sabato 18 luglio 2020

I Marillion Di Derek Fish e L' LSD Che Ispirò Misplaced Childhood

Gli inglesi Marillion si formarono ad Aylesbury nel 1979 grazie al chitarrista Steve Rothery. La lineup comprendeva anche Mick Pointer (batteria), Brian Jelliman (tastiera). In seguito nel 1981 si unirà alla compagnia il gigante Derek William Dick "Fish". La band fu autrice di un ottimo Prog Rock anche se con parti abbastanza melodiche in alcuni tratti. Già l'album di debutto "Script For A Jester's Tear" (1983) confermò la straordinaria presa del gruppo sul pubblico. Il personaggio che lega questo disco ai successivi è il giullare "Jester" interpretato da Fish dal vivo. La voce di Fish è molto simile a quella di Peter Gabriel dei Genesis, tuttavia si erge lamentosa, rassegnata, oscura, emozionante.
Veramente magistrali le parti strumentali. "The Web" vede il chitarrista Rothery sugli scudi e le tastiere di Kelly colorano un maestoso finale alla "The Musical Box", maestosa la particolare "Forgotten Sons", canzone variegata e abbastanza sperimentale con pause e cambi di tempo. Ottima anche la titletrack e "He Knows, You Know" contraddistinta da bellissime parti di tastiere (qui si parla del rapporto tra Fish e l'alcol).
Molto bella la canzone e i testi drammatici di "Chelsea Monday" (un giovane che si suicida, vittima della società e del consumismo sfrenato). "Garden Party" invece è più rilassata.
Deprimenti, tristi e malinconici i testi, che Fish interpreta esprimendo perfettamente tutta la loro drammaticità. Durante il tour, profondi contrasti fra Fish e Pointer costrinsero quest'ultimo a lasciare i Marillion, i quali cercarono un sostituto fra diversi batteristi: la scelta finale cadde su Ian Mosley.
Il secondo album "Fugazi" (1984), rinforzò ulteriormente la reputazione dei Marillion, conquistando ulteriormente critica e fans. Per comprendere la cover del disco sarà necessario distendere il booklet su un tavolo: in primo piano, disteso sul letto abbiamo la figura del Jester, Punch, che fissa lo sguardo nel vuoto e stringe un papavero (simbolo dell'oppio), coperto solo in piccola parte dal suo costume multicolore. Completano il quadro una veduta di una città in rovina (forse Lincoln) e una serie di dischi in vinile abbandonati sul pavimento. Tra questi dischi, tra i quali è possibile scorgere il singolo "Punch And Judy", "The Wall" dei Pink Floyd e due LP di Peter Hammil, "Over" e "Fool's Mate".
"Assassing" è introdotto dal tappeto di tastiere di Kelly che ci accompagna fino all'inizio vero e proprio della canzone (essa parla delle sfumature positive e negative che si manifestano all'interno di ogni essere umano). L'arpeggio di sintetizzatore di Kelly ci annuncia che stiamo per ascoltare il primo singolo "Punch And Judy" (parla di un amore accidentato). A dominare il brano sono la chitarra di Rothery e le tastiere di Kelly. "Jigsaw" è costruita su atmosfere sognanti e basata su una struttura con un ritornello che definire meraviglioso e ben riuscito è quasi riduttivo (grazie anche all'assolo di Rothery). "Emerald Lies" è più oscura, fatta di cambi di tempo radicali (qui si parla di abbandoni e riconciliazioni). "She Chameleon" si erge su un ipnotizzante tema di organo che rende il brano molto psichedelico e con chiare influenze Pink Floyd. Ottimo l'assolo di tastiere su "Incubus", infine la title-track riflette sulla desolazione nel mondo, come indica il termine stesso che Fish ha mutuato dallo slang dei soldati americani impegnati in Vietnam e che possiamo tradurre in lingua italiana con "tutto è fottuto".


