoporto, i componenti dei Thin Lizzy si dissero addio.


LA MORTE DI LYNOTT (1986)
Per i restanti tre anni della sua vita, Phil Lynott intensificò l'uso che già faceva di eroina; il suo fisico si indebolì sempre di più, e ad un certo punto anche sua moglie Caroline lo lasciò, portandosi dietro le figlie per proteggerle dalla vita che faceva il padre.
Dopo lo scioglimento dei Thin Lizzy, Lynott mise assieme una band che chiamò Grand Slam.
Il gruppo debuttò nel Maggio del 1984 con del materiale originale, ma non arrivarono mai ad incidere un album: ormai nell'industria della musica nessuno era più disposto a scommettere su Lynott, a causa della sua reputazione, ormai macchiata dall'uso smodato che faceva di droghe.
Nel 1985 Lynott lavorò con Gary Moore in una canzone di Moore, "Out In The Fields"; quando uscì, nell'album "Run For Cover" (del chitarrista), fu affiancata da "Military Man", un pezzo che scrisse Lynott con i Grand Slam.
Un'altra canzone dei Grand Slam, "Nineteen", uscì nel Novembre del 1985, quando Lynott stava iniziando a lavorare per un nuovo album.
Ma in quei giorni la salute di Lynott era diventata ormai precaria, ed il suo suo fisico si stava lentamente spegnendo.
Nel giorno di Natale del 1985, Lynott venne trovato privo di sensi nella sua casa, a Londra, a causa di un'overdosa.
Fu portato al Salisbury Hospital, dove morì il 4 Gennaio del 1986 a 37 anni.
Il referto medico riportò che la sua morte fu dovuta ad avvelenamento del sangue, dovuto ad un malfunzionamento cardiaco che lo accompagnò fin da quando era bambino.
Ma in realtà Philip Parris Lynott morì per lo stile di vita che condusse.
L'11 Gennaio 1986 fu seppellito in Irlanda, la sua patria natale.
L'iscrizione Gaelica sulla sua lapide riporta quanto segue: "Go dtuga Dia suaimhneas da anam", ovvero: "Possa Dio dar pace alla sua anima...".

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