martedì 29 dicembre 2015

La Storia Dei Motorhead e Di Lemmy: Una Vita Fatta Di Eccessi

"Dimenticate Keith Richards e gli altri stronzi sopravvissuti a se stessi, diventati miliardari tra lussi e modelle. Lemmy non ha mai smesso di scrivere canzoni e andare in tour: è lui il maestro, il vero cattivo, il Rock'N'Roll".

I Motorhead si formarono a Londra nel 1975 grazie a Ian "Lemmy" Kilmister.
Motorhead sta normalmente ad indicare un individuo amante dei motori, ma anche, in gergo, chi s'impasticca in dosi massicce.
Pare che il nome scelto inizialmente fosse "Bastard".
Nacque a Stoke ma visse in Galles: lì gli inglesi vengono chiamati "Lemmy" (caproni) e Kilmister era fiero di ciò.
Ispirarono l'Heavy Metal inglese e il Thrash/Speed americano degli anni 80 e furono una vera e propria forza della natura.
Lemmy nato il 24 dicembre 1945 a Stoke-On-Trent, cittadina dell'Inghilterra tra Manchester e Birmingham, Kilmister approdò in giovane età alla musica psichedelica con la sua band: gli Hawkwind.
Kilmister ne fu il bassista tra il 1971 e il 1974 (negli album capolavoro "Doremi Fasol Latido", "Space Ritual", "Hall Of The Mountain Grill") e vi trovò tutta l'ispirazione per quella musica violenta e martellante che sarà in seguito dei Motorhead.
Lemmy, lascia (causa problemi personali legati alla droga) gli Hawkwind, dopo aver registrato per loro il singolo, guarda caso, "Motorhead".
In realtà viene allontanato dalla band perchè arrestato (viene trovato in possesso di amfetamine ed altre sostanze stupefacenti).
Per chiarirsi comunque: non che gli Hawkwind facessero una vita "pulita".
Ed è così che, in seguito, nascono i Motorhead: Lemmy suona il basso ed urla bestemmie (voce raschiata da milioni di sigarette) come nessun altro, con una forza, e un impeto selvaggio mai visti prima, Eddie Clarke è il chitarrista con le sue sferzate taglienti, Phil "Animal" Taylor è il batterista più potente dell'epoca.
Lo scopo dichiarato del gruppo quando si formò fu di essere la "peggiore e più rumorosa band del mondo".
Lemmy alcolista e misantropo sposò, con una notevole dose di brutalità primitiva e autoironia, tutti gli eccessi autodistruttivi di Jimi Hendrix e simili.
Il suono dei Motorhead, la band più volgare e politicamente scorretta della storia, é: semplice, potente, inarrestabile, Rock N'Roll.
Mischiano l'Heavy Metal, il Rock e il Punk ed influenzano, come detto in precedenza, lo Speed Metal americano.