LSD E MISPLACED CHILDHOOD
Nel 1985, al BBC Television Theatre di Shepherd's Bush (Wogan), i Marillion eseguirono una nuova canzone "Kayleigh". Alla fine della canzone, il cantante Fish fece un timido sorriso verso la telecamera. E dopo di ciò, disse che, tutto è cambiato. Dopo lo spettacolo, il capo della EMI, Malcolm Hill, lo prese da parte e "gli disse: "Quel piccolo sorriso che hai fatto alla fine ha spezzato il cuore di ogni madre in Gran Bretagna".
Poco dopo, Kayleigh era al n.2 in classifica, dando ai Marillion il più grande successo della loro carriera. Il 17 giugno 1985 uscì appunto il concept album "Misplaced Childhood", contenente i singoli "Kayleigh" e "Lavender". Il concetto dietro "Misplaced Childhood" arrivò a Fish durante un viaggio di LSD. Il cantante era tornato a casa sua ad Aylesbury, nel Buckinghamshire, alla fine del tour di "Fugazi", sentendosi bruciato, ma "sapendo che avevamo un terzo album difficile da scrivere".
Poco dopo è arrivata una busta con una nota di una vecchia fidanzata "Diceva: 'Penso che potrebbe piacerti questo'". Erano degli acidi di LSD.

"Ero annoiato, seduto da solo di notte, quindi ne ho preso la metà", ricorda Fish.
"Poi ho pensato: 'Oh, questa è spazzatura, non funziona', e ho preso l'altra metà . Sì, fu un errore"

Erano le sette di una calda serata estiva. Con il mondo che lo circonda sempre più confuso, Fish saltò in sella alla sua bicicletta e corse fino al cottage di Steve Rothery nelle vicinanze dove i due discussero del più e del meno. Ma quando gli effetti della droga divennero troppo per Fish, lui chiese a Rothery di riportarlo a casa. Fish mise su un disco, si accovacciò sul pavimento, afferrò un blocco note e iniziò quella che lui chiama "scrittura del flusso di coscienza". All'epoca aveva una stampa dell'artista americano Jerry Schurr che dipingeva Padres Bay sul muro della casa. L'immagine di Schurr del mare e delle montagne era così ipnotica, Fish sentì che in realtà era all'interno del quadro.
L'esperienza allucinogena diede i suoi frutti.
"Quella notte ho avuto tutte le basi per quello che sarebbe diventato uno dei lati dell'album", dice Fish. "Intere frasi e testi di quel quaderno sono finiti nel disco finito." Uno dei quali, "Pseudo Silk Kimono", è diventato la traccia di apertura di "Misplaced Childhood". 
Il protagonista perde la fidanzata Kay e si trova il migliore amico morto. Preso da sconforto, depressione e isolamento ricorre alle immagini mentali dell’infanzia per trovare un modo di sopravvivere alla crudeltà del mondo finendo col tornare lui stesso un bambino.
In definitiva, il tema del disco è stato ispirato dalla vita del 27enne Fish dei tempi: guardare l'infanzia svanire con il passare degli anni e, soprattutto, la recente fine del suo rapporto con la ragazza Kay. Era un concept album, sì, ma molto basato sulla realtà. Inizialmente, "Kayleigh" era considerato solo un altro capitolo del concept (che inizialmente sarebbe dovuto essere composto da un'unica traccia per lato) . Nessuno l'aveva pensato come un potenziale singolo (anche se in molti live dell'epoca la band introduceva le canzoni citando il titolo del disco e non le singole canzoni). I compagni di band di Fish avevano anche riserve sul titolo e sui testi.

Fish: "La band mi disse 'Ehm, si tratta di Kay. Non puoi cantarlo'. Io dissi perché?. 'Perché è troppo personale' "

Kelly: "Sono stato il principale a obiettare. Kay era la ragazza di Fish da quando mi unii alla band. Ma adesso si erano separati, e io dissi: 'No, non dovremmo chiamarlo Kayleigh' "

