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venerdì 28 aprile 2017

La Storia Dei Mentors e Di Eldon Hoke: Fu Lui Ad Uccidere Kurt Cobain?

Eldon Hoke, detto "El Duce", vocalist e batterista dei Mentors, iniziò la sua carriera musicale nel 1977 nella città del Grunge: Seattle.
Con la sua band ebbe un discreto successo.
Successo frenato dagli eccessi di alcool.
I Mentors furono i capostipiti del movimento battezzato da loro stessi "Rape Rock" quel tipo di musica composta e studiata per sconvolgere (erano prese di mira spesso le donne).
Abusi di droga ed alcool, depravazione sessuale, maschilismo ed un orientamento puramente fascista diedero il tocco maledetto alla band portandola alla vetta del successo.
La band era formata da Sickie Wifebeater, Heathen Scum e Eldon Hoke.
A Seattle le cose vanno male quindi decidono nel 1979 di trasferirsi a Los Angeles in cerca di successo e come spesso capita a Los Angeles qualcuno si interessò alla loro musica, soprattutto alla loro immagine.
I Mentors iniziano così ad esibirsi travestiti da boia incappucciati, nei locali californiani, riuscendo ad agguantare un contratto con la Mystic Records, dando alla luce nel 1982 il loro primo album: "The Trash Bag" seguito quasi immediatamente da un secondo album live.
Nel 1985 uscì il terzo album, "You Axed For It!" con il quale ottenerono un buon successo.
Dopo anni di provocazioni ed eresie i Mentors riescono ad attirare l'attenzione dei media, partecipano così a show televisivi e radiofonici dimostrando all'intera America la loro follia conquistando così un importante fetta di pubblico.
Ad ogni modo la band sforna riff pesanti, brani primitivi senza troppi fronzoli per una musica spensierata.
Anticipano molte cose della scena Grunge, il loro è un misto tra Heavy Metal e Punk.
Il lato strumentale della band è tenuto un po' in disparte per lasciare spazio alle provocazioni.
Si ricordino ad esempio la malata "Sleep Bandits" o la melodica "Four F Club".
Le provocazioni invece erano riscontrabili in molti testi, ad esempio: "Sandwich Of Love", "Sex Education" o "In And And Out Of You".
Senza scordarci di "Golden Shover", vera e propria pietra dello scandalo (censurata dalla PMRC nel 1985): "Bend up and smell my anal vapor/Your face is my toilet paper".
Nel 1989, la band pubblicò il suo terzo album in studio, "Sex, Drugs & Rock 'N' Roll", con il quale intrapreso anche un tour live di discreto successo.

Nel 1990 uscì "Rock Bible" con Rick Lomas come batterista.
Clark "Moosedick" Savage spesso sostituì Hoke alla batterista negli spettacoli dal vivo, visto che Hoke perennemente strafatto non riusciva a cantare e suonare la batteria contemporaneamente.
El Duce partecipò a molti talk show negli anni 90 (Hot Seat, ad esempio), molte apparizioni videro la sua estromissione forzata prima della fine del programma.


FU LUI AD UCCIDERE KURT COBAIN?
Eldon Hoke giungerà agli onori della cronaca nera negli anni 90 essendo stato collegato alla morte di Kurt Cobain.
Il leader dei Nirvana venne trovato morto l’8 aprile del 1994 nella sua villa di Lake Washington (Seattle).
A prima vista si trattò di un suicidio e il caso venne chiuso così: del resto testa sfondata da una fucilata, l'arma tra le gambe.
Inchiesta relativamente breve (vista la fama del personaggio), forse ricca di errori, omissioni, superficialità.
E negli anni, come spesso accade, si fa largo la teoria del complotto.
E’ omicidio.
La mandante è Courtney Love.
Il movente i soldi o comunque dissapori tra i due.

Eldon Hoke: "Poco prima della vigilia di capodanno del 1993 mi trovavo davanti al Rock Shop, un negozio di dischi di Hollywood, quando da una limousine esce Courtney che mi fa "El, il mio uomo si sta comportando da vero stronzo ultimamente. Voglio che tu gli faccia saltare quella sua testa di cazzo" 
Le chiesi se era seria e lei ripose che mi avrebbe dato 50mila dollari se l'avessi fatto. Mi chiese anche un numero al quale contattarmi e io, non avendo un recapito telefonico, le diedi il numero del Rock Shop. Avrei dovuto accettare quei soldi. Ma io so chi l'ha fatto secco. Non ho creduto facesse sul serio. Doveva sembrare un suicidio. Così dissi ad Allen...cioè, ad un mio amico...! 
Così l'FBI lo becca. Insomma, è andata così"
L'esecutore materiale (almeno secondo questa teoria) è Allen Wrench (esperto di arti marziali), l'ultima persona ad aver visto vivo Hoke, la notte della sua morte.
Quell'ultima sera El Duce era ubriaco fradicio.
El Duce non avrebbe accettato perchè non aveva le palle ma mise Courtney e Allen in contatto.
Si racconta che, stranamente, prima di quel fatidico giorno Allen non viveva certo nell'oro, tutto ad un tratto si comprò casa, macchina e materiali per uno studio di registrazioni.