I DISCHI
Nel 1976 è prodotto "On Parole"(uscirà però solo nel 1979), nell'anno seguente "Motorhead".
Ok non sono esordi che lascerebbero presagire quello che, poi, la band sarà.
I suoni sono, si, abbastanza potenti ma compositivamente parlando siamo lontani dagli anni successivi.
La produzione è bassa e sporca, i testi già volgari, offensivi, malvagi, ironici, iperrealistici.
Ci sono anche influenze Blues negli assoli.
Nel 1979, è la volta di Overkill.
La titletrack inizia martellando e finisce in modo terremotante, essa è basata su un ossessivo susseguirsi di accelerazioni, dove trova però posto la sguaiata voce di Lemmy.
Sul finale del pezzo la canzone si ferma un secondo, e quando riparte lo fa come un incontenibile terremoto che travolge tutto grazie ai tre strumenti ben in vista.
Non che "Stay Clean", "I'll Be Your Sister" e "Capricorn"( l'atmosfera si incupisce) siano da meno.
"No Class" diverrà un altro classico della band.
"Tear Ya Down" rallenta i ritmi, idem "Metropolis" e il suo incedere sabbathiano.
Anche "Bomber" esce nel 1979 ed è un altro grande capolavoro.
"Poison", "Stone Dead Forever" sono incredibilmente Motorhead, "Talking Head" sorprende per la sua melodicità, "Sweet Revenge" sembra prendere da Black Sabbath ed Hawkwind.
"Step Down", è Heavy ma quasi Country nel suo incidere.
"Bomber" è la "No Class" della situazione.
Un album vario, particolare, introspettivo.
"Ace Of Spades" esce nel 1980 ed è il disco in studio che ha avuto più successo dei Motorhead: il suo motto è quello di Lemmy (dal brano omonimo e d'apertura dell'album): "Born To Lose - Live To win".
La produzione e il mixaggio sono perfetti.
Le atmosfere Country/Western rimangono ma la potenza la fa da padrone.
"Shoot You In The Back" sottolinea proprio l'amore di Lemmy per i Western.
La titletrack grazie al suo riff e non solo diviene un inno generazionale, "The Hammer" è duro e puro Heavy Metal, invece in "Live To Win" troviamo un Taylor super ispirato alla batteria.
"Fast And Loose" e "(We Are) The Road Crew", altro classico del gruppo, con una buona performance di Lemmy al basso.
Non che "Fire, Fire" e "Jailbait" siano da meno (molto rivalutate con il passare degli anni).
La band ad inizio anni ottanta era una vera e propria macchina da guerra live e "No Sleep 'til Hammersmith" ne è la prova: la chitarra velocissima di Eddie "Fast" Clarke, il basso pesantissimo e la voce rauca di Lemmy e, non ultima, la batteria incredibile di "Animal" Taylor.
Tutti i classici del gruppo sono raggruppati in questo concentrato vinilico di metallo pesante.
In seguito i Motorhead danno alle stampe "Iron Fist" (1982), dove si distinguono la titletrack e "Loser".
Ma c'è anche "Sex And Outrage", che rimanda forse ad "Ace Of Spades".
O l'ottima "Speadfreak" e le sue distorsioni.
Questo disco sembra mostrare un po' la corda: c'è la componente del clichè, del superfluo, forse dell'autoplagio.
Su "Another Perfect Day" (1983) la nota più importante è la dipartita di Eddie Clarke, che potrebbe essere presa a simbolo anche della fine del periodo classici del gruppo.
L'album vede inoltre una ricerca della melodia e del ritornello, a scapito dell'impatto sonoro.
Ok "Dancing On Your Grave" e "Rock It" non sono male ma sembra che il meglio della band sia ormai passato.
Su "Orgasmatron" (1986) Lemmy è rimasto il solo della formazione originaria.
Adesso il suono del gruppo è meno grezzo di quello passato e sicuramente meno potente.