Rothery: "Ero un po' a disagio. Conoscevo bene Kay ed era una persona adorabile. Ma ho visto la canzone come l'omaggio di Fish a Kay e come ha buttato via quello che avevano"
Ad ogni modo, Fish si rifiutò di cambiare il testo. In generale tutto il disco ruota su amori perduti, successi amari e infanzie perdute.Il disco è introdotto dalle tastiere di "Pseudo Silk Kimono", sulla hit "Kayleigh" penso ci sia poco da dire perchè probabilmente è la canzone più famosa della band.
Di questa canzone verrà girato anche un videoclip: dove si vede il bambino della copertina (Robert Mead) disegnare un cuore sul muro di Berlino mentre si alternano momenti in cui i Marillion suonano e Fish si vede con una donna. Mentre "Lavender" mette in evidenza la voce di Fish, "Bitter Suite" riprende alcuni momenti delle canzoni precedenti. "Heart Of Lothian" sembra una canzone Genesis 100%. "Waterhole (Expresso Bongo)" è un continuo gioco trta le tastiere di Kelly e la voce di Fish.
Su "Lords Of The Backstage" il ritmo è più allegro, ma il testo è sempre pregno di delusione e tristezza. "Blind Curve", mischia Genesis e Pink Floyd. E come ogni viaggio lisergico, la conclusione è un delirio catartico e paralizzante grazie a "Childhoods End" che parla della fine dell'infanzia. Il protagonista finalmente si riconosce come il bambino che era, e che è sempre stato. Si conclude con la finale "White Feather" che ci dice non ci sono bandiere, non c’è politica, non c’è nazione ma c’è solo l’importanza del cuore.


L'ULTIMO DISCO CON FISH
Due anni dopo uscì "Clutching At Straws" (1987), con tematiche sull'alienazione prodotta dal music business, con la fuga nelle droghe e nell'alcolismo di un disoccupato separatosi dalla moglie. Il protagonista finisce per ubriacarsi in bar ed alberghi.
In ogni caso la personalità prorompente di Fish comincia a portare inevitabili tensioni interne. La band prosegue in un graduale cambiamento di sound maggiormente basato sulla chitarra di Rothery. I riferimenti all'alcol sono numerosi: dal brindisi di "Slainte Math" al cocktail preferito di Torch, il "White Russian". Anche "Sugar Mice" è impregnata sulle problematiche alcoliche, del resto lo stesso Fish stava affrontando problemi simili nella vita reale, così come profonda era la sua crisi personale. Un'altra ottima canzone è "Warm Wet Circles". Dopo pochi mesi accade l'irreparabile: il 16 settembre 1988, con un comunicato, Fish dichiara agli altri membri della band di voler maggiori introiti economici, ponendo un ultimatum. Rifiutata la proposta, i destini delle due parti si dividono: Fish inaugurerà poco tempo dopo la sua carriera solista mentre gli altri membri della band conserveranno il proprio nome (non senza sgradevoli battaglie legali con il loro ex-vocalist), pronti ad affrontare la grave perdita di un frontman ingombrante. Fish verrà sostituito da Steve Hogarth e la band andrà incontro ad una metamorfosi del sound ma questa è tutta un'altra storia. I Marillion, quelli di Fish, finiscono qui.

sabato 4 luglio 2020

La Storia Degli EverEve e Il Suicidio Di Tom Sedotschenko


"Searching for answers, my mind`s all deceit
With myself torn to fragments, my life means defeat
Where is my saviour?
Why did he leave me alone?"

