sabato 4 marzo 2017

La Storia Dei Tool: Censura, Sequenza Fibonacci e Spirali

I Tool si formarono sulla costa californiana, precisamente Los Angeles. Band che ha sempre fatto della sperimentalismo sonoro (Psichedelia, Alternative Metal, Sperimentazioni) e del misticismo il suo credo. Si tratta, come si sarà capito, di un gruppo estremamente ostico, i loro album risultano inconcepibili e complessi quindi destinati a fallire se sottoposti ad un ascolto superficiale.
Il problema (e il pregio, allo stesso tempo) dei Tool è proprio l'assimilazione.
Nel 1990 Maynard James Keenan, Adam Jones e Paul D'Amour si erano trasferiti a Los Angeles, per motivi diversi. Così nascono i Tool: si tre s'incontrano e formano una band, completata poi da Tom Morello che presenta ai tre, il batterista Danny Carey. Descritto dai più come un egomaniaco, Keenan rifugge ed ha sempre evitato ogni forma di divinizzazione della sua vita e della sua immagine, giungendo persino a cantare nascosto dietro un telo per non farsi vedere sul palco o camuffato da vistose parrucche e cappelli. Keenan nell'epoca d'oro dei Tool non rilasciava interviste, ne esistono pochissime. Non ama parlare con i giornalisti. In tempi recenti rifugge i social network, se non per parlare di vino (essendo proprietario di diverse cantine e vigneti in Arizona). Inoltre la band non ama farsi fotografare nei concerti.

Maynard Keenan: "I cicli lunari, iniziano con una sottile falce che gradualmente cresce finchè diventa piena; poi gradualmente cala in un'altra falce e poi se ne va. 
La luna riflette la luce del sole, come gli esseri umani riflettono informazioni. 
Noi cresciamo e caliamo e quando diventiamo lune piene, i nostri ego sono completi. 
Pensiamo di avere questa conoscenza, quando in realtà le informazioni che abbiamo sono pure. 
E come riflette o splende via da noi, è qualcosa da cui prediamo credito come se la luna potesse prendere credito per la sua luminosità, quando in realtà sta solo riflettendo la luce del sole. 
Dobbiamo capire che siamo di ego ridotto, proprio come la luna è senza luce. 
Lei e noi siamo semplici riflettori...L'ego non è responsabile per le informazioni. 
Può riflettere le informazioni in modi creativi, ma le informazioni in se stesse sono pure"


PRIMI DISCHI
Tra la primavera e l'estate del 1991, tale quartetto registra una demo con 6 tracce (che poi sarà stampata in qualche centinaio di copie nel dicembre dello stesso anno) dal titolo 72826, i cui pezzi finiranno in altre versioni nei lavori ufficiali.
L''EP Opiate, primo parto ufficiale, esce nel 1992, lavoro già embrionale riguardo ciò che sarà la band in futuro. Anche se sostanzialmente si tratta di un disco ruvido e grezzo con influenze Grunge.

Maynard Keenan: "Gli anni 90, era il momento perfetto perché i Nirvana potessero emergere poiché la gente era stanca delle Hair band. Non lo so. Era il loro tempo. 
Non voglio togliere nulla a quei musicisti che erano sulla cresta dell’onda in quel periodo. 
Ho rispetto per tutti quei musicisti, ma ho la sensazione che loro abbiano pensato che fossero i creatori di quell’onda, quando invece erano solo pronti a cavalcarla. 
Mi piacerebbe potermi prendere il merito. Sono stato io! Ma non credo. 
Credo che potrebbe essere percepito come frutto di un calcolo, ma in realtà la gran parte del tutto è stata fatta seguendo l’istinto.  Una volta fatta poi si dice, 'Sì, volevo farlo'. 
Con il senno di poi, quando si guarda indietro, sembra che tutto sia stato calcolato. 
Ma penso che molte cose che sembrano essere frutto di un calcolo, poi non si sa veramente come andranno"