L'epica "Claw", "Mean Machine" e "Doctor Rock" mantengono livelli accettabili, la titletrack strana e particolare verrà rivalutata in seguito (coverizzata anche dai Satyricon).
In "Rock And Roll" (1987), con Taylor di nuovo alla batteria, i Motorhead fin dal titolo ribadiscono ancora la loro natura irriducibile e senza compromessi.
"Stone Deaf In The USA", "Wolf", "Dogs" sono discreti pezzi che ovviamente non dicono nulla di nuovo nè aggiungo pepe alla carriera della band.
"1916" (1991) prova ad innovare e segna una piccola svolta nella carriera della band.
"Shut You Down" è il brano più potente, "Love Me Forever" una ballata, "On To Sing The Blues" la confessione di cosa si cela dietro il Rock.
"Going To Brazil" e "Angel" sono poi due tipici brani Rock, invece "R.A.M.O.N.E.S." è un tributo all'altra grande band amata da Lemmy.
"March Or Die" (1992) sembra la solita minestra riscaldata, rivitalizzata da "Bad Religion" e "Jack The Ripper", dei ritmi veloci e fuoriosi sembra non esserci più traccia comunque.
Niente che passerà alla storia.
"Bastards" (1993) riaffila le lame e si ritorna ai grandi ritmi (più o meno), alla violenza, al sound grezzo del passato.
L'album grazie a pezzi come "Death Or Glory" e "I'm The Sword" sembra promettere bene, poi si perde.
La particolarità del disco è che è l'unico autoprodotto della band e che "Born To Raise Hell" aprirà le porte del mainstream alla band (grazie anche alla comparsata nel film "Airheads").
"Sacrifice" (1995), l'album del ventennale di attività, rallenta, abbrutisce e incupisce il suono.
La titletrack è ottima, idem la velocissima "Sex And Death" e "Over Your Shoulder".
"All Gone To Hell" e "In Another Time" con i suoi assoli si lasciano ascoltare.
Disco che presenta più buone tracce che filler, sicuramente tra i migliori degli anni 90 della band.
"Overnight Sensation" (1996) ripunta tutto sulla velocità e come su "Aces Of Spades" in copertina troviamo una foto della band (che per l'occasione torna anche come trio).
Ai buoni ritmi e discreti ritornelli troviamo alternate anche influenze Blues ("Crazy Like A Fox" e "Broken") e ballad (come "I Don't Believe A Word").
"Snake Bite Love" (1998) è una collezione di eccessi e di canzoni abbastanza veloci e con ritmi furiosi che sembrano rimanadare ai primi anni della band.
"Better Off Dead", "Desperate For You", "Dogs Of War" si lasciano ascoltare.
Dopo di questo disco, segue il più pacato "We Are Motorhead" (2000) accompagnato da "Slow Dance", il Rock N'Roll banaluccio della titletrack, l'orecchiabilità di "Out Of Lunch" e la cover dei Sex Pistols "God Save The Queen".
"Hammered" (2002) insiste sull'introspezione piuttosto che sulla pesantezza e lo sfondamento.
E' un buon disco Hard Rock con brani non di certo che rimarranno nella leggenda ma sicuramente non si può dire che si tratti di una band commerciale.
"Down The Line" e il singolo "Brave New World" sono buoni pezzi, "Serial Killer" è una canzone molto particolare.
Troviamo come bonus anche la canzone "The Game" (utilizzata dal wrestler Triple H).
"Inferno" (2004) è un'ennesima massiccia porzione di ritmi Rock e sporchi.
"Terminal Show" vede la partecipazione come ospite di Steve Vai(idem in "Down On Me"), invece "Killers", "In The Black" e "In The Name Of Tragedy" sono Motorhead al 100%.
"Whorehoude Blues" è appunto una canzone Blues al 100% con Lemmy che suona addirittura l'armonica.

