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venerdì 17 ottobre 2014

I Rolling Stones e La Morte Misteriosa Di Brian Jones

La notte del 3 luglio 1969 veniva trovato senza vita sul fondo della piscina della sua villa a Cotchford Farm, Brian Jones.
Ovvero colui che aveva creato i Rolling Stones, sette anni prima(1962).
Anche il nome, originariamente Rollin' Stones, lo aveva tirato fuori Jones, mentre era al telefono con il proprietario di un club.
Un ragazzo biondo dai tratti duri, fragile, arrogante, dalla creatività selvaggia, una vita sentimentale rovente e disordinata, una morte a 27 anni avvolta dal mistero.
Insomma, il copione perfetto sull'artista di talento, che faceva a pezzi la sua esistenza.


GLI INIZI
Fino al 1965 Jones suonava unicamente la chitarra, poi il flauto in Ruby Tuesday, l’organetto in Backstreet Girl come anche il Hackbret,  il pianoforte e diversi strumenti a fiato.
Tutto questo, in due anni di straordinaria vena artistica.
Prima che il suo stile di vita divenisse eccessivo, volutamente eccessivo.
Appiccando il fuoco dell'autodistruzione negli anni Sessanta.
Comunque con I Rolling Stone sono anni mitici: con alcuni di dischi rimasti nella storia quali The Rolling Stones, Out Of Our Heads, Aftermath, Flowers, Beggars Banquet e Let It Bleed(ultimo disco con Jones).


ALCOOL, DROGA, DONNE E PRIGIONE
Per lui prima venivano la fissa per le donne, l'interesse per l'arte di Andy Warhol, Tom Wolfe.
Alcol, sesso, sperimentazione, cultura hippie, marijuana, medicinali.
Jones stava ai Rolling Stones come Syd Barrett stava ai Pink Floyd.
In più, l'occhiolino al satanismo, al Diavolo, come il resto del gruppo.
E i crolli psicologici, ospedali, la prigione.
Jones fu arrestato per possesso di droga per la prima volta il 10 maggio 1967.
Le autorità trovarono marijuana, cocaina e metanfetamine in possesso della rockstar.
Brian confessò l'uso di marijuana, ma respinse l'accusa sulle droghe pesanti adducendo di non farne uso. Così come nell'arresto dei suoi compagni, alcuni contestatori si presentarono all'esterno del tribunale chiedendo la liberazione di Jones, e non fu tenuto in prigione per lungo tempo.
Fu multato e liberato con la condizionale e gli fu ordinato di vedere un consulente.
E tanta paranoia anche perché il grande amore della sua vita, Anita Pallenberg, gli era stata sfilata da Keith Richards mentre era in ospedale.
E l'attuale chitarra degli Stones per completare l'opera, assieme a Jagger, di cui Jones soffriva l'enorme impatto mediatico, gli piazzava in mano un assegno da 100 mila sterline per lasciare la band.
Era il 1968.
Pochi mesi dopo Jones viene di nuovo arrestato per possesso di marijuana


LA MORTE MISTERIOSA
Jones si comprava una casa in campagna, meditando di formare con Jimi Hendrix una band più cool degli Stones o dei Beatles.
Ma il sogno finiva poco meno di un mese dopo l'uscita ufficiale dal gruppo.
Senza vita sul fondo di una piscina, dopo una serata con troppo whisky e droga, ritrovato dalla fidanzata svedese Ann Wohlin: morte accidentale.
Ma la donna 15 anni fa sosteneva che il musicista in realtà sarebbe stato ucciso da Frank Thorogood, un costruttore che si trovava nella villa la notte del decesso.
Thorogood sul letto di morte (1993) confessò di aver ucciso Brian Jones.
Mick Jagger e Keith Richards non si presentarono ai suoi funerali, ma i Rolling Stones salirono su un palco a Hyde Park due giorni dopo la morte.
Un concerto-evento organizzato alcune settimane prima per presentare il nuovo chitarrista, Mick Taylor.
Per allontanare le critiche, la band dedicò il concerto al suo fondatore.  
Poche settimane dopo la morte di Jones ci fu l'orrendo omicido di Charles Manson che in California uccideva Sharon Tate, la moglie del regista Roman Polanski.
Poi ci fu l'incidente del concerto di Altamont, sempre in California, con un fan degli Stones ucciso da una delle loro guardie del corpo, gli Hell's Angel.
Jones fu seppellito sotto 12 piedi di terra (per evitare esumazioni da parte di cacciatori di tombe) in  una lussuosa bara di argento e bronzo spedita a Cheltenham da Bob Dylan.
Mick Jagger e Marianne Faithfull non si presentarono dato che erano in viaggio per l'Australia per le riprese di un film e ai due fu proibito dal produttore di tornare in Inghilterra per il funerale.
Keith Richards e Anita Pallenberg non si presentarono, preoccupati che la loro presenza avrebbe creato tensioni e infastidito i fan.
Sulla lapide furono incise le parole di una frase che pronunciava di tanto in tanto: "Non giudicatemi troppo severamente".


RIAPERTURA DEL CASO
Ma a più di 40 anni dall'accaduto, nuovi dettagli e nuove accuse sono state riportate a galla dal Mail che ha diffuso alcune sconcertanti dichiarazioni rilasciate dalla figlia di Thorogood, Jan Bell, alla polizia del Sussex. La donna avrebbe dichiarato quanto confessatole dal padre anni fa ovvero che, poche ore prima della sua morte, Jones avrebbe ricevuto una visita da Mick Jagger e Keith Richards, con i quali sarebbe nata un'animosa discussione circa il diritto o meno di utilizzare il nome Rolling Stones, anche dopo la sua uscita dal gruppo nel 68.
Sul report della polizia si apprende che Brian apparentemente non accettò l'accordo finanziario propostogli dai due per permettere alla band di proseguire con il nome di Rolling Stones "così Keith Richards tirò fuori un coltello. Si riporta che in quel momento fu Thoroggod a calmare gli animi e a sedare il litigio" finché i Jagger e Richards non lasciarono definitivamente la casa.
A fronte di questi nuovi dettagli nell'intrigo, il portavoce dei RS non ha rilasciato alcuna dichiarazione e non è stata portata ancora avanti alcuna azione legale perché le procedure standard di investigazione sono state bloccate da un ufficiale della polizia del Sussex, subito dopo che il rapporto è stato stilato.
Il Mail infine ha riportato alla luce alcune registrazioni risalenti agli anni '80.
I documenti in questione rivelerebbero un Kieff consapevole dei sospetti su Thorogood nonché della copertura che Tom Keylock, manager del gruppo, aveva creato intorno all'accaduto.
"Dopo la sua morte volevo sapere chi c'era lì e non sono riuscito a scoprirlo. L'unico a cui potevo chiedere era lo stesso che si era preso gioco di tutti noi, facendo il possibile per nascondere le prove alla polizia. E' stato solo un incidente.
Forse lo è stato, o forse quel qualcuno voleva che tutta la cosa svanisse nel nulla e non è stato coinvolto nessuno.
Forse ha fatto la cosa giusta, ma non lo so.
Non so nemmeno chi era presente quella notte e cercare di scoprirlo è impossibile".