Nel primo disco troviamo i primi riferimenti (più o meno velati) alla droga, come si può vedere dal titolo.
Il lavoro di Carey, grazie ai suoi virtuosismi, è encomiabile specie in pezzi dalle ritmiche impazzite come Part Of Me.
Tutti i testi fuggono da pretesto per lanciare messaggi sociali e psicologici, spesso analizzanti problemi e conflitti generali tramite metafore.
Hush parte con un memorabile urlo iniziale ed è inframezzata da riff pazzeschi: pezzo contro la censura.
Cold And Ugly e Jerk-Off suonate live si presentano pezzi acidi e claustrofobici.
La già citata Opiate, che dà il nome al lavoro è ispirata da un' aforisma di Marx ("la religione è l'oppio dei popoli"), e l'intelligente testo si fa beffe di tutti i fanatismi religiosi americani, denuncia l'operato dei religiosi, ormai privi di qualsivoglia valore spirituale ma solamente prodotti di un mercato marcio, ed invita a trovare la propria spiritualità dentro se stessi e non attraverso dogmi scritti da altri.
Dopo qualche minuto di silenzio, al minuto 6:06 di Opiate (che è la sesta canzone, componendo quindi il numero 666) parte la traccia nascosta The Gaping Lotus Experience, un'imitazione dei viaggi lisergici psichedelici degli anni 60, ancora una volta ironica e sbeffeggiatrice della moralità ipocrita dei censori. Il primo full-length Undertow (Zoo Records, 1993) diventa per la band il punto di svolta, facendoli conoscere al grande pubblico.
Il disco si apre con Intolerance, oscura cavalcata che metaforicamente si scaglia contro la disciplina militare (Keenan è stato nei Marines prima di formare la band, e tale esperienza gli ha insegnato ad odiare l'esercito), sorretta da riff Heavy/Grunge. Seguono a ruota i due singoli estratti, Prison Sex e Sober.
La prima è una riflessione sulla violenza che genera violenza (si narra di un aguzzino molestante un minore perché a sua volta da bambino fu molestato), la seconda una rassegnata e triste confessione che narra dell'impossibilità di essere sobri nei confronti di qualcosa che porta all'autodistruzione (alcol, fumo, droga). L'eccellente title-track, dalla struttura imprevedibile e complessa, con echi Blues/Rock ed influenze Dark/Doom. 4°, che anticipa le future svolte artistiche del gruppo (percussioni etniche, tempi dispari preminenti, chitarre orientaleggianti) e presenta un Keenan impegnato in liriche dalle ispirazioni esoteriche. Anche in questo disco è presente un pezzo nascosto, stavolta alla traccia numero 69: si intitola Disgustipated mistura Industrial dalle parole inquietanti.


AENIMA E LA CENSURA DI STINKFIST SU MTV
Il secondo album Ænima (Volcano Records, 1996) fa compiere il vero salto di qualità alla band.
Con questo lavoro i Tool si sganciano da qualsiasi etichetta e trend, commerciale e non.
Justin Chancellor entra nella band in sede di bassista.
Il lavoro si apre con l'epica Stinkfist, valorizzata da un testo dalla triplice chiave di lettura (incentrato sul rispettare ed accogliere le idee altrui come arricchimento, ma stilato in forma di ripetute metafore sessuali). La canzone è inframezzata da intrecci tra chitarra e voce, così come nella successiva Eulogy, un percorso lungo 8 minuti dotato di un'introduzione spettacolare (che si evolve tramite un crescendo a partire da timide percussioni e chitarre orientaleggianti). Il video raggiunse la "Heavy Rotation" su MTV, tuttavia fu mandato in onda come "Track #1" anziché il titolo originale.
L'emittente dichiarò che il titolo Stinkfist era troppo offensivo per il pubblico, idem il testo.
Matt Pinfield, proprietario di 120 Minutes, dichiarò che non si poteva fare nulla.
Si dice, inoltre, che un VJ che lanciava la canzone come Track #1, si annusava il pugno, alludendo chiaramente al titolo della canzone.
Si arriva così alla terza traccia, H, prima tranquilla e melodica, poi infernale nel suo incedere.
Segue Useful Idiot consistente in 30 secondi di testina che gratta su un vinile.
Si tratta di una breve pausa prima di affondare in Forty-Six & 2, traccia più orecchiabile caratterizzata da stop-and-go e dal testo nuovamente ricercato (stavolta ispirato da una teoria esoterica sui cromosomi umani ipotizzata da Drunvalo Melchizedek).
Segue il secondo intermezzo, Message To Harry Manback, un pianoforte malinconico che accompagna un messaggio lasciato ad una segreteria telefonica da un anonimo: il messaggio consiste in una serie impressionante di insulti e minacce (alcune in inglese, altre in italiano) rivolte al fantomatico Harry del titolo. Poi è la volta della violenta Hooker With A Penis, un calderone di Grunge e distorsioni.
Un altro intermezzo, dall'ovvio titolo Intermission, anticipa di pochi secondi il riff iniziale della successiva jimmy, ma riproducendolo tramite suoni da videogame tascabile.
Questa si muove su ritmiche più lente, anche se presentando ancora imprevisti cambi di tempo (da 9/8 a 4/4), e narra la storia di un bambino di 11 anni senza madre (la J del titolo è scritta volontariamente in minuscolo per far intuire la piccola età del protagonista).
Die Eier Von Satan è un altro intermezzo inquietante con riferimenti ad Adolf Hitler.
Si arriva così a Pushit (gioco di parole tra push it e shit), una suite Prog Rock di 10 minuti, in cui la voce cantilenante di Keenan e le distorsioni di Jones la fanno ancora una volta da padrone.
Un altro intermezzo è Cesaro Summability, consistente in un minuto di rumori elettrici e vagiti di neonati. Segue Ænema ("clistere dell'anima").
Le parti di chitarra sono trascinanti, specie il riff che costituisce le strofe.
Keenan elenca una dopo l'altra diverse cose e persone che, se spazzate via da un meteorite, nella sua visione non potrebbero che rendere l'umanità migliore ("Fuck L. Ron Hubbard and fuck all his clones, fuck all these gun-toting hip gangster wannabes...").
A concludere l'album, dopo un altro intermezzo, è l'epica Third Eye, ancora una volta ispirata dai monologhi di Bill Hicks (campionati nello stesso pezzo), allo spiritualismo e alla droga ("Drugs have done good things for us").
Adam Jones realizza come sempre due videoclip di promozione inquietanti e bizzarri, stavolta per accompagnare le tracce Ænema e Stinkfist.