Steve Vai: "L’ incontrai al Rainbow Bar and Grill e gli dissi: “Allora, quando mi chiederai di suonare un assolo in un disco dei Motörhead?”. 
Lui disse: “Sarò da te mercoledì a mezzogiorno”. Ci vollero alcune ore per registrare gli assoli, ma dopo noi due ci siamo seduti e abbiamo parlato per almeno dieci ore. Ha bevuto una grande quantità di alcool ma non ha balbettato neanche una volta, non ha mai parlato in modo strano e non ha mai perso il suo brio. Era acuto, sveglio e straordinariamente presente in ogni momento. Non riuscivo quasi a crederci. Il disco nel quale ho suonato per lui era “Inferno” e alcuni giorni dopo Lemmy mi spedì un accendino con una scritta incisa. E’ bello, vero? Le storie che raccontava erano affascinanti e mi sono reso conto di quale persona eccezionale fosse". 

Nel 2006 esce "Kiss Of Death", ennesimo esercizio di stile Motorhead che nulla aggiunge a quanto Lemmy propone da trent’anni neanche nulla toglie.
Pezzi Rock, altri Blues, ballad e via dicendo.
In "Goind Down" troviamo sul finire della canzone anche una citazione in italiano.
Stesso discorso per il successivo "Motörizer" (2008) trainato da "Rock Out" e, in particolare, per "The Wörld Is Yours" del 2011, loro ventesimo album, tra boogie distorti (“Born To Loose”), influenze Punk (“I Kow How To Die”, “I Know What You Need”), ritornelli viziosi (“Get Back In Line”, che, in ogni caso, ha il piglio del vero classico), pezzi Metal (“Outlaw”) e trascinanti “Devils In My Hand”, con il chitarrista Philip Campbell e il batterista Mikkey Dee perfetti nell’assecondare la voce rauca ma, comunque, non ancora consumata dal tempo dell’inossidabile Kilmister.
Il 21 ottobre 2013 esce "Aftershock", registrato a inizio anno, ovvero prima dei problemi salute di Lemmy, che lo terranno lontano dai palchi per un po’.
Non manca niente: elettrizzanti assoli ("Coup De Grace", "Do You Believe"), Blues ("Lost Woman Blues", "Dust And Glass"), canzoni velocissime ("End Of Time", "Going To Mexico", "Queen Of The Damned").
Chiude (forse in modo definitivo) la loro carriera "Bad Magic" (2015), infatti dopo 4 mesi dall'uscita del disco il 28 Dicembre 2015 Lemmy passerà a miglior vita.
Una band che, appunto, sembrava immortale.
Riguardo il disco: tra mid tempos rocciosi("The Devil"), assoli, up tempo e ritornelli viziosi ("Electricity") si toccano buoni livelli compositivi.
Poi tra rallentamenti ed assoli Blues, si giunge alla ballad struggente "Till The End".
La verità qual è? Che pur non cambiando radicalmente sound nè copertine ed aggiungendo qua e la piccole variazioni i Motorhead sono stati protagonisti di una carriera assolutamente indimenticabile tra gli alti degli esordi, la rispettabilità nella carriera di mezzo e il Blues negli ultimi anni.


I CONTRASTI CON GLI W.A.S.P. E BLACKIE LAWALESS
Nel 1997 i Motorhead partirono in un'importante tournée mondiale con gli W.A.S.P.
Questo tour fece scalpore per il violento contrasto che nacque tra i due gruppi, conclusosi addirittura con una rissa.
Motorhead e W.A.S.P. si erano accordati prima di iniziare il tour per alternarsi il ruolo di headliner durante le varie tappe.
Gli W.A.S.P. però (forse per incomprensioni) non avevano del tutto accettato questa divisione e iniziarono ad ostacolare i compagni di tour.
In un primo momento gli W.A.S.P. cercarono di discutere verbalmente di questo fatto con gli stessi Motorhead, che però non accettarono di lasciare il ruolo di attrazione principale in mano solo alla band statunitense.
Così, non dandosi per vinti, Lawless e compagni sabotarono il sistema di amplificazione della band inglese, sperando che il gruppo subisse un ritardo organizzativo tale da assicurargli lo spazio musicale dell'intero spettacolo
La band continuò inoltre ad infastidire i Motorhead spargendo nei loro camerini piume di gallina e altre sorprese, rendendo di fatto la vita on tour della band insopportabile.
Inoltre durante il tour, dopo un concerto a Cincinnati, Blackie Lawless attese Lemmy Kilmister giù dal palco, lo aggredì e si presero a pugni.
Blackie Lawless intervistato in merito alla vicenda non ha confermato né smentito, limitandosi ad affermare di essere in buoni rapporti con Lemmy Kilmister.
Il comunicato ufficiale degli W.A.S.P. nascose i fatti accaduti giustificando l'abbandono dei Motörhead per motivi di soldi.
Infatti pare che gli incassi del tour, che sarebbero stati da spartire tra W.A.S.P. e Motorhead, non erano così elevati da soddisfare entrambe le band, e quindi questi ultimi, avendo calcolato circa 40.000 dollari di perdita, decisero di concludere il tour in anticipo.