Figli di un Dio minore, i tedeschi EverEve non giunsero mai al successo seppur calcarono i palcoscenici in pieno boom Gothic/Death/Doom: negli anni 90. La band si formò nel 1993 e dopo i primi demo l'esordio arriverà solo nel 1996. I territori su cui ci muoviamo sono Paradise Lost, Anathema, Tiamat, My Dying Bride, Theatre Of Tragedy, Crematory, Type O Negative, Amorphis (che a fine anni 90 cambiarono sound) ed anche band più commerciali quali gli HIM o i nostrani Svenia (autori di un unico full, "Black Heart", nell'ormai lontano 2005). Gli EverEve in realtà di dischi ne faranno diversi però otterranno un buon riscontro solo con i primi due: anche se, va detto, che rimarranno sempre lontani dalla ribalta delle band citate sopra. L'esordio "Seasons" del 1996 è un perfetto ibrido di Gothic, Doom e Metal Estremo. Le canzoni sono ben articolate e mai noiose, grazie ad una grande variabilità e fantasia. Si tratta di un concept dedicato alle stagione con sfumature Gothic.
Il vocalist Tom Sedotschenko sforna un'ottima interpretazione alternando la classica voce Gothic a tonalità molto più basse quali growl e a screaming. Il resto della band (soprattutto i chitarristi), quanto a tecnica e bravura compositiva, è decisamente sopra la media.
Già l'opener "The Bride Wears Black" mette subito le cose in chiaro con il suo refrain abbastanza orecchiabile ma troviamo anche ritmiche pesanti (Doom) come in "Autumn Leaves".
Ottime melodie di chitarra e tastiere come in "A New Winter".
Via via che dall’inverno ci spostiamo verso la primavera e l’estate, troviamo partiture più fluide e solari: ascoltare le bellissime "Phoenix - The Spring" (Black Melodico mischiato con il Gothic) e "The Dancer - Under A Summer Sky" (bellissime le parti strumentali sul finire della canzone).
"Twilight" breve intro di 1 minuto ci porta all'autunno: di "Autumn Leaves" si era già accennato, anche "Untergehen Und Auferstehen" presenta ritmiche lente e Doom.

"Sepolta sotto un ghiaccio eterno, giace l’anima piangente..."

"To Learn Silent Oblivion" è una struggente strumentale, prima veloce, poi lenta.
Il ciclo infinito delle stagione è chiuso ancora dall'inverno con la bellissima struggente "A Winternight Depression" che introdotta da tastiere si contorce lungo i suoi oltre 9 minuti scorrendo in un sofferto crescendo fino all'ultima strofa alternando voci pulite e growl con lunghe parti strumentali. Chiude "Epilogue" introdotta da sinistre campane e da un'atmosfera tragica, triste ma allo stesso tempo sognante.
Due anni dopo (1998) la band si confermò con "Stormbirds" dal punto di vista musicale ma se è possibile rendendo i testi ancora più depressi. Anche qui abbiamo grande varietà compositiva.
I 14 pezzi si muovono tra Gothic, Melodic Death, influenze sinfoniche, qualche parte elettronica ed anche Prog. I protagonisti sono i sintetizzatori, le chitarre ed ovviamente la prova emotiva del cantante che parla di lutti, nostalgia, tristezza, amori andati, disperazione, mortalità.
Ascoltate ad esempio la dolcezza del piano di "Spleen", la sognante "Escape", "On Lucid Wings", l'epica titletrack cantata in screaming e con grandi parti strumentali, l'alternanza tra clean e screaming di "The Downfall". Altre hit sono sicuramente "Fields Of Ashes" e soprattutto la triste "Martyrium".
Molto groove (forse non ci azzecca molto l'inizio della canzone con l'album) è "Universe", si muove su ritmiche lente e marziali "As I Breath The Dawn". Nel mezzo troviamo quà e là intermezzi e mezze canzoni di 1 minuto/2 minuti, sino ad arrivare alla conclusiva "Valze Bizzarre" (che dura 9 minuti, in realtà si tratta di una strumentale interrotta nel mezzo da silenzio).


IL SUICIDIO DI TOM SEDOTSCHENKO
Nel 1999 la band cambia direzione del sound infarcendolo di parti elettroniche, il vocalist Tom Sedotschenko viene allontanato dal gruppo probabilmente per dissapori tra lui e Zeissl sulla strada da intraprendere dopo "Stormbirds". L'idea del tastierista era quella di dare una maggiore impronta Dark ed elettronica ai dischi successivi. Sedotschenko, evidentemente depresso anche per via di problemi personali, si toglie la vita 6 mesi dopo (esattamente il 1 maggio 1999, aveva 28 anni).
Inizialmente si diffondono le voci che si sia buttato sotto un treno, poi che viene trovato morto nel suo appartamento (la versione più accredita è che si suicidò facendosi esplodere con una granata).
Prima di suicidarsi, il vocalist stava provando con i Weissglut che poi scelsero un altro cantante.