LATERALUS E LA SEQUENZA DI FIBONACCI
Dopo qualche problema con la casa discografica Volcano Records, 5 anni dopo esce Lateralus (Zoo Records, 2001). Lateralus è un concept-album in cui le tracce fluiscono l'una nell'altra occupando 80 minuti di musica. Lungo le composizioni di Lateralus affiorano tutti gli stati d'animo dell'essere umano, che percorre una strada lunga 80 minuti per diventare dio.
L'opening è costituita da The Grudge dedicata al sentimento del rancore, ma contiene anche riferimenti all'astrologia, alla letteratura e alla cabala. Percussioni tribali (specie di tabla indiana), tempi dispari (10/8) più l'urlo devastante della durata di 30 secondi di Keenan.
La traccia successiva è Eon Blue Apocalypse, intermezzo che pone una giusta pausa tra due tracce complesse, e consiste in una serie di arpeggi chitarristici capaci di creare in un solo minuto un'atmosfera onirica e allo stesso tempo inquietante.
Segue The Patient e i suoi intricatissimi giri di chitarra. Si prosegue con un altro breve intermezzo d'atmosfera, necessario per riprendersi: stavolta si tratta di Mantra, un rumore non meglio identificato.
Si arriva così all'eccezionale Schism, scelta anche come singolo di lancio dell'album.
A mettersi in luce Chancellor, ideatore di un giro portante di basso che alterna ritmicamente 5/8 e 7/8; il pezzo è interamente costruito su questa alternanza, rappresentante in chiave ritmica dello "scisma" di titolo e testo, e come gli altri rifiuta i cliché strutturali della "forma canzone".
Il testo può riferirsi a due innamorati, due religioni, due parti di se stessi.
Dopo Schism è il turno del secondo singolo estratto dall'album, suddiviso in due tracce: trattasi di Parabol e Parabola (la prima è un lamento vocale influenzato dai canti dei monaci buddhisti, sostenuto da avvolgenti e splendidi suoni di chitarra e basso; la seconda una canzone Prog potente che esplode al grido "Alive!", e si evolve seguendo un testo narrante il legame tra corpo e anima, tra dolore terreno e liberazione spirituale). Terminata questa suite è la volta di Ticks & Leeches (8 minuti), l'episodio più violento dell'album e una delle poche composizioni in cui escono allo scoperto anche le influenze più "Metal" del quartetto. Ci troviamo tappeti percussivi in 7/8.
La traccia viene spezzata a metà da una lunga pausa durante la quale domina unicamente la placida chitarra di Jones, stemperando improvvisamente l'aggressività del pezzo, che però viene ripresa dallo scoppiettante finale. La nona traccia, la title-track Lateralus, lunga più di 9 minuti è caratterizzata da cambi ritmici tanto improvvisi quanto fluid.
Un'altra grandiosa introduzione in crescendo sfocia in un chorus dalla ritmica disorientante; nelle strofe Keenan sillaba le parole seguendo la sequenza matematica di Fibonacci (presente anche nell'artwork del disco), detta anche "spirale di Fibonacci" (ed è per questo motivo che nel testo ricorre anche la parola "spiral"). Dopo il secondo ritornello incalza una divagazione distorta di Jones, poi tutto si ferma; lentamente parte un secondo crescendo, in cui l'arpeggio della chitarra riprende quello dell'introduzione, lentamente e pezzo dopo pezzo, come una vittima di amnesia che ricompone la propria memoria. Non a caso il testo parla di infanzia (artistica) e memoria.
I matematici attribuiscono la scoperta della sequenza a Leonardo Fibonacci nel 1202.
Ogni numero nella sequenza è la somma dei due precedenti, il che produce una catena numerica come questa 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233, 377, 610, 987.
Per arrivare a ciascun numero della serie, vanno semplicemente sommati i due numeri che vengono prima e così ogni numero della serie è la somma dei due numeri precedenti.
In natura, ci sono molti schemi che mostrano questa sequenza (fiori, conchiglie, pigne, etc Ad esempio un giglio ha 3 petali, la cicoria 21, la margherita 34 o 55 e così via).
Ciò che si ottiene dalla sequenza è la relazione di un ratio (Phi), cioè un rapporto che ha fissato vincoli spaziali negli organismi biologici e non solo. Ad esempio la testa dei girasoli è costituita da due serie di spirali disposte in versi opposti, un pianoforte presenta ottave con 5 tasti neri ed 8 bianchi (per 13 note in totale) Le parole del testo invitano a percorrere questa spirale in ogni senso (swing on the spiral) fino ai confini e spingersi oltre (spiral out).
Suggerisce inoltre che non si avrà successo in questo se ci si sofferma troppo a pensare ed analizzare, e lo chiarisce proprio nel ritornello, sottolineandone l’importanza.
La chiave creativa per andare oltre i confini è racchiusa nel titolo stesso del pezzo e dell’album intero: Lateralus. Si riferisce al pensiero laterale, un modello di ragionamento per vie indirette (laterali) che prende in considerazione punti di vista diversi da quello consueto.
Oracoli, I Ching, strategie oblique, sono tecniche diverse per uno stesso scopo: pensare in modo laterale. Nel testo della canzone si può vedere lo schema ripetersi ancora e ancora, in ragione di questi vincoli spaziali. Guardando le sillabe iniziali del testo di Lateralus, puoi notare l'evidenza della sequenza di Fibonacci crescente e decrescente:

1 (black)
1 (then)
2 (white are)
3 (all I see)
5 (in my in-fan-cy)
8 (red and yel-low then came to be)
5 (reach-ing out to me)
3 (lets me see)
...

La linea vocale inizia esattamente a 1.37 minuti, ovvero 97 secondi, che sono approssimativamente 1.618 volte più grandi di un minuto intero (1.618 corrisponde per l'appunto alla sezione aurea).
Dal ritornello è stata composta la canzone.
Inoltre il batterista suona 17 volte il riff d'intro (otto battute), poi suona nove battute, poi otto, sette.
987: il 17esimo numero della serie di Fibonacci.
Secondo dicerie pare che i Tool volessero nascondere la vera sequenza delle tracce, una sequenza che procederebbe non linearmente ma appunto a spirale (essendo collegata alla sezione aurea, utilizzata per disegnare le spirali).
Riordinando le tracce, sarà possibile carpirne il significato (essendo ogni canzone collegata alla successiva).
Probabilmente al centro di tutto, la traccia 13 (il 13 fa parte della successione), ultima dell'album.
Le due ipotesi sono state chiamate rispettivamente:

"The Lateralus Prophecy": 6, 7, 5, 8, 4, 9, 3, 10, 2, 11, 1, 12, 13
"The Holy Gift": 6, 7, 5, 8, 4, 9, 13, 1, 12, 2, 11, 3, 10

Tolto il 13 da entrambe le sequenze, si nota che la somma dei numeri di ogni coppia risulterà 13 (6+7=13, 5+8=13, etc).

