martedì 12 febbraio 2019

Gli Azazel e Lord Satanachia: Il Presunto Omicidio e I Live Show Da Ubriachi

"Ho anche il potere di creare proiezioni astrali"

Il 2009 segnò il ritorno dei famigerati Azazel sul palco, una congrega finlandese di Black Metal persa negli annali della musica Underground ma ricordata con affetto da tutti coloro che amavano il Metal Estremo degli anni '90, quando il culto delle tenebre era ancora vivo. La storia degli Azazel e del loro infame frontman Lord Satanachia è avvolta da follia, devozione e mistero. Dopo il primo demo datato 1993 e limitato a 100 copie ("Crucify The Jesus Christ Again") arriva il primo parto ufficiale della band. Inutile dire che la proposta è un Black Metal estremo intriso di testi anti-cristiani, satanisti, blasfemi e con temi anche di stregoneria. Nel 1995 uno dei membri della band (il chitarrista Miika) si suicida. L'EP "The Night Of Satanachia" datato 1996 (e limitato a 400 copie) è l'unica produzione ufficiale nella loro prima parte di carriera prima della scomparsa dalle scene.

Lord Satanachia: "Desidero distruzione, morte, dolore ed oscurità"
Il disco si fa subito notare per via dell'artwork, che ci mostra il leader Lord Satanachia che brandisce un'enorme croce rovesciata sullo sfondo. Il disco parte con "Medieval Journey" contenente voci strazianti in lontananza, subito dopo parte la satanica "The Glow Of The Golden Fullmoon" un pezzo molto primitivo e Bathoriano. L'inno alle oscure foreste è presente in "Longing For Dark Winterforest". Il riffing elementare non disdegna qualche passaggio melodico e riesce ad essere anche accattivante, come nella tetra "Succubus Seduce Me". Questo mini si conclude come è incominciato con un ritmo minimalista e con voci disumane che invocano demoni. I dati ufficiali terminano qui, poi la band (in studio l'unico membro fisso era appunto Satanachia) scompare nel nulla. Probabilmente per i problemi giudiziari che coinvolgono il leader, Lord Satanachia, incarcerato per aver decapitato la sua ragazza con un machete. Tuttavia non ci sono mai state conferme riguardo ciò.


IL RITORNO
Nel 2009 gli Azazel ritornarono sul palco e il loro primo concerto in Finlandia si rilevò un vero e proprio disastro. Avvolto nella nebbia e in preda forse a chissà quale maledizione, l'apparecchiatura malfunzionante del chitarrista gettò l'intera band nello sconforto più totale. Mentre Demonos si gettava dal palco sul pubblico in un vero e proprio delirio alcolico, i fili degli strumenti e i microfoni erano danneggiati e quasi fuori uso. Parte degli strumenti erano praticamente muti, la sezione ritmica confusa e i gracidi di Satanachia urla a malapena udibili di incantesimi di chissà quale nome demoniaco.
Ritmiche e velocità variabili e confuse, intrecciate con colpi di batteria un po' a caso.
Anche il pubblico era completamente sbronzo (come la band) quindi incapace di capire se le canzoni suonate erano effettivamente come le originali o eseguite completamente a caso.
Se la band è quasi sempre pessima dal vivo, cambia tutto in studio, dove i finlandesi dimostrano di essere davvero una buona band in grado di creare melodie efficaci e riff interessanti (anche se alle volte un po' derivativi). L'esordio ufficiale a livello di full avviene con "Jesus Perversions" nel 2012, registrato da Wakboth (chitarre), Lord Satanachia (voci), Zetekh (basso), Shu-Ananda (batteria) e Sandh (basso e chitarra). Il disco si apre con l'oscura titletrack sorretta da un ottimo riff.
"Rotting Nazarene" parte più veloce anche se presenta rallentamenti Doom, sembra davvero di essere nei pieni anni 90 scandinavi. "Black Metal Night" invece è velocissima con il suo incedere quasi Punk.
Bella anche la quarta traccia con il suo passo violento ma allo stesso tempo melodico ("Philosophy Of Dark And Light"), una mazzata nei denti invece "Raping The Virgin Mary", ottima anche "Father Satan" sorretta da un ottimo riffing e da una buona sezione ritmica. Il platter poi si chiude degnamente con le melodie sinistre ed oscure di "Palace Of Blasphemy". "Witches Deny Holy Trinity" è così energico, così fedele allo spirito del Black Metal della vecchia scuola, che potresti persino diffidare che sia stato pubblicato solo nel 2015. E' il solito rituale ad aprire il platter con il suo intro che sembra una vera e propria invocazione. "Sacrifice Virgins To Satan Again", come nome , non sembra molto innovativa ma musicalmente, è un'esplosione di riff intensi e violenti, melodie dissonanti ed energia grezza. L'intero album è un misto tra Black scandinavo e quello primordiale degli anni 80 che fa capo a Bathory e Venom. Le canzoni fluiscono veloci, guidate dalle ottime chitarre. La batteria non fa chissà cosa, è primordiale nella sua semplicità, ma precisa e tecnicamente adatta al sound. Basta ascoltare "Crush Their Empire" grazie alla sua semplicità che muro di suono riesce a creare per poi chiudersi con una bella melodia. In "Black Candle Burning" a farla da padrone è la batteria che in alcuni punti ricorda "Pagan Fears" dei Mayhem. "Rotten Gates Of Heaven" ad un certo punto si apre dal punto di vista melodico e viene sorretta da un ottimo riff. La titletrack è un mid tempo malvagio ed oscuro con melodie che rimandano anche ai Dissection. "Bloodbath At The Cemetery" parte sparata al massimo per poi rallentare con delle parti Doom molto azzeccate e poi ripartire a 1000 all'ora. Le ultime due canzoni chiudono un po' sottotono, uno splendido album Black Metal in pieno stile anni 80/90.


LA MORTE DI SAMIAZA
Dopo la morte per suicidio di Miika avvenuta nel 1995, anche Niko Niemela (Samiaza) passa a miglior vita nel 2015. Era stato il chitarrista e bassista nel 1992-1993 e poi nel 2007-2008 suonando nel demo "Crucify the Jesus Christ Again" (uscito nel 1993).


STEELFEST 2017
Se come detto il ritorno in studio della band è stato assolutamente di qualità ed inaspettato, altrettanto leggendario (ma in senso negativo) fu il concerto dello Steelfest del 2017, dove gli Azazel aprono il festival (in verità, al di là di tutto e della qualità live della band, vedere una band Black Metal che suona con il sole fa sempre un pessimo effetto).
La band inizia la sua "performance" con Satanachia che impugna una lattina di birra ed una bottiglia di whiskey tra le sue mani. Canta (o almeno ci prova) e tra una pausa e l'altra (strumentale e non) dà un sorso al whiskey o alla birra. Il chitarrista invece ha problemi con la chitarra. A metà show lo stesso chitarrista della band ha uno sbandamento e cade in quanto troppo ubriaco per stare in piedi, anche se poi sembra riprendersi. Prima di scendere dal palco a fine show per cadere nuovamente contro le transenne. A fine concerto, il pubblico urla a Satanachia: "Mostraci i tuoi genitali!" e "Belle tette!".

4 commenti:

  1. Che band di scoppiati ! Ahahah in studio saranno anche bravi ma dal vivo sono una barzelletta

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  2. Effettivamente stanno parecchio bruciati, anche il profilo Facebook di Lord Satanachia è un delirio...però come detto in studio sono davvero un'altra band, peccato per i live show!

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