Weissglut: "E' ovviamente una strana sensazione quando senti che qualcuno con cui sei stato due volte nella sala prove si è ucciso. Siamo assolutamente convinti che il nostro rifiuto non sia stato il fattore decisivo della sua scelta. Ciò è stato confermato anche dalle persone che lo conoscevano e con le quali abbiamo parlato al telefono. Aveva solo enormi problemi personali che sono stati decisivi per la sua scelta"

La sua vecchia band EverEve con i quali non si era lasciato bene, sanno dell'organizzazione del funerale solo 2 giorni prima (alcuni ex membri sono impossibilitati dall'arrivare in tempo).
Havok (chitarrista degli EverEve): "Non sono del tutto sicuro della natura dei suoi problemi, ma forse erano in qualche modo correlati al denaro. Ma davvero non ne so molto, quindi ho paura di sbagliare. La gente dice che era un problema di soldi, ma so anche che c'erano problemi con la sua ragazza di lunga data. Tutto ciò, a quanto pare, ha peggiorato le cose"


IL CAMBIO DI SOUND DELLA BAND
Il terzo disco "Regret" (1999) viene rinviato a tempo indeterminato (anche se poi uscirà 5 mesi dopo e sarà dedicato alla sua memoria). Benjamin Richter è il sostituto di Tom. Buone canzoni sono "Kolyma", Dies Irae (Grave New World) e "Misery's Down". Ascoltabili anche "Fall Into Oblivion" e la semiballad "Redemption". In generale non si tratta di un brutto album ma il suono è sicuramente più commerciale ed imperniato di parti elettroniche.
La band firma per la Massacre Records per il suo album "E-mania" uscito nel 2001, a quel punto Benjamin lasciò la band. Ancora una volta c'è un cambio di sound con influenze Industrial, dove prevalgono le chitarre Hard e le tastiere perdono importanza. E' il loro nuovo batterista Martin C. che detta i nuovi ritmi nella band. Sicuramente da ascoltare l'epica "This Is Not" e la dura "Someday" con un ritornello molto orecchiabile. La voce di MZ Eve 51 sembra uscire dritta dagli anni 80. Già l'opener "Most Terrible God" delinea il sound (trascinante e veloce) che delineerà tutto il disco, buone anche "Pilgrimage", la strana "Suzanne" e "SeeTheTruth". In generale questi dischi non c'entrano niente con i primi 2 album, qualche influenza Gothic è rimasta ma qui la fanno da padrone ritmiche Industrial/Electro e band quali Rammstein, Lacrimosa o alcune cose dei The Kovenant più Industrial.
Il successivo ".Enetics: 11 Orgies Of Massenjoyment On The Dark Side Of The Planet" (2003) mischia ritmiche Industrial ed Alternative. Fin dall'iniziale "This Heart" si notano riffoni serrati e molto Metal nuovo millennio. "The More She Knows" ha influenze anche Funky. "Abraza La Luz" è abbastanza Dark. "Silver God" sembra avere qualche minima influenza con il passato Gothic della band. La malinconia Gothic esplode anche in "X-istence". Ottime "December Wounds" e "One More Day" che mischiano il Metal dell'epoca con il vecchio Gothic. L'intensa e drammatica "1951" chiude l'album.
Nel 2005 esce "Tried & Failed" che indovina alcune buone canzoni dai ritornelli molto orecchiabili quali "Forsaken", "A Scournful Love", "You're Mine" e la titletrack aggiungendo quà e là i classici ritmi dance floor (molto in voga in Germania e non solo) sentire ad esempio "Pine Oil Heaven" (prima dell'esplosione con ritornello orecchiabile) o la parte centrale elettronica di "On Thin Air".
Gli album del nuovo millennio (in particolar modo gli ultimi 3) possono piacere o meno ma sono lontani anni luce dal mood deprimente ed oppressivo dei primi 2 album e in parte anche dal terzo "Regret".