Inoltre nell'ultima parte del brano vengono pronunciati versi contenenti la parola "spiral" (spirale).
Il batterista Danny Carey era da sempre interessato alla numerologia, alla geometria etc.
Le sue composizioni sonore sono scelte molto attentamente per riflettere alcuni schemi della sequenza di Fibonacci o altrove.
Il disco comunque si chiude con la suite Disposition, Reflection e Triad, che mentalmente trasporta l'ascoltatore in un'altra dimensione. A palesare ulteriormente il fatto che le tre tracce compongano un'unica suite, cambia anche la tonalità (E minore). Si tratta comunque di circa 25 minuti, la coda finale è però un'implosione, perché in realtà l'album deve ancora terminare.
Seguono alcuni minuti di silenzio, e poi parte la traccia nascosta: Faaip De Oiad (che in lingua Enochiana, ovvero il linguaggio probabilmente inventato nel '500 dal medium e alchimista Edward Kelley, significa "Voce di Dio"), la registrazione di una telefonata ad una stazione radiofonica avvenuta nel 1997 (in cui uno sconosciuto si spacciò per un ex dipendente dell'Area 51, e durante il suo monologo la trasmissione si interruppe misteriosamente per 30 minuti), infarcita di rumori e distorsioni, in modo da renderla disturbante, agghiacciante.
I tre video promozionali dell'album (ovvero Schism, Lateralus e Parabol+Parabola) vengono curati come sempre da Adam Jones, e ovviamente sono claustrofobici, disturbanti e dal simbolismo esoterico.
L'artwork del disco presenta una copertina nera con, appena visibili, il titolo e dei circuiti elettronici. Aprendo la confezione, si trova un booklet raffigurante un corpo umano che, pagina dopo pagina, scopre strati sempre più profondi di se stesso, fino ad arrivare a quello spirituale.


ANNI RECENTI
Nel 2006 invece esce 10.000 Days, titolo del disco prende spunto dagli anni di calvario della madre di Keenan, morta nel 2003 dopo 27 anni di paralisi.
L'album si rivela un'evoluzione dei dischi precedenti, dal punto di vista tecnico, anche se non è capito da tutti. 10,000 Days è infatti il disco strumentalmente più complesso e dalle partiture meno facilmente riproducibili dei Tool. La confezione è un digipack rigidissimo, invece il libretto su carta lucida e spessa è diviso verticalmente in due parti per ciascuna pagina con le stesse immagini (foto e graphic art) riprodotte a destra e a sinistra: queste si possono fruire al meglio con le due lenti stereoscopiche allegate, facendosi un viaggetto con gli occhi oltre che con la mente.
Vicarious sorretta da giri di chitarra è svegliata da una sveglia tipo Time dei Pink Floyd, Wings For Mary, divisa in più parti, è angosciante nei suoi 17 minuti.
Lost Keys (Blame Hofmann) è dedicata allo scienziato che scoprì gli effetti dell'LSD, si tratta di una strumentale in cui compaiono sirene, arpeggi di chitarra, flauti di Pan.
Un pretesto per svolgere l'ambientazione in un ospedale: la parte centrale della traccia è dedicata ad un dialogo fra un caposala, un'infermiera ed un paziente.
E a chiudere quest'album Viginti Tres, cinque minuti di sospiri, soffi, lamenti, sbuffi campionati da una tastiera in ebollizione, il tutto coronato da un testo/non testo (non si riesce a capire dove ce l'hanno messo), interamente in latino. La tournée europea dell'album è stata svolta con l'ausilio di spettacoli audio-visivi da teatro oltre a diversi laser.


LA POCA PROLIFICITA' DELLA BAND
Come si sa la band nonostante quasi 30 anni di attività ha pubblicato pochissimi dischi (quattro), visti i testi criptici, la poca commercialità e la difficoltà di assimilazione della maggiorparte delle canzoni, come strategia ci sta. Il problema è che i fans se ne lamentano da anni.

Jones in un'intervista di luglio 2014: "I fan ormai sono incazzati a morte con noi. 
E anche se parte di me è egoista e mi dice 'Ma io non scrivo musica per i fan', un'altra parte di me mi dice che è ora che i fan sappiano cosa succede.
"Una persona che lavorava per i Tool ci ha denunciati. 
Era un mio amico, e nel 2007 ha iniziato a dire che ha creato dell'artwork per la band e che nessuno gli aveva mai riconosciuto il merito. 
E' una denuncia che può accadere ad una band, e per questo avevamo da tempo una compagnia di assicurazioni specializzata in questo tipo di denunce. 
Il problema è che la compagnia di assicurazioni, che doveva difenderci, ci ha denunciato a sua volta, citando cavilli legali nel loro contratto. 
Quindi abbiamo dovuto denunciarli a nostra volta, e sette anni dopo stiamo ancora aspettando un responso. 
La cosa pessima è che innanzi tutto questa doppia causa ci sta costando milioni di dollari. 
E soprattutto, ci sta costando tantissimo tempo. 
E non abbiamo tanto tempo a disposizione: ora molti di noi hanno figli, hanno altri progetti, e finisce che ci incontriamo tutti insieme solo quando andiamo in tribunale. 
Solo che questo i fan non lo capiscono, ci chiedono solo perchè stiamo cazzeggiando e non c'è niente di pronto. E' tutto molto deprimente, e spero che presto finisca questo incubo"

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