Nel 2012 Blackie Lawless, leader degli W.AS.P., tornò a parlare della vicenda: "Si son dette tante corse circa l’alterco che ho avuto con Lemmy.
C’era molta tensione tra noi due durante il tour e alla fine si è scatenata una discussione parecchio accesa.
Conoscevo Lemmy da tanto tempo e i nostri problemi non erano gravi. 
Andavamo assieme per night club per cui gli attriti che c’erano durante il tour erano molto strani, per non dire altro.
Dopo che il tour era terminato l’ho incontrato durante le riprese di uno speciale VH1. 
Abbiamo parlato e discusso un po’ riguardo ciò che era appena successo e ne è venuto fuori che uno degli organizzatori mi aveva detto una cosa e un altro organizzatore aveva detto a Lemmy l’esatto opposto. Questa incertezza sullo svolgimento delle cose ha messo tensione del tutto inutile in un tour che diversamente sarebbe stato molto divertente.
Queste persone che hanno organizzato il tour ci hanno usati come meglio credevano. 
Dopo aver parlato con Lemmy ero davvero arrabbiato con queste persone. Mi avevano usato!
Con Lemmy ci siamo abbracciati e mi ha detto di chiamarlo il giorno successivo.
Sono felice di poter dire che è un mio amico.
Vorrei poter tornare indietro e cancellare tutto ciò che è successo in quel tour.
Tra l’altro, qualche mese fa, eravamo entrambi in tour in Romania. 
Faceva incredibilmente caldo quel giorno! 
Sono andato nel suo camerino a fine concerto e gli ho detto: “Lemmy, qualunque cosa tu faccia, accertati di essere perfettamente idratato o sverrai sul palco!“. 
Mi ha mostrato un bicchiere di Jack Daniels e ha risposto: “Ho intenzione di essere perfettamente idratato là fuori, ci sono un sacco di cubetti di ghiaccio in questo bicchiere!“. Non ho potuto far altro che ridere! Questo è il Lemmy che conosco e che amo!".


LEMMY KILMISTER: TRA ECCESSI DI OGNI TIPO
"Fu un periodo incredibile l'estate del '71: non ricordo più un cazzo, ma non la dimenticherò mai!"

Rigorosamente vestito in nero, camicia, giubbotto, pantaloni stretti, stivali da cowboy, capelli lunghi, basette che diventano barba coprendo solo in parte i due giganteschi nei sulla guancia sinistra.
Voce roca, tanto whiskey(Jackdaniels, Bourbon, etc), due pacchi di sigarette al giorno.
Nei 70 chitarrista vagabondo, ribelle, roadie di Jimi Hendrix ("tra i miei compiti c'era quello di recuperare gli acidi per lui e la band").
Eccessi ed effetti collaterali di ogni tipo, alcool, droghe e tante donne.
Durante la premiazione per il disco d'argento guadagnato per "Bomber", Lemmy è svenuto nel backstage e hanno dovuto far di tutto per ripigliarlo perché doveva suonare il bis. Lui disse che non sapeva perché fosse svenuto, ma poi raccontò ai giornalisti che in realtà poteva immaginarsi la ragione: quei tre pompini che gli avevano fatto appena prima del concerto.
Nel 1986 i Motorhead pubblicano Orgasmatron, la tournée li porta in America.
A New York Lemmy incontra due ammiratrici, le porta in un motel e per far colpo su di loro inizia giocare con le sue katane. Tra whisky, anfetamine e cocaina la situazione degenera e Lemmy fa a fette tende e divani. Le ragazze ridono, si spogliano, si concedono.
Lemmy si sveglia nel cuore della notte e si rende conto del disastro combinato, la cocaina è ancora sparsa sulla moquette.
Allora preferisce dare fuoco a tutto.