Lo scrittore Episch Porzioni: "Fino al 1994 nessuno si era mai iniettato un barile di eroina in corpo, per poi spararsi in testa. Ma mi ha colpito di più scoprire che una bella fetta degli indagatori erano “amici della vedova”. 
E’ stata una delle cose più difficile da riscontrare. 
Tutti conoscenti di Courtney, i poliziotti e soprattutto la figura del dottor Hartshorne, l’anatomo patologo del caso Cobain. Non una figura secondaria. Sono rimasto davvero colpito. 
In Italia fa quasi ridere parlare di conflitto di interessi, ma in America sono un po’ più fiscali: com’è possibile che i due terzi degli investigatori coinvolti nelle indagini fossero amici di Courtney?"

Il 6 marzo 1996, Hoke eseguì un test poligrafico presso il dott. Edward Gelb, uno dei principali esperti in poligrafia che tiene corsi di poligrafia avanzata per l’FBI.
Hoke, dichiarò più volte di aver ricevuto quell'offerta fattagli da Courtney Love(soldi più un favore sessuale), tanto da presentarsi spontaneamente al dipartimento di polizia di Seattle, dichiarando di volersi costituire come testimone contro Courtney Love nel caso Cobain, presentando come garanzia di quello che diceva la perizia poligrafica.

Hoke passò il test della verità con il 99.7% e ciò significa (per la legge americana visto che in Italia non può essere considerata come prova in un processo) che stava dicendo sicuramente la verità.
La polizia di Seattle non accettò comunque la sua presentazione spontanea dichiarando che non era sufficiente la perizia poligrafica come prova, e Eldon Hoke insieme al suo avvocato dichiarò e denunciò la polizia di Seattle, con la giustificazione che la perizia poligrafica può e deve essere utilizzata dalla polizia come prova certa, presentando tutta una lista di casi in cui lo stesso dipartimento omicidi della polizia di Seattle, aveva arrestato e fatto condannare persone in base proprio al risultato di perizie poligrafiche fatte dai vari testimoni dei vari casi.
Eldon Hoke venne trovato morto il 19 aprile 1997 in circostanze decisamente misteriose tanto che la polizia chiuse il caso, senza alcun verdetto (diciamo che venne archiviato come "incidente").
Jourgensen (uno scrittore) dichiarò che El Duce era stato riconosciuto da dei fans dall'altro lato delle ferrovia.
Dopo aver sentito i fan che chiamavano il suo nome, andò loro incontro.
Secondo Jourgensen, El Duce rimase bloccato con un piede sulla ferrovia, venendo poi travolto.
Al di là di questa spiegazione al livello della fantascienza, ad ogni modo, il giorno della sua morte, Hoke venne visto a casa sua (Los Angeles) da due suoi amici in compagnia di un uomo mai visto prima, uscirono di casa dicendo che sarebbero andati al negozio di liquori e poi sarebbero tornati a casa, ma così non avvenne.
Alle ore 7.00 p.m. il corpo senza vita di Eldon Hoke venne ritrovato sulla ferrovia (che si trovava dietro casa sua).
La notte in cui El Duce è morto, Allen venne visto molto alterato e preoccupato, a causa dell'intervista nel documentario Kurt&Courtney.


CONTRADDIZIONI SULLA MORTE DI COBAIN
L'ipotesi del suicidio venne presa subito in considerazione perchè il 14 marzo 1994, a Roma, Kurt era stato ricoverato d’urgenza per una overdose di Rohypnol che lo aveva quasi ucciso.
E il 18, Courtney aveva chiamato la polizia perché Kurt si era chiuso nella sua stanza con la pistola. Ed il 26 marzo si era fatto accompagnare da un amico in un’armeria, dove aveva comprato un fucile da caccia, un Remington calibro 20.
Ed una scatola di cartucce.
Tuttavia c'erano delle contraddizioni che avrebbero fatto nascere nei cospirezionisti la teoria del complotto:
1) Troppa eroina nel sangue del cantante dei Nirvana, tre volte di più rispetto a una dose letale.
Come ha fatto Kurt a prendere il fucile e spararsi?
2) Non ci sarebbero state impronte di Kurt né sull’arma né sulla penna utilizzata per scrivere la lettera di addio.
3) Stando a un presunto grafologo, il messaggio sarebbe stato scritto da due mani diverse: quella di Kurt e quella di uno sconosciuto.
4) Le carte di credito di Cobain sarebbero state utilizzate dopo la sua morte, ma con esito negativo.
5) La cremazione del corpo di Kurt fu una decisione della vedova Courtney che prese senza alcuna indicazione da parte del marito. E qui si chiuderebbe il cerchio.
Courtney Love, da piccola, avrebbe detto al padre: “Un giorno sposerò una rockstar e la ucciderò”.
Per approfondire: La Storia Dei Nirvana e Il Suicidio Di Kurt Cobain

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