"Io faccio quello che voglio da quando sono ragazzo e non smetterò certo in tarda età. Alle rockstar dico solo che basta evitare di promuovere il consumo di droga e di annoiare il mondo quando se ne esce. Mi spiego: quanti ne ha ammazzati Lou Reed con quella stupida canzone ("Heroin")? E perché oggi mi devo sorbire le menate di Eric Clapton e di tutti quelli ripuliti dopo decenni da strafatti?. 
Un solo limite però e riguarda l'eroina. La odio, perché ho visto troppa gente morirne. E so che ora è tornata di moda: anni fa mi hanno invitato a parlarne al Parlamento gallese, però non so se è piaciuto quel che dissi. Parlai di legalizzare l'eroina, tramite somministrazione controllata, ovvio. Ma legalizzerei tutte le droghe: il proibizionismo non ha mai funzionato, e ci si fa perché piace, mai sentito qualcuno che volesse drogarsi per stare male. Il problema oggi è la stupidità diffusa, anche a scuola, dove i ragazzi non imparano più nulla".
Tony Iommi(Black Sabbath): "Lemmy ha sempre vissuto uno stile di vita selvaggio. Ha messo in pratica tutto: sesso, droga e rock and roll. Ha vissuto davvero quella vita e l’ha apprezzata molto.
E’ vero quel che si dice sul fatto che bevesse una bottiglia di Jack Daniel’s al giorno. 
In tour...i Motörhead sono venuti con noi molte, molte volte probabilmente una trentina di volte nel corso degli anni. Avevamo a che fare col loro conto perché loro avrebbero dovuto farci sapere cosa avrebbero preso da mangiare e da bere. Non c’era quasi mai cibo; c’erano sempre due bottiglie di Jack Daniel’s, due bottiglie di vodka, un paio di casse di birra. Questo era il mondo in cui erano. E non è una  novità. La gente sapeva come hanno vissuto. Hanno davvero vissuto quello stile di vita".

Lemmy diede lezioni di basso a Sid Vicious ("ma solo per tre giorni, poi gli dissi che non era roba per lui e invece i Pistols lo presero") e decise di non sposarsi ("ma ho scopato più che potevo e sono felice così").
Il logo dei Motörhead ha fatto ovviamente storia: "Avessimo venduto tanti dischi quante magliette, tatuaggi e tutto il resto saremmo diventati davvero ricchi... C'è gente che ha dato il mio nome ai propri bambini".

"A livello musicale negli anni si è perso il divertimento, oggi tutto è più controllato. E non sto parlando della quantità assurda di telecamere in una città come Londra. Prima ai concerti, nel backstage, avevamo tutta la nostra gente intorno: amici, fan, ragazze ovvio. Poi, per l'ossessione della sicurezza l'accesso è diventato più controllato, limitato".

"Li vedo deboli questi ragazzi delle nuove generazioni, quasi nessuno tra loro ha la forza per fare cose pazze, andare contro le regole, ribellarsi e fare ciò che vuole davvero della propria vita".  

"Detesto i politici, di qualsiasi formazione: perché anche le migliori persone vengono corrotte dal potere, dal denaro. Il Rock'N'Roll non è di destra e nemmeno di sinistra e non dovrebbe avere niente a che fare con la politica. Io ho cose più interessanti da fare che andare a cena con Bush o con Obama. 
Certo, ad esempio Bono degli U2 si impegna e sarei davvero felice se riuscisse a cambiare qualcosa, ma non ci ho mai creduto. E la maggior parte dei concerti benefici raccolgono soldi che non arrivano mai a destinazione. Ma quello che mi fa davvero paura sono le masse che seguono ciecamente qualcuno o qualcosa. Ora si stanno finalmente scoprendo gli episodi di pedofilia: è disgustoso, e la Chiesa cosa faceva, cosa fa? Sposta i preti da un posto all'altro, li nasconde, protegge. Ma fare quelle cose a un bimbo è un crimine orrendo".  

Nel corso della loro carriera i Motorhead sono stati a volte accusati di propaganda nazista.
Il simbolismo ben presente anche nella mascotte Snaggletooth (caratterizzata, perlopiù, da una Croce di Ferro, ovvero il simbolo della Germania durante la prima e seconda guerra mondiale) o indossato spesso da Lemmy come collana.
Kilmister dal canto suo, ha sempre ammesso di avere una maestosa collezione di oggetti della seconda guerra mondiale, in modo particolare opere tedesche del periodo nazista, come il suo pezzo più pregiato, che è un pugnale Damascus della forza aerea tedesca Luftwaffe.
"Sono nato nel '45, l'anno in cui la guerra finì. Per me non è storia antica. Comunque Hermann Goering è l'unico che ammiro. Il suo suicidio a Norimberga fu fantastico. Hitler invece era un bastardo".


LA MORTE DI PHIL TAYLOR (NOVEMBRE 2015)
Phil Taylor era stato batterista dei Motorhead dal 1975 al 1984 e dal 1987 al 1992.
Meglio noto come "Philty Animal", ovvero "Animale Schifoso", Taylor si spense a 61 anni dopo una lunga malattia.
Philty, un po' come Lemmy, aveva condotto quasi tutta la sua vita da ribelle.
La sua condotta sregolata lo ha portato a problemi con la legge(arresto) e alla rottura del collo nel 1980.
Nel 1992, quando è stato licenziato definitivamente dalla band(per la sua vita fatta di eccessi ma soprattutto perchè non aveva imparato le sue parti di batteria), ha suonato per altri gruppi.

Fast Eddie Clarke: "Conoscevo Phil da quando aveva 21 anni ed era uno di carattere, insieme abbiamo suonato musica fantastica e ho tanti bei ricordi con lui".

Lemmy: "Mi sento molto triste in questo momento, sono devastato, è morto uno dei miei migliori amici. Mi manca. Il suo nome era Phil Taylor, o Philthy Animal, per due volte è stato il nostro batterista. 
Ora è morto e quel che veramente non mi va giù è che se ne andato uno come lui e invece George Bush è ancora vivo".
L’ultima apparizione di Phil Taylor con i Motorhead risaliva al concerto di Birmingham nel 2014, quando si era unito in via del tutto straordinaria alla band guidata da Lemmy.


I PROBLEMI DI SALUTE E LA MORTE DI LEMMY (DICEMBRE 2015)
Lemmy invece, nel corso della sua carriera musicale, era stato dato per morto diverse volte.
La prima nel 1987, quando di lui si persero le tracce per una settimana.
Qualche giorno prima lo avevano visto, collassato, lasciare un locale di Londra sorretto a stento da due persone.
La seconda volta è successo nell'ottobre del 1990: la polizia inglese ritrovò la Triumph Bonneville del cantante che bruciava lungo una strada costiera in Cornovaglia.
Le autorità cercarono il cadavere per oltre trenta ore, ma non lo trovarono.
La BBC diede la notizia del decesso il giorno dopo, e nessuno si sentì di smentire.
Qualcuno diceva che era depresso, che se ne era andato da un locale dicendo "non mi vedrete più".
La band non commentò la notizia, si chiuse negli studi in attesa di conferme.
Lui apparve tre giorni dopo, in taxi con due ragazze, la barba tagliata e vestito in giacca e cravatta.

"Sono due linguiste di Oxford, abbiamo parlato molto di letteratura. Ah, la moto me l'hanno rubata una settimana fa, mi sono dimenticato di denunciarlo".

O quando sorpreso dalla polizia assieme all’autista della band (un raffinato intellettuale noto ai più come "John il cesso"), per non essere arrestato per possesso di 50 pillole di anfetamine, pensò bene di ingoiarne per la gran parte.
Tornato a casa entrò in stato comatoso, tanto che gli altri membri della crew lo credettero morto.
Dopo un po’ si riprese da solo, ed era anche piuttosto contrariato per il riposo inopportunamente interrotto.
Nel 1995 Lemmy collassa sul palco e nella caduta si ferisce al braccio.
Viene portato in ospedale, eccesso di alcol e anfetamine, dicono i medici.
Subisce una lavanda gastrica, viene suturato, sedato e tenuto in osservazione per alcuni giorni.
Il livello di tossine che gli trovano nel sangue di Lemmy sarebbe letale per una buona parte della popolazione mondiale.
Ma lui si riprende e poche settimane dopo, in un concerto in California si rivolge alla folla: "Mi hanno detto che stavo messo male, ma sono qui ancora a cantare, forse sono immortale".
Dopo decenni di stravizi, Lemmy ha avuto l'ennesimo tracollo nello scorso 2013, che lo ha portato a un intervento d'urgenza al cuore e a scoprire di avere un gravissimo problema con il diabete (malattia diagnosticatagli nel 2000, ma sempre trascurata).
Sono seguiti annullamenti di tour e cancellazioni di concerti, fino alla decisione di prendere una pausa per riacquistare le forze.
Il manager della band Singerman  ha raccontato con una certa precisione come Lemmy stava vivendo questo momento non propriamente idilliaco:

"Lemmy ha un diabete molto grave e le cose cambiano giornalmente. Gran parte delle difficoltà sono dovute al fatto che deve eliminare le cattive abitudini, le cose che ora non deve più fare. Ha smesso di fumare, ma probabilmente si spara di nascosto qualche Jack e Cola. Se lui vi dicesse che ha smesso, direbbe una bugia. Ha cercato di sostituirlo con il vino, e sono sicuro che ci va più calmo con l'anfetamina. Pensa che il vino sia migliore del Jack, ma è comunque pieno di zuccheri. Non capisce che sta semplicemente sostituendo una cosa negativa con un'altra. Eppure è stato l'unico compromesso che ha fatto coi dottori sostituire il Jack col vino. Il problema è che lui non dice loro che beve due cazzo di bottiglie al giorno. Queste sono le battaglie che stiamo combattendo ora".
"Dobbiamo ricordarci che queste sono le sue abitudini da sempre, fin dai tempi di Hendrix. 
E ora è il momento di pagare il conto. 
E' una cosa tristissima per lui, perché l'ha fatta franca per tutto questo tempo.
Il punto è che deve trovare un equilibrio e mantenerlo per qualche mese. Ma non riusciamo a trovarlo. Ha giorni molto positivi e altri in cui fa tutto sbagliato. E ogni volta che sbagli, fai un passo indietro".
Poi tra alti e bassi e problemi di salute, negli ultimi mesi del 2015 i Motorhead avevano cancellato diversi eventi e concerti per le condizioni di salute di Lemmy, che si credeva soffrisse di un’infezione polmonare.
Durante un concerto in Texas lo scorso primo settembre, Lemmy a un certo punto si era interrotto e aveva abbandonato il palco.
La band aveva poi fatto sapere di voler tornare a fare live a Febbraio del 2016.

Tra il 28 e 29 Dicembre 2015, dalla band viene diramato il seguente comunicato:
“Non c’è un modo semplice per dirlo...il nostro forte e nobile amico Lemmy è morto oggi dopo una breve battaglia con un cancro estremamente aggressivo. Aveva appreso della malattia il 26 dicembre, a casa, seduto davanti al suo videogioco preferito, insieme alla sua famiglia. Non possiamo nemmeno cominciare a esprimere il nostro choc e la nostra tristezza, non ci sono parole. Diremo qualcosa in più nei prossimi giorni, ma per adesso, per favore ascoltate forte la musica dei Motorhead, ascoltate gli Hawkwind, ascoltate la musica di Lemmy. Fatevi un drink o due. Raccontatevi storie. Celebrate la vita che questo uomo amabile e meraviglioso ha celebrato così bene per primo. Lui vorrebbe proprio questo".

"Guarda che potrei andarmene stanotte e non avrei nessun rimpianto".
"Ma non ho nessuna intenzione di andarmene all'altro mondo, chiaro?!".  


Lemmy Kilmister
1945 -2015
"Nato perdente, visse da vincente”

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